I fatti accaduti in zona Madonna di Campagna
Mercoledì notte gli agenti della Squadra Volanti sono intervenuti per la segnalazione di un furto all’interno di un cantiere.
Giunti sul posto, gli operatori hanno notato due soggetti, incappucciati, spingere un carrello della spesa con all’interno del materiale ferroso.
Sottoposti a controllo, sono stati rinvenuti nelle tasche di uno dei due, un cittadino italiano di 37 anni, un paio di guanti da lavoro mentre nel carrello vi erano diversi tubi da ponteggio, trafugati in un cantiere aperto per lavori di ristrutturazione di una facciata.
L’uomo, con numerosi precedenti di Polizia, è stato arrestato per tentato furto aggravato, il soggetto in sua compagnia, minorenne, denunciato.
Sue le parole:“Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili”. E lui della sua “credibilità”, totale e incondizionata, fece un dogma severo di vita. Cui restare fedele in ogni istante e in ogni atto delle sue giornate e ad ogni passo della sua attività. Con coraggio, al servizio delle istituzioni e della verità. Fino a pagarne nel modo più terribile le conseguenze. Ucciso dalla stidda agrigentina il 21 settembre del 1990, sulla strada provinciale Caltanissetta – Agrigento (presso il viadotto Gasena). Rosario Livatino, che tutti ricordiamo come il “giudice ragazzino” era nato a Canicattì nel 1952, ricevette il primo incarico di magistrato nel 1978 presso il tribunale ordinario di Caltanissetta e l’anno seguente diventò sostituto procuratore presso il tribunale di Agrigento fino al 1989 quando assunse il ruolo di giudice a latere. Fino alla morte, a soli 38 anni. Nello scorso mese di maggio, è stato Beatificato da Papa Francesco. E in sua memoria, sarà collocato presso l’Auditorium del “Liceo Monti” di Chieri, un pannello informativo o un QR-Code, secondo quanto previsto da una “Mozione”, approvata dal Consiglio Comunale chierese e presentata dal consigliere di minoranza Luigi Furgiuele del Gruppo Misto.