CRONACA- Pagina 1136

Bimba libanese malata di leucemia in cura al Regina Margherita

Con una lettera dell’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi la Regione Piemonte ha autorizzato la Divisione di Oncoematologia pediatrica del Regina Margherita di Torino a prendere in carico il caso della bimba libanese di 2 anni affetta da leucemia.

Segnalato al Presidente della Regione da un consigliere regionale, l’appello lanciato dal dottor Luciano Griso che per la Federazione delle Chiese evangeliche si occupa di corridoi umanitari, ha avuto un immediato riscontro. La bimba sarà curata dalla struttura diretta dalla professoressa Franca Fagioli che metterà a disposizione tutte le professionalità di un reparto considerato un’eccellenza.

La speranza, sottolineano il Presidente della Regione e l’assessore alla Sanità, è che le cure per la piccola paziente Libanese possano essere efficaci e risolutive. Non si è perso neppure un minuto, perchè quando si tratta di salvare vite umane, è fondamentale essere tempestivi: la particolare situazione del Libano richiedeva una risposta immediata. Ora, ribadiscono, la parola passa ai medici che hanno il compito delicato di garantire le cure migliori. Il Piemonte, anche in questa circostanza, dimostra di avere grande umanità e si stringe alla piccola e alla sua famiglia.

Dolore e partecipazione ai funerali dei ragazzi morti nella tragedia di Castelmagno

Il vescovo di Cuneo Piero Delbosco ha celebrato i funerali di  Camilla Bessone, di 15 anni.

Nella cattedrale di Cuneo si è svolto stamane, alla presenza di un pubblico addolorato e partecipe,   il primo dei funerali – gli altri oggi pomeriggio – di  quattro dei cinque giovani morti nel tragico incidente stradale a Castelmagno, dove erano andati in montagna per vedere le stelle nel periodo di San Lorenzo.

La giovanissima Camilla era ospite di una compagna del gruppo delle cheerleader.

Invece  15.30, si terranno le cerimonie funebri di Samuele Gribaudo, di 14 anni, nella parrocchia di San Benigno nel Cuneese; a Fossano, di Elia e Nicolò, 14 e 17 anni.

Tra qualche giorno i funerali di Marco Appendino, di 23 anni, il ragazzo alla guida del veicolo.

Il Siulp difende il poliziotto che ha arrestato un extracomunitario armato

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione del Segretario Generale del SIULP di Torino Eugenio Bravo, contro “le critiche in merito all’arresto di un extracomunitario armato di coltello che si aggirava minacciosamente in stazione e resisteva alla polizia, rifiutandosi  di farsi identificare e fotosegnalare”

In questo Paese c’è ancora chi si sente in dovere di dare sempre lezione agli altri e soprattutto ritiene di essere in grado, più di altri, di fare meglio il loro lavoro. Questo è quello che succede da un po’ di tempo e di cui sono vittime gli operatori delle forze dell’ordine sempre alla ribalta, ma non per le importanti attività investigative che portano all’arresto di eccellenti criminali e non per la loro persistente capacità di prevenire e reprimere i reati in generale, ma perché alcuni opinionisti ritengono che il lavoro del poliziotto debba essere svolto secondo metodologie operative che solo loro conoscono.

Adesso basta!!! Un poliziotto quando arresta, continua Eugenio Bravo, si basa su presupposti previsti dalla legge penale e comunque l’arresto è sempre avvallato dal PM di turno. Se poi qualcuno si sente all’altezza di istruire le forze dell’ordine su tecniche operative o di difesa personale più efficaci di quelle adottate dagli operatori di polizia (appositamente addestrati) ed è in grado di fermare con più semplicità chi, senza remore reagisce, resiste ed aggredisce i poliziotti, si faccia pure avanti; se dall’alto della sua saggezza teorica è dotato anche di risvolti di praticità fisica ben venga. Diversamente, con tutto il rispetto, faccia la cortesia di lasciarci lavorare; la professionalità delle forze dell’ordine del nostro Paese è da esempio nel mondo. Le persone pericolose devono essere assicurate alla giustizia e tutti questi riflettori critici puntati sulle forze dell’ordine, di sicuro non giovano al benessere dei cittadini e non giovano alla sicurezza del Paese. Questi Signori che tutto sanno del lavoro degli altri, mettano pure a disposizione di chi vogliono le loro argomentazioni teoriche, ma all’atto pratico sappiano che, fortunatamente, esistono uomini e donne in divisa che, mettendo a repentaglio la loro incolumità fisica, fermano, arrestano e difendono i cittadini dai malintenzionati. Quando i poliziotti sbagliano possono starne certi, non esistono scorciatoie istituzionali; la legge è uguale per tutti e per i poliziotti che hanno come motto “Sub lege libertas” ancora di più. Invece di vedere sempre come vittima chi maltratta ed aggredisce le forze dell’ordine, questi commentatori critici e sempre dubbiosi devono sapere che con la semplice gentilezza o con la cortesia ben difficilmente un soggetto “allergico” alle forze dell’ordine e al rispetto delle leggi seguirà pacificamente la volontà della legge, messa in atto dai poliziotti.

Il Siulp ringrazia ed è solidale con i colleghi per l’importante lavoro che svolgono quotidianamente con coraggio ed abnegazione al servizio dei cittadini e dello Stato democratico.

Qualcuno per qualche pretestuosa sconosciuta ragione vuole incrinare l’onorabilità delle forze dell’ordine; noi non ci presteremo a queste provocazioni e continueremo a fare il nostro lavoro nel rispetto delle leggi.

“Vallette e Continassa sommerse dalle discariche abusive”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere Magliano / “Le mie richieste alla Giunta con un’interpellanza che si discuterà a settembre: bonifica immediata e fototrappole per contrastare il fenomeno”

Il fenomeno dell’abbandono abusivo di rifiuti esplode in strada delle Vallette e in via Traves. Gravissima la situazione soprattutto lungo la pista ciclopedonale che conduce alla Venaria Reale, tra zona Continassa e zona Bergera, e presso l’ex area della Continassa. Chiedo alla Giunta, con un’interpellanza da poco depositata, un immediato intervento di bonifica e misure deterrenti efficaci, come la collocazione di fototrappole per identificare i responsabili. Chiedo inoltre l’inserimento di questi siti nella cartografia aggiornata delle discariche abusive nella sezione InformAmbiente del sito internet della Città. Chissà se i Cinque Stelle vorranno, in questi ultimi mesi di mandato, garantire alle periferie almeno un po’ di quell’attenzione con tanta enfasi promessa quattro anni fa in campagna elettorale.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Lascia il cane in auto sotto il sole, denunciata

Torino: Sessantaquattrenne denunciata per abbandono di animali

Aveva lasciato per oltre un’ora il cane chiuso in macchina

 

Martedì mattina gli agenti del commissariato San Secondo intervengono in corso Turati, fronte Ospedale Mauriziano, in seguito alla segnalazione di un cittadino che aveva notato poco prima la presenza di un cane chiuso all’interno di un furgone. Il mezzo aveva tutti i finestrini serrati ed era completamente esposto al sole. Giunti sul posto, i poliziotti vedono l’animale visibilmente spaventato ed in grave sofferenza. Durante la fase degli accertamenti, sopraggiunge la proprietaria del cane. La donna, una cittadina ucraina di 64 anni, dichiara agli agenti di aver lasciato solo per pochi minuti il cane in auto. Sarà il ticket dell’attesa per il ritiro referti dell’ospedale a smentirla: tra la stampa del ticket e l’intervento degli agenti era ormai passata oltre un’ora. La sessantaquattrenne è stata denunciata per abbandono di animali.

L’ultimo saluto ai ragazzi morti nell’incidente

Centinaia di persone erano presenti nella sala del Comune di Cuneo, dove è stata allestita la camera ardente di quattro dei cinque ragazzi  morti nell’incidente stradale avvenuto a Castelmagno.

La cittadinanza ha reso omaggio alle quattro bare bianche di Elia e Nicolò Martini, i due fratelli di 14 e 17 anni, di Camilla Bessone, di 16 anni, e di Samuele Gribaudo, 14 anni.

In attesa che gli accertamenti chiariscano la dinamica dell’incidente è emerso che i ragazzi che viaggiavano con le vittime, ora ricoverati in ospedale, non avevano assunto alcolici o stupefacenti.

Il mistero del cadavere trovato nel Po a Torino

I vigili del fuoco lo hanno recuperato questa mattina  all’altezza del ponte dell’ospedale Regina Margherita.

Secondo quanto si apprende, il corpo senza vita è di carnagione chiara e sarebbe di un uomo tra i 40 e i 50 anni. Negli abiti  non sono stati trovati documenti. La morte dovrebbe risalire dai 2 ai 5 giorni fa. Sul posto è intervenuta anche la polizia.

Revocata licenza ad armeria: forniva esplosivo ai rapinatori

La Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Torino ha notificato al titolare di un’armeria sita nel Comune di Villar Focchiardo, un cittadino italiano di 52 anni, il decreto, emesso dal Questore di Torino De Matteis, di revoca delle licenze per il commercio, la fabbricazione e la riparazione di armi e parti di esse.

Indagini

Il provvedimento trova origine dall’articolata indagine svolta nei mesi scorsi dal Nucleo Investigativo, Sezione 2°, del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri Torino, nei confronti di una banda di rapinatori ultrasessantenni, nel contesto della quale è emerso che il fratello del titolare dell’armeria,  coadiuvante e co-titolare occulto della stessa, aveva fornito della polvere da sparo alla banda  responsabile di 5 assalti a sportelli automatici di Poste Italiane e Istituti di Credito, con l’utilizzo di ordigni esplosivi “c.d. marmotte”. In merito ai fatti, a conclusione dell’attività di indagine, la Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Torino aveva emesso alcune misure cautelari, indagando per l’appunto anche il fratello del titolare dell’armeria, cittadino italiano pregiudicato per gravi reati, – motivo per il quale non può essere inserito in alcuna delle licenze di polizia-, responsabile di aver svolto una parte di rilievo nell’organizzazione criminale al fine di trarne profitto.

Controllo

Nel mese di Luglio, i poliziotti della PAS e i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, titolari delle indagini, hanno effettuato uno scrupoloso controllo presso i locali dell’armeria, riscontrando diverse violazioni di natura penale (omessa registrazione di alcuni fucili, mancata assicurazione di alcune armi al fine di non essere asportate, mancata apposizione dei cartellini su parte delle armi, vendita senza licenza di cartucce cal.32). Pertanto, ritenendo che il titolare dell’armeria non sia più in possesso del prescritto requisito dell’affidabilità, avendo consentito al proprio congiunto la gestione “di fatto” delle proprie attività, senza vigilare debitamente affinché egli non svolgesse i proprio traffici illeciti attraverso di esse, il Questore di Torino gli ha revocato  la licenza per la fabbricazione, il commercio e la riparazione delle armi.

 

(foto archivio)

Segue la ex fidanzata appena rientrata dalle vacanze e le impedisce di allontanarsi

Arrestato dagli agenti del Commissariato Centro per atti persecutori

Pedinamenti, controllo sistematico del telefono, apparizioni dal nulla in luoghi frequentati dalla ex: sono solo alcuni degli atteggiamenti persecutori posti in essere da un cittadino italiano trentenne nei confronti della propria ex ragazza dal mese di luglio.  La fine della relazione era stata determinata dal comportamento sempre più ossessivo e possessivo dell’uomo,  in più occasione  sfociato anche in aggressioni fisiche. La donna non si era mai rivolta alle forze dell’ordine per paura e vergogna. La Polizia di Stato viene interessata dei fatti lo scorso mercoledì pomeriggio, quando la giovane cerca rifugio in Questura, terrorizzata, dopo aver subito l’ennesimo attacco da parte dell’ex. Racconta che lui la ha aspettata nei pressi  di casa, in pieno centro, e non appena lei si è messa alla guida dell’ auto le ha aperto lo sportello prendendole le chiavi  e non permettendole di partire. Le ha anzi fatto una scenata di gelosia perché dice di averla vista uscire da un negozio e presume abbia parlato con uno dei commessi. A questo punto la ragazza, temendo per la propria incolumità, scappa e chiede aiuto  ai poliziotti dell’ufficio ricezione denunce della Questura. Immediatamente partono le ricerche dello stalker; agenti del Comm.to Centro lo individuano in piazza Savoia, grazie a una foto mostrata loro dalla ragazza, e lo accompagnano nei propri uffici, ove svolgono una scrupolosa attività di indagine. L’uomo ha in tasca le chiavi dell’auto della ex; a suo carico, emergono dei precedenti di polizia per lesioni risalenti al 2016. Il trentenne, che si mostra particolarmente convinto di non aver fatto nulla di grave,  si scopre avesse atteso il rientro a  Torino della ex compagna dopo le ferie fuori regione, per continuare nel suo comportamento molesto che non si era mai fermato da quando i due si erano lasciati: viene tratto in arresto per atti persecutori.

Il lutto della montagna per la tragedia di Castelmagno

“Di fronte alla tragedia di Castelmagno, restiamo in silenzio. Commossi, sospendiamo parole e tutti gli aggiornamenti dei canali istituzionali di comunicazione Uncem.

Ci uniamo alle famiglie, alle comunità, ai colleghi Amministratori dei Comuni. Restiamo in silenzio. Questa tragedia è di tutte le comunità delle montagne italiane. Chi è cristiano oggi prega per le famiglie, per i ragazzi che sono sopravvissuti, per le comunità. Pregando, li affidiamo a San Magno e alla Madonna della Neve”. Lo affermano Lido Riba, Presidente Uncem Piemonte, e Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.