ilTorinese

Il povero tarabuso

 

L’immagine che avevamo davanti agli occhi era davvero inquietante. Una costruzione enorme, mostruosa, capace di imporre la sua presenza su quella campagna piatta e uniforme, dove le zolle di terra scura si erano raggrinzite per la gelata notturna. Finalmente capivamo perché il povero Tarabuso, airone stellato dal richiamo cupo e cavernoso, non riusciva a riprodursi in questa landa. Lo disturbava la presenza della centrale elettronucleare Enrico Fermi di Trino. Nonostante fosse ormai chiusa dal 1990, il volatile cercava di starle il più lontano possibile. E come dargli torto se nutriva diffidenza per quell’impianto che nei primi anni sessanta disponeva del reattore più potente al mondo? Ovviamente non disponendo di una cultura ambientale si affidava alle sue percezioni e quest’ultime, come un segnale di pericolo, suggerivano di stare alla larga da quell’affare, E tutto ciò influiva sulla sua vita, in tutti i sensi, al punto da inibirne l’impulso sessuale, minacciando la continuità della specie in quei luoghi.

Povero Tarabuso, e poveri anche noi che non eravamo per nulla convinti che quella centrale fosse mai stata un buon affare. Così, per non farci rodere il fegato dai pensieri, finivamo per tentare di comprometterlo ai tavoli della trattoria Belvedere. Lì, dietro al bancone del bar, troneggiava la signora Luigina, una matrona dalle prorompenti grazie. Eravamo talmente affascinati da quella bellezza rurale che una sera, complici alcuni bicchieri in più di rosso, sostituimmo la quarta lettera dell’insegna con una “esse”, rendendo ancor più esplicita la nostra folgorata ammirazione per l’ostessa. E, in particolar modo, per una sua caratteristica fisica che suscitava in noi sentimenti e pulsioni opposte a quelle del povero airone represso. La nostra compagnia dell’epoca era alquanto varia. C’era Francesco, diffidente per natura. Non prestava facilmente ascolto e ancor meno elargiva la sua fiducia. Ripeteva spesso, quasi fosse un monito: “Apri l’occhio, gesuita”. E così i suoi interlocutori venivano iscritti d’ufficio alla Compagnia di Gesù a prescindere dai loro sentimenti religiosi. C’era poi Giovanni, un tipo molto particolare. Spesso se ne stava in disparte, manifestando scarso interesse a stare in compagnia, chiacchierare, andare al cinema o a qualche festa. Era taciturno e d’indole parsimoniosa. Un sabato decidemmo di organizzare una scampagnata per il pomeriggio del giorno dopo e concordammo cosa portare in dotazione alla compagnia. In breve stabilimmo a chi sarebbe toccato portare il pane, chi il formaggio o il salame, chi un fiasco di vino. Solo Giovanni stava zitto. Parlò solo quando venne sollecitato (“E tu, Giovanni, cosa porti?”), rispondendo con noncuranza: “Io porto mio fratello”. Ariberto, nato e cresciuto nelle case torinesi della barriera di Milano, era un tontolone, un pezzo di pane, un gariboja. In piemontese per indicare uno sciocco si usa dire “a l’é furb coma Gariboja”. Non si tratta certamente un epiteto lusinghiero poiché non si segnala la destrezza di chi se la cava con l’imbroglio ma bensì la dabbenaggine dell’individuo. Gianluigi, professore di storia e grandissimo scassatore di scatole, ci ha raccontato che il nome Gariboja risale ad un francese originario della Borgogna, tale Jean Gribouille, personaggio popolare in Francia e molto simile al nostro Bertoldino, altro bell’esempio di credulone. Oltralpe fu protagonista del romanzo La Sœur de Gribouille scritto nel 1862 da Sophie Rostopcina, contessa di Ségur. Importato da noi in Piemonte il buon Gariboja è diventato l’emblema di una ingenuità spinta ai confini della stoltezza, tant’è che vi sono moltissime espressioni che lo riguardano. Si diceva che nascondesse i soldi in tasca degli altri per timore di essere derubato (così se qualcuno li rubava non erano più soldi suoi), che la paura di bagnarsi sotto la pioggia lo induceva a nascondersi nell’acqua o che tentasse di spaccare le noci con le uova. Anche sul commercio aveva le sue idee come, ad esempio, quella di acquistare le uova a dodici soldi la dozzina per rivenderle a un soldo l’una, immaginando di ottenere un guadagno sulla quantità. Per questo l’essere furbo come Gariboja non era propriamente un complimento. Fatto sta che una sera, uscendo dall’osteria dopo aver ecceduto un tantino con le libagioni, ci avviammo sul sentiero che attraversava i campi fino a raggiungere l’alta recinzione che circondava la centrale.

Francesco, guardando Ariberto, disse: “Apri l’occhio, gesuita. Guarda là, che spreco. Tutto quel cemento e il resto dei macchinari dovevano servire alla produzione di energia elettrica da fonte nucleare con un unico reattore da 260 megawatt di potenza. Capito che roba,eh? L’hanno costruita dal 1961 al 1964, entrò in esercizio nel 1965 passando all’Enel, l’ente nazionale di energia elettrica che si era formato solo due anni prima, che la gestita fino al 1987, anno di cessazione del servizio dopo l’incidente di Černobyl dove esplose un reattore spargendo una nube radioattiva su una parte dell’Europa”. “Mi ricordo, boia d’un boia. Non si poteva più neanche mangiare l’insalata a foglia larga e bisognava lavare tutto due o tre volte”, intervenne Ariberto, dandosi una manata sul ginocchio. “Eh, sì.. l’insalata. Apri l’occhio, gesuita. Ma se tu la verdura non l’hai mai mandata giù perché ti faceva strozzare? Hai sempre mangiato solo riso, pasta, pollo e salame. Ma dai, fatti furbo!”. Francesco concluse il suo discorso ricordando i tre referendum contro il nucleare e, per sottolineare con più forza il suo punto di vista, fece la pipì sul pilone del cancello. Quello che per molto tempo fu considerato reato in quanto rientrava negli “atti contrari alla pubblica decenza” quando venivano imbrattate le cose altrui o si espletassero i propri bisogni contro edifici pubblici, suggerì a tutta l’allegra combriccola di emulare il gesto dell’amico. E così, più leggeri pure più allegri, ci avviammo verso le rispettive abitazioni dedicando un ultimo pensiero al povero tarabuso che, inibizioni sessuali a parte, certamente senza averne consapevolezza, aveva dimostrato di possedere molto prima di Greta Thumberg e dei Friday for Future una coscienza ambientale di tutto rispetto, un evidente e insopprimibile desiderio di pace e, forse, un desiderio inespresso a favore di una diversa politica energetica. In fondo apparteneva alla nobile famiglia degli aironi e non era certamente un gariboja.

Marco Travaglini

Pniec. Ruffino (Az): mozioni stravolte da un governo in confusione su ambiente

“Il Piano nazionale integrato energia e clima dovrebbe definire la politica energetica del nostro Paese, ma tutte le mozioni presentate sono state così sminuzzate e stravolte dal governo con una serie di pareri  non favorevoli che non hanno senso di esistere. Si è persa del tutto la filosofia di ciò che abbiamo scritto e sono perciò invotabili”. Lo ha dettoDaniela Ruffino, deputata di Azione, intervenendo in dichiarazione di voto sulle mozioni concernenti il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec).“Noi – ha aggiunto – abbiamo lavorato con serietà e impegno, perché il regolamento europeo richiede che il Pniec sia accompagnato da una valutazione degli impatti sulle variabili macroeconomiche e su quelle socioeconomiche, quali adesempio salute e istruzione. Nulla di tutto questo da parte del governo.L’Italia non è certo sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo nazionale sul gas serra. Con Azione ci siamo espressi da tempo a favore del nucleare, a condizione però che si metta mano a norme, regolamenti, incentivi, politiche di governance. E invece facciamo una fatica incredibile anche a realizzare ildeposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Il ministro Pichetto Fratin ha detto di aver dato mandato al giurista Guzzetta per costruire un gruppo di alto livello per ridisegnare l’ambito legislativo del sistema regolatore italiano,nulla però dicendo sui tempi. Ma una cosa è certa: servono tempi brevi perpredisporre un programma di ripresa della produzione di nucleare in Italia e un quadro normativo specifico. Occorre poi avere la definizione del decreto aree idonee, con l’indicazione alle Regioni dei parametri per individuare le aree in grado  di ospitare i grandi impianti. Il ministro Salvini ha fatto sapere divoler fare tutto in Lombardia, il ministro Pichetto in Piemonte. Insomma – ha concluso Ruffino – tanta incertezza, grandi ritardi e l’evidenza che davveronon c’è nulla di chiaro”.

Gli ritirano la patente dopo alcoltest: giovane di 25 anni si uccide con un colpo di pistola

Un autista di un’azienda di trasporti del Canavese 25enne era stato fermato alla guida in piazza Vittorio a Torino la sera di San Giovanni con un tasso alcolemico superiore al limite e   gli è stata ritirata la patente. Disperato per i problemi che avrebbe avuto sul lavoro, il giovane si è tolto la vita con la pistola regolarmente detenuta dal padre, nel giardino di casa a Busano (To). Ha lasciato un biglietto chiedendo  scusa ai genitori.

Nel Pinerolese gli appuntamenti di “Bellezza tra le righe”

Ne  parliamo con uno dei protagonisti

 

Anche quest’anno il Pinerolese potrà vantare la rassegna della ‘Bellezza tra le righe’, ciclo di incontri letterari che si terranno nelle giornate del 30 giugno, 14 luglio e 13 ottobre nella dimora storica del Palazzo dei Conti di Bricherasio e, contemporaneamente, al castello di Miradolo e a casa Lajolo a Piossasco ( che si terranno nei mesi da giugno a ottobre, con inaugurazione il 30 giugno)

“Se la parola chiave dell’edizione dello scorso anno è stata “cura”, quella di quest’anno – spiega Guido Calleri di Sala, proprietario del palazzo dei Conti di Bricherasio, – è “coraggio”.

L’appuntamento del 30 giugno avverrà, seppure in ore diverse, in tutte e tre le dimore storiche; il 14 luglio verrà presentato a Bricherasio il libro dell’autrice Claudia Raffino, dal titolo “Una vita in dono “ (99 edizioni), il 16 ottobre sarà una giornata dedicata alla lettura per ragazzi”.

“Il Pinerolese non ha nulla da invidiare ad altre zone del Piemonte, come il Monferrato o le Langhe – spiega Guido Calleri di Sala – forse ha avuto nel passato un atteggiamento piuttosto sabaudo a causa del quale si è promosso in maniera minore, ma vanta il più alto numero di dimore storiche del Piemonte, pari a undici. Le valli del Pinerolese sono la val Pellice, la val Germanasca, la Val Chisone, accanto alla val Noce, a paesini incantevoli che sono veri e propri gioielli, quali Roletto e Cantalupa.

In val Germanasca meritano una visita le miniere del talco, che si trovano in una località che si chiama Gianna, che apparteneva alla famiglia di mia mamma e che ne riporta il nome. Nel 1999 sono state vendute a concorrenti francesi ma recuperate, poi, nella loro bellezza, per diventare un ecomuseo. Ora le miniere sono due, Gianna e Paola (il nome di mia zia), luoghi dove si tengono concerti, spettacoli teatrali e utilizzati anche da una cantina locale per far riparare il loro vino.

L’anno scorso sono stati festeggiati i 45 anni di attività dell’Ecomuseo.

Un’altra attrazione di Pinerolo è sicuramente il Museo della cavalleria, che ha un’estensione di 55 mila mq, tanto che la cittadina è incentrata sulla Scuola di Cavalleria. Fu il re di Sardegna Carlo Felice, il 15 novembre 1823, a disporre la costituzione della Regia Scuola Militare di Equitazione nella Venaria Reale, al fine di istruire nell’equitazione i giovani allievi dei corpi di Cavalleria, gli ufficiali di ogni arma nonché i componenti della corte. La scuola nacque nel 1849 a Pinerolo come Scuola Militare di Cavalleria allo scopo di istruire il personale dell’arma della Cavalleria e dare un indirizzo univoco alla preparazione equestre dei quadri. Nel 1891 venne costituita la sede distaccata di Tor di Quinto per lo sviluppo dei corsi complementari di Equitazione di campagna. Un personaggio rimane legato alla scuola di cavalleria, Federico Caprilli, l’uomo che rivoluzionò l’arte del cavalcare, il brillante ufficiale che fu tra gli idoli della Belle Epoque. Entrato, a spese del patrigno, all’Accademia di Modena, Caprilli conobbe quello che sarebbe divenuto il suo amico fraterno, Emanuele Cacherano di Bricherasio, anche’egli destinato a una vita straordinaria quanto breve. Fu per seguire Emanuele che, una volta diventato sottufficiale, Federico chiese di essere assegnato al Reggimento Piemonte Reale, di stanza a Saluzzo, e di lì a poco alla scuola di Cavalleria di Pinerolo.

Nacque così un binomio indissolubile tra il giovane semisconosciuto e la Città della Cavalleria.

“Quando sciamavano per la cittadina i quattrocento militari con i loro ufficiali- scrive Lami – [Pinerolo] diventava una propaggine della caserma. La società stessa era pervasa dalla Cavalleria”.

A Pinerolo quello che era stato considerato un mediocre studente dell’Accademia di Modena divenne un personaggio di fama internazionale per merito del suo talento e per le doti non comuni che dimostrò nell’arte equestre. Perfezionò un modo di cavalcare che divenne noto a livello mondiale come “metodo naturale”. Non era più il cavallo a doversi adattare al cavaliere, ma il contrario e questo consentiva di ottenere dall’animale prestazioni inimmaginabili fino a quel momento.

Per apprendere il metodo Caprilli giunsero a Pinerolo ambiziosi cavalieri provenienti da tutta Europa. Federico divenne celebre, apprezzato dagli uomini per le sue doti sportive e dalle donne per le sue doti amatorie, si fece un nome nella buona società dell’epoca, conquistando gli onori delle cronache e rivaleggiando con Gabriele d’Annunzio.

“Per aumentare le potenzialità rappresentate da alberghi, dimore storiche e bed and breakfast – precisa Guido Calleri di Sala – è nato il Consorzio turistico del Pinerolese delle sue valli. La Scuola di Cavalleria ha festeggiato il suo bicentenario e le giornate d’autunno del FAI sono state un grande successo.

A Bricherasio è poi venuta la troupe che è impegnata nel registrare una fiction su Leopardi, regista Sergio Rubini. Aprire le porte di palazzo dei conti di Bricherasio alla troupe è stata una vera gioia”

Guido Calleri di Sala è molto legato al territorio di Bricherasio, di cui suo padre, il conte Edoardo Calleri di Sala fu sindaco, per poi divenire primo presidente della Regione Piemonte. Nel 2022 è stato celebrato dal Comune di Bricherasio il ventennale della scomparsa di Edoardo Calleri di Sala. Il figlio oggi segue le orme del padre, candidandosi a sindaco della cittadina in una lista Civica che si trova all’opposizione.

Mara Martellotta

Riccardo Cantore sindaco di Chiusa San Michele: impegno politico sulle orme del padre Daniele e del nonno, storico primo cittadino

Riccardo Cantore è il nuovo sindaco di Chiusa San Michele. Ma la notizia non è solo questa. Il giovane primo cittadino porta lo stesso nome e lo stesso cognome del nonno, sindaco di Chiusa eletto dal CLN nel periodo della Liberazione e successivamente ancora alla guida del Comune nel partito socialista dal 1970 al 1982. È considerato in Valsusa il sindaco “storico” del paese, distintosi anche lui per il suo coraggio nel trattare a nome dei partigiani con i tedeschi al momento della fuoriuscita delle truppe, garantendo un passaggio pacifico senza reciproci attacchi.

Negli anni successivi si deve a lui l’aver portato la prima farmacia a Chiusa, la denominazione della stazione ferroviaria (che pur trovandosi nel territorio comunale di Chiusa era intitolata solo “Condove”), il nuovo piano di fabbricazione, la palestra, la collocazione del semaforo all’ingresso del Paese e il ritorno a Chiusa e all’agricoltura dei terreni dei Vernetti per tanto a disposizione di Fiat e non utilizzati.

Oltre al primo Cantore e il neoeletto omonimo sindaco, va ricordato che il papà di quest’ultimo è Daniele Cantore, già segretario nazionale dei giovani socialisti, membro dell’Assemblea e della Direzione Nazionale negli anni d’oro del Psi craxiano, assessore regionale al Turismo e poi due volte capogruppo al Comune di Torino e di nuovo Consigliere Regionale per Forza Italia e Consigliere di Minoranza a Chiusa.

 

Negli anni della Regione si deve a lui (insieme ai colleghi Renato Montabone ed Enrico Nerviani relatore) la legge che ha fatto della Sacra di San Michele il monumento simbolo del Piemonte e da assessore al Turismo anche l’illuminazione (grazie anche all’impegno del Rettore della Sacra Padre Antonio, all’omaggio della progettazione da parte dell’ Ing. Marcello Cantore e al contributo della società Finder) dello straordinario edificio che ispirò a Umberto Eco “Il nome della rosa” e che era spento da metà degli anni sessanta.

 

E oggi, sulla scia della passione e dell’impegno politico e amministrativo ereditato dal nonno e dal padre, Riccardo Cantore è stato eletto con il 54 per cento dei voti grazie alle preferenze di 426 concittadini. Nella vita professionale è un imprenditore nel settore dei servizi per le aziende e degli eventi. E’ sposato con Denise, da quindici anni è consigliere comunale di minoranza di Chiusa e da dodici capogruppo e vice presidente dell’Associazione “Italia Riformista”.

La nuova amministrazione è composta da il Vice Sindaco e Assessore Alessia Leuzzi, l’Assessore Maurizio Melis, il Capogruppo Donatella Perrotta, i Consiglieri di maggioranza Alessandra Maritano, Morgana Durante, Carlo Bellini, Alessio Bellaria e i Consiglieri di minoranza Laura Piccoli, Fabrizio Borgesa e Gianna Clemente.

Ecco la nuova Giunta Cirio che governerà il Piemonte

Questa mattina il rieletto presidente Alberto Cirio ha presentato la sua nuova squadra di governo del Piemonte. Il presidente tiene per sé le deleghe di Coordinamento politiche regionali, Legalità, Diritti, Pnrr, Fondi europei e rapporti con le istituzioni Ue, Rapporti con la Conferenza Stato-Regioni, Affari internazionali e comunicazione, Grandi eventi, Benessere animale. La  Vicepresidenza  all’esponente Fdi Elena Chiorino, che mantiene le deleghe che ha avuto nella legislatura uscente: Istruzione, merito e diritto allo studio universitario, Lavoro, formazione professionale e welfare aziendale, Rapporti con le partecipate.

«Oggi presentiamo la squadra che con me guiderà il Piemonte nei prossimi anni: lo facciamo con grande tempismo, prima ancora che ci sia la proclamazione ufficiale dei consiglieri. E’ la prova che la nostra è una squadra pronta e compatta, che non ha avuto bisogno di grandi equilibrismi per individuare la miglior sintesi per la definizione del nuovo governo regionale che si compone della giunta e dei due nuovi sottosegretari che completano l’assetto governativo dell’ente. Abbiamo molto lavoro da fare, tanti progetti da completare e siamo già al lavoro per il bene del nostro Piemonte» dichiara il presidente Cirio.

Il capogruppo uscente Fdi Paolo Bongioanni è il nuovo assessore a Commercio Agricoltura e cibo, Parchi, caccia e pesca, peste suina. Il leghista Enrico Bussalino, ex presidente della Provincia di Alessandria, ottiene Autonomia Sicurezza e polizia locale, Immigrazione, Logistica e infrastrutture strategiche, Enti locali. L’ex vicesindaca di Novara Marina Chiarelli, FdI, avrà Turismo, Cultura, Sport e post olimpico, Pari opportunità e politiche giovanili.

L’assessore azzurro uscente Marco Gabusi conserva le deleghe a Trasporti e infrastrutture, Opere pubbliche e difesa del suolo, Protezione civile e gestione dell’emergenza profughi. Il sindaco di Busca Marco Gallo della Lista civica Cirio Presidente le deleghe a Sviluppo e promozione della montagna, aree interne e Gal, Sistema neve, Tutela delle aree protette (foreste, parchi, aree Unesco, Sic e Rete Natura 2000), Attività estrattive, Programmazione territoriale, paesaggistica ed urbanistica, Biodiversità e tartuficoltura.

L’assessore uscente Matteo Marnati, della Lega mantiene le sue precedenti deleghe ad Ambiente, energia e coordinamento del Tavolo permanente regionale per l’emergenza alla siccità, Innovazione, ricerca e connessi rapporti con Atenei e Centri di Ricerca pubblici e privati, Servizi digitali.

L’assessore Maurizio Marrone, esponente di spicco di  Fdi, mantiene le precedenti deleghe con qualche novità: Politiche sociali e dell’integrazione socio-sanitaria, Emigrazione e cooperazione decentrata e internazionale, Usura e beni confiscati, Politiche della casa, delle famiglie e dei bambini. Federico Riboldi, sindaco uscente di Casale Monferrato e vicecoordinatore regionale Fdi avrà l’assessorato alla Sanità, inclusa l’Edilizia sanitaria.

L’assessore uscente di Forza Italia Andrea Tronzano mantiene Bilancio, finanze e programmazione economica e finanziaria, Sviluppo delle attività produttive: industria, artigianato, Pmi e imprese cooperative, Internazionalizzazione e attrazione investimenti. Gian Luca Vignale della Lista civica Cirio presidente, fino ad oggi  capo di gabinetto uscente, le deleghe a Personale, organizzazione e patrimonio, Affari legali e contenzioso, Rapporti con il Consiglio regionale, Delegificazione e semplificazione dei percorsi amministrativi, Fondi di Sviluppo e Coesione.
Agli assessori si affiancano due sottosegretari alla presidenza: sono  Claudia Porchietto (FI) e Alberto Preioni (Lega) che opereranno nell’ambito delle deleghe di competenza della presidenza.

E’ la Giornata Mondiale contro la droga ma facciamo pure finta di niente

A cura di lineaitaliapiemonte.it

Oggi si celebra la Giornata Mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, la Relazione Annuale al Parlamento italiano sul fenomeno delle tossicodipendenze mostra numeri e tendenze inquietanti ma, in un Paese sempre attento anche alla popolazione dello zerovirgola, non si sente nessuno che alza la voce e di droga si parla solo come fatto di cronaca. Da apprezzare la denucia del sindaco di Torino Lo Russo che parla di epidemia tra i giovanissimi…

Leggi l’articolo di Patrizia Corgnati ⤵️

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2024/06/26/leggi-notizia/argomenti/editoriali/articolo/e-la-giornata-mondiale-contro-la-droga-ma-facciamo-pure-finta-di-niente.html

Al via la rassegna estiva di “Cinema nel Parco” al “Castello di MIradolo”

“Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli”

Giovedì 27 giugno, ore 21,30

San Secondo di Pinerolo (Torino)

Sette maxi schermi, cuffie silent system, plaide, tutt’intorno, i suoni di una meravigliosa natura: prende il via, nel prato centrale del “Castello di Miradolo” a San Secondo di Pinerolo (Torino), in un’arena di oltre 2mila metri quadri, la rassegna “Cinema nel Parco”, promossa dalla “Fondazione Cosso”.

Un’avvertenza. Per non disturbare l’equilibrio del parco, l’audio sarà udibile solo attraverso cuffie silent system luminose. I film si potranno inoltre ascoltare anche in lingua originale, multilingua e/o sottotitolati in italiano per ampliare le possibilità di fruizione. Attenzione! Non ci sono sedie, né posti assegnati: ogni spettatore dovrà portare da casa un plaid per sedersi sul prato e assistere alla proiezione dal proprio angolo preferito. Meglio di così!


Sette gli appuntamenti
, da giovedì 27 giugno a giovedì 8 agosto. Sempre di giovedì, ad iniziare dalle 21,30.

Giovedì 27 giugno è in programma “Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli” (“DreamWorks Animation”, 2023), film d’animazione diretto da Kirk DeMicco e Faryn Pearl. “DreamWorks Animation” si tuffa nelle turbolente acque del liceo con una “commedia d’azione” esilarante e commovente. Protagonista  una timida adolescente che scopre di far parte di una leggendaria stirpe reale di mitici “Kraken”, che hanno giurato di proteggere gli oceani dalle vanitose ed ambiziose sirene e che il suo destino, nella profondità degli oceani, è più grande di quanto abbia mai immaginato.

La dolce e imbranata sedicenne Ruby Gillman(doppiatrice originale: Lana Condor, “Tutte le volte che ho scritto ti amo”) cerca disperatamente di integrarsi alla “Oceanside High”, ma si sente invisibile. Fa da tutor di matematica al ragazzo che le piace (doppiatore originale: Jaboukie Young-White, “Ralph spacca Internet”), che sembra apprezzarla solo per i “frattali”; Ruby non può frequentare i ragazzi più fighi della spiaggia perché la sua supermamma iperprotettiva (la candidata all’“Oscar” Toni Collette, “Knives Out”) le ha proibito di avvicinarsi all’acqua. Ma quando Ruby infrange la regola numero 1 di sua madre, scoprirà di essere una discendente delle regine guerriere “Kraken” e di essere destinata a ereditare il trono della nonna (la vincitrice di un “Premio Oscar”, Jane Fonda), la Regina Guerriera dei Sette Mari. C’è però un grosso e inatteso problema: la bella e popolare nuova ragazza della scuola, Chelsea (la vincitrice Emmy Annie Murphy, “Schitt’s Creek”) è proprio una sirena. Ruby dovrà alla fine accettare chi è e affrontare grandi imprese per proteggere chi ama di più.

Biglietti: 8,50 Euro a persona, ridotto 0 – 5 anni 3 Euro.

Per info: “Castello di Miradolo”, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (Torino); tel. 0121/376545 o www.fondazionecosso.it

g. m.

Nelle foto: “Cinema nel Parco” e “Castello di Miradolo”