ilTorinese

A Chieri l’orchestra da Camera Polledro

Venerdì 25 ottobre, alle ore 21, presso l’Auditorium Leo Chiosso (ex sala Conceria) si esibirà l’orchestra da Camera Giovanni Battista Polledro, diretta dal maestro Federico Bisio nel programma “Il respiro della musica edizione seconda. Tosca e Carmen, due vite d’amore nel centenario pucciniano”.

Da Amilcare Ponchielli verrà eseguita la Danza delle ore da La Gioconda, trascrizione per ensemble di fiati di Tarkmann, da Giacomo Puccini una Tosca Fantasy, elaborazione di flauti di Mangani e di Georges Bizet la Carmen Suite, trascrizione per ensemble di flauti di Tarkmann.

Carmen è un’opera comique di Georges Bizet composta da quattro atti, definiti quadri dal compositore, su libretto di Henri Meilhanc e Ludovic Halevy. Tratta dalla novella omonima di Prosper Mérimée (1845), alla quale i librettisti apportarono delle varianti salienti, tra cui l’introduzione del personaggio di Micaela, diedero maggiore risalto alla figura di Escamillo e apportarono modifiche al carattere di don José. Bizet collaborò lui stesso al libretto, partecipando alla stasera della celebre habanera ” L’amour est un oiuseau rebelle”.

La prima rappresentazione avvenne all’Opera Comique di Parigi il 3 marzo 1875, inizialmente l’opera non riscosse molto successo, cosicché Bizet, morto appena tre mesi dopo la prima, non poté assaporarne la fortuna. L’opera irruppe nella seconda metà del XIX secolo come un lavoro innovativo , ma al tempo stesso riassuntivo di molti aspetti della tradizione operistica e ad essa compete il riconoscimento di capolavoro assoluto”.

Dal 1880 è stata una delle opere più eseguite ed è un classico del repertorio operistico, tanto da apparire al terzo posto sulla lista di Operabase delle opere più rappresentate al mondo.

 

Mara Martellotta

Torino torna a illuminarsi con la ventisettesima edizione di Luci d’Artista

Venerdì 25 ottobre, alle ore 18, con la prima accensione, Torino è tornata a illuminarsi e ha trasformato il suo cielo con installazioni luminose di grandi artisti pensate per lo spazio pubblico.

Anche per questa edizione la Fondazione Torino Musei è stata incaricata dalla Città di Torino nell’ambito della sua missione istituzionale a operare per la valorizzazione e realizzazione di quello che è il suo progetto più longevo e rappresentativo del ruolo che Torino ha nell’arte contemporanea. Luci D’artista è entrato nel nuovo piano strategico con cui la Fondazione Torino Musei ha intenzione di trasformare la manifestazione in una vera e propria istituzione di ricerca artistica permanente.

In questa nuova edizione saranno consolidate e implementate le linee guida di indirizzo introdotte già con la ventiseiesima edizione. Insieme al curatore Antonio Grulli saranno rafforzate le linee di superamento dei confini invernali della manifestazione in favore di una programmazione attiva tutto l’anno e si continuerà nella definizioni delle varie sezioni di Luci d’Artista. Lo scopo è quello di valorizzare una collezione unica e straordinaria e raggiungere una visibilità nazionale e internazionale stabile, rendendo la manifestazione ancora più inclusiva ed ecologicamente sostenibile. Basti pensare a circa un milione di sorgenti luminose quasi del tutto a LED. Iren fornirà maggiore luminosità e ridotti consumi con 13,5 km di linee elettriche a collegare le luci, che impegneranno una potenza complessiva a soli 121 kW.

Per la ventisettesima edizione Luci d’Artista si arricchisce di due nuove installazioni luminose firmate da grandi artisti selezionati dal Comitato Scientifico di Luci d’Artista, ora completamente rinnovato e composto da Chiara Bertola, direttrice della Gam, e da Francesco Manacorda, direttore del castello di Rivoli, e da Antonio Grulli, curatore di Luci d’Artista.

I due nuovi artisti selezionati sono Andrea Angelidakis e Luigi Ontani.

VR Man di Andrea Angelidakis si trova in piazza Vittorio Veneto angolo lungo Po Cadorna. La luce qui è ripresa dall’iconografia classica della scultura greco romana, immaginario su cui l’artista lavora da molti anni. La figura si fonde con altri elementi portanti della classicità, ovvero un capitello della testa che lo trasforma in una moderna cariatide. Il riferimento immediato è alla pratica atletica come fondamento dei Giochi Olimpici ma anche come disciplina indissolubile dall’attività intellettuale e spirituale come era vista nel periodo classico greco.

“Un gigante fatto di luce è atterrato a Torino, una silhouette umana, stilizzata, sul cui capo sembra sovrapporsi un capitello iconico, forse un Minotauro, forse una moderna cariatide, si staglia vigorosa alludendo all’iconografia della statuaria classica greca e romana.

La luce realizzata dall’artista richiama l’immagine di un atleta ed è stata realizzata per l’occasione del FISU University Games Winter. I giochi si terranno a Torino e in altri cinque Comuni delle valli olimpiche dal 13 al 23 gennaio prossimi. Questa nuova installazione entrerà a far parte negli anni successivi della collezioni delle luci della Città”.

Scia’Mano è una luce realizzata dal maestro Luigi Ontani e legata alla figura universale dello Sciamano. Viene collocata nei giardini Sambuy in piazza Carlo Felice, lato di via Roma

La Città di Torino ha ispirato il maestro Luigi Ontani per la sua luce intitolata Scia’Mano. L’installazione è composta da un lightbox bifacciale tondo e di grandi dimensioni, in cui le fotografie sui due lati sono stampate su un supporto lenticolare. Nelle immagini, sempre in movimento, e pronte a mutare in base al punto di vista dell’osservatore, vediamo l’artista impersonare uno Sciamano, a cui allude con un gioco di parole anche la forma della maschera, realizzata a Bali con i Wayan Sukarya, che richiama una mano. Il soggetto evoca la tradizione magica di Torino e la posizione dell’opera, sul bordo nord dei giardini Sambuy, dialoga con il punto in cui aveva sede la libreria e casa editrice Fogola, frequentata dall’artista in passato, e di cui è sopravvissuta un’insegna. Nell’opera di Ontani sono frequenti i richiami letterari e non a caso la piazza antistante la stazione di Porta Nuova ha un posto nella storia letteraria per la tragica fine di Cesare Pavese. Luigi Ontani è uno dei grandi maestri dell’arte e ha rivoluzionato sin dagli anni Sessanta i linguaggi artistici grazie alle sue performance, ai suoi tablaeux vivant, ai suoi video. Da sempre utilizza la fotografia come forma artistica per esplorare nuove identità e come veicolo di reinterpretazione della storia dell’arte.

 

Mara Martellotta

 

 

ELENCO LUCI D’ARTISTA 27

  1. Mario AIRO’ – Cosmometrie – Piazza Carignano
  2. Andreas ANGELIDAKIS – VR Man – Piazza Vittorio Veneto – Nuova Luce 27a edizione
  3. Giovanni ANSELMO – Orizzonti – Piazza Carlo Alberto
  4. Vasco ARE – Vele di Natale – Piazza Bodoni
  5. Valerio BERRUTI – Ancora una volta – Via Monferrato
  6. Daniel BUREN – Tappeto Volante – Piazza Palazzo di Città
  7. Francesco CASORATI – Volo su … – Via Lagrange – ricollocazione
  8. Nicola DE MARIA – Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime  Piazza Carlo Emanuele II
  9. Marco GASTINI – L’energia che unisce si espande nel blu – Galleria Umberto I
  10. Carmelo GIAMMELLO – Planetario – Via Roma
  11. Giorgio GRIFFA – AZZURROGIALLO – Giardini Sambuy
  12. Jeppe HEIN – Illuminated Benches – Piazza Risorgimento
  13. Rebecca HORN – Piccoli spiriti blu – Monte dei Cappuccini
  14. Alfredo JAAR – Cultura=Capitale – Museo della Resistenza
  15. Renato LEOTTA – Io, sono nato qui. – Corso Spezia 70, tetto Ospedale Sant’Anna
  16. Luigi MAINOLFI – Luì e l’arte di andare nel bosco – Via Carlo Alberto – ricollocazione
  17. Mario MERZ – Il volo dei numeri – Mole Antonelliana
  18. Mario MOLINARI – Concerto di parole – area verde di Piazza Polonia
  19. Luigi NERVO – Vento solare – Piazzetta Mollino
  20. Luigi ONTANI – Scia’Mano – Giardini Sambuy – Nuova Luce 27a edizione
  21. Luca PANNOLI – L’amore non fa rumore – Parco Michelotti, fronte Biblioteca Geisser
  22. Giulio PAOLINI – Palomar – via Garibaldi – ricollocazione
  23. Michelangelo PISTOLETTO – Amare le differenze – Piazza della Repubblica, Tettoia Orologio
  24. Tobias REHBERGER – My Noon – Piazza Arbarello
  25. Vanessa SAFAVI – Ice Cream Light – Largo Montebello – ricollocazione
  26. Luigi STOISA – Noi – Via Po
  27. Grazia TODERI – …?… – Cupola della Basilica Mauriziana (via della Basilica angolo via Milano)
  28. Gilberto ZORIO – Luce Fontana Ruota – opera permanente Laghetto Italia ’61 (corso Unità d’Italia)

 

La Polizia salva un ragazzo che minacciava di gettarsi dal cavalcavia

La Polizia di Stato ha tratto in salvo un giovane che minacciava di gettarsi da un’altezza di 10 metri circa.

Sono da poco passate le 22 quando perviene al 112 NUE la segnalazione relativa alla presenza di una persona a cavalcioni sul muro del sottopasso Donat Cattin, che collega Corso Mortara e Corso Potenza.

Sul luogo sopraggiungono in breve tempo le volanti dell’UPGeSP e del Comm.to Madonna di Campagna che, malgrado le difficoltà dovute all’oscurità della notte, dopo scrupolose ricerche rintracciano la sagoma di un giovane seduto, con le gambe nel vuoto, su un parapetto del sottopasso.

Il ragazzo è molto agitato e alla vista degli operatori si irrigidisce, urlando loro di stare lontani. Il muretto sui cui è seduto è largo appena un metro ma i poliziotti ne sfidano la superficie, viscida e scivolosa per la pioggia, prendendo posizione sullo stesso.

Gli agenti avanzano a piccoli passi verso il giovane, instaurando un dialogo con lui che si protrae diversi minuti, durante i quali altri operatori adibiti al soccorso posizionano un cuscino gonfiabile di sicurezza sotto il cavalcavia, qualora il ragazzo si lasci cadere.

Facendo leva anche sulla vicinanza di età, i poliziotti riescono a conquistare la fiducia del giovane che, in un momento di distrazione, viene tratto in salvo insieme ad un operatore dei Vigili del Fuoco.

Quasi 80 chili di cocaina nascosti tra le mezzene di carne

 Nell’ambito dell’attività di controllo dei mezzi adibiti al trasporto internazionali delle merci svolto quotidianamente sulle arterie autostradali dalla Polizia di Stato, nei giorni scorsi due autisti di un autoarticolato sono stati arrestati in quanto trovati in possesso di 77 kg di sostanza stupefacente nascosti all’interno del mezzo.

Gli agenti della Polizia Stradale di Torino – Sottosezione autostradale di Susa, impegnati in un controllo presso la barriera di Salbertrand sull’autostrada A/32 Torino – Bardonecchia, hanno fermato un autoarticolato in transito verso Torino proveniente dal confine francese. L’attenzione degli operatori è stata attirata dall’atteggiamento estremamente inquieto degli autisti e dal comportamento dell’unità cinofila, impegnata nel dispositivo di controllo, che continuava a puntare il semirimorchio.

Gli operatori decidevano pertanto di procedere ad una ispezione più accurata. All’interno del semirimorchio, occultati tra le mezzene di carne appese ed i bancali di altri prodotti di macellazione che risultavano essere stati caricati in Olanda, venivano rinvenute 70 confezioni di sostanza stupefacente del tipo cocaina per un peso complessivo di 77 kg circa, che pertanto venivano sottoposte a sequestro.

Per quanto accertato, i due autisti rumeni residenti in Italia, rispettivamente di 43 e 37 anni, venivano tratti in arresto per traffico internazionale di ingente quantità di sostanza stupefacente e tradotti presso la Casa Circondariale “Lo Russo e Cutugno” di Torino.

È doveroso ricordare tuttavia che nei confronti degli stessi vige la presunzione di innocenza in quanto i procedimenti penali a loro carico si trovano nella fase delle indagini preliminari.

TFF: Mazzantini, Torre e Cescon alla guida delle giurie 

 

 

Saranno Margaret MazzantiniRoberta Torre e Michela Cescon a presiedere le tre giurie dei concorsi della nuova edizione del Torino Film Festival, rispettivamente, Lungometraggi, Documentari e Cortometraggi. Ad annunciarlo, insieme all’elenco di tutti gli altri prestigiosi giurati, è il Direttore Giulio Base.

I componenti delle tre giurie, ognuno con la propria competenza e autorevolezza, ben rappresentano il panorama culturale e cinematografico italiano e internazionale, con uno sguardo attento alle tradizioni della settima arte e al contempo aperto ai suoi nuovi linguaggi e declinazioni.

La giuria del Concorso Lungometraggi è composta dalla presidente Margaret Mazzantini, scrittrice, drammaturga e sceneggiatrice, vincitrice per le sue opere dei più prestigiosi premi letterari, come il Premio Strega per Non ti muovere, il Premio Campiello per Venuto al mondo e il Premio Flaiano per Nessuno si salva da solo. Al suo fianco ci sono: il regista macedone Milcho Manchevski, Leone d’oro a Venezia per il suo film Prima della pioggia, candidato anche agli Oscar per il miglior film in lingua straniera; l’attrice francese Anne Parillaud, conosciuta a livello internazionale per le sue iconiche interpretazioni in film come Nikita di Luc Besson e Una per tutte di Claude Lelouch; Giovanni Spagnoletti, critico cinematografico, ha ricoperto il ruolo di professore di “Storia e critica del Cinema” all’Università “Tor Vergata” di Roma, è autore e/o curatore di quasi cento pubblicazioni di ambito cinematografico e direttore della rivista di studi cinematografici e web-magazine Close upKrzysztof Zanussi, uno degli autori più significativi del cinema polacco, regista e sceneggiatore di opere come La struttura di cristallo (1969), Illuminazione (1973), La costante (1980), L’anno del sole quieto (1984) e Perfect Number (2022).

Il Concorso Documentari è presieduto da Roberta Torre, regista di documentari, film di finzione e musical, oltre che regista teatrale, vincitrice di svariati David di Donatello e Nastri d’Argento con i titoli Tano da morire (1997), Angela (2002), Mare nero (2006) I baci mai dati (2010), Riccardo va all’Inferno (2017), Mi fanno male i capelli (2023). Insieme a lei: la cineasta americana KD Davison, che con il suo Fragments of Paradise ha vinto il Premio al miglior documentario sul cinema nella sezione Venezia Classici della 79ª Mostra del Cinema di Venezia e il Grand Jury Prize al Doc NYC; Federico Gironi, giornalista, autore, critico cinematografico e co-curatore della sezione Venezia Classici della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

A presiedere il Concorso Cortometraggi è l’attrice Michela Cescon, vincitrice del David di Donatello e il Nastro d’Argento per Romanzo di una strage e candidata per i film Primo amoreL’aria salata Piuma, che ha esordito alla regia nel 2021 con Occhi blu. In giuria: l’attore serbo Darko Perić, che dopo il successo internazionale con La casa di carta, ha preso parte a pellicole come La versione di Giuda e La morte ci divide; e l’attore Nicola Nocella, vincitore del Nastro d’Argento come migliore attore esordiente per Il figlio più piccolo di Pupi Avati e come migliore attore protagonista per il cortometraggio Omero bello-di-nonna.

Il Torino Film Festival è realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il contributo del Ministero della Cultura Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT.

Disservizi ferroviari: “situazione insostenibile”. Incontro in Regione

Al termine della riunione urgente convocatadall’assessore ai Trasporti e alle Infrastrutture della Regione Piemonte Marco Gabusi per affrontare i recenti e gravi disservizi del trasporto ferroviario sono state stabilite misure concrete per risolvere i problemi che stanno colpendo i pendolari piemontesi

“L’incontro è stato positivo nel senso che tutti gli attori coinvolti, RFI, Trenitalia e l’Agenzia della Mobilità, hanno riconosciuto le criticità presenti e condiviso le azioni necessarie per un miglioramento tempestivo. Dopo un’attenta analisi degli ultimi monitoraggi, le linee particolarmente interessate in questo momento sono la SFM4 e la SFM7, che hanno registrato un peggioramento evidente nelle ultime settimane – ha dichiarato Gabusi – Queste due linee, oltre a servire un’utenza elevatissima composta da studenti e lavoratori, rappresentano anche un collegamento strategico con l’aeroporto di Caselle, diventando così una vetrina fondamentale per Torino e per tutto il Piemonte, in quanto punto di accesso cruciale per chi arriva nella nostra regione.”

Tra le soluzioni immediate RFI ha deciso di intensificare la manutenzione straordinaria su queste linee con un monitoraggio attivo 24 ore su 24, redistribuendo personale da altre aree per intervenire più rapidamente sui guasti senza compromettere la sicurezza generale. Questo piano operativo partirà già da domani.

Trenitalia ha garantito l’accelerazione delle consegne dei nuovi treni. Questo impegno garantirà un nuovo treno ogni settimana da lunedì prossimo al 31 dicembre 2024, con l’obiettivo di portare il numero complessivo di nuovi treni in Piemonte a 46, rispetto ai 37 attualmente in servizio: quindi 6 nuovi treni Pop e 3 nuovi Rock.

Inoltre Trenitalia ha garantito l’attivazione di un servizio di scorta su gomma e ferro, con treni e autobus pronti a intervenire nelle aree più critiche in caso di necessità, le cosiddette ‘scorte calde’, per assicurare una continuità operativa anche in situazioni di emergenza.

“È un risultato significativo – ha sottolineato Gabusi – perché in Piemonte non si acquistavano treni da oltre vent’anni. Da qui a fine anno, grazie a questa accelerazione, avremo in tutto nove nuovi treni che saranno operativi sulle linee più critiche, aiutando a ridurre i ritardi e le cancellazioni”.

Affrontando le cause alla base dei disservizi l’assessore ha evidenziato che “in parte i problemi sono dovuti a eventi occasionali, ma molte delle criticità derivano dalla vetustà di alcune infrastrutture, come i passaggi a livello o gli scambi. Su queste linee stiamo intervenendo, anche grazie agli investimenti del PNRR, che destinano 120 milioni di euro a lavori che saranno completati entro un anno e mezzo. Tuttavia, non possiamo permetterci che questi ritardi e soppressioni continuino quotidianamente fino ad allora”.

Per controllare insieme agli utenti i riflessi di questi impegni si è deciso che ogni lunedì alle ore 16 si terrà un tavolo di monitoraggio tra Regione Piemonte, RFI, Trenitalia e l’Agenzia della Mobilità. A questo incontro settimanale saranno invitati anche un rappresentante per ciascuna linea critica (ora Sfm4 e 7) dei pendolari e e i rappresentanti delle associazioni dei consumatori.
La Regione, infine, ha chiesto una maggiore informazione all’utenza tramite tutti gli strumenti informativi disponibili sia in stazione che online, con una particolare sensibilizzazione del personale a bordo treno.

“Il futuro sarà certamente migliore – ha concluso Gabusi – ma dobbiamo agire nel presente, rispondendo subito alle esigenze dei pendolari che affidano al nostro servizio le loro vite quotidiane e quelle dei loro figli. Non possiamo tollerare che quello che è successo nelle ultime due settimane diventi la norma”.

Per sfuggire ai carabinieri investe in monopattino un pedone e si schianta su un’auto

/

 

Ieri 23 ottobre 2024, nel corso del pomeriggio, in via onorato vigliani (Torino), i Carabinieri della Compagnia Mirafiori hanno fermato e denunciato un giovane di origine gabonese.
I militari erano impegnati nei periodici servizi di presidio e controllo ad alto impatto delle zone sensibili e il giovane, accorgendosi della loro presenza, ha cercato di fuggire a bordo di un monopattino; nell’operazione maldestra ha prima travolto un pedone al quale non ha prestato assistenza e poi si è schiantato contro un’autovettura.
Il ragazzo, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine per reati inerenti gli stupefacenti, è stato prima soccorso e accompagnato in ospedale dai militari dell’Arma, così come la vittima, e poi denunciato per false dichiarazioni sulla propria identità, ingresso e soggiorno illegale nel paese nonché omissione di soccorso a seguito di incidente stradale.

A Torino il Narakas Meeting 2024, congresso medico internazionale

Dal 24 al 26 ottobre prossimi Torino ospiterà uno dei più importanti congressi internazionali dedicati alle lesioni del plesso branchiale. L’evento, che si terrà presso il Centro Congressi Carlo Biscaretti di Ruffia, corso Unità d’Italia 40 a Torino, è  organizzato dai co-presidenti dottor Bruno Battiston e dottor Paolo Titolo e riunirà i maggiori esperti mondiali per discutere delle più avanzate tecniche di cura e trattamento di questa complessa patologia neurochirurgica.

Il Congresso prende il nome dal professor Algimantas OtanasNarakas (1927-1993) figura storica nella chirurgia del plesso branchiale e rappresenta un punto di rifermento per i professionisti che si occupano di lesioni nervose periferiche, con sessioni specifiche sia per le lesioni traumatiche dell’adulto sia per quelle congenite nei bambini.

L’evento è  promosso dal Centro Lesioni Nervose dell’Ospedale CTO di Torino, nato dalla collaborazione interdivisionale fra diverse eccellenze della Città della Salute e della Scienza di Torino. Il Centro riunisce infatti l’Ortopedia e Traumatologia 2con indirizzo Chirurgia della Mano diretta dal dottor Bruno Battiston, il Dipartimento di Ortopedia, Traumatologia e Riabilitazione guidato dal professor Giuseppe Massazza, e la Neurochirurgia universitaria diretta dal professor Guido Garbossa.Questa sinergia multidisciplinare permette di offrire un approccio integrato alla diagnosi, al trattamento chirurgico e alla riabilitazione dei pazienti affetti da lesioni nervose periferiche.

“Il Narakas Meeting rappresenta un’importante occasione per la comunità scientifica e per la nostra città – afferma il dottor Bruno Battiston, co-presidente dell’evento e direttore della Chirurgia della Mano dell’ospedale CTO di Torino “ Riporterà a Torino i maggiori esperti mondiali del settore, permettendo un’opportunità di confronto unica e consentendoci di discutere le tecniche più avanzate per il trattamento delle lesioni del plesso branchiale”.

Il dottor Paolo Titolo, co-presidente del congresso e responsabile del Centro Lesioni Nervose dell’Ospedale CTO di Torino, sottolinea l’importanza del lavoro multidisciplinare nella cura di queste patologie: ” Le lesioni del plesso branchiale possono gravemente compromettere la  funzionalità della mano e del braccio. La collaborazione tra ortopedici, neurochirurghi e specialisti della riabilitazione è essenziale per garantire ai pazienti un percorso di cura completo e efficace”.

Durante il congresso verranno presentati gli sviluppi più innovativi nella diagnosi e nel trattamenti delle lesioni del plesso brachiale. I temi trattati includono le nuove tecniche di rigenerazione nervosa e le soluzioni chirurgiche più recenti, con sessioni dedicate sia agli adulti sia ai pazienti pediatrici. Saranno inoltre affrontate le sfide nella riabilitazione e nel recupero funzionale dei pazienti post chirurgici.

“Questo congresso è un’opportunità per spingere oltre i confini della conoscenza medica e migliorare i risultati per i pazienti- aggiunge il dottor Battiston – “Siamo fieri di poter discutere queste nuove frontiere proprio a Torino, nella nostra sede d’eccellenza”.

Grazie alla Città della Salute Torino si conferma un  polo sanitario di rilevanza internazionale.  Il Centro Lesioni Nervose dell’ospedale CTO, in particolare, si distingue per la sua specializzazione nella diagnosi e cura delle lesioni del plesso branchiale,  con ambulatori dedicati e un rinomato team di esperti. Questo approccio multidisciplinare,  frutto della collaborazione tra ortopedici, neurochirurghi e riabilitatori, rende il  Centro un punto di riferimento in Italia e all’estero e il Narakas Meeting 2024rappresenta anche un momento di visibilità per la città di Torino e per l’intero panorama italiano.

MARA MARTELLOTTA

Verrua Savoia, la fortezza sulla piana del Po

Anche il grande Barbarossa la considerò una roccaforte inespugnabile, tanto è vero che si accampò nelle vicinanze per studiare bene l’assalto e solo quando il governatore del castello si rifiutò di aprire le porte l’imperatore andò su tutte le furie, attaccò le fortificazioni ed il borgo distruggendo tutto. Accadde nel 1167 durante la guerra di Federico I contro i Comuni della Lega Lombarda. Posta su un colle in una posizione strategica la fortezza di Verrua Savoia dominava il corso del Po e gran parte della pianura padana piemontese.
E ancora oggi è così, senza eserciti e assedi, da lassù la vista è eccezionale, un colpo d’occhio incredibile, il panorama spazia sulle province di Torino, Vercelli, Asti e Alessandria. Non è rimasto molto, della fortezza antica c’è solo la Rocca, l’unica porzione del complesso che possiamo ancora vedere oltre a qualche rudere dei bastioni più esterni. La fortezza di Verrua Savoia fu più volte distrutta e ricostruita, la sua è una storia legata a guerre, assedi, distruzioni e passaggi di sovranità dai vescovi di Vercelli ai marchesi del Monferrato e ai Savoia. La prima testimonianza della presenza della Rocca di Verrua risale al X secolo. Ma, Barbarossa a parte, la fama della fortezza è legata soprattutto agli assedi del 1625 e del 1704-1705. Il primo grande assedio sostenuto dal forte di Verrua fu quello del 1625 quando il Duca di Savoia si alleò con la Francia contro la Spagna e l’Austria. Il governatore spagnolo di Milano tentò invano di impadronirsi del castello scatenando pesanti bombardamenti d’artiglieria. Il presidio resistette fino allo stremo delle forze. Il 17 novembre l’esercito spagnolo, sconfitto dai piemontesi e dagli alleati francesi, si diede alla fuga dopo aver perso in tre mesi oltre 10.000 uomini. Il secondo grande assedio avvenne nel 1704 durante la guerra contro i Francesi. Luigi XIV aveva incaricato il generale duca di Vendome di riconquistare il Piemonte.
L’assedio durò circa un anno e alla fine vinsero i francesi ma la strenua resistenza di Verrua consentì di ritardare l’assedio di Torino consentendo all’esercito piemontese di organizzare meglio le difese fino all’arrivo vittorioso di Vittorio Amedeo II e del principe Eugenio di Savoia. Ormai demolita in gran parte la fortezza tornò ai Savoia ma non fu più ricostruita come bastione difensivo e dopo il periodo Napoleonico fu ceduta ai privati. La parte principale della fortezza era costituita dal dongione (donjon), dalle caserme dei soldati e da un pozzo. Nella parte centrale della piazzaforte si trovavano i magazzini super protetti con armi e munizioni mentre la Porta del Soccorso collegava il forte alla pianura. L’imponente complesso venne demolito nel 1707. Nell’Ottocento il forte fu totalmente trasformato e diventò una residenza nobiliare. Il palazzo del governatore divenne la casa del marchese mentre vigne e terreni agricoli rivestirono l’ambiente attorno alla dimora. Ciò che resta della fortezza di Verrua Savoia è stato concesso in comodato d’uso al Comune di Verrua che lo apre al pubblico. Gli esterni della fortezza sono sempre visitabili ma per vedere gli interni la fortezza è aperta tutte le domeniche e i festivi da marzo a ottobre dalle 15,30 alle 18,30 ed è possibile prenotare visite guidate negli altri giorni della settimana. Consultare il sito www.roccaverrua.it
Filippo Re

“Orti Slow Food nelle scuole”, festa a San Mauro

Lunedì 11 novembre 2024 a partire dalle ore 9.00 alle ore 18.00
Scuola primaria “Catti” Via Magenta, 9 – San Mauro Torinese (TO)

Anche quest’anno, nel giorno di San Martino, la scuola primaria “G. Catti” dell’IC 2 San
Mauro Torinese in collaborazione con l’amministrazione comunale celebrerà la festa degli “Orti
Slow Food nelle scuole” nell’ambito del progetto legato all’ educazione alimentare e ambientale
proposto da Slow Food che ha come punto saliente la coltivazione di orti scolastici con l’uso
di metodi biologici naturali.
Per questa occasione si terrà una manifestazione in cui studenti, insegnanti, genitori, nonni,
esperti, commercianti e produttori locali si riuniranno per festeggiare insieme “l’estate di San
Martino”: periodo tradizionale in cui avveniva la messa a riposo degli orti e la chiusura dei contratti
dei braccianti.
Durante tutta la giornata scolastica le classi a rotazione saranno coinvolte in laboratori, giochi
con l’associazione “Amjs ed la Frola”, sport con l’associazione Stella Polare per il basket in
carrozzina, momenti di formazione a cura della Croce Verde, della Protezione Civile, della Polizia
municipale e dell’Unità cinofila. In collaborazione con gli Alpini ci sarà una castagnata mentre la
Proloco offrirà cioccolata calda, the, popcorn e merende durante l’arco dell’intero evento. La
collaborazione tra questi soggetti e nonni volontari diventa un punto d’incontro e di condivisione di
saperi diversi, legati al mondo agricolo e gastronomico.
Si partirà intorno alle 9.00 del mattino con un fitto programma per i bambini.
Attività diversificate e strutturate in 6/8 per classe, in base all’età degli studenti e che
termineranno con la fine della giornata scolastica.
Mentre alle 16.30, il cortile della scuola si aprirà alle famiglie che troveranno i banchetti dei
prodotti dell’orto dei bambini, i prodotti realizzati con esperti esterni, produttori locali e altro ancora
per festeggiare la stretta correlazione fra uomo e natura, piante e animali. Questa festa è l’unica
occasione in cui il territorio si unisce con l’obiettivo di formare le generazioni future ad un consumo
consapevole e di qualità.
Alla “Catti” il progetto, curato da un team di insegnanti e da una formatrice Slow Food , non si
limita al laboratorio orto, ma si completa con una serie di attività, circa un’ottantina, volte a
conoscere il cibo in tutto il suo percorso, dalla terra alla tavola. I temi affrontati sono vari: cereali,
legumi, miele e api, educazione sensoriale del gusto, cioccolato, stagionalità, spreco, storia
della gastronomia legata a civiltà antiche e a culture diverse. In questo modo i bambini scoprono
cos’ è ciò che mangiano, imparano a curare ciò che vive grazie alla terra, all’acqua, all’energia del
sole e all’aria, a conoscere i tempi della natura e a rispettare l’ambiente. E ne traggono beneficio.
Nella giornata saranno coinvolti più di 450 bambini e le loro famiglie.
Il progetto Orti Slow Food a scuola, denominato prima “Orto in Condotta”, si prefigge l’obiettivo di
creare una comunità dell’apprendimento. Studenti, insegnanti e genitori, insieme a volontari
ortolani, Pubblica Amministrazione, “Condotta Slow Food Torino” , produttori locali, mercati
e soggetti che vivono sul territorio hanno l’opportunità di contribuire all’educazione
alimentare delle nuove generazioni e contemporaneamente alla salvaguardia del territorio e della
sua identità.