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Ubriaco al volante, ma con l’autocertificazione

Denunciato dagli agenti della Polizia Stradale / Nei giorni scorsi, gli agenti della Sottosezione Autostradale della Polizia Stradale hanno fermato per un controllo presso il casello di Ivrea, nel comune di Pavone Canavese, un auto con una persona a bordo.

Ben presto gli agenti hanno notato che l’uomo manifestava i sintomi dovuti all’assunzione di sostanze alcoliche. L’uomo ha anche fornito l’autocertificazione per la giustificazione degli spostamenti in quanto impiegato nell’industria funebre. Tuttavia, l’alito vinoso, il ritmo del linguaggio e i suoi movimenti hanno fatto sì che venisse sottoposto alla prova etilometrica. L’accertamento, nelle due prove ha dato un esito pari a 2,50 g/l valore ben oltre il limite di 0,5g/l. Alla luce del risultato, l’uomo è stato denunciato per la guida in stato di ebbrezza con il contestuale ritiro della patente.

Dopo sette anni nasce una bimba nel piccolo comune di montagna

Aurora è la prima bimba nata a Moncenisio dopo sette anni

Nel piccolo Comune, tra i più piccoli d’Italia, è grande festa, nonostante la neve e l’emergenza sanitaria. Il paese è guidato dal Sindaco Mauro Carena.

La piccola è stata data  alla luce, all’ospedale di Rivoli. Si uniscono al coro generale di soddisfazione i Presidenti nazionale e regionale, di Uncem, l’Unione degli enti montani che si batte per la rinascita delle terre alte, Marco Bussone e Lido Riba: “È un segno, non certo piccolo, di una comunità viva, di un territorio che non è il margine, di una valle che guarda al futuro. Ci crediamo perché non è l’unico segno in questa direzione. Negli ultimi dieci anni ne abbiamo registrati diversi, nascite dopo tanti anni che i paesi non avevano fiocchi rosa o azzurri, nelle Alpi e negli Appennini. Sono uno stimolo per le Istituzioni, affinché servizi e opportunità vengano garantiti a tutti, anche nelle aree montane, anche nei Comuni più piccoli. Carena lo sa bene e insieme lavoriamo con tutte le forze per rendere vivi i territori. Aurora è una luce”.

Dal Mauriziano Chiambretti ricorda la mamma con una poesia

Piero Chiambretti ha pubblicato su Instagram una poesia della mamma, poetessa di 83 anni,  scomparsa sabato  a Torino al Mauriziano dove era ricoverata con il figlio, entrambi positivi  al Coronavirus

“Catturata dall’enigma non ho certezze di chi sia io veramente, nella camera oscura intravvedo fiocchi di neve continuando il gioco di buio”. 

Questo il testo della poesia appare in alto, prima della scritta “E’ mancata all’affetto dei suoi cari Felicita Chiambretti. Poetessa. Lo annunciano profondamente addolorati  il figlio Piero, la sorella Adriana, il nipote Eugenio, l’adorata Margherita e i parenti tutti. La cerimonia funebre, in osservanza alle vigenti disposizioni, si terrà in forma strettamente privata”. Il celebre conduttore televisivo torinese,  molto legato alla madre, è  ancora ricoverato al Mauriziano.

L’appello di Anpas: “Mancano mascherine e tute, attività a rischio”

Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte lancia l’allarme di imminente sospensione dei servizi sul territorio piemontese perché mancano dispositivi di protezione individuale.

Un appello generale di richiesta di aiuto ad aziende, enti, fondazioni, negozi, farmacie e privati per reperire dispositivi di protezione individuale (Dpi) per gli oltre 10mila volontari delle 82 associazioni aderenti.

I volontari soccorritori e personale sanitario Anpas, donne e uomini, stanno operando su tutto il territorio piemontese nella difficile gestione degli interventi relativi all’emergenza sanitaria internazionale provocata dal Coronavirus Covid-19, continuando a garantire i servizi ordinari e il soccorso in emergenza.

Servono urgentemente mascherine chirurgichemascherine Ffp2 e Ffp3tute protettive categoria 3guantiocchiali protettivivisiere e termometri a infrarossi. Dispositivi ormai introvabili sul mercato.

In assenza degli indispensabili dispositivi di protezione individuale le Pubbliche Assistenze Anpas saranno obbligate a interrompere i servizi.

I dispositivi di protezione individuale possono essere consegnati ad Anpas Piemonte in via Sabaudia 164 Grugliasco (To), telefono 011 403 80 90, e-mail: info@anpas.piemonte.it oppure direttamente alle associazioni sul territorio. Sul sito web www.anpas.piemonte.it è possibile trovare l’elenco e tutti i riferimenti delle associazioni Anpas del Piemonte.

Attualmente, in questa drammatica emergenza, Anpas attraverso le associazioni aderenti (Croce Verde, Croce Bianca, Croce Giallo-Azzurra, Volontari del Soccorso, Volontari Ambulanza) è operativa in prima linea sul territorio con equipaggi e mezzi di soccorso per l’ospedalizzazione dei pazienti contagiati da coronavirus, dimissioni di pazienti “Corona” dagli ospedali alle abitazioni e alle residenze sanitarie assistenziali, per il trasferimento dei pazienti che sono dislocati in altre Regioni.

Anpas svolge inoltre sorveglianza sanitaria negli aeroporti, garantisce con personale specializzato, la copertura 24 ore su 24 di postazioni telefoniche del numero verde sanitario regionale 800 19 20 20 per dare informazioni ai cittadini sulle misure da adottare per fronteggiare in maniera corretta la situazione relativa all’emergenza Coronavirus.

I volontari delle Pubbliche Assistenze Anpas in collaborazione con i diversi Comuni stanno anche svolgendo servizio gratuito di consegna a domicilio di generi di prima necessità e farmaci in modo da alleviare, soprattutto per gli anziani, situazioni di difficoltà e di fragilità, riducendo contemporaneamente la mobilità delle persone.

Anpas è presente all’interno dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte dove è insediata tutta la catena di comando per risposta al Coronavirus per quanto di competenza regionale.

L’operato dei volontari del soccorso in genere, ma in particolar modo durante questa emergenza provocata dal Coronavirus, è insostituibile e richiede ad Anpas un grande sforzo organizzativo ed economico e di risorse.

I volontari necessitano degli indispensabili dispositivi di protezione individuale per aiutare in sicurezza la popolazione, pertanto Anpas sta quindi cercando il sostegno di chiunque condivida l’impegno volto a contrastare la pandemia provocata dal coronavirus. Un aiuto enorme e un riconoscimento degli sforzi che i 10mila volontari e volontarie Anpas, a livello piemontese, stanno facendo per fronteggiare questa terribile situazione.
L’Anpas è un’organizzazione di volontariato che opera nell’ambito dell’assistenza, dell’emergenza 118, del trasporto sanitario e del sociale, della protezione civile ed è registrata a livello regionale e nazionale presso il Dipartimento di Protezione Civile.

L’Anpas rappresenta oggi 82 associazioni di volontariato, 10mila volontari, 6.259 soci, 407 dipendenti, di cui 55 amministrativi che, con 404 autoambulanze, 191 automezzi per il trasporto disabili, 224 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 5 imbarcazioni, svolgono annualmente 462.864 servizi con una percorrenza complessiva di oltre 15 milioni di chilometri.

 

Supermercato raddoppia i prezzi: denunciato il titolare

Supermercato del canavese rincara i prezzi dei generi alimentari fino ad oltre il 200%. Interviene la Guardia di Finanza di Torino 

 

È quello che hanno scoperto i Finanzieri della Tenenza di Lanzo Torinese in un noto supermercato della grande distribuzione, dove i generi alimentari di prima necessità ed altri prodotti venivano venduti a prezzi ingiustificatamente più alti.

I Finanzieri hanno appurato che quasi tutti i prodotti, considerati “in offerta” dal circuito commerciale del quale fa parte il punto vendita, avevano subìto un notevole quanto immotivato incremento del prezzo, anche fino ad oltre il 200% rispetto al costo previsto dalle offerte dettate dal marchio nazionale di riferimento.

 

Tutto più che raddoppiato; dai beni di prima necessità, pane e olio, sino al prezzo della colomba pasquale che da poco più di 3 euro era “lievitato” a quasi 7 euro. Ovviamente, in negozio, del “volantino offerte” in vigore non c’era nemmeno l’ombra, tanto che gli inquirenti l’hanno dovuto reperirlo in rete.

 

Nel corso dell’intervento i Finanzieri hanno anche constatato che il responsabile del punto vendita, in totale violazione dei Decreti emessi dal Governo per l’emergenza coronavirus, continuava a porre in vendita anche quelle tipologie di merci, non considerate di prima necessità, delle quali è attualmente preclusa la commercializzazione.

 

L’esercente è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Ivrea per “Manovre speculative su merci”; rischia sino a tre anni di reclusione e sanzioni per 25.000 euro.  Il commerciante ha poi accumulato un’altra denuncia per aver posto in vendita prodotti per i quali era vietata la vendita

 

I Finanzieri, al fine di assicurare agli abitanti della zona l’indispensabile approvvigionamento dei prodotti di prima necessità, hanno anche richiesto alla Procura della Repubblica l’autorizzazione per evitare il sequestro delle merci, prevista dalla normativa in casi come questo.

Droga a domicilio invece del cibo. Ci pensava il rider

In moto consegnava cocaina e marijuana Fermato dai carabinieri durante i controlli per il rispetto delle prescrizioni connesse all’emergenza sanitaria

Consegnava a domicilio cibo e droga. Lavorava come fattorino per conto di una nota piattaforma che è completamente estranea a questa storia. In moto , sempre durante l’orario di servizio, trasferiva dosi di cocaina e marijuana nelle case di Torino. S’ignora da quanto tempo la doppia vita professionale di quest’uomo, italiano di 42 anni , scoperto dai carabinieri della Compagnia San Carlo durante i controlli per il rispetto delle prescrizioni connesse all’emergenza sanitaria, andasse avanti. L’hanno fermato in corso Agnelli angolo corso Sebastopoli, alle 7 di sera dopo aver bruciato un semaforo rosso. L’hanno perquisito e nel contenitore del cibo, teneva 178 grammi di stupefacente, tra marijuana e cocaina. A casa i carabinieri hanno trovato 28 grammi di marijuana e 15 grammi di cocaina. L’uomo è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di droga e collocato ai domiciliari.

Dal Comune allarme per le condizioni dei detenuti del Cpr

La Commissione Legalità del Comune di Torino esprime estrema preoccupazione per le condizioni in cui vivono le 93 persone attualmente rinchiuse nel CPR di corso Brunelleschi. Una preoccupazione che diventa maggiore, rispetto alle già precarie condizioni di vita presenti all’interno della struttura, alla luce dell’emergenza sanitaria in atto nel nostro Paese.

Non è accettabile che per questo tipo di “detenzione” non siano previste ed attuate le misure di distanziamento sociale previste dai vari Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, a tutela degli ospiti, del personale e, più in generale di tutta la popolazione cittadina.

La Commissione manterrà altissima l’attenzione sulle condizioni di vita delle persone nel CPR di Torino, in continuità con l’ordine del giorno del Consiglio Comunale, approvato lo scorso anno, con il quale, oltre a chiederne la chiusura, si impegnava la Città ad acquisire, tramite i Garanti regionale e comunale nonché tramite la Prefettura, tutti gli elementi utili alla conoscenza dell’organizzazione della struttura sia per i servizi essenziali sia per l’assistenza.

Chiederà con forza, attraverso la sindaca, un’interlocuzione con il Prefetto perché si possa stabilire una relazione costante tra il Cpr e la Città, al fine di garantire un monitoraggio sul rispetto del diritto alle cure da parte degli ospiti, al diritti alle comunicazioni con familiari e legali con i propri strumenti, non essendo le persone in regime di detenzione e, più in generale, al diritto a condizioni di vita dignitose.

La Commissione avvierà un confronto con i Parlamentari piemontesi perché la questione sia affrontata in Parlamento e valuterà la redazione di un documento di denuncia da inviare alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo”.

Sono queste le riflessioni emerse nel corso della riunione della commissione Legalità e contrasto ai fenomeni mafiosi al termine della riunione di ieri nel corso della quale sono intervenuti Monica Gallo, Garante del Comune di Torino per i diritti dei detenuti, Nunzio Giannini, responsabile di Amnesty International per il Piemonte e Valle d’Aosta, Maurizio Veglio della Clinica della Legalità dell’Università di Torino e Gianluca Vitale dell’Associazione degli Studi Giuridici di Torino.

Coronavirus, a Volpiano 9 persone positive e 11 in isolamento

Il Comune posticipa il pagamento delle prime due rate della tassa rifiuti

I dati sulla diffusione del Coronavirus a Volpiano, aggiornati al 23 marzo, comunicati dalla Protezione civile della Città metropolitana di Torino, dall’unità di crisi della Regione Piemonte e dalla Asl, sono di 9 persone positive (la maggior parte ospedalizzate) e 11 in isolamento fiduciario per aver avuto contatti con soggetti contagiati.

Il Comune di Volpiano ha deciso di posticipare di 30 giorni le prossime scadenze della Tari (tassa rifiuti); di conseguenza, la scadenza del 31 marzo viene differita al 30 aprile e quella del 31 maggio al 30 giugno. Sono diverse le motivazioni che hanno indotto la giunta comunale ad adottare questo provvedimento. Innanzitutto  per rispettare la raccomandazione a non uscire di casa per evitare la diffusione del contagio, come previsto dalle misure del Governo e della Regione Piemonte. In secondo luogo perché, in seguito all’emergenza sanitaria, «l’economia del territorio comunale si sta indebolendo sensibilmente, causando crisi di liquidità generalizzata che colpisce prevalentemente le attività commerciali, produttive e di servizi».

La marijuana? A domicilio in bicicletta

A Lenì, i carabinieri della stazione hanno controllato due fratelli, di 17 anni e 24 anni

Sono stati controllati  perchè fuori dalla loro abitazione senza giustificato motivo e in tasca nascondevano 14 grammi di marijuana, due bilancini di precisione e 85 euro in contanti.
Consegnavano la droga a domicilio in bicicletta. Sono stati denunciati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso e per il 650 c.p. (“Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità” in relazione art.1 Lett. A del DPCM
10.03.2020” )

Armi e droga nell’ascensore

A Torino, in via Tunisi, in uno stabile in ristrutturazione

I carabinieri della Stazione Lingotto hanno sequestrato un revolver, con apertura a bascula di costruzione artigianale, privo di marca e punzonatura del banco di prova, 5 cartucce cal. 38 con palla blindata, 1 cartuccia cal. 38 special, 2 bilancini di precisione e 15 grammi di mannite. Il tutto era stato nascosto nel controsoffitto del locale ascensore del condominio.