Oggi, mercoledì 13 novembre, la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 gioca la sua prima partita casalinga della CEV Challenge Cup 2024/2025. Si tratta del ritorno dei sedicesimi di finale contro il CV Sant Cugat. L’appuntamento è al PalaFenera con fischio d’inizio alle ore 20.
Il doppio confronto con le spagnole riparte dal successo esterno per 0-3 che mercoledì scorso le biancoblù hanno centrato in Catalogna. Il risultato garantisce un bel vantaggio nell’ottica del passaggio (basterà vincere due set o eventualmente aggiudicarsi il golden set di spareggio), ma Spirito e compagne sono ben consapevoli di non dover abbassare la guardia. Il Sant Cugat ha già dimostrato nell’andata di essere una squadra combattiva. Le chieresi dovranno mettere in campo le giuste attenzione e determinazione per far valere i loro mezzi tecnici e atletici.
Chi passerà il turno affronterà negli ottavi le finlandesi dell’LP Kangasala o le israeliane del Maccabi Haifa che stanno per affrontarsi due volte in Finlandia, andata stasera e ritorno giovedì.
Il dipinto più datato presente in rassegna, “Chinatown” del 1976, prende il titolo dal non facile quartiere dove Heilmann vive i suoi primi anni a New York; a seguire “French Screen” e “The Rosetta Stone I” (entrambi del ’78) con “Robert’s Garden” (1983). Opere dov’è lampante l’influenza dei grandi maestri dell’“astratto”, primo su tutti l’olandese Piet Mondrian, fondatore di “De Stijl” e autore di opere spesso banalizzate per la loro “apparente” geometrica “semplicità”. Schermo di una “complessità” frutto, invece, di una continua ricerca di equilibrio e perfezione formale, portata avanti ed evolutasi nel corso di tutta una vita. Destino che Chiara Bertola si sente di accomunare, in parte alle opere di Mary Heilmann, mai arrivate in Italia, “opere sfuggite alla comprensione e la cui piena intelligenza non è stata colta, rimanendo così ‘senza tempo’ e ‘fuori dal tempo’ … la cui forza e gioiosità non sono state sufficientemente vissute dal vivo”.
