ilTorinese

“Sensitive Stones”, un’opera di Andrea Caretto e Raffaella Spagna

 

 

Il Castello di Rivoli Museo di Arte Contemporanea, sabato 30 novembre prossimo, presenta il progetto “Sensitive stones”, una liloteca Esperienziale, che coincide con l’attivazione dell’opera di Andrea Caretto e Raffaella Spagna, presentata nell’ambito della mostra “Mutual Aid-Arte in collaborazione con la natura”. L’opera del duo artistico Caretto-Spagna è stata presentata nella biblioteca di Rivoli ed è rappresentata da un’installazione interattiva fondata sull’incontro intimo e personale tra soggetti umani e minerali. “Sensitive Stones. Progetto per una litoteca Esperienziale” si compone di una collezione di ciottoli e blocchi di roccia raccolti dagli artisti su vari siti della Val Seriana, in particolare nel territorio di Alzano Lombardo. In seguito levigate e lucidate, queste pietre lisce e lucenti, ma dalla forma inalterata, sono messe a disposizione del pubblico per un prestito temporaneo tramite una modalità simile a quella adottata dai libri in biblioteca.

La coppia artistica Caretto-Spagna coinvolge le persone auspicando che il contatto e l’intimità con questi oggetti, corredati di scatole di legno e taccuini per appunti, generino nel fruitore una relazione di inedita interdipendenza, convivenza e incontro con il mondo animale e i suoi microracconti.

Nel corso dell’attivazione gli artisti raccontano il procedimento di selezione e preparazione delle pietre e invitano a sperimentare i molteplici usi delle rocce, dalla pura contemplazione allo studio fino all’esplorazione di diverse forme di contatto, come il portarle nelle proprie tasche o posizionarle sotto il cuscino per favorire l’incontro notturno con dimensioni inconsce differenti.

Nella giornata di sabato l’attivazione dell’opera è prevista dalle 12 alle 13, dalle 16 alle 17 e dalle 17 alle 18. Ogni sessione è preceduta da una visita guidata alla mostra “Mutual aid. Arte in collaborazione con la natura”, a cura del Dipartimento di Educazione del Museo alle 11, alle 15 e alle 16.

L’appuntamento si inserisce nell’ambito del progetto di public program “Vibrant Natures. On telluric Cosmologies”, a cura di Guido Santanadrea e Marianna Vecellio e nato dalla collaborazione tra Almanac, castello di Rivoli Museo di Arte Contemporanea e Orti generali.

Il programma prosegue la riflessione iniziata con “On decay and rebirth”, realizzato tra febbraio e marzo 2024, mantenendo come base di ricerca i caratteri di complessità, pluralità, coesistenza e reciprocità propri della natura. Fil rouge del percorso lo sviluppo di un pensiero ecologico e di una coscienza ambientale che riposizioni l’umano all’interno della natura, rispondendo all’urgenza di sviluppare politiche di resistenza alle economie di sfruttamento della natura fondate sul superamento dell’opposizione tra oggetto e soggetto, tra natura e cultura, tra umano e non umano.

Offrendo una ridefinizione del concetto di natura come agente attivo e vitale, “Vibrant natures On telluric cosmologies” esplora come artisti e ricercatori di diversi ambiti riflettano sulle possibilità di azione e influenza di entità non umane, ponendole come condizioni necessarie per mettere in discussione le condizioni che hanno condotto all’attuale crisi climatica e ambientale.

 

Mara Martellotta

La Boxing de Rua torna sul ring

Domenica 1 dicembre a partire dalle 16,30 presso il Bocciodromo Rossini di corso Mamiani 5 a Torino ci sarà una riunione di boxe olimpica.

La società di Stefano Abatangelo e Andrea Fontana organizza 13 incontri dilettantistici con atleti provenienti da Piemonte, Valle d’ Aosta e Lombardia delle categorie schoolboys, junior, dilettanti e sparring io.

Il pomeriggio vedrà il battesimo dei guantoni per una decina di “neo pugili” della Boxe Sociale Torino.

Sono giovani praticanti di un’età compresa tra i 18 e 33 anni, due le ragazze, che fanno parte di un progetto regionale, che offre la possibilità a chi si trova in difficoltà economiche di allenarsi gratuitamente.

La Boxing de Rua si è messa a disposizione con allenamenti mirati e domenica ci sarà la prima esibizione dimostrativa.

Riflettori puntati sulla ventiquattrenne Sara Deleonardis 66 kg, allieva di Abatangelo e Fontana, che si confronterà con Anais Domaine, quest’ultima prenderà parte agli assoluti.

Esordio sul quadrato per Maurizio Abramo, 13 anni, categoria 70 kg., pupillo del maestro Michele Mastromatteo e seguito dalla Boxing de Rua.

La riunione di domenica sarà il prologo dell’incontro del 21 dicembre a San Severo di Foggia per il titolo d’Italia.

Andrea Fontana The Doctor (Boxing de Rua) 25 anni (12v1s) affronterà Michele De Filippo (11v0s) 33 anni.

Info: 347/8877843

 

Torino, 27 novembre 2024

Nella foto Deleonardis e Abramo in allenamento

Napolitano “Presidente di tutti”

Giovanni Matteoli presenta il libro alla Fondazione Giorgio Amendola 

 

Venerdì 29 novembre, alle 17.30, appuntamento con Giovanni Matteoli, autore del volume “Presidente di tutti. Giorgio Napolitano nelle memorie di un segretario al Quirinale”, nella sede della Fondazione Amendola, in via Tollegno 52 a Torino. Da sempre la Fondazione è protagonista nei percorsi di riqualificazione urbana e nella promozione di manifestazioni artistiche e culturali nel quartiere Barriera di Milano.

Con l’autore dialogheranno Mia Caielli, professoressa di Diritto Comparato a UniTo, Elsa Fornero, già ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Enrico Morando, già viceministro dell’Economia e Giuseppe Salvaggiulo, responsabile Cronaca di Torino de La Stampa. Modera Domenico Cerabona, direttore della Fondazione Giorgio Amendola.

“Il Presidente tenne sempre fede al compito di svolgere un ruolo di mediazione e di garanzia, del tutto coerente con la sua diffidenza nei confronti delle contrapposizioni esasperate, le estremizzazioni e le faziosità. La sua intima convinzione era che l’Italia avesse bisogno di interventi di moderazione che evitassero i rischi molteplici per l’unità nazionale, sul terreno delle diversità regionali, delle disparità economiche, delle differenze sociali e della molteplicità di concezioni ideali e culturali”. Giorgio Napolitano sale al Colle il 15 maggio 2006, subito dopo le elezioni politiche vinte di poco dal centro sinistra federato per la seconda volta da Romano Prodi. Resterà al Quirinale nove anni, divenendo il primo Presidente della Repubblica rieletto e mantenendo un delicato equilibrio europeo anche quando a fare i titoli dei giornali saranno i morosi della politica italiana, dalla nascita del Partito democratico all’affermazione del Movimento 5 Stelle, dalla caduta di Silvio Berlusconi all’arrivo di Mario Monti, dall’ascesa di Matteo Renzi alla mancata riforma costituzionale del 2016.

Giovanni Matteoli ha osservato quei difficili anni, ricoprendo diversi ruoli all’interno dello staff di Napolitano. Insieme al funzionamento quotidiano della prima istituzione della Repubblica, le sue memorie ci restituiscono la figura di un grande italiano, che ha rinvenuto nella sua profonda cultura politica la formula per custodire il nostro stato costituzionale nel difficile trapasso dal Novecento al secolo successivo in cui viviamo.

 

Mara Martellotta

Grande successo di pubblico per il Premio Odisseo 2024

 Conferito a sei aziende pari merito

Grande successo di pubblico per le sei aziende premiate a pari merito, martedì 19 novembre scorso, al teatro Rete 7 di Torino, nell’ambito della Cerimonia del Premio Odisseo 2024 promosso dal CDVM (Club Dirigenti Vendite & Marketing), con il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino e Città di Moncalieri. Il CDVM è titolare del Premio Odisseo dal lontano 2005, un premio che valorizza le attività economiche in Piemonte, valle d’Aosta e Liguria, motivando le aziende a porsi come esempi di eccellenza e innovazione nell’ambito delle proprie specifiche competenze. Ad ogni azienda è stata assegnata un’opera dedicata al Premio Odisseo 2024.

È stata premiata l’azienda Agricooltur spa sita in via Cascina Gorrea 29 a Carignano, nel Torinese, specializzata in sistemi di irrigazione aeroponica modulari, che ottiene un risparmio di acqua del 98% rispetto alle colture stagionali. L’artista abbinato è Mario Saini, attivo a Cerreto d’Asti, che si è formato sotto la guida di Adriano Parisot nella pittura astratta.

Altra azienda premiata la Bio Extra Solum di Vittorio Gariglio, che ha realizzato il primo impianto di vertical farming in Italia, abbinata all’artista Neri Ceccarelli, che lavora alla ricerca della luce su superfici nere.

È stata premiata anche la CarpeCarbon di Caselle, che sta sviluppando l’impianto pilota in Italia con l’obiettivo di catturare mille tonnellate di CO2 all’anno, abbinata all’artista Pier Tancredi de Coll’, pittore espressionista che ha aderito alla corrente del’ Effettismo di Francesca Romana Fragale.

Segue la Safi-Tech di Foglizzo che progetta e produce prodotti biodegradabili e ecosostenibili come il Biopeltro, abbinata alla pittrice Simona Bosio con il suo quadro “Omaggio a Jackson Pollock”.

La Fresia Alluminio di Volpiano è stata premiata per la produzione dell’intera gamma di prodotti di alluminio con risparmio dell’energia necessaria per produrlo.

Si è aggiudicata un’opera di Adriano Parisot, artista che nell’ultima parte della sua vita ha aderito al movimento pittorico dell’astratto lirico, che ricerca nelle strutture profonde della natura una nuova grammatica estetica che si concretizza in una nuova espressione gestuale. Infine è stata premiata l’azienda “e-4e srl”, sita in valle d’Aosta a Arvier, che offre soluzioni dinamiche per l’accumulo e l’utilizzo di energia termica latente attraverso innovativi “materiali a cambio di fase inorganici. È stata abbinata all’artista Sara De Siena, specializzata nella pittura a olio, che nel 2013 ha dato vita all’associazione artistica “ La voce dei venti” di cui è tuttora presidentessa.

È stato anche conferito dal CDVM il Premio Speciale Odisseo 2024 al Past President Gianluigi Montresor. L’attuale presidente Bartolomeo Vassallo ha conferito a Montresor l’opera ‘Adamo’ del noto artista Elio Torrieri, che vive e lavora a Castellamonte.

Gianluigi Montresor ha ricevuto il premio Speciale Odisseo per il suo ruolo di presidente dal 2005 al 2023 eeper aver contribuito all’arricchimento personale e professionale di tutti i componenti del CDVM.

 

Mara Martellotta

Martini, un mondo di vermouth. Una mostra a Pessione

La storia della Casa Martini rivive in una mostra nella grande fabbrica di Vermouth a Pessione, frazione di Chieri. Dieci pannelli illustrano 160 anni di storie uscite dagli archivi che ricostruiscono il lungo cammino della Martini dal 1864 ai giorni nostri. Furono l’imprenditore Alessandro Martini, Teofilo Sola e Luigi Rossi a fondare la Martini &Rossi a Torino nel 1863 ma scelsero Pessione, vicino a Torino, per fondare il nuovo stabilimento. Nel 1993 Martini & Rossi entrò nel gruppo della famiglia Bacardi e oggi produce oltre 200 milioni di bottiglie l’anno inviate in un centinaio di Paesi.
In vetrina a Pessione si possono vedere documenti dell’archivio storico Martini &Rossi con centinaia di fascicoli, registri, prodotti, immagini, oggetti sulla storia dell’azienda e del marchio, aneddoti, curiosità e informazioni. C’è tutta la storia dell’azienda, da quando mosse i primi passi a Torino, in quegli anni capitale del Regno d’Italia, per poi finire a Pessione per motivi “strategici”, un borgo vicino al capoluogo e alla ferrovia con la possibilità di espandere gli impianti. “Martini&Rossi, sottolineano i promotori dell’iniziativa, si trasformò ben presto in una fabbrica-famiglia diventando un punto di riferimento per il territorio chierese”. Alla fine dell’Ottocento la Martini aprì a Buenos Aires la prima delle sedi estere diventando, alcuni anni dopo, la più grande fabbrica di vermouth del mondo. All’inizio del Novecento produceva 20 milioni di litri all’anno e il vermouth Martini diventò il più venduto in America. Nel 1961 fu aperto il Museo Martini di storia dell’enologia e la Terrazza Martini. La mostra “Martini a Pessione, 160 anni di storie dagli archivi” è aperta al pubblico nella piazzetta di Casa Martini fino al 31 dicembre. Per visitare il Museo Martini, aperto dal giovedì al lunedì con orario 11-19, è obbligatoria la prenotazione.         Filippo Re

Disservizi treni, comunità montane chiedono intervento Regione

I disservizi sulle tratte ferroviarie Torino-Susa e Torino-Bardonecchia continuano a causare gravi disagi ai cittadini della Valle Susa. Di fronte alla mancanza di risposte da parte di Trenitalia e RFI, i Presidenti dell’Unione Montana Valle Susa, Pacifico Banchieri, e Alta Valle Susa, Mauro Carena, hanno scritto una lettera all’Assessore regionale ai Trasporti e alle Infrastrutture, Marco Gabusi, chiedendo un intervento urgente per risolvere la situazione.

Nella lettera, i due Presidenti denunciano i numerosi problemi che si verificano ormai da mesi sulle tratte ferroviarie: ritardi frequenti, soppressioni di treni e servizi sostitutivi inadeguati, che penalizzano soprattutto pendolari, lavoratori e studenti. A questi si aggiunge lo stato di degrado delle stazioni ferroviarie, spesso sporche e fatiscenti, prive di servizi essenziali come sale d’attesa, WC o monitor per le informazioni ai passeggeri.

“Abbiamo segnalato formalmente queste criticità a Trenitalia e RFI, chiedendo un incontro urgente per affrontare le problematiche e valutare i possibili correttivi, purtroppo senza alcun esito” si legge nella lettera inviata a Gabusi. “Riteniamo quindi necessario, stante l’inerzia delle controparti, il Suo autorevole intervento per sollecitare una risposta che permetta di avviare un confronto e individuare soluzioni concrete per garantire ai nostri cittadini un servizio ferroviario adeguato.”

La situazione attuale compromette la mobilità quotidiana di molti residenti della Valle. L’auspicio delle due Unioni Montane è che la Regione Piemonte intervenga a sbloccare la situazione, in modo che le problematiche segnalate vengano affrontate con tempestività e il servizio ferroviario possa tornare ad essere affidabile e di qualità.

Lear, Chiorino: “Regione pronta con cassa integrazione e politiche attive lavoro”

Lo ha dichiarato il vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione durante l’aggiornamento del tavolo Lear 

“La Regione Piemonte è pronta a garantire la cassa integrazione per area di crisi complessa e dare così un sostegno immediato ai lavoratori della Lear”. Lo ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte, a seguito del tavolo Lear riunitosi  al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

L’azienda, infatti, ha comunicato la decisione di voler richiedere al Ministero del Lavoro l’ammortizzatore sociale di 12 mesi previsto da Regione.

“Fin da subito avevamo dichiarato il massimo supporto ai lavoratori e come sempre manteniamo gli impegni presi: interverremo – tramite l’Unità di Crisi Integrata – anche con  politiche attive mirate e volte ad accompagnare coloro che lo vorranno con misure personalizzate e coinvolgendo le Accademie di filiera” ha proseguito il vicepresidente.

“Abbiamo ben chiaro in ogni momento che a ogni lavoratore di un’azienda in crisi corrisponde una famiglia in difficoltà: siamo concentrati e pronti per intervenire immediatamente” ha concluso Chiorino.

Il tavolo Lear si aggiornerà al Mimit giovedì 30 gennaio 2025.

Metro linea 2, risorse disponibili per i lavori da Rebaudengo a Porta Nuova

Nel corso dell’audizione tenutasi nella seconda Commissione della Regione presieduta da Mauro Fava, il presidente di Infra.To  Bernardino Chiaia ha detto che “il finanziamento per la linea 2 del metrò torinese ammonta ad un totale di un miliardo e 828 milioni di euro e, causa il rincaro dei materiali, ci vorrebbero invece 2 miliardi e 490 milioni di euro”. La scelta condivisa con il Comune e il presidente della Regione è stata quella quantificare “cosa si può riuscire a realizzare con le risorse economiche attualmente disponibili”. Si tratta quindi, secondo la proposta fatta al ministero, “di riuscire a fare i lavori partendo da Rebaudengo per arrivare almeno a Porta Nuova”.

L’audizione con la delegazione di Infa.To, guidata dal presidente Chiaia, si è svolta in seduta congiunta con l’analoga Commissione Trasporti del Consiglio comunale della Città di Torino, presidente Antonio Ledda, presenti gli assessori comunali Chiara Foglietta e Paolo Mazzoleni.

Chiaia è anche Commissario straordinario nominato dalla presidenza del Consiglio per l’attuazione dei lavori della linea 2 e ha relazionato ricordato: “Il nuovo progetto dovrebbe portare a una evoluzione della rete trasportistica per renderla più moderna ed efficiente, oltre che interattiva. La linea attraversa quartieri che oggi hanno difficoltà di tipo trasportistico ma anche sociali ed economiche. La nuova linea moltiplicherebbe pure l’efficienza della Linea 1”.

“Il progetto preliminare – spiega Chiaia – parte da nord est a Barriera di Milano, scende verso sud, attraversa il centro cittadino e incrocia la Linea 1 a Porta Nuova per poi proseguire verso sud ovest passando dal Politecnico di Torino, lungo l’asse di corso Orbassano ed arrivando a Mirafiori”.

L’appalto dei treni dovrebbe essere aggiudicato entro il 2025 mentre, si pensa di partire con le gare per le opere civili nel secondo semestre del 2025 per arrivare alla aggiudicazione nel 2026. In questo modo è possibile che nella prima metà del 2026 si inizi a scavare per arrivare ad inaugurare l’esercizio di Metro 2 nel termine del 2032.

Quanto al prolungamento dell’attuale linea 1, Chiaia ha spiegato che “Sono necessari ancora 26 milioni di euro per completare l’opera, su un costo totale di 300”. Sarà poi “necessario acquistare altri 12 treni per mantenere la stessa frequenza di passaggi nelle stazioni dopo i lavori di prolungamento, perché non bastano i quattro già ordinati. Per i nuovi treni il costo stimato è di 145 milioni di euro. Il primo treno di quelli già ordinati dovrebbe arrivare nel febbraio del 2025”. Il presidente di Infra.To ha anche sottolineato l’importanza del coinvolgimento della Regione nell’operazione che riguarda più territori comunali e per riuscire ad ottenere i fondi ministeriali che comunque non sembra possano arrivare prima del 2026.

Il presidente Fava, “soddisfatto per il quadro esaustivo presentato nell’audizione”, ha promesso di convocare a breve una seduta congiunta per audire nuovamente Infra.To. Questo per consentire ai commissari di avere risposta alle domande che verranno depositate in base alla relazione illustrata oggi dalla delegazione di Infra.To

Vitamine Jazz Festival, la musica che cura. Terza edizione al Teatro Juvarra di Torino

Sabato 30 novembre 2024, ore 16.45

Il 30 novembre 2024, alle 16.45 si terrà, presso il Teatro Juvarra di Torino, la terza edizione del “Vitamine Jazz Festival”, con una rappresentanza dei musicisti che volontariamente, da otto anni, donano la loro arte nei reparti dell’Ospedale S. Anna per rispondere all’appello della Fondazione Medicina a Misura di Donna.

Il ricavato della serata sarà destinato ai progetti di ricerca sulle Disabilità Invisibili della Donna, tra cui le cefalee e l’endometriosi, che la Fondazione sta finanziando da oltre 4 anni.

I progetti vengono svolti in collaborazione con il Centro Cefalee della Donna dell’Ospedale Sant’Anna al fine di introdurre terapie innovative per la lotta al dolore emicranico e con il Servizio di Psicologia Clinica dell’Ospedale Sant’Anna per testare nuovi approcci nella gestione del dolore di donne affette da endometriosi.

Le “Vitamine Jazz”, varate nel settembre 2017 dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna, in accordo con la Direzione dell’AOU Città della Salute e della Scienza e l’Università degli Studi di Torino, sono il più articolato, ampio e longevo programma al mondo di esecuzioni di jazz realizzate in un ospedale. La Fondazione ha mobilitato, con la Direzione Artistica di Raimondo Cesa, le istituzioni culturali del territorio e la comunità degli artisti che hanno messo a disposizione della causa tempo e competenze in modo gratuito.

Il progetto si colloca nel percorso strategico sull’alleanza virtuosa tra “Cultura e Salute” varato dalla Fondazione nel 2011 che vede coinvolti istituzioni culturali, medici, esperti nelle scienze sociali, economisti della cultura per portare in Ospedale esperienze pilota esportabili in altri contesti.

All’Ospedale Sant’Anna di Torino, il più grande d’Europa dedicato alle donne, sono stati superati i 430 appuntamenti musicali con la partecipazione di oltre 300 jazzisti di fama nazionale e internazionale.

Le note del jazz hanno dato il benvenuto alle nuove vite nei reparti maternità, accompagnato le pazienti durante le cure chemioterapiche nel Day Hospital oncologico, ingannato il tempo dell’attesa nelle sale d’aspetto e al pronto soccorso.

Il programma si sviluppa in dialogo con il personale dei reparti coinvolti ed è stato valutato molto positivamente da pazienti e operatori sanitari che hanno partecipato a focus group condotti dalla dott.ssa Catterina Seia, Responsabile progetto “Cultura e Salute” della Fondazione Medicina a Misura di Donna, insieme al team del prof. Pier Luigi Sacco, Economista della Cultura.

Attendiamo gli appuntamenti con curiosità e meraviglia. La musica ci stimola e ci ha aperto nuovi mondi” affermano le infermiere intervistate. Gli stessi musicisti definiscono l’ospedale “un grembo armonico” e considerano l’esperienza dell’esecuzione ad personam un arricchimento personale e professionale.

Neppure il Covid è riuscito a fermare “Vitamine Jazz”! Nei due anni di forzata assenza dalle corsie del Sant’Anna il mondo jazzistico si è attivato per prendere parte a quelle che sono state chiamate “Vitamine Jazz Virtuali”, inviando telematicamente video dedicati da ogni parte del mondo. L’esempio più eclatante è il video registrato in Brasile per le Vitamine Jazz Torinesi da Roberto e Eduardo Taufic con il grande Ivan Lins!

Il lavoro che la Fondazione Medicina a Misura di Donna porta avanti con encomiabile energia per l’Ospedale Sant’Anna, eccellenza europea per la ginecologia” dichiara il prof. Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino “dimostra quanto il binomio Cultura e Cura sia prezioso non solo nel percorso di accoglienza e cura, ma costituisce un arricchimento personale per ognuno di noi. La musica ha la capacità di rendere gli spazi pubblici e in questo caso dell’ospedale, ambienti artisticamente e culturalmente stimolanti più vicini e accoglienti”.

La musica è conversazione, comunicazione in armonia. Il jazz in particolare è condivisione continua. Dall’interazione fra musicista e spettatore nascono le successive improvvisazioni”, afferma con orgoglio Raimondo Cesa che cura la rassegna e presidia ogni incontro.

La musica si è dimostrata una importante alleata nel percorso di cura e per questo siamo riconoscenti a tutti gli Artisti che hanno risposto con grande generosità ed entusiasmo al nostro appello” afferma la prof.ssa Chiara Benedetto, Presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna.

A San Raffaele Cimena è tempo di “Antiqua”

ANTIQUA 2024

07 dicembre – San Raffaele Cimena ore 21,15

Chiesa di S. Raffaele Arcangelo

Ars Baroca

Lo splendore della musica da camera nel 700’ Napoletano”

Il 7 dicembre, alle 21,15, a San Raffaele Cimena (To), presso la chiesa di San Raffaele Arcangelo in via Maestra, la rassegna musicale “Antiqua” proposta dall’Accademia del Ricercare si congederà dal suo pubblico dando appuntamento alla prossima edizione con il concerto di Ars Baroca Ensemble dal titolo “Lo splendore della musica da camera nel 700’ Napoletano”.

Ingresso a offerta libera. Per informazioni scrivere agli indirizzi segreteria@accademiadelricercare.com e accademiadelricercare@gmail.com oppure telefonare al numero 331.1095412. Sito web https://accademiadelricercare.com/

Programma

Domenico Natale Sarri (1679-1744)

Concerto per flauto, 2 Violini, Viola e b.c in la minore

Largo – Allegro – Largo – Spiritoso

Francesco Mancini (1672-1737)

Sonata per Flauto e due violini in re minore

Amoroso – Allegro – Largo – Allegro

Francesco Durante (1684-1755)

Concerto per archi n. 7 in do Maggiore

Moderato– Allegro – Larghetto – Presto

Alessandro Scarlatti (1660-1725)

Sonata per Flauto, due violini e b.c. in la minore

Allegro – Largo – Fuga – Piano – Allegro

Francesco Mancini

Concerto per Flauto, due violini e viola in Sol minore

Comodo – Fuga, Allegro – Larghetto – Allegro

Interpreti

Luisa Busca – flauto

Yayoi Masuda, Efix Puleo – violini

Elena Saccomandi – viola

Lorenzo Fantinuoli – violoncello

Federico Bagnasco – violone

Laura La Vecchia – tiorba

Claudia Ferrero – clavicembalo

Nota di sala

Il complesso Ars Baroca Ensemble è stato costituito con l’intento di affrontare con l’adeguata consapevolezza storica e musicologica il grande repertorio sei-settecentesco, da un lato valorizzando importanti inediti e dall’altro proponendo le opere più celebri e amate di compositori come Claudio Monteverdi, Alessandro Scarlatti, Antonio Vivaldi, Franz Joseph Haydn e Wolfgang Amadeus Mozart. Il nucleo base di questa formazione è composto da due flauti, un violoncello e clavicembalo, a cui possono aggiungersi, a seconda delle necessità, altri strumenti e cantanti. Pur dovendo confrontarsi in un ambito repertoriale molto conosciuto e frequentato da ensemble di grande prestigio, il complesso ha sviluppato una personalità artistica ben definita e un caratteristico stile esecutivo che traggono linfa dallo spiccato talento dei suoi membri e da una coesione sempre maggiore. Dopo avere inciso il disco «L’arte della trascrizione», apparso allegato al mensile CD Classica nel catalogo dell’etichetta bolognese Tactus, l’ensemble barocco si esibisce spesso in importanti concerti, molti dei quali abbinano le note dei compositori più famosi del XVII e XVIII secolo ai versi immortali di poeti come Lodovico Ariosto e Torquato Tasso, creando in questo modo una sorta di ‘ponte’ che consente di apprezzare arti diverse in passato strettamente legate tra loro. Tutti gli strumentisti vantano importante attività con prestigiosi ensemble, all’interno dei maggiori circuiti concertistici internazionali.