Procede positivamente l’intervento di somma urgenza per la messa in sicurezza del punto in cui convergono la Strada Provinciale 73 della Serra e la 74 di Chiaverano nei pressi della frazione Biò di Borgofranco d’Ivrea. Il tratto stradale, oggetto il 21 giugno scorso di un approfondito sopralluogo del Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo e dei tecnici del Dipartimento Viabilità e Trasporti della Città metropolitana di Torino, era stato interessato nello scorso mese di maggio dal cedimento del muro di contenimento, provocato da un dissesto con movimento rotazionale del versante sovrastante. L’intervento di somma urgenza in corso costa 205.000 euro e consentirà di ripristinare la circolazione a senso unico alternato. Meteo permettendo, la riapertura a senso unico alternato potrebbe essere anticipata di alcuni giorni, rispetto all’iniziale previsione di consentire la circolazione dalla fine di luglio. L’intervento di somma urgenza, approvato dal Consiglio metropolitano il 13 giugno scorso, consiste nella realizzazione di un nuovo rilevato destinato a proteggere il piede del versante e la sede stradale da eventuali nuovi scivolamenti di materiale. Dietro al rilevato verrà posizionato il terreno che, insieme al muro, dovrà proteggere la carreggiata. Nei giorni scorsi è stato inoltre realizzato un canale di gronda per la raccolta e lo smaltimento delle acque provenienti dal versante soprastante. È stata anche riprofilata la nicchia di distacco della frana. La definitiva messa in sicurezza delle Provinciali 73 e 74 sarà ottenuta grazie ad una berlinese di micropali, che consentirà di sostenere il piede del versante, rimuovere il materiale franato e proteggere stabilmente la carreggiata. (Facebook Città Metropolitana di Torino)
Festa dell’Estate alle Molinette
L’evento di beneficenza si è tenuto venerdì scorso all’esterno delle Molinette. Il ricavato del mercatino sarà interamente devoluto al reparto di Chirurgia Vascolare. (Facebook Città della Salute Torino)
È stata una visita a sorpresa quella del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che nella mattinata di sabato il capo dello Stato è giunto a Pecetto, all’Arsenale dell’Armonia del Servizio Missionario Giovani, per incontrare privatamente il fondatore Ernesto Olivero. Il responsabile del Sermig è infatti amico personale del Capo dello Stato.
TORINO CLICK – Al via la prossima settimana in via Braccini all’angolo con via Spalato un intervento di riparazione urgente da parte di Smat per il ripristino del tratto fognario crollato.
Dopo la rimozione del materiale presente, si procederà alla riparazione del collettore nero attraverso il ripristino del manufatto con conseguente ricoprimento in calcestruzzo pacchetto e al rifacimento del manto stradale.
Per consentire lo svolgimento dei lavori in sicurezza e per tutta la durata del cantiere la sede stradale sarà ridotta e verrà istituito un senso unico alternato semaforizzato. Previsti anche obblighi di svolta in loco.
Nel frattempo, dopo l’improvviso e imprevedibile cedimento del manto stradale, l’area era stata messa in sicurezza, era stato realizzato un sistema di bypass temporaneo e di manovre sulla rete fognaria per la deviazione delle acque reflue in altri collettori, così da prevenire eventuali allagamenti dei locali interrati dei fabbricati in prossimità dell’area del cedimento.
La durata dell’intervento è stimata in 30 giorni lavorativi.
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Dopo aver paralizzato Palazzo nuovo e il Politecnico e i vari imbrattamenti, oggi i filo palestinesi torinesi in un corteo hanno imbrattato il monumento al Fante, un monumento inaugurato nel 1961 per il centenario dell’Unita’ e del Regno d’Italia. Non credo che i vandali antisemiti sappiano chi siano stati i fanti, la forza più numerosa del nostro Esercito nel Risorgimento e nella storia italiana successiva. Sono fanatici ignoranti che si limitano agli slogan e alla violenza verbale e fisica. Ma come è possibile che in questa città questi estremisti siano lasciati a briglia sciolta, padroni di edifici e di strade? D’accordo: evitiamo le tensioni e gli scontri, ma c’è un limite a tutto. Le associazioni combattentistiche e d’arma devono farsi sentire e protestare. Ne va di mezzo la dignità dei soldati d’Italia offesi da personaggi che vanno fermati . Con le buone o con le cattive. Perché Torino non può accettare di essere terreno di prepotenze, danni, violenze assolutamente incompatibili con le regole della democrazia.Va ripristinata la legalità repubblicana palesemente infranta.
Svolta nella scomparsa di Mara Favro: due indagati
La scomparsa di Mara Favro, cameriera di Susa, di 51 anni, madre di una bimba di nove anni, è avvenuta quattro mesi fa quando la donna lavorava da pochi giorni in una pizzeria di Chiomonte. Ora ci sono due indagati per omicidio dalla procura di Torino. Sono il titolare della pizzeria e un pizzaiolo di allora. I carabinieri svolgeranno accertamenti tecnici irripetibili su una Fiat Punto rossa del pizzaiolo indagato.
Nel corso dell’ennesima lite forse per questioni di denaro un uomo 84enne imprenditore in pensione, ha ucciso colpendolo alla testa con una spranga Metallica il figlio adottivo di 40 anni. Il delitto è avvenuto a Roletto (To) nel giardino di casa. Sul posto i carabinieri della compagnia di Pinerolo, che hanno arrestato l’anziano.
La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato la condanna in appello di Alex Cotoia. Il giovane 22enne nel 2020 uccise a coltellate il padre violento a Collegno, vicino a Torino. È stato ordinato un nuovo processo d’appello. Il ragazzo di cognome era Pompa, poi aveva deciso di cambiarlo con quello della madre. Era stato assolto in primo grado nel 2021, secondo i giudici aveva agito difendendo se stesso, il fratello e la madre dalla violenza del genitore. Ma nel dicembre del 2023, la Corte di Assise d’appello di Torino ribaltò la sentenza condannando Cotoia a sei anni e due mesi di reclusione.
Maltrattava la moglie da quattro anni: arrestato
Gli agenti del Commissariato di P.S. “Dora Vanchiglia” hanno tratto in arresto un cittadino straniero gravemente indiziato di maltrattamenti in famiglia.
È piena notte quando personale della Polizia di Stato interviene nel quartiere Aurora per la segnalazione di una violenta lite in atto fra marito e moglie all’interno di un appartamento.
Al loro arrivo sul posto, i poliziotti del Comm.to di P.S. Dora Vanchiglia trovano una coppia di coniugi e i loro figli adolescenti: la donna si trova in uno stato di agitazione emotiva, piange; sul pavimento dell’ingresso, diversi oggetti riversi per terra ed alcuni piatti rotti testimoniano l’aggressione appena avvenuta.
Mentre il marito appare tranquillo, minimizzando con il suo comportamento la gravità dei fatti, la donna lamenta da subito forti dolori alla zona cervicale, tanto da ricorrere alle cure mediche ospedaliere, che le riscontreranno diverse contusioni ed un trauma cranico.
Dalle testimonianze raccolte dagli agenti, emergeva un quadro di violenze in famiglia perduranti costantemente da circa 4 anni, durante i quali la donna sarebbe stata picchiata e minacciata di morte dal marito, impossibilitata a svolgere attività lavorativa e così costretta ad essere economicamente dipendente da lui, venendo di fatto indotta in uno stato di prostrazione e paura costanti dallo stesso.
In considerazione dei gravi indizi di colpevolezza emersi a suo carico, l’uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto e disposto nei suoi confronti la misura della custodia cautelare in carcere, con possibilità di successiva applicazione del braccialetto elettronico.
Comitato Pellerina: “Chi è garante di imparzialità?”
Riceviamo e pubblichiamo
Chi è il garante dell’imparzialità, della verifica di eventuali abusi, disfunzioni carenze e ritardi dell’Amministrazione nei confronti dei cittadini ?
Ad oltre 4 mesi dalla consegna delle oltre 1700 sottoscrizioni a supporto del testo referendario, di cui 1610 validate, con cui si chiedeva la salvaguardia dei parchi e del verde pubblico della Città, l’Amministrazione comunale non ha ottemperato a quanto previsto nel proprio regolamento comunale n. 297, art. 25 comma 1 lettera a) che recita:
“La Commissione per il Referendum giudica l’ammissibilità delle proposte di Referendum abrogativo o propositivo, entro quindici giorni dal ricevimento degli atti (13 marzo);
– dalla suddetta data decorrono i termini per la formulazione del giudizio di ammissibilità, previsti dall’art. 25 comma 1 lettera a) del Regolamento n. 297 della Città di Torino.
Pur prendendo atto che tali termini non sono perentori, in data 17 aprile 2024 abbiamo sollecitato una rapida risposta ricevendo una replica “elusiva” dalla Presidenza del Consiglio Comunale con cui si attestava che la Commissione era in attesa dei pareri tecnici richiesti agli uffici preposti;
– trascorso un ulteriore mese, in data 20 maggio, per rivendicare delle risposte, è stato attivato un presidio sotto al municipio e in tale circostanza, con apposita mail, abbiamo chiesto un incontro urgente, ossia nella stessa serata, alla Presidente del Consiglio Comunale congiuntamente alla conferenza dei capigruppo. In risposta abbiamo ricevuto mail con cui non si concedeva l’incontro richiesto ma si asseriva che saremmo stati convocati, in data non stabilita, per essere auditi da apposita Commissione.
Da allora nulla è successo per cui nel frattempo, visto l’art. 24 del regolamento n. 297 di attuazione dello Statuto, preso atto della disponibilità del Difensore Civico regionale, abbiamo richiesto alla Presidente del Consiglio comunale, in qualità di Presidente della Commissione referendaria, che fosse convocato quale componente della Commissione stessa il Difensore Civico regionale, atteso che la figura del Difensore Civico comunale, membro di diritto della Commissione referendaria, è stata soppressa dalla Legge n. 191/2009.
A tale richiesta è stato risposto dalla Presidenza del Consiglio comunale, in maniera
burocratica:
“non è consentito integrare la Commissione da altri soggetti in assenza di specifica disciplina statutaria. Inoltre, il legislatore nazionale ha precisato che “le funzioni del difensore civico comunale possono essere attribuite, mediante apposita convenzione, al difensore civico della provincia nel cui territorio rientra il relativo comune, precisando che quest’ultimo, ove sussistente apposita convenzione, ad oggi non vigente, sarebbe l’unico soggetto esterno competente a garantire l’imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione, segnalando, anche di propria iniziativa, gli abusi, le disfunzioni, le carenze e i ritardi dell’amministrazione nei confronti dei cittadini”.
Tutto ciò premesso
– preso atto che la soppressione del difensore civico comunale ha fatto venir meno l’unica figura di garanzia;
– atteso, che il Comune avrebbe dovuto modificare le proprie norme (statuto e regolamento) per rimediare a tale carenza;
– valutato che per la convenzione con città metropolitana, a cui rimanda il legislatore nazionale, il Comune avrebbe dovuto farsi parte attiva se intendeva avvalersi di un organo di garanzia…
In altri termini: dopo la soppressione (per legge) del difensore civico comunale, il Comune non ha fatto nulla per ripristinare una figura che garantisse i diritti dei cittadini;
– considerato che, anche se non formalmente conforme alla previsione regolamentare dell’Ente, la figura del difensore civico (nella fattispecie regionale, in assenza del livello comunale o territoriale) avrebbe rivestito l’unico elemento esterno competente atto a garantire imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione segnalando eventuali abusi, disfunzioni carenze e ritardi dell’Amministrazione nei confronti dei cittadini, ci chiediamo,
senza tale figura quali garanzie hanno i cittadini dell’imparzialità della Commissione Referendaria?
Torino, 5 luglio 2024
Comitato Referendario Salviamo la Pellerina e il Verde di Torino