CRONACA- Pagina 1005

17enne tenta di violentare e strangolare donna

Un 17enne ha tentato  di violentare una cinquantenne, e dopo la reazione della donna, ha cercato di strangolarla con la corda di un portachiavi.

Il giovane  è stato arrestato a Orbassano dai carabinieri di Moncalieri, accusato di tentato omicidio e tentata violenza sessuale. L’aggressione è avvenuta nei garage di un palazzo. La vittima è riuscita a difendersi e ha riportati solo lievi escoriazioni al collo.

Morto a 45 anni Maggiorotto, medico dell’Istituto di Candiolo

L’Istituto di Candiolo, il centro oncologico torinese conosciuto a livello internazionale, piange la scomparsa di Furio Maggiorotto, dirigente  Medico presso la Divisione di Ginecologia Oncologica, morto per un improvviso malore.

Maggiorotto aveva 45 anni e da dieci anni lavorava a Candiolo, dove era un vero e proprio punto di riferimento. “Un’eccellenza in campo oncologico, una persona magnifica a livello umano”, è scritto sui social dai colleghi del medico, “un grandissimo professionista e persona eccezionale. E’ semplicemente andato via, in silenzio, lasciando dietro di sé solo tutto il bene che aveva fatto a così tante persone…”.

La farmacia che regala il kit anti-covid ai bimbi

Castagnole Piemonte – Il virus sta avanzando, a Castagnole Piemonte e nei paesi limitrofi il numero di positivi è tornato ad essere in aumento. Dobbiamo correre ai ripari per salvaguardare la salute dei cittadini ed in particolare dei bambini rientrati a scuola in emergenza COVID-19. In che modo?

Diffondendo sempre di più la cultura della prevenzione e rinforzando il sistema immunitario. Rinforzare le naturali difese dei singoli significa creare un sistema immunitario “fortificato” di comunità.

 

Per aiutare la Comunità, la Farmacia degli Angeli di Castagnole Piemonte ha pensato di allestire centinaia di kit scuola antivirus da distribuire gratuitamente alle famiglie.

 

“Abbiamo riscontrato in molte mamme paura e incertezza sul come poter affrontare al meglio il rientro a scuola dei figli. Da qui l’idea di provare ad essere d’aiuto fornendo gli strumenti base necessari, tra cui un braccialetto erogatore di gel per poter disinfettare al bisogno le mani, mascherine chirurgiche e un integratore per dare energia e sostegno” – afferma la dottoressa Silvia Boggiatto, titolare della Farmacia.

“Mai come quest’anno abbiamo ritenuto importante dare spazio al ruolo sociale che ha la Farmacia sul territorio. Abbiamo cercato di rispondere con questo piccolo contributo a un bisogno che la comunità castagnolese ha esternato”.

 

Nel kit è presente anche un piccolo pensiero ludico, per affiancare all’importanza del rispetto delle regole con impegno e disciplina anche la voglia di sognare e sorridere che nessun bambino dovrebbe perdere mai.

 

La Farmacia non è nuova a queste iniziative: già a marzo 2020 ha distribuito gratuitamente centinaia di kit “antivirus” agli abitanti del paese.

 

Il kit scuola anti-COVID viene distribuito su richiesta dalla Farmacia degli Angeli, p.zza Vittorio Emanuele II n.4 Castagnole Piemonte (TO).

 

Per approfondimenti:

Silvia Boggiatto 349.67.69.388

Esercitazioni militari sulle montagne piemontesi

Gli Alpini della Taurinense si addestrano con armi di reparto pesanti

 

 Si è conclusa nel poligono occasionale del Col Maurin l’esercitazione “Maira 2020”, attività addestrativa dei reparti della Brigata alpina “Taurinense” dell’Esercito Italiano, condotta al fine di mantenere costantemente elevata la capacità di erogazione e gestione del fuoco, rendendo così le truppe da montagna sempre pronte allo svolgimento dei compiti primari della Forza Armata, anche in condizioni climatiche estreme.

L’esercitazione, pianificata e condotta dal 2° Reggimento Alpini di Cuneo nella massima osservanza delle norme per il contenimento del Covid-19, ha visto inoltre la partecipazione del 3° Alpini di Pinerolo e del Reggimento Nizza Cavalleria (1°) di Bellinzago Novarese, con il supporto di assetti del 32° Reggimento Genio Guastatori di Fossano e del Reggimento Logistico “Taurinense” di Rivoli.

Nelle due intense settimane passate ai 2.400 metri di quota del Col Maurin, l’esercitazione si è svolta in condizioni meteorologiche particolarmente severe, sia per le rigide temperature raggiunte sia per le precipitazioni nevose che si sono abbattute sui versanti più esposti dell’area. E’ proprio in questo tipo di ambiente che le Truppe Alpine esaltano la loro specificità.

Gli Alpini si sono addestrati all’utilizzo dei mortai da 60, 81 e 120 mm, dei sistemi d’arma remotizzati in dotazione, effettuando contestualmente assalti combinati di squadre, plotoni e complessi minori. Le attività a fuoco sono state condotte con l’osservazione degli specialisti SAOV (Sorveglianza e Acquisizione Obbiettivi Visuali) del “Doi”, includendo inoltre i velivoli del 34° Distaccamento permanente Aves “Toro” di Venaria, che hanno esercitato gli Alpini del 2° Reggimento all’elitrasporto tattico, implementandone la capacità di inserzione rapida delle unità nelle aree di intervento.

L’esercitazione è stata resa possibile anche grazie al reggimento Logistico “Taurinense”, che ha realizzato un’area servizi ad Acceglio (Cn), fornendo alle unità esercitate l’essenziale supporto in termini di rifornimenti e mantenimento, attività resa ancor più gravosa dalle condizioni meteorologiche avverse. Se muoversi e combattere a basse temperature è di per sé difficoltoso, garantire un adeguato supporto logistico è fondamentale al fine di consentire alle Unità di sopravvivere e manovrare efficacemente sul terreno.

Massima attenzione è stata posta all’ambiente, avvalendosi di consulenti ambientali e nuclei di bonifica, per nel rispetto di una delle più belle zone delle Alpi. Per le Truppe Alpine dell’Esercito, infatti, la cura della montagna è di primaria importanza, essendo la stessa casa e palestra di vita per le Penne Nere che imparano così l’importanza dell’umiltà e del rispetto delle regole che la natura impone.

L’addestramento all’impiego congiunto ed integrato di molteplici assetti delle unità della “Taurinense” ha pienamente raggiunto gli obiettivi prefissati, testando i reparti per la piena capacità in previsione dei prossimi impegni operativi.

Controlli dei Carabinieri, 5 arresti

5 arresti è il bilancio dei controlli disposti dal Comando Provinciale dei Carabinieri.

In particolare a Torino i carabinieri della Stazione Le Vallette, hanno tratto in arresto una donna romena, di 24 anni, per evasione. Nella circostanza, gli uomini dell’Arma hanno sorpreso la giovane mentre si trovava fuori dalla propria abitazione, in violazione alla misura cautelare degli arresti domiciliari cui era stata sottoposta poiché ritenuta responsabile del reato di estorsione. Ora è ristretta nelle camere di sicurezza del comando Arma in attesa di essere giudicata con rito direttissimo.
Sempre a Torino, in via Marsigli, i militari del Nucleo Investigativo hanno rintracciato e tratto in arresto un uomo di 36 anni ricercato dallo scorso luglio. Sul suo conto era stato emesso un ordine di carcerazione poiché deve scontare una pena definitiva di un anno e 6 mesi di reclusione, a seguito di una condanna definitiva per furto e truffa.
Un altro arresto in città è stato eseguito dai carabinieri della Stazione Torino Borgo San Donato che hanno fermato un uomo di 31 anni romeno, su cui pendeva un mandato di arresto europeo emesso dall’Autorità Giudiziaria romena, per una condanna definitiva ad un anno di reclusione per il reato di corruzione commesso nel paese di origine.
A Grugliasco, gli uomini dell’Arma hanno arrestato un italiano di 31 anni, che deve espiare un residuo pena di 6 mesi e 10 giorni di reclusione, per una condanna definitiva per reati contro il patrimonio commessi nel 2013.
Infine a Carmagnola, i carabinieri della locale Stazione hanno arrestato un uomo 45enne, italiano, in esecuzione di un ordine di carcerazione, dovendo scontare una pena di 6 mesi di reclusione per una truffa commessa nel 2011 nella provincia di Asti.

Weigmann, un signore di altri tempi

E’ mancato l’Avv. Marco Weigmann,  a capo di uno degli studi legali più importanti d’Italia con sede a Torino, Milano e Roma.

 

Di Pier Franco Quaglieni 


Un grande lutto per l’avvocatura italiana e per quella torinese. Ma Weizmann si era anche occupato di cultura in modo appassionato, particolarmente come vicepresidente della Fondazione “Filippo Burzio” di cui era stato uno dei fondatori. Il nostro rapporto era nato nel 1988 quando scrissi un elzeviro su “La Stampa “ per ricordare Filippo Burzio nel quarantennale della morte. Burzio ingegnere ed umanista, docente universitario e giornalista, direttore de “La Stampa“ nel 1943 e nel 1945, era stato quasi  totalmente dimenticato. Quell’articolo suscitò un vasto interesse, in primis nel generale di Corpo d ‘Armata Giovanni De Paoli che era stato allievo di Burzio alla Scuola di Applicazione e d’Arma di Torino. De Paoli organizzò al suo Rotary una mia conferenza su Burzio. A quell’ incontro intervennero tra gli altri gli avvocati Vittorio Chiusano e Marco Weigmann, quest’ultimo   molto amico del figlio dell’intellettuale torinese, Antonio Burzio, che viveva nel culto di suo Padre. Chiusano, Weigmann , De Paoli e chi scrive diedero vita,  poco tempo dopo, al Centro “Filippo Burzio“.

 

Chiusano venne nominato Presidente e Weigmann vice presidente. Da allora la storia del Centro “Burzio “, divenuto successivamente Fondazione , è stata legata indissolubilmente al nome di Weigmann che ha posto la sua intelligenza e la sua cultura giuridica con infinita generosità al servizio della memoria storica di Burzio. Senza il suo sapiente e discreto apporto non ci sarebbe mai stata la Fondazione “Burzio“ di cui ha curato gli interessi in particolare dopo la morte di Antonio Burzio che lasciò tutti i suoi averi alla Fondazione. Con dedizione Weigmann seppe amministrare la Fondazione in modo oculato ed illuminato. Non volle mai apparire. Era un uomo che non amava la ribalta, ma l’impegno con quella sobrietà tutta  piemontese che Burzio considerava una grande virtù. Io sento il rammarico di non aver collaborato alla Fondazione come avrei dovuto. Alla morte improvvisa di Chiusano,  proposi a Weigmann di assumere la presidenza, ma rifiutò. Insieme pensammo a Valerio Zanone come Presidente.  Con Weigmann presidente forse la Fondazione avrebbe mantenuto una maggiore coerenza con i suoi fini statutari, ma soprattutto con lo spirito delle origini a cui  Zanone era rimasto  estraneo perché in quegli anni totalmente occupato in politica. Weigmann non accettò la presidenza neppure       alla morte di Zanone e la scelta cadde sul giornalista Alberto Sinigaglia con Weigmann vicepresidente.  L’avvocato torinese resta anche legato al mio amico Romolo Tosetto che fu il suo maestro. Tosetto e’ stato un uomo di altissimi sentimenti civili manifestati in particolare nel Lions ed anche nel Centro Pannunzio.  Lo studio Tosetto – Weigmann alla morte di Tosetto divenne lo studio Weigmann che è cresciuto in questi anni a livello anche internazionale. Era un uomo pacato e profondamente buono. Aveva un’eleganza innata , forse aveva anche una qualche timidezza, malgrado il consolidato e brillante  successo professionale. Era un gentiluomo di antico stampo. A volte ci si vedeva al Circolo del  Whist, l’ambiente più ovattato di Torino a lui molto caro. Ricordo con rimpianto anche le serate che Marco vi organizzava per la Fondazione “Burzio” ogni anno in vista del Natale. Mi fu affettuosamente vicino in un momento difficile della mia vita e in tante occasioni venne ad ascoltarmi in qualche conferenza. Una volta Chiusano mi volle conferenziere alla Scuola di Applicazione e  d’Arma su Burzio e Gobetti. Avrei voluto parlare del liberale autentico Burzio in contrapposizione al “liberalismo rivoluzionario” e, secondo me, in parte illiberale di Gobetti.

 

Avevo con me un’ampia documentazione, ma l’arrivo improvviso in sala della nuora di Gobetti Carla mi suggerì di evitare, in una sede istituzionale come quella ,qualsivoglia polemica. Così improvvisai un altro discorso in cui parlai a braccio e quasi esaltai Gobetti pur senza convinzione. Vittorio Badini Confalonieri che era venuto a sentirmi si stupì del mio discorso.  Weigmann, che conosceva le mie idee in proposito , aggiunse  che aveva capito il mio imbarazzo e mi ringraziò  per aver evitato fratture. Era un uomo mite. Non l’ho mai sentito in tanti anni alzare anche solo leggermente la voce. Nella storia dell’avvocatura italiana Marco Weigmann è destinato a restare come uno dei maggiori nomi  a cavallo tra i due secoli . Tosetto  mi elogiò più volte Weigmann, il mio ex allievo Federico Restano divenuto socio del suo studio, credo che  contribuirà a tramandarne l’insegnamento. In effetti è stato anche un Maestro che non verrà dimenticato. Il suo stile  pacato resta un esempio di straordinario e calmo equilibrio anche nei momenti più difficili. Ricorderò sempre il suo sorriso rasserenante. Sempre e ovunque. Un modo d’essere sempre più raro in questi tempi così calamitosi.

Scrivere a quaglieni@gmail.com

 

Usura, estorsione e truffa: sei arresti

E’ scattata ieri  l’operazione “DOPPIO DEBITO”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti, in cui oltre 40 militari della Guardia di Finanza di Torino hanno eseguito 6 misure cautelari detentive a carico di altrettante persone gravemente indiziate di associazione per delinquere dedita a usura, abusivismo finanziario, estorsione e truffa. In corso di esecuzione anche il sequestro preventivo dei beni degli arrestati.

 

Arrestati i carmagnolesi LAFLEUR Giacomo e suo figlio Carlo, il torinese LAFORÈ Osvaldo, DI MAIO Graziano di Villafranca Piemonte, MACCAGNAN Nicolino di Moncalieri e una dipendente infedele della filiale FINDOMESTIC di Bra (CN), società estranea agli addebiti penali.

 

Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Asti Dott. Alberto Perduca, dirette dal Sostituto Procuratore Dott. Gabriele Fiz e condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Torino, hanno riguardato condotte che vanno dal 2018 alla fine del 2019 e hanno avuto pieno sviluppo durante tutto il periodo dell’emergenza COVID-19.

 

L’attività investigativa avviata dai finanzieri ha permesso di far luce sull’esistenza di un’articolata associazione per delinquere avente base a Carmagnola e risultata operativa a Torino, Ivrea, Moncalieri, Cuneo e Bra, la quale, sotto le direttive di LAFLEUR Giacomo, applicava tassi usurari fino al 2.500%.

Il core business dell’associazione era l’offerta sistematica e professionale di prodotti finanziari a soggetti bisognosi di denaro e che, nella maggior parte dei casi, non presentavano le condizioni per accedere al credito secondo procedure ordinarie.

Le vittime erano imprenditori in difficoltà economiche imprese edili, centri estetici, macellerie, pizzerie – ed anche casalinghe e disoccupati già indebitati, che tramite il “passa parola”, entravano in contatto con i componenti dell’organizzazione. Costoro si presentavano di volta in volta come “ex direttori di banca” o “agenti finanziari”, organizzando gli incontri in luoghi all’aperto, bar, centri commerciali.

Peculiarità dell’organizzazione criminale consisteva nella capacità di proporre un vero e proprio “pacchetto completo” e di nascondersi dietro il finanziamento concesso da una finanziaria realmente esistente.

 

Inizialmente il “cliente” veniva approcciato con toni affabili e cordiali e con l’assicurazione che avrebbe ottenuto una linea di credito da una società finanziaria. Gli si richiedeva la carta d’identità e un documento reddituale, quando esistente.

L’organizzazione predisponeva quindi documenti artefatti (buste paga, CUD, dichiarazioni fiscali) per ottenere il credito, quasi sempre presso la FINDOMESTIC di Bra, ove una dipendente infedele e partecipe dell’organizzazione curava tutti gli adempimenti necessari, quantificava il credito concedibile e forniva finanche puntuali indicazioni sulle risposte da dare in caso di eventuali controlli.

 

Una volta ottenuta la somma dalla finanziaria, l’organizzazione rivelava la propria vera natura pretendendo dalla vittima, in contanti, il “compenso” per i propri “servizi”: venivano applicati tassi usurari fino al 2500% in più rispetto a quelli leciti per l’attività di intermediazione, con richieste di pagamenti fino al 60% del finanziamento, anche con estorsioni e minacce.

In breve, dopo aver pagato gli usurai, alle vittime restava solo una modesta residua parte dei soldi, a fronte dell’onere di dover corrispondere le rate per l’intera cifra ottenuta dalla finanziaria. 

Gli indagati si sono dimostrati particolarmente attenti nell’esecuzione delle proprie attività illecite: raramente utilizzavano i telefoni per accordarsi e prediligevano riunirsi nel campo sinti di Carmagnola o in un centro commerciale di Moncalieri. Tra le accortezze adottate c’era anche quella di far controllare periodicamente le proprie autovetture con vere e proprie operazioni di “bonifica” per ricercare eventuali microspie.

Le indagini sono state condotte anche con intercettazioni, pedinamenti, monitoraggi video ed accertamenti bancari. Nonostante la difficile permeabilità del contesto in cui operavano, i finanzieri sono riusciti a riprendere gli incontri con le vittime, nel corso dei quali gli indagati discutevano dei compensi da esigere e delle modalità operative attuate.

In tal modo è stato possibile risalire a numerose persone cadute nella rete criminale, che, dopo iniziali reticenze, davanti all’evidenza dei fatti accertati dai finanzieri hanno raccontato quanto era accaduto: soggetti, questi, ulteriormente provati anche dall’emergenza COVID-19.

Gli approfondimenti investigativi sono stati effettuati avvalendosi dell’ampia collaborazione resa dall’Ufficio Prevenzione Frodi di FINDOMESTIC, essa stessa vittima di tale sistema. In questo modo sono stati infatti richiesti alla società, in due anni, prestiti per circa 400.000 euro per conto di una ventina di soggetti di fatto privi di ogni garanzia per l’estinzione del debito contratto.

“Perché chiude il Balon e resta aperto il mercato di libero scambio?”

Ci scrive Patrizia Alessi, capogruppo FdI alla Circoscrizione 7

INACCETTABILE DOMANI BALON IN BORGO DORA CHIUSO E LIBERO SCAMBIO APERTO IN VIA CARCANO

Nell’ordinanza n.  88 a firma del Sindaco si legge “che i mercati periodici tematici e le Feste di via si svolgono sotto la completa supervisione del soggetto attuatore, il quale ha anche l’onere di predisporre il piano di sicurezza”. Domani il Balon in Borgo Dora rimane chiuso invece il suk in via Carcano rimane aperto! Anche l’ Associazione Vivibalon dovrebbe essere responsabile di ciò che avviene all’interno e avere il piano di sicurezza a prescindere dall’ordinanza: chi controllerà? Come sempre il suk-liberoscambio-barattolo-balù green o come vogliono chiamarlo ha vie diverse dagli altri….questo per la Città è andare incontro ai poveri (facendoli però pagare non poco per un posto) per me invece è inaccettabile. Non vi è progettazione in nulla, nemmeno nell’emergenza Covid, dove come in questo caso si usano due pesi e due misure.

Patrizia Alessi

Rischio Covid: annullata “Una corsa da re”

Sabato 17 e domenica 18 ottobre Venaria Reale avrebbe dovuto ospitare il tradizionale evento podistico “Una corsa da Re”, organizzato da Base Running in collaborazione con Regione Piemonte, Città di Venaria Reale, Reggia di Venaria, Parco Regionale La Mandria,con  gare da 10, 21 e 30 km.

L’evento avrebbe comportato la presenza di circa 700 persone al sabato e di circa 900 la domenica mattina.

Fabio Giulivi, sindaco della Città di Venaria Reale, in seguito all’aumento dei contagi e al rispetto delle norme vigenti sull’emergenza sanitaria in corso, dichiara: «Ho trascorso le ultime 24 ore al telefono e in riunioni per sentire il parere di più enti: Prefettura, Assessorato allo Sport della Regione Piemonte, Presidente del Consorzio della Reggia di Venaria, Presidente del Parco La Mandria, Comando della Compagnia del Carabinieri di Venaria, Comando della Polizia Municipale. 

Alla fine di questa necessaria ricognizione, sentiti anche i componenti della Giunta che hanno condiviso la posizione, ho comunicato ai promotori l’impossibilità di procedere con lo svolgimento dell’evento. Il Piano di emergenza ed il protocollo Covid preparati dagli organizzatori sono coerenti con l’ultimo DPCM 13/10/2020, ma stante il crescente caso di contagi che sta coinvolgendo il nostro Paese, non me la sono sentita di dare il via libera a questa iniziativa sportiva.

Quasi 9000 contagi e 83 morti nella sola giornata odierna sono lì a ricordarci che l’emergenza Covid sta purtroppo nuovamente esplodendo in tutta la sua drammaticità. Il nostro paese, così come la nostra Città, non potrebbe reggere un nuovo lockdown e pertanto dobbiamo cercare di evitare quelle possibili fonti di contagi di eventi non essenziali per la nostra collettività. Stiamo chiedendo grandi sacrifici a tutti, con chiusure anticipate dei locali commerciali, cerimonie con un numero ridotto di partecipanti, annullamento di gite e feste e tutte le altre prescrizioni che abbiamo letto nell’ultimo DPCM. Mi metto nei panni degli organizzatori che sicuramente si troveranno in grande difficoltà dopo la notizia che ho comunicato poco fa al loro tecnico incaricato della sicurezza (incontrato anche in mattinata in Comune), ma l’aumento preoccupante dei contagi sconsiglia qualsiasi possibile rischio di nuovi focolai.

Chiedo scusa anche a tutti i partecipanti che certamente criticheranno questa scelta, ma un Sindaco deve prendere delle decisioni che tutelino in primis la salute pubblica ed il solo pensiero che a causa di questa manifestazione possano esserci partecipanti contagiati magari da un atleta asintomatico mi ha fatto assumere questa decisione. Ho iniziato il mio mandato da pochi giorni e non avrei mai voluto cominciare con un provvedimento simile. 

Ma amministrare vuol dire prendere decisioni anche difficili e, se continuerà a crescere la curva dei contagi, purtroppo non sarà questa l’unica».

Collegno, riaperte le Poste di via Martiri

E’ stato riaperto l’ufficio postale di Collegno in Via Martiri 30 Aprile, 77, a seguito di alcuni interventi di manutenzione straordinaria.

 

Gli interventi eseguiti si inseriscono nel contesto del più ampio piano di riqualificazione degli uffici postali attraverso il quale Poste Italiane intende presidiare il territorio con strutture adeguate a soddisfare esigenze ed aspettative dei propri clienti” ha dichiarato Paolo Bevilacqua, Direttore della Filiale di Torino 1 di Poste Italiane “ e segna una nuova tappa nel dialogo e nel confronto che avvicina ancora di più Poste Italiane al territorio, lungo un percorso fatto di impegni reali al servizio della crescita economica e sociale del Paese”.

“Si tratta di un risultato rilevante per la Città e soprattutto per i quartieri Centro Storico e Villaggio Dora. Un servizio, quello offerto da Poste Italiane, importante per garantire servizi diffusi e accrescere il presidio del territorio” – ha dichiarato il Sindaco Francesco Casciano.

 

“Questa riapertura è frutto del lavoro svolto in sinergia con Poste Italiane per venire incontro alle esigenze dei nostri cittadini. Un buon punto di partenza per un continuo miglioramento dei servizi territoriali, uno degli obiettivi di questa Amministrazione” – ha sottolineato l’assessore al Patrimonio e Progettazione Strategica Maria Luisa Mattiuzzo.

 

L’Ufficio di via Martiri 30 Aprile sarà disponibile per i cittadini secondo i consueti orari di apertura, dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.35 e il sabato dalle 8.20 alle 12.35.

 

Il Sindaco Francesco Casciano, l’assessore Maria Luisa Mattiuzzo e i rappresentanti di Poste Italiane hanno presentato il servizio rinnovato mercoledì 14 ottobre davanti all’Ufficio di via Martiri XXX Aprile.