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Torino: tentati furti a negozi chiusi per la pandemia

5 persone arrestate negli scorsi giorni nei servizi di prevenzione e vigilanza delle Volanti

 

Nella notte di martedì tre soggetti stranieri vengono visti forzare un’auto in strada Comunale di Mongreno: arrivati tempestivamente sul posto, gli agenti della Squadra Volante fermano uno dei tre, mentre i complici hanno già scavalcato la recinzione che costeggia il giardino di un ristorante della zona. I poliziotti scavalcano anche loro e trovano nascosti i due fuggitivi. Il terzetto è composto per intero da ragazzi di nazionalità marocchina, due dei quali allontanatisi da una comunità per minori sita in provincia. Hanno addosso dei cacciaviti ed uno scalpello di grosse dimensioni, che verranno sottoposti a sequestro. Gli agenti accertano che una pota finestra del ristorante era stata forzata. Nelle disponibilità degli arrestati, della merce trafugata poco prima dall’auto che avevano preso di mira, fra cui uno zaino e degli occhiali da sole, che vengono restituiti immediatamente al legittimo proprietario. Inoltre, un secondo mezzo posteggiato su strada Mongreno si presenta privo di finestrino posteriore: dal furgoncino sono stati asportati degli altoparlanti, dei joystick, un misuratore di pressione, degli attrezzi da lavoro, il tutto riposto in una capiente borsa, nonchè una bicicletta. Rintracciato il proprietario del furgoncino, tutto il materiale trafugato gli è stato riconsegnato. Gli arrestati, di 22 anni uno e gli altri sedicenti minorenni, ma di fatto di circa 19 anni, hanno precedenti specifici per reati analoghi. Sono stati tratti in arresto per furto pluriaggravato e tentato furto in abitazione continuato in concorso, gli ultimi due anche per aver fornito false dichiarazioni in merito alla loro età.

 

Due cittadini italiani di 50 e 43 anni sono stati arrestati ancora dalla Squadra Volante venerdì notte per aver tentato di introdursi all’interno di un ristorante pizzeria chiuso sempre in ordine alla emergenza pandemica. I due sono stati intercettati da una pattuglia in via Borgo Dora mentre tornavano alla base, l’alloggio di residenza di uno di essi, in via L. Damiano. Dopo un tentativo di fuga neutralizzato dai poliziotti, i due sono stati fermati: in auto, due televisori di grosse dimensioni ed un’affettatrice professionale.  Il tutto era stato asportato da un ristorante pizzeria ubicato nei pressi della Mole Antonelliana. Rinvenuti e sequestrati anche numerosissimi oggetti atti allo scasso trovati nella disponibilità dei due, che sono ben noti alle forze dell’ordine per una serie impressionante di analoghi delitti.

 

Arrestato anarchico: fabbricava bombe carta

La DIGOS della Questura di Torino, ha  arrestato un militante della locale area anarchicaper il delitto di porto illegale di esplosivi in luogo pubblico ai sensi degli art. 10 – 12 della L. 497/1974 (arresto poi convalidato dal GIP di Torino).

Il predetto era stato inizialmente notato nel gruppo dei circa 50 “liberati” riunitisi in presidio all’esterno del locale Centro di Permanenza e Rimpatri di Corso Brunelleschi per protestare contro la politica immigratoria dello Stato ed, in particolare, contro i rimpatri degli stranieri.

Nella circostanza, il militante era stato individuato mentre accendeva una “bomba” ed altri petardi, motivo per il quale è stato poi bloccato, al termine della manifestazione, da personale della Digos di Torino, in via Monginevro, dove, pochi istanti prima, era stata udita altra forte deflagrazione.

A seguito della perquisizione personale sono stati rinvenuti, all’interno di uno zainetto, tre “bombe carta” artigianali, un artifizio esplodente privo di etichettatura, un coltello a serramanico ed un accendino (quello precedentemente utilizzato).

Nel corso della successiva perquisizione presso l’abitazione sita nel Comune di Monastero di Lanzo sono stati rinvenuti e sequestrati ulteriori 4 artifici esplodenti di fabbricazione artigianale.

Lotta all’usura: protocollo tra Regione e tribunali

È alle firme, nei prossimi giorni, un protocollo d’intesa con cui la Regione mira al coinvolgimento dei Tribunali per una preventiva informazione nei confronti dei cittadini indebitati, soprattutto per facilitare l’accesso al fondo creato per queste difficili situazioni.

Lo ha annunciato in Commissione legalità della Regione Piemonte l’assessore Maurizio Marrone: la stipula del protocollo del resto è prevista dalla legge regionale 8/2017 “Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto ai fenomeni di usura, estorsione e sovra indebitamento”.

Secondo il presidente della Commissione, Giorgio Bertola, si tratta di “un passo atteso da tempo e fondamentale per l’attuazione della legge regionale sul contrasto all’usura, al sovraindebitamento ed all’estorsione, al quale ci auguriamo facciano seguito adeguati stanziamenti di risorse nel prossimo bilancio di previsione. La Commissione Legalità si è messa a disposizione per approfondire la possibilità di creare una rete regionale degli Organismi di Composizione della Crisi da sovraindebitamento.”

Di fatto Il Tribunale di Torino, tramite il personale dell’URP- Sportello del Cittadino e la pubblicazione dell’informazione sul sito internet del Tribunale, avrà cura di informare i soggetti sovraindebitati della possibilità di accedere ai benefici della legge regionale 8/2017. I Giudici della Sezione delle Esecuzioni Immobiliari del Tribunale di Torino, inoltre, invieranno un comunicato ai Custodi nominati per la gestione degli immobili oggetto di esecuzione forzata, con il quale conferiranno loro l’incarico di informare i debitori esecutati dei benefici, cosa che verrà fatta in occasione del primo contatto con i soggetti indebitati.

Sollecitato dalle domande dei commissari intervenuti – Domenico Rossi e Diego Sarno (Pd) – l’assessore ha spiegato che nel giro di una settimana o due la procedura di sottoscrizione del protocollo dovrebbe essere completata. Questo primo accordo riguarda il Tribunale di Torino, ma l’intenzione della Giunta e della Commissione è quella di estendere il progetto agli altri Tribunali piemontesi. Altra proposta dei commissari, raccolta dal presidente Bertola e che ha riscontrato anche l’apprezzamento dell’assessore, è quella sulla necessità di un coordinamento regionale degli Occ (Organismi di composizione della crisi di sovraindebitamento)

Giovane denunciato per furto sul treno

Gli agenti Polfer in servizio nella stazione di Torino Porta Nuova hanno denunciato un ventunenne algerino, senza fissa dimora, responsabile di furto aggravato a bordo treno.

Una viaggiatrice a bordo di un treno regionale nella tratta Bardonecchia (TO) – Torino ha notato un giovane che, cambiando repentinamente posto e aggirandosi su diverse carrozze, manipolava alcuni bagagli posti su una cappelliera.

Nel controllare i propri effetti personali, la ragazza si è accorta che le erano stati sottratti il cellulare ed un hard-disk esterno. Avvisato nell’immediatezza il Capotreno, questi ha avvisato il personale Polfer presso lo scalo di Torino Porta Nuova, stazione di arrivo del treno.

Rintracciato ancora a bordo, il giovane è stato accompagnato presso gli uffici di polizia dove è risultato essere inottemperante all’Ordine di espulsione emesso del Prefetto di Mantova. Estendendo il controllo, nel suo bagaglio al seguito è stato rinvenuto l’hard disk della viaggiatrice, mentre il cellulare è stato ritrovato in un cestino dei rifiuti sullo stesso convoglio.

L’uomo è stato deferito all’A.G. per furto aggravato e per inottemperanza all’ordine di allontanamento.

Donna schiaffeggia guardia giurata che ha allertato la Polizia

La donna era stata vista trafugare alcuni prodotti

Domenica pomeriggio gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato una cittadina italiana di 28 anni.

Sono circa le 18 quando la donna si reca in una profumeria di via Garibaldi e, dopo aver effettuato alcuni acquisti, si dirige verso l’uscita. Nel tragitto la ventottenne afferra un rossetto da uno scaffale e lo occulta fra gli articoli acquistati poco prima. La guardia giurata, notato l’accaduto, allerta immediatamente le forze dell’ordine. Nel frattempo suonano le barriere antitaccheggio, così il vigilante la raggiunge chiedendole di mostrare il contenuto del sacchetto che aveva al seguito. Questa allora palesa l’articolo precedentemente trafugato. L’uomo la invita a mostrare eventuale altra merce rubata, informandola di aver contattato la Polizia. Ascoltate queste parole, la ventottenne da in escandescenze, spingendo l’uomo verso l’uscita e schiaffeggiandolo al fine di guadagnarsi una via di fuga. Ai poliziotti giunti sul posto la donna consegnerà altri due prodotti cosmetici che aveva nascosto nella borsa.

La rea è stata arrestata per tentata rapina e la merce asportata, del valore commerciale di oltre 40 euro, riconsegnata ai dipendenti del negozio.

Torino: con chat segrete e timer ha celato l’attività di spaccio

Trentaduenne italiano arrestato dalla Polizia per detenzione di stupefacente

Complessivamente sono stati sequestrati circa 150 grammi di sostanza stupefacente

Lo scorso settembre un cittadino italiano proprietario di un bar a Torino era stato arrestato dai poliziotti del Comm.to San Secondo per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. La cocaina era nascosta all’interno del cocktail bar da lui gestito in corso San Maurizio e presso la sua abitazione. Lo stupefacente, già suddiviso in dosi, era stato trovato nella cucina del bar, sia all’interno di un fornetto elettrico che sotto il lavello. Complessivamente, erano stati sequestrati 166 grammi di cocaina, 1350 €, un bilancino di precisione, diversa sostanza da taglio, una mazza da baseball, uno sfollagente telescopico in metallo e un tirapugni. Altri 50 grammi della stessa fattispecie erano nascosti nella cassaforte di casa.

Nello stesso bar lavoravano due fratelli. Uno di questi, un 32enne italiano, è stato arrestato lo scorso lunedì per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio dopo alcune indagini svolte sempre dagli investigatori dal Commissariato San Secondo.  Lo hanno rintracciato presso l’abitazione della convivente, dove sono stati rinvenuti oltre 23 grammi di cocaina pura in pietra, più di 73 grammi di hashish e della marijuana, oltre ad un bilancino di precisione e 290 euro in contanti. Inoltre, EVAN, cane poliziotto, ha fiutato sempre all’interno della camera da letto una busta da lettere contenente 1000 euro in banconote da 50.

Il trentaduenne nega di aver in uso altre abitazioni ma gli agenti, non convinti, continuano la perquisizione e trovano un atto notarile relativo ad un piccolo alloggio sito in via Coppino, intestato a suo fratello. Trovano anche delle chiavi, il giovane però è reticente, non aiuta gli investigatori. Questi, comunque, intuiscono che quelle chiavi con ogni probabilità aprano l’alloggio del quartiere Madonna di Campagna. Ed è proprio così: il giovane aveva chiesto al fratello, incensurato, di intestarselo, per evitare dei problemi avendo a proprio carico degli insoluti col fisco. Di fatto l’abitazione, parzialmente arredata, è nella piena disponibilità dell’arrestato.

Nell’alloggio, sotto il lavello della cucina, gli operatori rinvengono altri 51 grammi e mezzo di cocaina pura in pietra, una lametta con tracce di stupefacente e diversi ritagli in cellophane utilizzati per confezionare le dosi.  Ciò che ha sorpreso maggiormente gli agenti è l’astuzia con la quale il 32enne ha svolto l’illecita attività di spaccio. L’uomo ha utilizzato un app di messaggistica segreta che consente di autodistruggere i messaggi in pochi secondi così da eliminare ogni traccia delle conversazioni. Alcuni messaggi, vuoi per errore o guasto tecnico, non si sono però autodistrutti e pertanto sono stati visionati dai poliziotti sul dispositivo.

Si finge magazziniere per rubare prodotti dall’area merci del supermercato

Il rapinatore viene fermato dalla Polizia di Stato in via Madama Cristina

 

Ha architettato una tecnica che credeva fosse infallibile, ma qualcosa non ha funzionato. Avantieri pomeriggio si è recato in un supermercato di corso Bramante: qui, una volta raggiunta l’area dedicata allo scarico merci, ha prelevato un imballaggio contenente 20 confezioni di tonno direttamente da un bancale, proprio come se fosse un magazziniere. Poi, una volta eliminato l’imballaggio, ha fatto passare ogni singola confezione sotto il cancello carraio che delimita l’area privata, adagiandole sul marciapiedi di via Menabrea. Solo una volta uscito dal locale commerciale le avrebbe recuperate. Credendo di poter facilmente raggirare i dipendenti del supermercato è rientrato nel locale ed ha riempito un carrello di confezioni di tonno più pregiate, per un valore di circa 160 euro, per poi ritornare nella zona vietata all’accesso ai non addetti nel tentativo di occultare anche questi altri prodotti utilizzando la tecnica precedente. Questa volta, però, è stato notato da un dipendente, che lo ha accompagnato verso l’uscita. L’uomo, un cittadino italiano di 47 anni, ha provato a dichiararsi innocente e nel tentativo di abbandonare il locale commerciale prima dell’arrivo della Polizia, ha minacciato un addetto alla vigilanza, che si era interposto tra lui e l’uscita, che lo avrebbe accoltellato se non lo avesse lasciato andare. Così, il malfattore è riuscito a guadagnarsi la fuga, dopo aver prelevato la merce nascosta poco prima. Gli agenti della Squadra Volante hanno individuato l’uomo in via Madama Cristina, dove quest’ultimo, alla vista della Polizia, ha buttato le confezioni di tonno rubate all’interno di un cestino dei rifiuti nei pressi di una fermata dell’autobus, nel tentativo di eludere il controllo. Il valore della merce in suo possesso è stato stimato per circa 90 euro. Il quarantasettenne, con diversi alias e precedenti per reati contro il patrimonio, è stato arrestato per rapina e denunciato all’Autorità Giudiziaria per il possesso ingiustificato di un paio di forbici.

La centrale dello spaccio a pochi metri dagli uffici di Polizia

Torino: diciottenne arrestato dalla Squadra Volanti

Un controllo effettuato dagli agenti della Squadra Volante lo scorso sabato presso un’abitazione di Grugliasco ha portato all’arresto di un diciottenne italiano incensurato che, utilizzando sistemi informatici innovativi e all’avanguardia, si accordava con gli acquirenti per comprare la sostanza direttamente da casa.  All’arrivo dei poliziotti  nello stabile, tra l’altro distante appena duecento metri dalla sede dell’Ufficio Prevenzione Generale di Torino, era percepibile un forte odore di hashish: alla porta andava ad aprire la madre del diciottenne, che era momentaneamente fuori; in cucina, sul tavolo, erano presenti una mazzetta di denaro ed una scatola. All’interno della scatola, molteplici dosi di hashish e marijuana già pronte allo smercio. Il giovane faceva rientro poco dopo e vedendo la Polizia in casa cercava di fuggire in direzione del centro commerciale limitrofo, ma è stato immediatamente raggiunto e bloccato. Gli accertamenti esperiti dagli agenti hanno fatto emergere come lo stesso utilizzasse una nuova app di messaggistica che permette la cancellazione dei messaggi inviati dopo alcuni istanti; lo stesso ragazzo asseriva che oramai lo stupefacente arriva sul territorio mediante spedizione settimanale di ingenti quantitativi ad opera di corrieri, con acquisti on line e pagamenti con criptovalute.

Il denaro rinvenuto in casa e sottoposto a  sequestro ammonta a 1045 euro, 25 i grammi di cannabinoidi presenti nell’appartamento e 2 quelli addosso al ragazzo.

Il giovane è stato posto agli arresti domiciliari per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Torino: pusher lancia anatema ai poliziotti che lo arrestano

Spacciava crack che poi veniva consumato dagli acquirenti all’interno del parco Sempione 

Lo scorso sabato mattina, due pattuglie della Squadra Volante hanno effettuato un monitoraggio dell’area di cantiere presente nel parco Sempione, luogo spesso segnalato come zona di spaccio.

Appariva evidente un andirivieni di giovani da una tenda di campeggio, al cui interno dimorava un  cittadino extracomunitario coi capelli rasta. Due acquirenti riferivano di aver appena acquistato del crack dal giovane, che la nascondeva all’interno di un calzino nero, e di averla immediatamente consumata all’interno della tenda. Pertanto, gli agenti sono intervenuti sottoponendo a perquisizione il suo giaciglio; sotto il materasso, è stata rinvenuta la somma di 985 €, in banconote da piccolo taglio.  I frammenti di crack contenuti nel calzino erano stati con ogni probabilità dispersi dallo stesso fra la vegetazione e i rifiuti presenti, all’arrivo dei poliziotti, che riuscivano a rinvenirne solo qualche grammo. Gli agenti hanno anche sequestrato una lametta, verosimilmente utilizzata per tagliare la sostanza. Il ventiduenne, di nazionalità gambiana, con numerosi precedenti di polizia, negli uffici di via Tirreno ha poi dato in escandescenze, minacciando gli agenti che lo stavano arrestando: ha scagliato contro di loro un vero e proprio anatema, assicurando loro che avrebbe preparato non appena uscito dal carcere dei ghirighiri (amuleti da rituale) con le preghiere per farli morire. E’ stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e denunciato per minacce a P.U.

 

Arresti per spaccio, evasione e tentata rapina

Torino. Controlli dei carabinieri, arrestati tre stranieri per spaccio di stupefacenti, evasione e tentata rapina

Torino, 26 gennaio. Durante i servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale, i carabinieri hanno arrestato due stranieri per spaccio di stupefacenti, evasione dagli arresti domiciliari e tentata rapina.
In particolare a Torino, nel quartiere San Salvario, è finito in manette un cittadino della Mauritania di 23 anni con precedenti e senza fissa dimora. Il giovane è stato fermato durante un controllo in Via Ormea dopo che, alla vista dei militari, aveva provato a dileguarsi per le vie limitrofe. È stato trovato in possesso di due dosi di crack che nascondeva nel cavo orale.
Nel quartiere Barriera Milano, i carabinieri hanno tratto in arresto un cittadino gabonese di 27 anni per evasione. L’uomo, che era sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per spaccio di droga, è stato intercettato mentre si trovava fuori dalla propria abitazione sulla pubblica via.
Infine a Chivasso, nell’hinterland torinese, è stato fermato un cittadino rumeno che si è reso responsabile di tentata rapina. L’uomo, mentre si trovava sul treno diretto a Vercelli per rientrare a casa dal lavoro, sotto l’effetto dell’alcol, ha aggredito un altro passeggero cercando di rubargli lo smartphone. La vittima ha però prontamente reagito, riuscendo a chiamare i soccorsi. I carabinieri, rapidamente accorsi presso la locale Stazione ferroviaria, hanno quindi identificato e bloccato il rapinatore.