È’ stato ucciso a Cuba Franco Cardellino, attore e sceneggiatore torinese, che viveva sull’isola da diversi anni. Cardellino sarebbe stato accoltellato da un ladro il 27 novembre a L’Avana. Il malvivente era entrato nella sua abitazione. L’attore aveva 65 anni.
Torino Airport precisa che nella giornata di domenica 1° dicembre 2019 lo scalo rimane aperto. La chiusura dello spazio aereo dalle ore 09:30 fino alle ore 16:30, dovuta alle operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico rinvenuto in Via Nizza a Torino, non implica l’interruzione dei servizi aeroportuali.
Si ribadisce che le limitazioni riguardano la sospensione delle operazioni strumentali di atterraggio degli aeromobili presso l’Aeroporto di Torino e, pertanto, potranno verificarsi ritardi o cancellazioni dei voli in arrivo e in partenza nella fascia oraria indicata.
La scelta operativa di cancellare o riprogrammare i voli nella suddetta fascia oraria resta in capo alle singole compagnie aeree, che a loro volta daranno comunicazione ai passeggeri interessati in merito allo stato dei voli.
Per informazioni dettagliate sui propri voli, i passeggeri possono quindi rivolgersi alla compagnia aerea o agenzia di viaggio, oppure contattare il servizio Informazioni Voli di Torino Airport al numero 011 5676361-2.
Il sindaco De Zuanne: “Necessario coordinare le azioni da intraprendere”
Si è tenuta ieri pomeriggio, giovedì 28 novembre, la conferenza di servizi convocata del Comune di Volpiano con gli enti interessati per definire la procedura da seguire in seguito allo sversamento di idrocarburi dal deposito Eni durante l’evento alluvionale del 23 e 24 novembre. Erano presenti la Prefettura di Torino, i Comuni di Brandizzo, Settimo Torinese e Volpiano, e gli uffici competenti di Città Metropolitana di Torino, Arpa e Asl To4. La riunione si è conclusa con la decisione di approfondire la situazione dei terreni e delle falde acquifere, sia per avere dati esatti sulle conseguenze di quanto accaduto e sia per evitare allarmi ingiustificati.
Commenta il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne: «A fronte dell’evento che si è verificato nel deposito Eni, peraltro durante l’allerta meteo, ho ritenuto opportuno invitare tutti gli enti coinvolti per coordinare le azioni da intraprendere». A titolo precauzionale, il sindaco De Zuanne ha firmato, nella giornata di lunedì 25 novembre, un’ordinanza che prevede il divieto di captazione delle acque provenienti dai canali posti a est del deposito Eni e fino al torrente Bendola per irrigazione e abbeveraggio bestiame, e di consumo dei prodotti agricoli provenienti da terreni collocati nella medesima area; l’ordinanza rimane in vigore fino a specifico provvedimento di revoca. L’acquedotto SMAT non è interessato dall’evento riguardante lo stabilimento Eni e dunque l’acqua potabile può essere utilizzata senza problemi.
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Dalle 9.30 alle 16.30
Domenica 1 dicembre, su ordinanza della Prefettura di Torino, dalle 9.30 alle 16.30 sarà sospesa la circolazione ferroviaria in arrivo e partenza dalla stazione Torino Porta Nuova. Il provvedimento è necessario per consentire il disinnesco e la rimozione dell’ordigno bellico risalente alla Seconda Guerra Mondiale.
I collegamenti regionali, alta velocità e media e lunga percorrenza arriveranno e partiranno dalle seguenti stazioni:
- Torino Porta Susa: relazione Torino – Milano
- Chivasso: relazioni Torino – Aosta/Ivrea;
- Torino Lingotto: relazioni Torino – Cuneo/Genova/Savona;
- Collegno: relazioni Torino – Modane/Bardonecchia e Susa (sfm 3).
Dalla stazione ferroviaria di Collegno al capolinea della metropolitana (fermata Fermi) GTT attiverà un servizio navetta.
I collegamenti con le stazioni e Torino Porta Nuova e Torino Porta Susa saranno garantiti dalla metropolitana, arrivando e partendo dalla fermata Fermi.
Regolari i servizi delle linee ferroviarie metropolitane sfm 1, 2, 4, 6, 7.
L’orario per il termine delle attività è legato all’effettivo completamento dell’intervento degli artificieri.
La chiusura non riguarderà il fabbricato stazione di Torino Porta Nuova e i servizi presenti che rimarranno attivi e raggiungibili.
Trasforma il suo appartamento in un laboratorio/serra di marijuana, carabinieri individuano “stanza segreta” e arrestano un disoccupato
Per sbarcare il lunario, un disoccupato di 30 anni di Forno C.se ha trasformato la sua casa in un laboratorio-serra di marijuana. Ieri mattina, i carabinieri della Stazione di Rivara, con l’ausilio di Jackie, un cane antidroga, hanno perquisito la casa di Marco O. e hanno sequestrato 10 kg tra infiorescenze e foglie di marijuana, 97 piante di marijuana coltivate all’interno di una serra areata e riscaldata, ricavata nell’appartamento, in una “stanza segreta”, e vario materiale per il confezionamento e la produzione. La marijuana era sparsa per tutta la casa ed è stato Jackie a individuare la serra in una stanza segreta dell’appartamento.
Il paese piccolo e la gente mormora…
Il forte odore proveniente da quella casa e il continuo via vai di persone, in qualsiasi ora del giorno della notte, non è passato inosservato sia ai concittadini del produttore di cannabis che ai carabinieri che ieri mattina hanno perquisito la casa.
L’uomo è stato arrestato.
Perquisizione delle fiamme gialle nei campi nomadi
La Guardia di Finanza di Torino ha perquisito nei giorni scorsi l’abitazione di una famiglia facente capo a personaggio di rilievo della comunità sinti residente nel campo di Carmagnola. L’attività è stata disposta dalla Procura della Repubblica di Asti, nell’ambito di un’inchiesta per fatti di truffa e riciclaggio.
L’intervento è stato effettuato nel contesto di una più ampia operazione di sicurezza compiuta ad opera dalla Polizia di Stato, dall’Arma dei Carabinieri e dalla Guardia di Finanza – con impegno di oltre 100 agenti e militari ed unità cinofile per l’individuazione di esplosivi e la ricerca di denaro contante – anche nei campi di Asti e Alba – coordinato dalle Prefetture di Torino, Asti e Cuneo d’intesa con la Procura Astigiana. Nel contempo sono state effettuate anche altre perquisizioni d’ordine dell’Autorità giudiziaria.
In esito agli interventi è stato rinvenuto e sottoposto a sequestro materiale di interesse investigativo.
L’ex Miss Italia: “Sono stata mal consigliata, mi ero affidata a professionisti sbagliati quando avevo 19 anni. Ho la coscienza a posto”
Una situazione debitoria con il fisco ha costretto la torinese ex Miss Italia Cristina Chiabotto a presentare una procedura di liquidazione, in base alla cosiddetta legge ‘salva-suicidi’. Il tribunale di Ivrea ha accolto l’istanza, ritenendo che la posizione debitoria si è manifestata “in modo prorompente” nel 2014, a fronte delle verifiche effettuate dalla Guardia di Finanza di Torino in relazione al periodo 2008-2013, dalle quali era emerso un comportamento elusivo ma non fraudolento. Di conseguenza è stato ripreso a tassazione un reddito superiore rispetto a quello dichiarato. Il debito è salito oltre i 2,5 milioni di euro, così da costringere l’ex miss a chiedere l’avvio della procedura di liquidazione prevista dalla legge a tutela dei piccoli imprenditori e liberi professionisti in difficoltà. Per sanare la propria posizione venderà i negozi di cui è proprietaria con la sorella.