ilTorinese

“Arco Elefante”, la più eccentrica e “camaleontica” arte contemporanea

Varca l’antica soglia del “Museo Regionale di Scienze Naturali” di Torino

Da venerdì 22 marzo, con “Una notte al Museo”

“E’ un passaggio immaginario tra Oriente e Occidente; l’incontro tra noi e gli altri può avvenire attraverso una tenda che deve essere attraversata. Il volto dell’animale ci osserva dall’alto e ascolta il suono dei sonagli che la nostra presenza muove”: questo vuole essere, secondo i realizzatori del Collettivo “Guerrilla Spam” (in collaborazione con Silvia Collura) quell’“Arco Elefante”, con cui il seicentesco “Museo Regionale di Scienze Naturali” di Torino apre le porte dal prossimo venerdì 22 marzo all’arte contemporanea. Contemporanea che di più non si può e che entrerà a far parte, presenza atipica, del patrimonio museale, in virtù di una preziosa donazione da parte dell’Associazione Culturale torinese “Club Silencio”, presieduta da Alberto Ferrari. Un elefante stilizzato che si fa, per l’appunto, “arco” o “portale”, in una commistione di stili capaci di cavalcare i secoli, coniugando Oriente e Occidente (l’“arco carenato” è tipico delle “nicchie” del Buddha, giunto dall’Asia in Europa e promotore del “gotico”), “la cui finalità resta il raggiungimento di un’arte simbolica che comunica a più livelli particolari significati all’osservatore”. In modo “anonimo, libero e autonomo”, pur mantenendo quella “capacità di comunicare” con le persone che è lo scopo primo della produzione artistica di “Guerrilla Spam”, Collettivo (dal nome che ben esplicita la “mission” aggressiva dell’arrivare a più persone possibili) nato nel 2010 a Firenze “come spontanea azione non autorizzata di affissione negli spazi urbani” e via via perfezionatasi in interventi di “muralismo”, installazioni, performance e workshop in Italia e all’estero, lavorando in spazi eterogenei, dalle occupazioni ai musei d’arte moderna e contemporanea, sino alle scuole, comunità minorili, carceri e centri di accoglienza, “privilegiando sempre l’uso dello spazio pubblico urbano come luogo della collettività”.

Opera di grandi dimensioni, alta due metri e mezzo, “Arco Elefante”, spiega Matteo Bidini di “Club Silencio”, “è dedicata a Abul Abbas, elefante di Carlo Magno, nato in Africa, morto di polmonite sulle sponde del Reno nell’810, e a Fritz, elefante di Re Carlo Felice di Savoia, nato in India, morto per asfissia mediante ossido di carbonio nella Palazzina di Caccia di Stupinigi nel 1852, e a tutte le bestie di ogni tempo e luogo catturate e deportate per gli usi e i trastulli degli uomini”. In quest’ottica, l’obiettivo è anche sollevare “un pensiero critico – continua – rispetto alla collezione che abbiamo intorno fatta sulle spalle e la pelle degli animali esposti”.

Per inaugurare l’opera (nata nel contesto del programma culturale “Tra cultura e natura”, curato dalla Fondazione “Circolo dei Lettori” per il “Museo Regionale di Scienze Naturali”), il “MRSN” e “Club Silencio” propongono venerdì 22 e sabato 23 marzo due serate speciali di Una notte al museo”, con lo scopo di stimolare la partecipazione di nuovi pubblici alla vita culturale cittadina. La maggior parte dei partecipanti infatti, è “under 35” e molto spesso non ha mai avuto occasione di visitare quello specifico spazio culturale.

Il nostro intento, dunque, spiega Alberto Ferrari, presidente di “Club Silencio”, è proprio quello di “stimolare sempre più i giovani a partecipare attivamente alla vita culturale e sociale del territorio. Quando abbiamo iniziato, qualche anno fa, abbiamo cercato un modo per abbattere la distanza tra i musei e i nostri coetanei. L’idea era ed è quella di renderli protagonisti del futuro della città”.

E a lui fa eco Marco Fino, direttore del Museo: Siamo felici di ospitare questa installazione d’arte contemporanea. Pensiamo infatti che il Museo debba essere uno spazio espositivo aperto a nuove esperienze che possano stimolare, incuriosire e appassionare il pubblico. In questo ambito è nata la collaborazione con il ‘Circolo dei Lettori’ e ‘Club Silencio’ così come l’idea di un’opera come ‘Arco Elefante’, ispirata a una delle infinite storie che si celano dietro i nostri reperti.

Per info: “Museo Regionale di Scienze Naturali”, via Accademia Albertina 15, Torino; tel. 011/4326327 o www.mrsntorino.it o www.clubsilencio.it

Gianni Milani

Nelle foto:

–       Guerrilla Spam: “Arco Elefante”, ph. Federico Masini Studio

–       Alberto Ferrari: presidente “Club Silencio”, ph. Federico Masini Studio

–       Marco Fino: direttore “Museo Regionale di Scienze Naturali”

Lidia Menapace, un secolo di lotte per le donne e la democrazia

“Nel nome della pace” è il titolo dell’incontro pubblico che la Casa della Resistenza di Fondotoce ospiterà sabato 23 marzo alle 15 in occasione del centenario di Lidia Menapace, partigiana, politica e saggista nata il 3 aprile 1924 a Novara (e morta nel 2020 a Bolzano). L’iniziativa metterà in risalto il suo impegno nel movimento femminista e in quello pacifista. Nel ruolo di moderatrice ci sarà la giornalista Giuliana Sgrena. Interverranno Michela Cella del coordinamento nazionale donne Anpi, Giancarlo Martini dell’associazione culturale Don Giacomini e l’ex deputato Vincenzo Vita. Inoltre l’illustratrice Valentina Stecchi presenterà la graphic novel “Lidia” e la regista Monica Lanfranco il documentario “Ci dichiariamo nipoti politici”. Lidia Brisca Menapace è stata una figura particolarmente intensa di intellettuale e dirigente politica espressione del dibattito autentico che ha attraversato il Novecento.

Lidia

 

Staffetta partigiana in Val d’Ossola, brillante laureata presso l’Università Cattolica di Milano, dove fu lettore di lingua italiana, dirigente della Democrazia Cristiana e vice presidente della Provincia di Bolzano, animatrice del movimento delle donne, tra i fondatori del Manifesto e, infine, senatore per Rifondazione comunista nella XV legislatura repubblicana, Lidia Menapace è stata fortemente impegnata sui temi della pace, con la Convenzione permanente delle donne contro tutte le guerre. “I valori che ha coltivato e ricercato nella sua vita — antifascismo, libertà, democrazia, pace, uguaglianza — sono quelli fatti propri dalla Costituzione italiana e costituiscono un insegnamento per le giovani generazioni”, scrisse il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Presidente nazionale ANPI ricordando Lidia Menapace quando morì il 7 dicembre del 2020 all’età di 96 anni nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Bolzano dov’era stata ricoverata per il Covid-19. La sua vita fu interamente scandita dall’impegno civile e politico. A Novara, dov’era nata nel 1924, studiò al liceo classico Carlo Alberto, una delle istituzioni culturali più importanti della città all’ombra della cupola antonelliana della basilica di San Gaudenzio. Giovanissima partigiana combattente in Val d’Ossola, maturò la sua scelta antifascista dentro le associazioni cattoliche come la Fuci. Visse la sua giovinezza sotto i bombardamenti e i coprifuoco, impegnandosi nella Resistenza. Descrisse la sua esperienza in un libro, “Io, partigiana”, che presentò in centinaia di incontri nelle scuole, impegnata com’era nel difendere e tramandare la memoria di quei momenti fondamentali della storia d’Italia. Laureatasi in letteratura con lode nel 1951 si trasferì a Bolzano dove sposò il medico Nene Menapace, insegnando nei licei. Iscrittasi alla Democrazia Cristiana, vicina alla sinistra interna dello scudo crociato, fu la prima donna eletta — era il 1964 — in consiglio provinciale a Bolzano e la prima donna a ricoprire incarichi nella giunta provinciale. Successivamente seguì, come è stato scritto, “il vento delle passioni” nel 1968. Lasciò la Dc e terminò quella legislatura nel gruppo misto “per non far violenza alla mia coscienza”. Aderì al Pci ma gli stava stretto anche quel partito per molti paragonato ad una chiesa laica. Intraprese l’avventura del Manifesto, impegnandosi nel Pdup e successivamente in Rifondazione comunista (partito del quale fu senatrice tra il 2006 e il 2008). Per molti Lidia Menapace è sempre stata “Bruna”, il suo nome di battaglia da partigiana. Disse di se stessa, qualche anno prima di morire: “Mi posso dimettere da tutto ma non da partigiana”. Mantenne quell’impegno, comportandosi sempre con grande coerenza nei confronti dei suoi ideali. L’intera sua vita fu coniugata con il verbo verbo ribellarsi. Antifascista, cattolica, comunista, femminista. Amava dire: “Noi donne che ci ribelliamo, trasgrediamo, usciamo dalle case, parliamo tra di noi, ci organizziamo. La nostra politica è liberazione”. Quella del femminismo e del pacifismo furono due scelte consapevoli, al tempo stesso istintive e ragionate, in linea con il suo carattere. Nel 1972 pubblicò un libro importante: “Per un movimento politico di liberazione delle donne”. Già durante la guerra e nella Resistenza, Lidia entrò a far parte dei Gruppi di difesa della donna e nel secondo dopoguerra, non lesinò l’impegno nell’Udi. Una personalità forte e gentile, determinata e infaticabile nel difendere i valori della Resistenza, di quello che lei stessa definì un “movimento politico, democratico e civile straordinario”.

Marco Travaglini

Coltivare fiori di parole. I trent’anni di Interlinea

 

L’ultimo numero di Microprovincia, il 56° della fortunata rivista di cultura e poesia diretta da Franco Esposito, è interamente dedicato ai trent’anni della casa editrice novarese Interlinea con il suggestivo titolo “Coltivare fiori di parole”. Proponendo una ricca e interessante raccolta di testimonianze su tre decenni di attività editoriale di Interlinea, coinvolgendo gli autori e coloro che l’hanno fatta vivere dietro alle quinte con il lavoro redazionale, la cura dei testi e la promozione di collane che si sono affermate tra i lettori (da “Nativitas” e “Lyra” a “Le rane”) la rivista che si è sempre battuta contro i conformismi della cultura ufficiale rende omaggio ad una impresa culturale di assoluta grandezza fondata da Roberto Cicala e Mario Robiglio. Giuliano Vigini, nella presentazione della rivista subito dopo l’appassionato editoriale di Esposito, ricorda che “alle origini di una casa editrice c’è innanzitutto una speciale passione per quello che gli autori, le collane, i singoli libri che si vorrebbero privilegiare come emblema e portabandiera dell’attività che si sta per avviare possono lasciare come idea di un modo di fare letteratura e insieme di interpretare, dal vivo di tante espressioni e testimonianze diverse, le realtà del mondo e le esperienze di vita degli scrittori”. Ovviamente, non bastando la bontà e l’entusiasmo delle idee, ci sono volute “anche le risorse personali o la capacità di procurarsele, la condivisione ideale e pratica di chi è coinvolto in un determinato progetto” come è stato tra Cicala e Robiglio, lavorando con la perseveranza di chi non si accontenta di ciò che di volta in volta si è raggiunto “perché, essendo il traguardo sempre più in là, bisogna continuare a cercare, a scoprire, a lasciare segni nuovi”. Ed è così che nasce e prende corpo quella che oggi può essere definita, a buon titolo, una grande voce della cultura italiana contemporanea. L’originale storia della casa editrice che ha sede in via Mattei a Novara viene narrata in 250 pagine con molti interventi tra i quali si segnalano, pur senza far torto a nessuno degli altri, Pino Boero, Eugenio Borgna, Carlo Carena, Barbara Caristia, Graziella Cerutti, Gian Luca Favetto, Gian Carlo Ferretti, Walter Fochesato, Anna Lavatelli, Dacia Maraini, Gianni Mussini, Alessandra Alva Perez, Roberto Piumini, Giovanni Tesio, Sebastiano Vassalli e Giuliano Vigini. La stessa scelta del nome della casa editrice è originale e racconta molto: l’interlinea è lo spazio bianco tra due righe scritte o stampate, apparentemente inutile ma in verità necessario alla lettura. Infatti le parole si confonderebbero sulla pagina senza questa distanza, il cui bianco fa risaltare il nero del testo illuminando così il significato di un romanzo, di uno studio, di una poesia. Dall’inizio degli anni Novanta ad oggi  sono stati riscoperti autori italiani dell’800 e ‘900, anche con inediti (da Rebora a Montale, fino a Soldati e Vassalli), aprendo la prima collana letteraria italiana legata al Natale e intitolata Nativitas con Dickens, Consolo, Rigoni Stern, Testori, Wojtyla, offrendo uno spazio importante alla critica letteraria, alla poesia, ai libri per bambini e ragazzi con la collana Le Rane. Scorrendo l’impressionante cronologia delle collane e dei libri pubblicati non si fatica a comprendere il valore del viaggio intrapreso trent’anni fa da quel “piccolo vascello di carta” che salpò da Novara e che, in tutti stesi anni, non ha chiesto altro “se non di avere lettori che sappiano leggere la verità di quelle parole vecchie e nuove nell’interlinea dell’editoria e della cultura italiana”.

Marco Travaglini

“Cammino PiemonteSud”, prima tappa del “Sentiero verde”

La presentazione si terrà il 22 marzo a Torino nel Palazzo della Regione Piemonte e in contemporanea in diretta streaming a Bosio (Al) nella sede del Parco
Venerdì 22 marzo alle 11, nella Sala Trasparenza del Palazzo della Regione Piemonte a Torino, in piazza Piemonte 1, si inaugura il primo tratto del “Sentiero verde dei Parchi piemontesi”: il “Cammino PiemonteSud”. Un itinerario escursionistico a lunga percorrenza che promette di connettere persone, luoghi e tradizioni, offrendo un’esperienza nuova per escursionisti e amanti della mountain bike.
Il percorso di 240 chilometri, suddiviso in 19 tappe a piedi e 5 in mountain bike, attraversa 3 aree protette, 7 siti della rete Natura 2000 e 2 ecomusei dell’Appennino piemontese, partendo da Capanne di Cosola (Cabella ligure, in provincia di Alessandria) fino a Roccaverano (in provincia di Asti).
Contemporaneamente, l’evento sarà collegato in streaming alla sede dell’Ente Parco a Bosio (AL), via Umberto I, n. 51, Salita Poggio.
L’evento rappresenta un’opportunità per esplorare le bellezze naturali del Piemonte e per valorizzare il turismo sostenibile e la biodiversità delle Aree naturali protette regionali.
Interverranno:
Fabio Carosso, vicepresidente e assessore ai Parchi della Regione Piemonte
Jacopo Chiara, dirigente del Settore Sviluppo sostenibile, Biodiversità e Aree naturali della Regione Piemonte
Danilo Repetto, presidente dell’Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino piemontese
Andrea De Giovanni, direttore dell’Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino piemontese

Grimaldi e Accossato: Visite specialistiche non più garantite

Cirio e Meloni abbandonano la sanità pubblica

“A oggi, in Piemonte, per un’ecografia muscolotendinea si trova posto nella sanità pubblica a giugno a Gravellona, in nessun ospedale a Torino o in provincia di Torino. Per una colonscopia: nessun posto a Torino, al S. Luigi di Orbassano a giungo del 2025, nessun posto nel resto del Piemonte. Per una visita dermatologica: nessun posto a Torino, a Grugliasco nel marzo del 2025, nessun posto nel resto del Piemonte. Per un’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici: a Torino a marzo del 2025, nessun posto in provincia di Torino né nel resto del Piemonte. Per una gastroscopia: a Torino e Orbassano nel marzo del 2025, nessun posto nel resto del Piemonte. È il quadro di una sanità piemontese al collasso, che né la Giunta Cirio né il Governo nazionale intendono salvare. Il PNRR si sta ritirando dalla sanità, come lo ha fatto la manovra finanziaria. Il privato avrà a disposizione praterie sempre più ampie. Questo è il disegno delle destre, che non dobbiamo dimenticare” – così il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi, e la Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Piemonte, Silvana Accossato

Una targa dedicata all’educatore fratel Enrico Trisoglio

Al termine di una cerimonia che si è svolta al Collegio San Giuseppe in via San Francesco da Paola 23, è stata scoperta, sulla facciata dell’edificio, una targa dedicata allo studioso ed educatore fratel Enrico Trisoglio.

Autore di oltre 130 pubblicazioni, fonda e anima a Torino una delle prime scuole di formazione sociale e politica configurandosi, sin dagli anni Cinquanta, come uno dei massimi esponenti della vita culturale e sociale della città. Studioso, storico, critico letterario, maestro per intere generazioni di giovani, con la sua pluridecennale attività lascia un’eredità culturale vastissima. La sua conoscenza e la sua passione civile e politica hanno dato credito e prestigio alla città, all’Università e al Collegio San Giuseppe, nel quale ha insegnato.

E’ nitida la figura di fratel Enrico Trisoglio nella sua duplice declinazione, religiosa e laica, ha sottolineato la presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo. Lui stesso, ha ricordato, nel volume – Insegnare è impegnativo e bello – confida che la scuola è una delle pochissime professioni che da mestiere salgono a missione, come il sacerdozio o la medicina. La sua dedizione appassionata che accompagnava il senso del dovere in classe ha saputo plasmare generazioni di docenti. Aveva la capacità di attirare l’attenzione dei giovani accompagnandoli in approfondimenti e rimandi indicando la via d’uscita verso la conoscenza e la consapevolezza. Con lo stesso approccio, ha affermato Grippo, ha fondato la scuola di formazione socio politica ispirata alla dottrina cristiana, con l’idea di voler mettere a disposizione degli strumenti e di insegnare ad usarli”.

Fratel Gabriele Di Giovanni, visitatore della Provincia Italia dei fratelli delle scuole cristiane, ha ricordato Fratel Enrico evidenziando come farne memoria significa non solo ricordarlo ma attualizzarlo nel presente, lui che era espressione di serietà nello studio e di disponibilità nel mettere il suo sapere a disposizione degli altri.

Ricordo della personalità di Fratel Enrico anche da parte del presidente dell’associazione ex allievi del Collegio San Giuseppe, Dario Tarozzi, che ha ribadito l’attualità del messaggio del docente.

La coordinatrice della commissione Servizi sociali Vittoria Nallo, ha portato il saluto della Circoscrizione.

Al via la ventinovesima edizione di Antiqua

Il  22 marzo nella chiesa di San Massimo in via Mazzini

 

Prenderà il via venerdì 22 marzo, alle 21.15 dalla chiesa di San Massimo in via Mazzini 29/a, a Torino, la 29esima edizione di Antiqua, la rassegna di musica antica proposta dall’Accademia del Ricercare.

Antiqua nel corso degli anni ha saputo affermarsi come uno dei più importanti esempi di imprenditoria culturale in Piemonte , sino ad essere ammessa tra i soci del REMA, Early Music in Europe, un importante network rappresentativo della musica antica a livello europeo, che ha la legittimità di discutere di performance, creazione, patrimonio, inclusione, diversità e sostenibilità. La manifestazione non è rimasta circoscritta alla sola provincia di Torino, in cui è nata, ma si è evoluta fino a toccare una parte del Piemonte e territori extraregionali, collaborando con altre realtà stimate nell’ambito della musica classica.

Punto di forza del progetto Antiqua sono anche i corsi di perfezionamento alla prassi esecutiva della musica barocca eseguita con strumenti originali.

Nel corso degli anni il festival ha vantato docenti di fama internazionale quali Christophe

Rousset, Walter van Hauwe, Bob von Asperen, Keese Boeke e Dorothee Oberlinger.

In questa edizione Antiqua avrà l’onore di ospitare nuovamente la Oberlinger, flautista,

professore al Mozarteum di Salisburgo e, dal 2019, anche direttore del festival barocco di

Arolser, in Germania.

Venerdì 22 marzo il programma verterà sul brano del compositore Antonio Caldara (1670-1736) ”Magdalena ai piedi di Cristo”, proposto dall’Oratorio a sei voci con orchestra d’archi e B.C. dell’Accademia del Ricercare.

Durante la Settimana Santa e il periodo di Quaresima in tutta l’area cattolica era usuale l’esecuzione di oratori presso diverse istituzioni pubbliche e private che andavano dalle cappelle di corte ai palazzi aristocratici, alle chiese legate agli ordini più importanti, filippini e gesuiti. La nascita del genere dell’oratorio che, in forma musicale e teatrale, narrava le storie evangeliche, bibliche o dei santi dell’agiografia cristiana, si deve collocare nella Roma della prima metà del Seicento, con le Historiae Sacrae, in cui si faceva uso del latino, presso l’oratorio del S.S.Crocifisso, ed era la risposta curiale e ecclesiale al teatro musicale che si andava diffondendo via via in tutta Italia.

A dirigere il concerto il maestro Luigi Pagliarini

Ingresso a offerta libera a partire da 5 euro.

Per informazioni scrivere agli indirizzi segreteria@accademiadelricercare.com oppure telefonare al numero 331.1095412.

MARA MARTELLOTTA

Politecnico, si insedia il Magnifico Rettore Stefano Corgnati

Venerdì 22 marzo 2024 alle ore 9:30

Aula Magna “Giovanni Agnelli” – Politecnico di Torino

Corso Duca degli Abruzzi 24, Torino

Insediamento del Magnifico Rettore Stefano Corgnati

Interventi:
Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte

Stefano Lo Russo, Sindaco Città di Torino

Vincenzo Tedesco, Direttore Generale Politecnico di Torino

Discorso di inizio mandato e presentazione delle linee programmatiche:
Stefano Corgnati, Magnifico Rettore Politecnico di Torino

Con la partecipazione del coro Politnico.

Tutto pronto per l’Otto Nazioni Youth di tuffi

Tutto pronto per l’Otto Nazioni Youth di tuffi. Due giornate di gare, venerdì 22 e sabato 23 marzo, rivolte alle fasce di età comprese tra i 14 e i 18 anni. Alla Monumentale di Torino l’Italia si presenta da vincitrice, dopo il successo dello scorso anno in Svizzera, nella piscina della Vaudoise aréna di Losanna, dove ha conquistato 16 medaglie (8 d’oro, 5 d’argento e 3 di bronzo) e chiuso al primo posto la classifica per Nazioni. L’Italia riceve il torneo giovanile di tuffi per la seconda volta nella sua storia, dopo Bolzano nel 2012 (6 Nazioni). Alla presentazione ufficiale sono intervenuti l’Assessore allo Sport e Grandi Eventi del Comune di Torino Domenico Carretta, il Presidente del Comitato Regionale Piemonte della Federazione Italiana Nuoto Gianluca Albonico, il Presidente onorario del CONI regionale piemontese Gianfranco Porqueddu e il Coordinatore delle squadre Nazionali di tuffi Giorgio Cagnotto.

tuffi

Ad aprire la conferenza stampa è stato l’Assessore Comunale Domenico Carretta “un grande elogio va fatto agli impianti comunali del territorio, in particolar modo al prestigioso impianto della Monumentale. Sottolineo con orgoglio il ruolo di tale struttura nell’ospitare eventi di rilievo, come quello delle 8 nazioni giovanili, che porta lustro e visibilità alla città. Molto importante è la collaborazione attiva con il comitato regionale FIN Piemonte e Valle d’Aosta, una sinergia che ha contribuito alla crescita e al miglioramento costante degli impianti sportivi sul territorio soprattutto segna la ripresa dopo il periodo della pandemia. I dati numerici in crescita e la presenza di grandi eventi sono la prova tangibile del successo di questa partnership, che non solo valorizza gli impianti esistenti, ma favorisce anche lo sviluppo e l’attrattività della zona per ulteriori iniziative sportive di livello internazionale.”

Il presidente della FIN Piemonte Gianluca Albonico fa gli onori di casa. “E’ con grande soddisfazione ed orgoglio che diamo il benvenuto alle delegazioni e agli atleti che partecipano all’Otto Nazioni giovanile di tuffi. Manifestazione prestigiosa nella quale ci auguriamo l’Italia possa ripetere gli ottimi risultati e i successi ottenuti nelle passate edizioni e soprattutto a Losanna, dove ha vinto la classifica per Nazioni. Torino, per quanto ci riguarda, ha una serie di impianti sportivi e natatori di primo piano. Questo è un esempio di impianto perfetto per i tuffi e ritengo che sia tra le più belle piscine storiche d’Italia. Voglio ringraziare la Federazione Italiana Nuoto e il presidente Paolo Barelli per la fiducia che ha accordato al nostro comitato per l’organizzazione e l’ospitalità di questo come di altri eventi; mi preme ringraziare l’Amministrazione comunale e l’Assessore allo sport Domenico Carretta che ci segue sempre ed è costantemente al nostro fianco in queste iniziative. Ringrazio il presidente onorario del CONI regionale Gianfranco Porqueddu per essere intervenuto e tutti gli atleti, tecnici e dirigenti della nostra Nazionale giovanile di tuffi”.

E’ di casa anche il Coordinatore delle squadre Nazionali di tuffi Giorgio Cagnotto che saluta le delegazioni. “Abbiamo una squadra giovanile veramente forte e promettente. E non sono tutti qui. Torino, dopo le Olimpiadi invernali ha avuto uno slancio che non avrei mai immaginato e che anche per questo mi rende ancora più felice. I piemontesi hanno dimostrato di avere uno spirito sportivo eccezionale. Riguardo ai tuffi devo dire che questa è forse l’unica piscina in Italia dove ho visto la gente fare la fila fuori per entrare a vedere le gare. E’ capitato agli Europei e gli Assoluti e mi auguro che anche questi ragazzi abbiano la cornice di pubblico che meritano”.

Un altro grande campione nazionale ed internazionale di tuffi che in questa piscina ha vinto molto è Nicola Marconi, attuale tecnico responsabile del settore giovanile Nicola Marconi che presenta i suoi azzurri. “Voglio ringraziarvi tutti per l’accoglienza davvero calorosa. Sono molto contento di tornare alla Monumentale nelle vesti di tecnico della squadra nazionale giovanile perché qui ho fatto tantissime gare, anche i campionati europei, con mio fratello Tommaso costantemente a fianco. E’ sempre un piacere tornare a Torino a cui sono legato da moltissimi ricordi di gare e di successi, sia dal punto di vista sportivo che organizzativo. Torino è sempre stata garanzia di ottime manifestazioni e la piscina è sempre stata gremita di gente che veniva a vederci. Ora sono qui con questa squadra composta da giovani promesse e anche qualche atleta un pochino più esperto. Qualcuno è qui per fare esperienza ma sono tutti molto carichi e desiderosi di ben figurare e dimostrare il lavoro fatto in allenamento. Il parterre degli avversari è di tutto rispetto: ci sono la nazionale tedesca, quelle della Gran Bretagna e della Spagna. Tutti ottimi avversari con cui ci confrontiamo regolarmente sul piano europeo e mondiale. Questa sarà la nostra premiere, la nostra prima missione, in vista di quello che sarà un anno impegnativo con le gare nazionali e soprattutto internazionali come i campionati europei e i campionati mondiali giovanili. Faccio il mio in bocca al lupo alla squadra e rivolgo ancora una volta i ringraziamenti a tutta l’organizzazione e allo staff per quello che ci sta dando e che per quello che ci aspetterà”.

IL PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE

Venerdì 22 marzo

10.00 trampolino 3 metri ragazze, trampolino 1 metro ragazzi e 3 metri sincro ragazzi e junior

14.30 Cerimonia di apertura

15.00 trampolino 3 metri junior f, trampolino 1 metro junior m e 3 metri sincro ragazze e junior

Sabato 23 marzo

10.00 trampolino 1 metro ragazze e trampolino 3 metri ragazzi

15.00 trampolino 1 metro junior f trampolino 3 metri junior m

17.30 Cerimonia di premiazione e chiusura

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Foto LC Zone Fotografia&Comunicazione

Tragico incidente sulla Torino – Savona, un morto

Sull’autostrada A6 Torino-Savona verso mezzogiorno di oggi, nei pressi di  Villastellone, un grave incidente stradale ha causato un morto. Coinvolti due camion  e un’auto. A causa di un tamponamento è deceduto un conducente di uno dei due camion. Sulla A6 in direzione Savona si sono formati rallentamenti e code.