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“Semiramide” di Cesare Saccaggi arricchisce le raccolte dei Musei Reali

Sino al 21 gennaio la tela è esposta a Palazzo Reale

Si formò alla torinese Reale Accademia Albertina Cesare Saccaggi, tortonese di nascita (1868 – 1934), allievo di Andrea Gastaldi e Giacomo Grosso, per distinguersi poi negli anni a ridosso del ’90 in vari concorsi. Spirito eclettico, pianista e musicista, partecipò alle esposizioni della Permanente di Milano, e ancora a Genova, Bologna, Firenze e alla Biennale di Venezia, sempre oltre ai ritratti legato a scene in costume o di genere, temi sacri e volti alla mitologia, paesaggi e nature morte, ampliando il proprio successo nella capitale dove conosce i Preraffaelliti. Non ancora trentenne partecipa alla decorazione della chiesa di San Gioacchino a Torino, con gli affreschi della VII stazione della Via Crucis, per soggiornare negli anni successivi a Parigi, dove espone ripetutamente ai Salons ed è presente all’Esposizione Internazionale Universale del 1900, aggiudicandosi una prestigiosa medaglia di bronzo. Pittore alla moda nella capitale francese, realizzerà affiches, illustrazioni per calendari, cartoline illustrate in vasta produzione.

Le raccolte dei Musei Reali si vedono oggi arricchite di quella stupenda opera del Saccaggi che è “A Babilonia (Semiramide)”, dipinta intorno al 1905 – e lo svelamento nei giorni scorsi nel Salone delle Guardie Svizzere a Palazzo Reale è stato, come sottolineava Annamaria Bava, di “un grande effetto teatrale” (l’opera rimarrà là esposta fino al 21 gennaio prossimo per passare poi alla Galleria Sabauda per far parte del gruppo di opere del primo Novecento). Semiramide, fondatrice di Babilonia, altera, lo sguardo seduttore e fiero verso chi le sta di fronte, incede con il corpo coperto di una veste leggera e trasparente, impreziosita da una ricca rete di piccoli gioielli che mettono ancor più in mostra la bellezza del corpo, lasciandosi intravedere la nudità del seno, laddove l’abbassarsi di una spallina provoca un atteggiamento non privo di provocazione. Bracciali e anelli a ornare mani e piedi, richiamano facilmente in tutta l’abbondanza d’oro che è sparsa all’intorno, a cominciare dal toro alato con testa antropoforma (Lamassu) proveniente dal palazzo del sovrano assiro Sargon II, sicuramente ammirata da Saccaggi in una sua visita al Louvre, quell’influenza che la Secessione Viennese ebbe sull’artista – la “Giuditta” di Klimt – o gli abbigliamenti e gli atteggiamenti vistosamente cari alle femme fatale dell’epoca, Sarah Bernhardt ed Eleonora Duse o ancora la marchesa Luisa Casati che amava, come la sovrana babilonese, accompagnarsi nelle sue passeggiate o nei ricevimenti con un leopardo al guinzaglio. Rimandi e ricerche soprattutto da parte di Saccaggi, non ultima la raffigurazione del copricapo sulla tela ricavata dalla “Dama di Elche”, antico busto femminile ritrovato nel 1897 in Spagna: come alla cultura del pittore fanno rimando le citazioni letterarie, dall’Inferno dantesco (la sovrana travolta dalla bufera eterna del V canto, con lei “Cleopatràs lussuriosa”: alla regina d’Egitto è dedicata sino al 23 marzo prossimo una mostra che illustra “la donna, la regina, il mito”, corredata di un piccolo quanto esauriente catalogo che mostra la figura nella Storia e nei ritrovamenti, nel mito e nella monetazione, nella pittura dell’Occidente, nella letteratura dall’antichità al teatro elisabettiano al cinema d’oggi che in varie occasioni s’è appropriato di lei) ai romanzi e alle tragedie di Voltaire, alla “Semiramide” a cui Rossini avrebbe nel 1823 dato musica.

La tela, prima in collezione privata e in seguito appartenuta alla galleria Fidia di Reggio Emilia, è stata dietro segnalazione di Beatrice Bentivoglio acquisita nel 2024 dal Ministero della Cultura per i Musei Reali torinesi, con diritto di prelazione. Essa torna a occupare quegli spazi che le appartengono di diritto e che documentano anche oggi quel legame e l’apprezzamento che all’artista riconobbero la committenza borghese e Casa Savoia. Andrà ad accompagnare un’altra opera di Saccaggi già presente nelle raccolte, “Jone”, ancora un ricordo letterario tratto dalle pagine di “Gli ultimi giorni di Pompei”, che Erward Bulwer-Lytton scrisse nel 1834, dipinto acquistato da Umberto I e Margherita di Savoia alla XXXIX Esposizione del Circolo degli Artisti si Torino verso la fine del 1897 per la somma di 350 lire.

Elio Rabbione

Nelle immagini, l’opera di Cesare Saccaggi e momenti della presentazione nei giorni scorsi a Palazzo Reale

I collegamenti di Trenitalia per l’inverno: 32 treni al giorno tra Torino e le piste di Oulx e Bardonecchia

Si confermano i collegamenti per le mete di montagna. Da gennaio 2025, indennizzo automatico per il biglietto digitale regionale

 Cento collegamenti giornalieri Alta Velocità tra Milano e Roma e 50mila posti disponibili ogni giorno, di cui oltre 35mila tra Milano e Napoli; prolungamento dei collegamenti Intercity verso Bardonecchia, Lecce, Bari, Milano e Bolzano e nuove soluzioni digitali per chi viaggia con Regionale. Sono alcune delle novità introdotte nella nuova offerta invernale di Trenitalia (Gruppo FS), partita all’insegna del turismo sostenibile e dell’intermodalità. Anche quest’anno servizi e novità a misura di passeggero contraddistinguono le azioni messe in campo per soddisfare al meglio le esigenze di chi si sposta in treno e in bus per lavoro, studio, svago o semplicemente per raggiungere le mete più leisure in occasione delle festività natalizie. Sostenibilità, intermodalità e innovazione sono infatti alla base della nuova offerta per Frecce, Intercity e Regionale, che nel 2024 hanno registrato circa mezzo miliardo di passeggeri.

VACANZE IN MONTAGNA E MERCATINI DI NATALE CON TRENITALIA

Anche quest’anno sono rafforzati i collegamenti con le località ad alta quota. Dal venerdì alla domenica fino a fine marzo è possibile viaggiare con Frecciarossa per Oulx e Bardonecchia da Roma, Firenze, Bologna, Reggio Emilia, Milano e Torino.

Si riconfermano anche per questa stagione invernale fino a 32 treni al giorno tra Torino e le piste di risalita di Oulx e Bardonecchia8 treni tra Ventimiglia e le piste di Limone con il Regionale. Per chi vuole raggiungere il Marché de Noël di Aosta, fino al 5 gennaio Regionale ha previsto un potenziamento delle 14 corse bus del fine settimana tra Aosta e Ivrea con ulteriori 7 bus al giorno.

I FrecciaLink completano l’offerta, permettendo di raggiungere durante le festività natalizie e nei fine settimana, le località montane più amate di Aosta e Courmayeur.

Nel fine settimana continua il prolungamento con Intercity in partenza alle ore 6.56 da Genova e Torino a Bardonecchia, con fermate intermedie a Bussoleno e Oulx e tappe intermedie a Novi Ligure, Alessandria, Asti. Ritorno in giornata da Bardonecchia con l’IC 519 delle ore 16.35.

Il prolungamento da e per Savona della coppia Torino-Genova è la principale novità del servizio Intercity nel cambio orario di dicembre a conferma dell’impegno di Trenitalia (Gruppo FS). Nel dettaglio tutti i giorni l’Intercity 503 parte da Torino Porta Nuova alle 6.05 e riparte da Genova Piazza Principe alle 8.14 per arrivare a Savona alle 8.56. Il collegamento di ritorno è con l’Intercity 504 in partenza da Savona alle ore 11.00, arrivo a Genova Piazza Principe alle 11.41 e a Torino Porta Nuova alle 14.10.

Grazie alla collaborazione con il Comprensorio sciistico Via Lattea, chi raggiunge Oulx con Frecciarossa, Intercity e Regionale potrà ottenere degli sconti sullo skipass giornaliero, settimanale e del weekend.

Nei giorni festivi tra l’1 e il 6 gennaio, anche il Regionale incrementerà la programmazione con due treni in più sulla linea SFM 3 Torino-Bardonecchia, per raggiungere il comprensorio sciistico della Val di Susa.

REGIONALE: IL NUOVO BRAND SEMPRE PIU’ SMART, SOSTENIBILE E CAPILLARE

Con il rinnovo della flotta e l’introduzione di nuovi servizi, Regionale si riconferma il motore della mobilità sostenibile in Italia e in Piemonte, con un impegno concreto nella creazione di un sistema di trasporto sempre più digitale, efficiente e attento alle persone e all’ambiente. Attualmente circolano sulla rete piemontese 46 nuovi treni sui 71 in consegna secondo i contratti di servizio.

Con la nuova offerta invernale, da oggi i treni della linea SFM 6 Torino-Asti proseguono fino a Torino Aeroporto, portando così a 66 corse al giorno i collegamenti tra il capoluogo e lo scalo di Caselle.

Con il Regionale è possibile raggiungere i mercatini del Magico Paese di Natale di Asti con la soluzione treno+Link e raggiungere Govone e la casa di Babbo Natale. Per chi arriverà in treno, sconti all’ingresso per accedere agli eventi in calendario.

Per gli amanti dello shopping natalizio ma non solo, si confermano anche quest’anno i servizi treno+Link per arrivare in tutta comodità al Serravalle Designer Outlet con collegamenti da/per Arquata Scrivia, da/per Novi Ligure e da/per Serravalle e al Mondovicino Outlet Village con collegamenti da Mondovì.

Tante le agevolazioni per i clienti del Regionale che visitano il Museo Egizio, il Museo Nazionale dell’Automobile o quello di Arti Decorative di Torino, che si recano al Torino Outlet Village, al Bioparco Zoom o a Casa Martini a Pessione.

Tante le agevolazioni per i clienti del Regionale che visitano il Museo Egizio, il Museo Nazionale dell’Automobile o quello di Arti Decorative di Torino, che si recano al Torino Outlet Village, al Bioparco Zoom o a Casa Martini a Pessione.

Con l’inizio del nuovo anno Regionale introdurrà un nuovo sistema completamente automatico per l’erogazione dell’indennizzo da ritardo riservato a chi sceglie di acquistare il biglietto digitale con carte di pagamento. In caso di ritardo del treno di almeno 60 minuti non sarà più necessaria una richiesta specifica del cliente. L’accredito avverrà, entro 30 giorni dal viaggio, sullo stesso strumento di pagamento utilizzato per l’acquisto, semplificando ulteriormente l’esperienza di viaggio. Tra le novità anche la possibilità di acquistare il biglietto digitale regionale direttamente in biglietteria, per un’esperienza paperless e sostenibile.

In questi giorni, infine, il sistema di pagamento “Tap&Tap”, che permette di acquistare i biglietti regionali utilizzando la carta di pagamento contactless direttamente alle validatrici presenti in stazione, è stato esteso anche sulla SFM 3 Torino-Bardonecchia.

ESPERIENZA DI VIAGGIO ANCORA PIU’ CONVENIENTE

Viaggiare con Trenitalia in inverno è più conveniente grazie alle numerose offerte e promozioni pensate per ogni tipo di passeggero. Frecciarossa, Intercity e Regionale offrono agevolazioni per famiglie, bambini, giovani under 30, per gli over 60, per chi viaggia in due, ma anche in gruppo.

Con promo Italia in Tour si potrà viaggiare liberamente per 3 o 5 giorni sui treni di Regionale e Trenitalia Tper. Grande novità per la Promo Italia in Tour con la possibilità di cambiare la data della partenza fino al giorno prima del viaggio inizialmente previsto e fino ai sei mesi successivi. Disponibile fino ad aprile la Regionale Revolution 50%, che consente di acquistare un biglietto alla metà della tariffa ordinaria su oltre 700 treni al giorno. L’elenco è disponibile su trenitalia.com nella pagina dedicata all’offerta.

Dall’8 dicembre all’8 gennaio, inoltre, cani, gatti e altri animali domestici, sia di piccole che di grandi dimensioni, potranno salire a bordo delle Frecce e degli Intercity gratuitamente. Sui treni del Regionale, gli animali di piccola taglia possono sempre viaggiare gratis a bordo di un trasportino.

PROGRAMMI DI LOYALTY PER UN’ESPERIENZA PERSONALIZZATA

L’offerta di Trenitalia non si limita alle soluzioni di viaggio, ma propone anche programmi di fedeltà dedicati ai propri clienti, come CartaFRECCIA – che propone ai suoi soci iniziative sempre più personalizzate in collaborazione con nuovi Partner, tra cui ITA Airways, Best Western e Virgin Active – e X-GO, il programma riservato ai passeggeri del Regionale e Intercity, che a novembre ha raggiunto un milione di iscritti e che si rinnoverà a partire dal primo gennaio 2025 per offrire nuove opportunità di accumulare punti e trasformarli in cashback.

Tredicenne rischia di perdere la mano per lo scoppio di un petardo

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È ricoverato al Maria Vittoria di Torino il ragazzino di 13 anni rimasto ferito gravemente a una  mano per lo scoppio di un petardo artigianale a Vercelli.

Ferito al palmo della mano ha subito un intervento microchirurgico di subamputazione del pollice. Ha riportato nell’incidente lesioni complesse muscolari, vascolari e nervose e ustioni su tutte le dita.

Natale 1944, l’eredità della libertà

 

Faceva freddo in quella stalla abbandonata. Dai muri tirati su a secco entrava un’aria gelida, sibilata dal vento che quella notte turbinava neve. Attorno a quel tavolo di fortuna, combinato da due vecchie assi poggiate su malfermi cavalletti di legno, io, Giorgio e Renato parlavamo di quale futuro ci attendeva. La cera della candela era rappresa in pallide lacrime e le parole scorrevano veloci, di bocca in bocca. Quando sarebbe finito l’incubo della guerra, l’occupazione dei tedeschi e l’arroganza dei fascisti della repubblica sociale con quei ghigni sinistri e i simboli delle teste da morto? L’Italia sarebbe tornata come prima del fascismo o sarebbe cambiata davvero? Certo, volevamo la libertà ma non si combatteva solo per ottenere quella. C’era di più, molto di più. “Il nostro obiettivo riguarda insieme libertà e democrazia”, diceva Giorgio. “Non è possibile che le cose rimangano come al tempo dello Statuto Albertino. Non basta che ci sia un sovrano che conceda di sua iniziativa, bontà sua, i diritti al popolo. Anzi. Non va nemmeno bene che ci sia un Re, la monarchia, i Savoia a decidere e comandare. Quelli sono scappati all’8 settembre lasciandosi alle spalle un paese dilaniato, distrutto, occupato. Prima hanno aperto le porte al Duce, poi all’avventura della guerra e ora dovremmo accoglierli ancora, perdonando tutto? Nemmeno per idea!”. Accompagnava le parole picchiando pugni sul tavolaccio, facendo tremare la candela che prontamente dovevo prendere al volo. Eravamo d’accordo tutti e tre: non avevamo preso le armi per cacciare i fascisti e i tedeschi per tornare ad essere sudditi. Insieme alla libertà volevamo giustizia, un lavoro da svolgere con dignità. Volevamo la fine di quei tormenti che ci avevano avvelenato la vita. Era la vigilia di Natale, il 24 dicembre 1944. Dopo la caduta della Repubblica dell’Ossola e il proclama di Alexander che ci chiedeva di cessare le azioni di guerriglia, in questo gelido e duro inverno ci eravamo riorganizzati ma bisognava stare attenti. C’erano giorni in cui venivamo avvertiti che in giro c’erano tedeschi e fascisti che ci davano la caccia e non era il caso di uscire allo scoperto, altri in cui si preparava o si effettuava un agguato o un’azione particolare. Avevamo deciso di non stare ad aspettare che gli alleati riprendessero a risalire l’Italia. Dovevamo fare la nostra parte e l’avremmo fatta ad ogni costo. Nei periodi di inattività eravamo impegnati anche in grandi discussioni, in cui si parlava del futuro, di come lo si immaginava. L’idea del futuro, anche fosse solo per istinto, era associata al desiderio di qualche cosa di completamente diverso che chiamavamo genericamente democrazia, cioè un Paese senza dittatura, senza imposizioni, senza violenza. Sono passati tantissimi anni e a volte penso a quella sera e alle tante sere passate a discutere, alle azioni e ai rischi che corremmo, ai compagni che persero la vita e vedendo quest’Italia piatta, meschina, ignorante mi scopro a pensare chi ce l’avesse fatto fare. Poi, superato lo scoramento, mi ritornano in mente le parole di Renato quando diceva che non bisognava illudersi, che le cose sarebbero sì cambiate ma che non c’era conquista che sarebbe stata ottenuta una volta per tutte, che per noi che volevamo cambiare la società, che aspiravamo a cambiare il mondo non ci sarebbe mai stato congedo. Quante volte ci siamo ritrovarti da anziani. Noi, i sopravvissuti con i capelli bianchi. Noi che avevamo fatto saltare i ponti e con queste mani tremanti un giorno avevamo lanciato bombe a mano e stretto forte le armi. Con queste signore dallo sguardo mite, diventate nonne e anche bisnonne, che a quei tempi nascosero pistole, portarono messaggi, ospitarono e nutrirono partigiani, fecero con coraggio la loro parte. Oggi siamo rimasti in pochi e facciamo fatica a camminare, sorretti da un bastone o una stampella. Attraversiamo lentamente le vie che un tempo ci videro muoverci con rapidità, colpendo e fuggendo. Vecchi, malandati, spesso soli e dimenticati. Può darsi che si susciti tenerezza o compatimento ma a quel tempo sbaragliammo interi battaglioni, rischiammo la vita, ci battemmo per garantire quella libertà della quale oggi tanti ne fanno cattivo uso, abusandone, senza immaginare quanto ci sia costata perché non ne sono mai stati privati e non hanno dovuto battersi per riconquistarla. Non c’è retorica. Non serve indulgere in nostalgie. Abbiamo la consapevolezza di aver fatto ciò che era giusto e che tutto quanto è accaduto non deve essere dimenticato e quei semi di giustizia e libertà non inaridiscano mai. Siamo gli ultimi testimoni e tra poco non ci sarà più nessuno di noi. Il nostro regalo per Natale e per tutti i giorni a venire è questa eredità. Fatene un buon uso e non scordatevi quanto è costata.

Marco Travaglini

Musei, mercatini, cori gospel. Il Natale a Torino è ricco di iniziative

Anche quest’anno la Città di Torino propone un Natale ricco di iniziative, che intratterranno torinesi e turisti fino al 6 gennaio 2025

Non mancheranno i simboli della tradizione, come l’albero di Natale a Palazzo Civico e il Boschetto di Natale in Piazzetta Reale, il Calendario dell’Avvento, i mercatini del Villaggio di Natale in piazza Solferino e il Presepe di Emanuele Luzzati, accompagnato quest’anno dalla novità del Teatrino di Natale.

“Anche per quest’anno – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – Torino ha in programma un ricco calendario di iniziative diffuse per il periodo delle feste natalizie, pensate sia per chi vive e lavora in città che per chi arriverà per trascorrervi un periodo di vacanza. Dal mondo in questo periodo non arrivano purtroppo sempre notizie positive e proprio per questo è forse ancora più importante che il Natale sia un momento di speranza e di luce per tutte e tutti ed un’opportunità per godersi la città e il tempo con i propri cari”.

Gli appuntamenti hanno preso il via domenica 1 dicembre, con l’apertura delle prime due caselle del Calendario dell’Avvento in piazza San Giovanni. Qui ogni sera alle ore 17.30 i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Torino sveleranno una delle scene natalizie ispirate dai bozzetti del grande illustratore e scenografo Emanuele Luzzati, realizzate grazie alla collaborazione tra il Teatro Regio e Lastrego&Testa.

Sabato 7 dicembre alle ore 17 in piazza Solferino ha aperto ufficialmente il Villaggio di Natale, dove torinesi e turisti possono passeggiare tra i mercatini alla ricerca di decorazioni e regali, pattinare sulla pista di ghiaccio, gustare una cioccolata calda, visitare l’Igloo di Babbo Natale, scattarsi foto ricordo nel “Tunnel degli innamorati” e assistere a spettacoli di animazione e musica. L’Igloo sarà il fulcro di numerose attività per bambini e famiglie, tra cui l’iniziativa solidale del “Giocattolo sospeso”, realizzata in collaborazione con l’associazione N.I.D.A. e il Sermig, che permetterà di donare giocattoli ai bambini in difficoltà e che quest’anno si arricchirà della partnership con Bontempi, che regalerà oltre mille strumenti musicali. Il Villaggio sarà aperto fino al 6 gennaio compreso, dal lunedì al venerdì dalle ore 12 alle 21 e nei fine settimana dalle 10 alle 23.

Il primo appuntamento di domenica 8 dicembre è stato all’insegna della solidarietà, con il raduno dei Babbi Natale in piazza Polonia, di fronte all’ospedale Regina Margherita, il tradizionale momento di festa organizzato dalla Fondazione FORMA per raccogliere fondi destinati al sostegno dell’ospedale pediatrico e che ha visto anche la partecipazione del Sindaco.

Palazzo Civico ha aperto  le porte al pubblico per ammirare l’albero di Natale allestito nel Cortile d’Onore. In un’atmosfera fiabesca, i più piccoli qui potranno anche incontrare Babbo Natale, per consegnargli le letterine e scattare qualche foto ricordo. L’appuntamento si è ripetuto ogni domenica, dalle 14.30 alle 18.30, fino al 22 dicembre.

In Piazzetta Reale c’è  il Boschetto di Natale, dominato da un maestoso abete del Caucaso di oltre 10 metri e allietato nelle ore pomeridiane da melodie natalizie. Novità dell’allestimento di quest’anno vialetti progettati per accompagnare lo sguardo del visitatore verso la Chiesa di San Lorenzo, la Cappella della Sindone e Palazzo Madama, mettendo così in risalto i capolavori barocchi che circondano la piazzetta.

Da lunedì 9 dicembre i personaggi della tradizione natalizia e delle fiabe del Presepe di Emanuele Luzzati tornano in piazza Cavour. E proprio questo scenario ospiterà la principale novità di quest’anno: accanto al presepe, ogni giorno dalle ore 16.30 alle 20, il Teatrino di Natale metterà in scena uno spettacolo multimediale dove la magia delle fiabe e delle poesie di due grandi scrittori, Roberto Piumini e Gianni Rodari, incontra la creatività dei bambini. Un racconto visivo e sonoro, della durata di circa 30 minuti, dove ad animarsi saranno i disegni e le composizioni realizzate dai bambini delle scuole dell’infanzia di Torino che daranno vita, grazie alla colonna sonora originale e alle voci degli attori, alle Poesie sulla Felicità di Roberto Piumini e, nella seconda parte, alle fiabe natalizie di Gianni Rodari, che già l’anno scorso avevano entusiasmato grandi e piccini. L’inaugurazione si è tenuta lunedì 9 dicembre alle ore 11 con ospiti speciali i bambini della scuola primaria Niccolò Tommaseo e delle scuole per l’infanzia coinvolte nel progetto del Teatrino, curato dai Servizi Educativi della Città insieme a Punto Rec Studios.

È dedicata ai più piccoli ma piacerà anche agli adulti l’iniziativa in collaborazione con il Museo del Risorgimento che ospita sotto i portici di piazza Carlo Alberto, giochi in legno giganti e una grande tastiera di 8 metri che potrà essere suonata con i piedi, coinvolgendo il pubblico presente e unendo musica e danza. I giochi in legno sono stati fruibili il 7 dicembre, quando la piazza ha ospitato anche gli spettacoli di giocolieri e trampolieri, e il 4 gennaio mentre il grande piano il 14 e 22 dicembre.

Numerose le animazioni che offriranno un momento di intrattenimento dal vivo come la performance di Sand Art in piazzetta Reale il 6 gennaio.

Tutte le circoscrizioni cittadine, sono poi illuminate grazie a Natale di Luce, il progetto della Città di Torino, curato e realizzato da Iren, che per il secondo anno porta nelle vie e nelle piazze della città scenografie luminose. Le installazioni sono Universo (piazza Santi Apostoli, Circoscrizione 2), Tunnel luminoso (piazza Santa Rita, Circoscrizione 2), Galassie (piazza Benefica, Circoscrizione 3), Stelle e pianeti (piazza Risorgimento, Circoscrizione 4), Cielo stellato (piazza Montale, Circoscrizione 5), Bouquet di fiori luminosi (piazza Foroni, Circoscrizione 6), Boules de lumière (la nuova installazione di quest’anno in piazza Chiaves, Circoscrizione 7) e Sfere celesti (piazza Galimberti, Circoscrizione 8).

Il programma dettagliato e aggiornato degli appuntamenti sul sito www.comune.torino.it/eventi/natale2024

Foto: Nicola-DE-MARIA Photo-Loris-Olivieri-Courtesy-FIAF

Baby gang: in 20 aggrediscono due ragazzi, li prendono a bastonate e li rapinano ai Giardini Reali

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In pieno centro domenica scorsa ai Giardini Reali di Torino, due diciassettenni erano seduti su una panchina ascoltando musica con gli auricolari. All’improvviso sono sono stati circondati da un gruppo di circa 20 ragazzi, giovanissimi anche loro, probabilmente nordafricani. Li hanno presi a calci, pugni e bastonate per impossessarsi delle cuffiette e del poco denaro delle vittime. I carabinieri sono giunti sul posto e hanno trovato poco distante il presunto capo della baby gang, un giovane di origine egiziana che è stato arrestato grazie alla descrizione da parte dei due malcapitati. Il resto del gruppo di assalitori si era già dileguato. Un gravissimo episodio di violenza in pieno giorno in un parco frequentato da bimbi e anziani che denota una preoccupante escalation di violenza in città.

 

Radicali e garante dei detenuti in visita al carcere

Anche in occasione di queste festività natalizie il Partito Radicale ha promosso in tutta Italia visite nelle carceri italiane. A Torino la visita e’ prevista presso il carcere delle Vallette Lorusso Cotugno  la mattina del  26 dicembre. L’ingresso della Delegazione è previsto alle ore 9.30 circa.

Alle ore 12.15 si terrà una conferenza stampa fuori dal Carcere.

Alla visita parteciperà anche il Garante dei detenuti del Piemonte Bruno Mellano.

La Delegazione del Partito Radicale sarà composta da:

Sergio Rovasio, Presidente Associazione Marco Pannella;

Mario Barbaro, Coordinatore dell’Associazione Marco Pannella e membro della Segreteria del Partito Radicale;

Roberto Capra, Presidente della Camera Penale del Piemonte e Valle d’Aosta;

Alberto Del Noce, Presidente nazionale delle Camere Civili italiane;

Claudio Desirò, Segretario di Italia LIberale e Popolare;

Alberto Nigra, già parlamentare.

Il sovraffollamento nelle carceri italiane ha raggiunto  cifre spaventose: a fronte di una capienza di 51.196 di posti nelle celle sono rinchiuse 62.500 persone, nel 2024 (ad oggi) all’interno delle carceri ci sono stati 88 suicidi di detenuti.

In Piemonte all’interno dei tredici istituti detentivi vi sono 4.500 persone a fronte di una capienza di 3.979 posti; le gravissime carenze riguardano anche l’assistenza sanitaria, la mancanza di lavoro tra i detenuti, il personale degli agenti penitenziari sottodimensionato, la mancanza di operatori e specialisti.

Il servizio civile in Anpas un’occasione per i giovani

Opportunità di servizio civile universale nei settori del trasporto sociosanitario, del soccorso in emergenza 118 e dell’educazione, per 344 ragazze e ragazzi di età compresa fra i 18 e i 28 anni nelle associazioni Anpas di tutto il Piemonte.

Il servizio civile in Anpas rappresenta un’occasione per i giovani di contribuire al benessere della comunità, sviluppare competenze e accrescere il proprio bagaglio di esperienze personali e professionali, preparando i partecipanti ad affrontare il mondo del lavoro con maggiore consapevolezza e determinazione. Questo percorso di un anno si configura come un’esperienza di crescita civile e formativa, che consente ai giovani di confrontarsi con realtà diverse dalla propria.

Un’occasione anche per i giovani a bassa scolarizzazione per i progetti del settore assistenza, per i quali Anpas riserva 160 posti del totale e per coloro che si trovano in condizioni di difficoltà economica, per i progetti del settore educazione, per i quali sono riservati complessivamente 8 posti.

Oltre al valore formativo e personale, il servizio civile ha un alto valore sociale: attraverso il loro impegno, i giovani partecipanti diventano protagonisti di progetti che promuovono inclusione e sviluppo locale.

I progetti di Anpas nell’ambito del trasporto infermi per i servizi di tipo sociale e sanitario prevedono lo svolgimento di servizi sia su pulmini sia su autoambulanze a favore di quei cittadini che devono effettuare visite o terapie come dialisi, trasporti interospedalieri, essere dimessi da ospedali o case di cura, frequentare centri diurni di socializzazione o riabilitazione.

In molti casi gli utenti destinatari dei progetti possono essere persone in situazione di disabilità che spesso necessitano di essere accompagnate negli spostamenti in quanto non autosufficienti o perché bisognose di particolari accorgimenti durante la fase del trasporto.

I volontari e le volontarie in servizio civile svolgeranno specifico corso, incentrato su tecniche di traporto socioassistenziale e relazione di aiuto, che consentirà loro di ricevere l’abilitazione al trasporto infermi riconosciuta dalla Regione Piemonte e spendibile ai fini di una eventuale futura esperienza professionale in campo sanitario.

I progetti di servizio civile in Pubblica Assistenza Anpas nel campo del soccorso di emergenza 118 in Piemonte includono, oltre alla possibilità di effettuare i servizi sociali precedentemente descritti, anche l’impiego in servizi di emergenza urgenza 118.

I volontari in servizio civile saranno quindi impegnati nel ruolo di soccorritore in ambulanza e in tutte le mansioni riguardanti le attività di emergenza e primo soccorso. I progetti prevedono l’inserimento e il tutoraggio degli operatori volontari in servizio civile a partire da una puntuale formazione certificata dalla Regione Piemonte e da un successivo periodo di affiancamento a personale più esperto.

Anpas avvierà i propri progetti di servizio civile anche nel settore educazione e promozione culturale. Questi ultimi prevedono incontri informativi rivolti a studenti delle scuole superiori, cittadinanza, ed enti, con l’obiettivo principale di promuovere stili di vita più sani e salutari, e la cultura del volontariato assistenziale e del primo soccorso.

Andrea Tendola, responsabile Servizio Civile Anpas Piemonte: «Il servizio civile universale è un’opportunità straordinaria che quest’anno offre 344 posti attraverso tre progetti chiave: emergenza sanitaria del 118, trasporto e assistenza sanitaria alla persona, ed educazione sanitaria rivolta alle persone in situazioni di fragilità o vulnerabilità. Questi ambiti rappresentano pilastri fondamentali del nostro impegno per il benessere della comunità e per la promozione di una società più solidale. I giovani che sceglieranno di partecipare potranno non solo contribuire concretamente ai bisogni della collettività, ma anche sviluppare competenze trasversali, scoprire nuove dimensioni di sé stessi e costruire un bagaglio di esperienze che li accompagnerà per tutta la vita. Grazie all’orientamento potenziato, siamo in grado di intercettare l’interesse delle nuove generazioni e di guidarle verso un’esperienza significativa e formativa. Le iscrizioni sono aperte e invito tutti i giovani a cogliere questa opportunità unica, per diventare protagonisti del cambiamento e contribuire a costruire una società più equa e attenta ai bisogni di tutti».

Per orientare le ragazze e i ragazzi nella scelta dei progetti di servizio civile e negli adempimenti richiesti, Anpas Piemonte ha predisposto un sito web dedicato: http://serviziocivile.anpas.piemonte.it/.

La durata del servizio è di 12 mesi. Ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 507,30 euro per un impegno settimanale di 25 ore. La presentazione delle candidature va fatta esclusivamente su piattaforma on line del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale: https://domandaonline.serviziocivile.it entro le ore 14.00 del 18 febbraio 2025.

L’accesso alla piattaforma Domanda On Line per i cittadini italiani residenti in Italia o all’estero deve avvenire esclusivamente con Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

Elenco Associazioni Anpas delle province di Asti e Alessandria (totale 81 posti disponibili)

Croce Verde Asti (11 posti); Croce Verde Castagnole delle Lanze (1 posto); Croce Verde Mombercelli (2 posti); Croce Verde Montemagno (2 posti); Croce Verde Nizza Monferrato (10 posti); Croce Bianca Acqui Terme (2 posti); Croce Verde Alessandria (14 posti); Croce Verde Arquatese (6 posti); Croce Verde Casale (2 posti); Croce Verde Felizzano (12 posti); Croce Verde Ovadese (14 posti); Avis Primo Soccorso Valenza (4 posti); Croce Verde Villalvernia (1 posto).

 

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Cuneo (totale 17 posti disponibili)

Croce Verde Bagnolo Piemonte (4 posti); Croce Bianca Ceva (4 posti); Associazione Volontari del Soccorso Dogliani (2 posti); Croce Bianca Fossano (1 posto); Croce Verde Saluzzo (5 posti); Associazione Volontari Ambulanza Vallebelbo di Santo Stefano Belbo (1 posto).

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Novara (totale 29 posti disponibili)

Sre Servizio Radio Emergenza Grignasco (4 posti); Gruppo Volontari Ambulanza del Vergante di Nebbiuno (6 posti); Pubblica Assistenza Novara Soccorso (6 posti); Volontari del Soccorso Cusio Sud Ovest di San Maurizio d’Opaglio (9 posti); Gres Gruppo Radio Emergenza Sizzano (4 posti).

 

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Torino (totale 171 posti disponibili)

Croce Verde Bricherasio (10 posti); Croce Verde Cavour (6 posti); Croce Verde Cumiana (8 posti); Croce Verde None (18 posti); Croce Verde Perosa Argentina (6 posti); Croce Verde Pinerolo (16 posti); Croce Verde Porte (6 posti); Croce Giallo Azzurra Volvera (2 posti); Vssc Volontari Soccorso Sud Canavese di Caluso (3 posti); Vasc Volontari Assistenza Soccorso Caravino (2 posti); Anpas Comitato Regionale Piemonte (6 posti); Ivrea Soccorso (2 posti); Croce Bianca Orbassano (12 posti); Croce Bianca Rivalta (6 posti); Croce Verde Rivoli (14 posti); Pubblica Assistenza Sauze d’Oulx (1 posto); Croce Verde Bessolese di Scarmagno (3 posti); Croce Verde Torino (34 posti); Croce Giallo Azzurra Torino (4 posti); Croce Bianca del Canavese (1 posto); Croce Verde Vinovo Candiolo Piobesi       (8 posti); Croce Bianca Volpiano (3 posti).

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Verbania (totale 28 posti disponibili)

Croce Verde Gravellona Toce (4 posti); Corpo Volontari del Soccorso Città di Omegna e Cusio (4 posti); Corpo Volontari Soccorso Ornavasso (4 posti); Squadra Nautica Salvamento Verbania (6 posti); Croce Verde Verbania (4 posti); Corpo Volontari del Soccorso Villadossola (6 posti).

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Vercelli (totale 18 posti disponibili)

Vapc Volontari Assistenza Pubblica Cigliano (2 posti); Pal Pubblica Assistenza Livornese di Livorno Ferraris (6 posti); Gvss Gruppo Volontari Soccorso Santhià (4 posti); Pat Pubblica Assistenza Trinese (6 posti).

Natale: festa, arte e desideri

Prima di tutto si sceglie lalbero, ogni famiglia ha il proprio sempreverde che la rappresenta, chi acquista larbusto verde classico, chi invece lo preferisce colorato o con effetto neve, c’è poi chi preferisce una decorazione tradizionale e chi invece desidera personalizzarlo con addobbi simpaticied inaspettati, in ogni caso questo è il gesto che segna linizio dei festeggiamenti, come testimoniano anche diverse manifestazioni artistiche. 

Nellopera di David Jacob Jacobsen, Vendendo alberi di Natale, (1853), è evidente che questo primo passo è essenziale: ad ognuno il proprio albero. Su uno stuolo di neve solcata da segni di carrozze e impronte di scarpe di varia numerazione, mentre un sole fioco illumina pallidamente gli edifici sullo sfondo e sfiora i volti delle persone, in primo piano due ragazzini si tengono per mano e si allontanano delusi, senza aver portato a casa lalberello desiderato. Sullo sfondo e ai lati della composizione altre figure, raccolti in piccoli gruppi inscuriti dalla colorazione cupa degli abiti semplici e dallombra proiettata dai palazzi, simpongono sullo sfondo chiaro: un gruppo di donne vende cibaglie, altre invece mostrano dei possibili addobbi natalizi, eppure lattenzione di tutti cade sulle cime dei pini raffigurati al centro del quadro, desiderio dei personaggi dipinti e degli osservatori.
Anche Franz Krüger, immortala limportanza del momento nel suo Padre e figlio in cerca di un albero di Natale, risalente al XIX sec. La scena mostra unaustera figura barbuta armata di accetta, in netto contrasto con la dolcezza di un ragazzino ancorato alla sua slitta e lespressione felice di un cagnolino scodinzolante e curioso, luomo dal volto irto e serioso impugna un alberello sempreverde di medie dimensioni, ognuno degli astanti osserva larbusto già inghirlandato e impreziosito dalle decorazioni minute.

 

Marcel Rieder, in Decorando lalbero di Natale, (1898), mostra invece latto magico decisivo, tramite il quale una semplice pianta finta ovviamente, cari ambientalisti-  si tramuta nel cuore pulsante della casa, il finto pino diviene lorgano vivo dellabitazione, ogni battito riflette landamento delle lucine che lo attorcigliano, al piano delle radici artificiali spuntano man mano pacchetti e regalini, e più il numero dei doni misteriosi aumenta, più è evidente lavvicinarsi del grande giorno.
Rieder dipinge un ambiente intimo e accogliente, nella penombra una giovane donna appoggia con delicatezza le decorazioni sullarbusto, sotto di lei sintravvede qualche balocco, mentre in primo piano, sul tavolino giacciono piccoli giocattoli usati, forse i desideri dellanno precedente. Ad illuminare il momento labat-jour dal paralume in stoffa, che attutisce il diffondersi del chiarore e trasporta lo spettatore nellatmosfera che precede larrivo convulso dei familiari, la notte della vigilia, quando le coppie possono ancora approfittare dellintimità della solitudine e scambiarsi un affetto più raccolto e delicato.
È il momento che preferisco personalmente, la calma prima del festaiolo trambusto, lo scambio dei doni con la propria dolce metà, quel regalo veramente sentito barattato con i sorrisi sinceri e carezze sfiorate; è il momento che amo di più perché, mentre Babbo Natale sorvola i tetti del mondo, ognuno di noi ha lopportunità di  trascorrere del tempo con chi desidera sul serio, senza i convenevoli che ogni tradizione  trascina dietro di sé.
La notte finisce, il buon Santa Claus ha compiuto nuovamente la sua magia, ognuno ha la propria aspettativa sotto lalbero.
William Holbrook Beard, nel suo Babbo Natale, (1862), dipinge una scena tratta dallimmaginario classico condiviso a livello mondiale: una slitta trainata da renne si confonde tra le nuvole notturne, i comignoli sbuffano il fumo delle stufe e un signore paffuto fa lievemente cadere dolciumi e prelibatezze dai cocuzzoli dei tetti.
Vi sono alcune cose sacreed intoccabili a questo mondo, una di queste credo- sia proprio la figura di Sinterklaas, a cui si attribuiscono nomi differenti e che appunto per noi è “Babbo Natale, persino Picasso ed Andy Warhol si sdebitano con lui, regalandogli a loro volta un ritratto speciale, il primo eseguito con linee essenziali e precise, il secondo tutto incentrato sul volume della barba lanosa e sul brillore dei piccoli occhiali rotondi.
Ma è ormai il didi festa. Ce lo mostra Viggo Johansen,  in Felice Natale, del 1891, su uno sfondo scuro emergono caldamente illuminate le figure danzanti di una famiglia numerosa che esegue un girotondo intorno allalbero addobbato. I bambini ridono e osservano il luccichio delle candele incastonate sui rami, la madre, di spalle, partecipa alla felicità familiare con il contegno che saddice a chi è sempre vigile e pronta a sedare eventuali capricci infantili. Oppure Albert Chevallier Tayler, che, con il suo Lalbero di Natale, (1911), dipinge il vociare allegro della famiglia tutta disposta lungo la tavolata imbandita di prelibatezze, mentre sullo sfondo luccica lalbero di natale, i volti rubicondi degli astanti presentano gote arrossate e bocche piene, persino il nonno sulla sedia a dondolo, seduto vicino al camino e meno volenteroso dallegria, è costretto dal nipotino intrepido e rinunciare a quel momento di raccoglimento per partecipare alla grande gioia.

 

Symons, Mark Lancelot; The Day after Christmas; Bury Art Museum


Natale è festa per tutti, dai soldati di Wojciech Kossak, fino ai bordelli di Munch, nessuno può esimersi da questo giorno di pasti, risate e abbracci.
Quello che viene dopo lo sappiamo tutti, eppure ben lo rappresenta Mark Lancelot Symons, nellopera titolata Il giorno dopo Natale, (1931). Nella raffigurazione si nota unabitazione scompigliata, i festoni si appoggiano stanchi alla libreria in secondo piano, a terra le carte spacchettate dei balocchi nascondono il pavimento e su tutto vincono i volti esausti ma felici dei bambini, intenti e concentrati a giocare con le novità appena ricevute.
Lo aspettiamo tutto lanno questo momento di pausa, forse ogni anno che passa con maggiore necessità di fermarsi dalla frenesia della vita moderna. E come sempre il tempo ci vola via senza che possiamo fare niente per fermarlo o perlomeno rallentarlo un po.
Quello che credo è che, mentre corriamo irrequieti da un negozio allaltro, dovremmo forse trovare qualche istante per formulare dei desideri seri, come ritrovare un podi assennatezza e di senso del limite.
Questo Natale, cari lettori, regaliamoci un podi coraggio per affrontare le sfide delle responsabilità che ci richiede la vita e un podi umiltà per apprezzare che ogni frutto ha la sua stagione.
Questo Natale, proviamo a fare gli adulti, magari in tal modoregaleremo ai bambini la possibilità di vivere la propria infanzia gioiosamente e non attaccati al monitor di uno smartphone, così come potremmo donare agli adolescenti che tutti additiamo lopportunità di imparare qualcosa sul serio.
Un felice Natale a tutti, cari lettori, vi auguro di trovare sotto lalbero sincerità e affetto, ma soprattutto spero che voi troviate il tempo, che è il regalo più bello di cui disponiamo, ma che alla fine non scartiamo mai.

ALESSIA CAGNOTTO

Le origini del Natale, la festa cristiana più celebre

PERCHE’  SI CELEBRA IL 25 DICEMBRE?

Il Natale e’ la festa piu’ importante della tradizione cristiana. Il 25 dicembre si commemora l’anniversario della nascita di Gesu’ Cristo, lo sanno tutti, ma non tutti sanno quale e’ la storia che ha portato a scegliere proprio questa data considerato che ne’ il Vangelo, a parte qualche riferimento di Matteo e Luca, ne’ la Bibbia riportano in quale mese nacque Gesu’. Per un periodo ci fu anche un dibattito nel mondo ecclesiastico all’interno del quale furono proposti diversi di giorni per le celebrazioni e alla fine si arrivo’ alla data che tutti conosciamo.

E’ il mondo romano che ci ha portato a festeggiare la nascita del Salvatore proprio il 25 dicembre, infatti questa festa prende spunto da due feste pagane che sono: i Saturnalia e il Solstizio d’inverno.

Saturno era il dio dell’agricoltura e del raccolto che nell’antica Roma si celebrava tra il 17 e il 23 di dicembre, in concomitanza con il solstizio d’inverno, il periodo più buio dell’anno, quando il sole sorge più tardi e tramonta prima. In quel periodo non si lavorava la terra e tutti si riposavano, anche gli schiavi che smettevano di servire i loro padroni. Venivano organizzati banchetti, ci si scambiava visite e regali e si aspettava il nuovo anno. Il solstizio d’inverno, o bruma per i romani, fu fissato da Giulio Cesare (calendario giuliano), nel 45 a.c., proprio il 25 dicembre che corrisponde secondo il calendario gregoriano, quello da noi utilizzato, al 21-22 dicembre. Dal giorno dopo, secondo il culto del Sole Invitto, o Sole vittorioso, le giornate ricominciavano ad allungarsi, si usciva dall’oscurita’.

Il vescovo greco ortodosso Epifanio di Salamina, venerato dalla Chiesa Cattolica, intorno al 226 si rese conto che tra le due tradizioni, quella pagana e quella cristiana, c’erano dei punti di contatto come la metafora della rinascita della luce sulle tenebre; Papa Giulio I, sulla scia di questa corrispondenza, nel 337 stabili’ che il 25 dicembre sarebbe stato celebrato il Natale, probabilmente anche con la speranza di convertire i romani al cristianesimo, e l’ Imperatore Giustiniano nel 529 rese la data festa ufficiale dell’Impero.

La piu’ antica fonte che riguarda il Natale celebrato dalla Chiesa di Roma e’ il Cronografo del 354 che riporta che il Natale Invicti ricorre, appunto, il 25 dicembre nel calendario civile.

Il sole invictus, l’uscita dal buio e dall’assenza di luce, dunque, ha messo insieme l’eliolatria, l’adorazione per questa grande sfera di idrogeno ed elio che e ’il sole, da parte dei pagani romani e la figura di Gesu Cristo che con la sua nascita diventa il simbolo della luce, della speranza e dell’uscita dall’oscurita’.

MARIA LA BARBERA