In arrivo il gel disinfettante sui mezzi Gtt
I mezzi pubblici torinesi di Gtt , oltre ai contenitori di mascherine, saranno dotati anche di dispenser di gel disinfettante.
L’azienda torinese dei trasporti Gtt ha in circolazione 510 bus e 105 tram, nel complesso 10 mila corse al giorno con 1200 conducenti.
Sono inoltre previsti ulteriori 10 autobus pronti in caso di affollamento e 150 addetti, affiancati dai vigili, per presidiare le fermate più affollate per evitare assembramenti e fornire informazioni.
Misure specifiche per la linea 4, che per frequenza è simile a quella dei giorni feriali.
(foto: il Torinese)
Ex infermiera muore nello schianto contro un tir
E’ morta una ex infermiera 66enne di Orbassano, dipendente dell’Asl Torino 3, nell’ incidente stradale avvenuto ieri ad Alice Castello, in provincia di Vercelli.
La donna, che viaggiava sulla propria vettura, si è scontrata con un tir sulla provinciale 593.
I vigili del fuoco di Livorno Ferraris sono intervenuti per liberarla dalle lamiere, ma non è stato possibile salvarla.
In arrivo una settimana di pioggia e temporali
Bel tempo fino a sabato ma l’arrivo di una perturbazione dal Baltico si estenderà su gran parte del Mediterraneo occidentale porterà tempo instabile da sabato sera
E per tutta la settimana sarà brutto, con periodi soleggiati intervallati da rovesci e temporali. Pioverà in particolare tra domenica sera e lunedì, con temperature massime in discesa, in pianura e bassa collina, da 21-27 gradi di sabato a 17-21 successivi.
(foto: il Torinese)
È sano di mente l’omicida dei Murazzi
È stato ritenuto “sano di mente” e capace di intendere e di volere, Said Mechaquat, il giovane marocchino che nel febbraio dello scorso anno uccise con una coltellata alla gola Stefano Leo, ai Murazzi
L’assassino dichiarò che lo fece perché aveva visto felice quel ragazzo che incontrò per puro caso, mentre lui stava attraversando problemi personali.
Non risulta che l’omicida fosse totalmente o parzialmente incapace: non soffre di patologie mentali che possano aver inciso sulla decisione di assassinare Leo.
Questo quanto stabilito dai periti Maurizio Desana e Franco Freilone nelle oltre 100 pagine depositate nei giorni scorsi, in vista del processo.
I carabinieri arrestano due persone. Per rendersi invisibili agli antifurti volumetrici strisciavano per terra con attrezzatura da speleologi, tute e caschi con lampade
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Torino hanno eseguito due arresti, emesse dal Gip di Ivrea su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di due albanesi specialisti nei furti alle sale slot perpetrati con la cosiddetta “tecnica del buco”.
Eseguivano sopralluoghi accuratissimi nei locali da colpire, studiando dove fare il foro alle pareti limitrofe per accedervi, individuare i sensori di allarme presenti, e la centralina di controllo da neutralizzare, per poi colpire muniti di tutte le attrezzature da speleologo, tute e caschi forniti di lampade. Per rendersi invisibili agli antifurti volumetrici strisciavano addirittura per terra, simulando quasi delle vere tecniche militari; a seguire, sfondavano le porte interne (smurando la cassaforte eventualmente presente) e forzavano le slot machine a colpi di mazza ferrata (anche venti per volta), impossessandosi infine del denaro ivi contenuto. Erano così diventati il terrore della sale da gioco della provincia di Torino, vittime di numerose incursioni predatorie. Il 3 gennaio dell’anno scorso, a Chivasso , avevano portato via oltre centomila euro in contanti. Tra gennaio e giugno 2019 è stata accertata la responsabilità dei due arrestati per 7 episodi delittuosi (5 in danno di sale slot e 2 presso abitazioni private), per un valore complessivo di circa 200.000 euro , ai quali vanno aggiunti gli ingenti danni provocati alle strutture murarie ed alle apparecchiature elettroniche. Le indagini dei militari dell’Arma hanno consentito non solo di identificarli, ma anche di localizzarli e catturarli in provincia di Caserta, con l’ausilio dei colleghi del Reparto Territoriale di Aversa.
Nella Circoscrizione 7, nel tratto della Spina 3 tra piazza Statuto e piazza Baldissera, non sono stati più piantati gli alberi
I residenti della Circoscrizione 7 ( Aurora-Vanchiglia-Sassi-Madonna del Pilone) hanno da tempo segnalato al Settore Verde Pubblico del Comune di Torino il mancato ripristino degli alberi, che dovevano essere piantati nel corso dei lavori che hanno interessato il tratto della Spina 3 di collegamento tra piazza Statuto a piazza Baldissera.
Questo progetto, infatti, in origine avrebbe previsto anche la costruzione di pali bianchi ( come quelli dell’illuminazione presenti nella Spina 1) e la piantumazione del verde pubblico. Durante i lavori di esecuzione del progetto, gli alberi, però, furono piantati ma ammucchiati, in attesa di una loro definitiva piantumazione. Il risultato fu che molti di essi furono piantati morti o morirono subito dopo, soprattutto quelli presenti tra corso Principe Oddone e via Sassari.
I residenti della Circoscrizione 7 hanno, così, ripetutamente evidenziato la problematica, scrivendo al Settore Verde Pubblico del Comune di Torino, e ne hanno avuto in risposta l’indicazione che la piantumazione degli alberi sarebbe stata effettuata dalla stessa ditta appaltatrice dei lavori, senza che alcun onere gravasse sul Comune di Torino.
Nulla, ad oggi, però è stato fatto ed i residenti si chiedono cosa possa succedere nel caso in cui la ditta sparisca, a lavori ultimati, o fallisca.
Il rifacimento di Corso Principe Oddone risale ad un progetto più ampio che ingloba la Spina che taglia Torino da Sud a Nord, sostituendosi ai preesistenti binari del treno. Con l’interramento della ferrovia, il viale della Spina Centrale ha potuto riconnettere due parti di Torino che sono rimaste a lungo separate, divenendo uno dei principali assi Nord-Sud cittadini. Il viale della Spina centrale si sviluppa per una estensione di 12 chilometri, secondo quanto definito dal Piano regolatore generale risalente al 1995, elaborato dagli architetti ed urbanisti Vittorio Gregotti ed Augusto Cagnardi.
Il progetto iniziale che ha coinvolto la prima parte della Spina, che comprende il tratto 1 da corso Rosselli a corso Peschiera, realizzato tra il 1995 ed il 2000, ha visto la piantumazione al centro di querce piramidali e lateralmente della Tila cordata; a margine filari di arbusti fioriti e di bagolari. Non passa certo inosservato l’igloo di Mario Merz, uno degli undici ‘oggetti d’autore”. Mentre nella Spina 2 da corso Peschiera a Piazza Statuto sono presenti, oltre alla stazione di Porta Susa e le ex Officine Grandi Riparazioni, di più difficile realizzazione è risultata la realizzazione della Spina 3, anche se lo scorso anno prendevano il via i lavori di completamento del Parco Dora- Spina 3.
Nel 2015, in seguito al decreto legge n. 133 del 12 settembre 2014, cosiddetto “sblocca Italia” del governo Renzi, grazie alla pressione esercitata a Roma dell’allora sindaco di Torino Piero Fassino, l’allora ministro alle Infrastrutture e Trasporti Graziano Del Rio consentì lo sblocco di denaro per completare una parte dei lavori del passante che conduceva da piazza Statuto a piazza Baldissera. La zona interessata dallo sviluppo della cosiddetta Spina 3 si sviluppa intorno al corso urbano della Dora Riparia, nella zona Nord di Torino, tra via Verolengo ed i corsi Potenza, Umbria e corso Principe Oddone. Ampia un milione di metri quadrati, la Spina 3 rappresenta circa l’1, 4 del territorio comunale (ad esclusione della collina). È stata interessata dai cosiddetti “programmi di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio” che, proprio come suggerisce il loro stesso nome, avrebbero dovuto favorire e promuovere occasioni di sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale, anche se, concretamente, non sempre è stato così.
Mara Martellotta
Dal 4 maggio prolungato l’orario di 7 Uffici Postali e l’apertura tutti i giorni di altri 21
Continua la progressiva riapertura degli Uffici Postali in provincia di Torino che ad oggi ha raggiunto il 96% della sua totalità. Dopo la temporanea rimodulazione resasi necessaria allo scoppiare della pandemia di COVID del mese di marzo, Poste Italiane ha provveduto ad aumentare gradualmente le aperture degli Uffici Postali già a partire dallo scorso 26 marzo in coincidenza con il pagamento delle pensione, fino ad arrivare al quasi completamento delle riaperture sia nella città di Torino che nella sua provincia.
In questi giorni infatti hanno ripreso l’orario prolungato fino alle 19.05 gli Uffici Postali di Chieri, Ciriè, Cuorgnè, Leinì, San Mauro Torinese, Settimo Torinese e Volpiano e altri 21 hanno ricominciato a funzionare dal lunedì al sabato.
La riapertura degli Uffici Postali della provincia di Torino è stata possibile anche grazie all’adozione di idonee misure di sicurezza come, ad esempio, l’installazione di pannelli schermanti in plexiglass negli uffici postali con il bancone ribassato e il posizionamento di strisce di sicurezza che garantiscano il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro, nonché di accurate procedure di sanificazione delle sedi realizzate a tutela della salute di dipendenti e cittadini.
Ad oggi, in provincia di Torino, sono aperti 26 Uffici Postali a doppio turno (fino alle 19.05) e 376 Uffici Postali a turno unico (fino alle 13.35).
In provincia di Torino sono disponibili anche 202 ATM Postamat che consentono ai correntisti BancoPosta titolari di carta Postamat-Maestro e dai titolari di carte di credito dei maggiori circuiti internazionali, oltre che dai possessori di carte Postepay di effettuare operazioni di prelievo di denaro contante, interrogazioni su saldo e lista dei movimenti, ricariche telefoniche e di carte Postepay, accanto al pagamento delle principali utenze e dei bollettini di conto corrente postale.
Poste Italiane invita i cittadini ad entrare negli uffici postali esclusivamente per compiere operazioni essenziali e indifferibili e ove possibile, dotati di misure di protezione personale come guanti e mascherina mantenendo obbligatoriamente le distanze di sicurezza, all’esterno e all’interno dei locali.
Ulteriori informazioni sulle aperture e sulle disponibilità orarie degli Uffici Postali sono reperibili sul sito internet www.poste.it
Due nuove aggressioni a donne davanti ai figli
Dopo il caso del ragazzo di Collegno che ha ucciso il padre per difendere la madre, due nuovi arresti da parte dei carabinieri per maltrattamenti in famiglia nel torinese
Entrambi i casi hanno per protagonista un uomo che ha aggredito o minacciato la vittima davanti ai propri figli.
A Bruzolo un quarantenne di origini rumene si è lanciato contro la moglie con un coltello. Uno dei due figli ha tentato di difenderla rimediando alcune ferite guaribili in dieci giorni, nel frattempo l’altro ha chiamato i carabinieri. Invece a San Giorgio Canavese un quarantenne, che non accettava la separazione della moglie, la perseguitava da giorni. E’ stato arrestato dopo l’ennesima lite violenta, davanti ai figli minorenni. Sono dieci gli arresti effettuati dai carabinieri nelle ultime settimane per maltrattamenti in famiglia nel torinese. Oltre a chiamare il 112, le donne vittime di violenza possono contattare anche il numero dedicato 1522.