ilTorinese

Auto: dopo 100 anni ritorna la Temperino

Da Torino il ritorno della Temperino: un secolo dopo, il sogno di un’automobile italiana innovativa rinasce con la Eco-Vetturetta Temperino

Torino, 18 novembre 2024 – A cent’anni dalla chiusura della storica azienda fondata dai fratelli Temperino, pionieri dell’automobilismo italiano, il celebre marchio torinese torna a nuova vita con un progetto visionario: la Eco-Vetturetta Temperino, un quadriciclo elettrico pesante di categoria internazionale L7e, che unisce design, innovazione tecnologica e sostenibilità.

Il progetto, guidato da Lazzaro Garella, amministratore unico e titolare del marchio, rappresenta un omaggio alla tradizione torinese e piemontese dell’automobile, reinterpretata con uno sguardo al futuro. Garella, noto per la sua esperienza nelle eccellenze industriali del territorio e per la tradizione familiare legata al mondo dell’innovazione, ha saputo raccogliere il testimone dell’eredità Temperino, rilanciando il marchio con un’idea che fonde storia e modernità.

La rinascita della Temperino Automobili porta con sé un forte legame con l’innovazione tecnica che caratterizza la storia della famiglia Garella. Esempio emblematico è il contributo del nonno di Lazzaro Garella, Pilade, che durante la Seconda Guerra Mondiale sviluppò i celebri gassogeni Simplex, dispositivi che permettevano ai veicoli di utilizzare il gas di legna come carburante, senza modificare la struttura originaria.
Un secolo dopo Temperino torna a raccontare una storia di innovazione, confermandosi simbolo di un’eredità che guarda al futuro.

Una vetturetta per la mobilità sostenibile del futuro

La Eco-Vetturetta Temperino, progettata e realizzata interamente a Torino, è un quadriciclo elettrico pesante che coniuga caratteristiche tecniche all’avanguardia con una grande attenzione al design. Ideata dallo stesso Lazzaro Garella, che ha predisposto il concept delle linee, e disegnata dal designer Giorgio Caprioglio, questa vettura a due posti si presenta come una soluzione ideale per la mobilità urbana ed extraurbana sostenibile.

Le sue principali caratteristiche tecniche includono:

  • Potenza massima: 15 kW (20 CV)
  • Velocità massima: 80 km/h
  • Autonomia: fino a 200 km con una singola carica
  • Prezzo: compreso tra i 13.000 e i 15.000 euro, in base agli allestimenti disponibili

Un elemento distintivo è rappresentato dalla versione “Torino allestimento Lenci”, che celebra la tradizione artigianale torinese. Questa variante prevede:

  • Sedili e pannelli interni rivestiti in una rivisitazione contemporanea del celebre Panno Lenci, un materiale iconico legato alla tradizione tessile piemontese.
  • Rifiniture e dettagli realizzati in Tecno Ceramica Lenci, che conferiscono un tocco di raffinatezza e unicità al modello, rendendolo un vero capolavoro di design e artigianato.

Un futuro ricco di novità

La presentazione ufficiale della Eco-Vetturetta Temperino è prevista per settembre 2025, ma il progetto non si ferma qui. Sono già in fase di sviluppo altre versioni con future collaborazioni di eccellenze torinesi, come:

  • La versione decappottabile, in uscita nel 2026.
  • La Temperino Barchetta 8/10, una vettura commemorativa che vedrà la luce nel 2027, ispirata al primo modello storico della Temperino, la celebre 8/10 HP.

Una storia che guarda al futuro

Fondata nel 1906 a Torino come Officina Temperino, l’azienda dei fratelli Maurizio, Giacomo, Carlo e Secondo si distinse per la capacità di innovare e per la visione avanguardista, che portò alla creazione della prima utilitaria italiana. La Temperino 8/10 HP, presentata dopo la Prima Guerra Mondiale, fu una vera rivoluzione: leggera, economica e versatile, con un motore bicilindrico a V da 20 CV e un peso di soli 300 kg.
Conquistò anche il successo nelle competizioni, come la Sassi-Superga e il Giro del Sestriere, trovando mercato non solo in Italia, ma anche all’estero, fino in Inghilterra.

Il fallimento della Temperino nel 1924 sembrò segnare la fine di un’epoca, ma la passione e l’ingegno di Lazzaro Garella riportano oggi il marchio alla ribalta. Il nuovo progetto non è solo un omaggio alla storia, ma un ponte verso il futuro, grazie alla collaborazione con eccellenze locali come il Politecnico di Torino e all’utilizzo di tecnologie e materiali innovativi.

“Con la nuova Eco-Vetturetta TEMPERINO vogliamo riportare in vita lo spirito pionieristico che ha reso la Temperino un marchio leggendario,” ha dichiarato Lazzaro Garella, amministratore unico di Temperino Automobili.
“Non si tratta solo di celebrare il passato, ma di creare un prodotto che guardi al futuro, capace di offrire innovazione, eleganza e sostenibilità.”

Un progetto di rinascita per Torino

Il ritorno della Temperino rappresenta anche un simbolo del rilancio di Torino come capitale dell’innovazione automobilistica. La Eco-Vetturetta TEMPERINO è progettata e realizzata interamente in città, dimostrando che il territorio torinese, grazie alle sue risorse industriali, artigianali e accademiche, è ancora in grado di proporre eccellenze a livello internazionale.

A un secolo di distanza, la storia della Temperino non si è conclusa, ma si rinnova con un progetto che unisce radici e futuro.

Nuovi ospedali, Pd: “Nessun finanziamento”

PENTENERO – RAVETTI – ROSSI – VALLE: ” SOLO PROGETTI “VALUTABILI”

Nella seduta congiunta delle Commissioni Sanità e Bilancio del Consiglio regionale si è tenuta una comunicazione dell’Assessore regionale alla sanità sulla copertura dei costi di progettazione degli interventi in materia di edilizia sanitaria.

“Nessuna vera novità sui nuovi ospedali, ma solo un nuovo tentativo di propaganda per nascondere il fallimento totale della Giunta Cirio sul tema dell’edilizia sanitaria in questi anni. Tutti auspichiamo e lavoriamo perché ci siano nuovi ospedali in Piemonte, ma non li costruiremo, certamente, con le promesse” dichiarano la Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Gianna Pentenero e il Segretario regionale Pd Piemonte Domenico Rossi

“La Commissione è stata utile per chiarire come non ci siano risorse stanziate per il Piemonte, ma un accordo per progetti “valutabili”, come dicono con chiarezza sia il DPCM sia l’accordo stato-regioni. I progetti valutabili sono aumentati, ma siamo lontani dall’approvazione. E la procedura è esattamente quella che ha portato a non avviare nessun progetto non solo in Piemonte, ma anche nelle altre Regioni. Inail valuterà i progetti, ma la risposta potrebbe essere negativa. Il rischio finanziario sui progetti resta tutto in capo alla Regione, che potrebbe ritrovarsi con tanti progetti e nessuna nuova opera” proseguono gli esponenti dem.

“Non è stato spiegato in nessun modo quali sono le motivazioni per cui le cose cambieranno in meglio nei prossimi anni rispetto all’ inattività della scorsa legislatura. Così come non è chiaro con quali parametri Inail valuterà i progetti. Inoltre, altre domande restano aperte: c’è anche la solidità finanziaria dell’ente richiedente? Perché per il Piemonte, qualora dovessero partire tutte le opere, si parla di una rata complessiva di almeno 150- 200 milioni di euro di euro. La decisione di virare su INAIL come potenziale finanziatore principale avrebbe potuto coincidere con la volontà di mettere in campo una stazione unica appaltante regionale sulle progettazioni così da garantire massima competenza senza scaricare sulle singole ASL le potenziali criticità” aggiungono Pentenero Rossi.

“Inail ha individuato 2,250 mld di progetti finanziabili in Piemonte, ma non ne ha ancora finanziato nessuno – interviene il Vicepresidente della Commissione Sanità Daniele Valle – Se è vero che queste risorse non incidono sulla capacità di indebitamento della Regione Piemonte, è vero anche che – restituendole in 20 anni al 4% annuo – si arriverebbe a pagare circa 120 milioni di euro all’anno di canoni (che sia aggiungerebbero a quelli dei PPP di Torino e Novara). Siamo preoccupati che queste risorse possano comportare una riduzione della nostra capacità di garantire la nostra offerta di servizi sanitari. E siamo altrettanto preoccupati che Inail possa considerarci non in grado di far fronte alla restituzione di tutto il plafond. Inail farà da stazione appaltante di tutti gli ospedali e, ci informa l’assessore, sta costituendo unità locali per seguire le gare. Siamo preoccupati che, in caso di via libera gli ospedali piemontesi, una nuova struttura locale di INAIL possa partire da zero per seguire 8 appalti così complessi: occorre che SCR e Azienda Zero trovino un ruolo e un coinvolgimento”.

“Finalmente si è fatta chiarezza – afferma il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Ravetti –  Questa mattina nella seduta congiunta delle Commissioni Bilancio e Sanità l’assessore Federico Riboldi ha precisato che i costi per la progettazione per tutti i nuovi ospedali finanziabili con i fondi Inail (compresi i nuovi presidi di Alessandria e Cuneo) è complessivamente di 73 milioni di euro, e che tali risorse non verranno anticipate da nessuno, ma dovranno essere reperite dalla Regione Piemonte. Pertanto, l’assessore Riboldi ha smentito non solo alcuni suoi “virgolettati” riportati sui giornali, ma anche quanto affermato in Commissione il 22 ottobre, ovvero che “non abbiamo bisogno di risorse aggiuntive per Cuneo ed Alessandria, per la progettazione degli ospedali”, in quanto tali risorse sarebbero disposte dal MEF. Evidentemente, aveva ragione Cirio nel dichiarare nei giorni scorsi che le risorse in questione saranno coperte da fondi regionali. Ora si tratterà di capire come verranno ripartite tra le diverse aziende sanitarie interessate. Se oggi si è finalmente introdotto un elemento di linearità nella discussione, il merito va all’insistenza del Partito democratico nel pretendere precisazioni puntuali. Avremmo tutti potuto risparmiare tempo prezioso, se la Giunta sin dall’inizio avesse avuto le idee chiare sull’approccio corretto per attingere ai finanziamenti Inail. Quello che è certo è che la storia del nuovo ospedale di Alessandria è ancora tutta da scrivere e consiglierei all’assessore Riboldi prudenza nell’indicare con certezza che sarà pronto nel 2032”.

Ecco perché Musk può salvare le fabbriche italiane Stellantis dalla chiusura

Di Giuseppe Chiaradia, ingegnere chimico

Elon Musk può salvare l’industria automobilistica italiana rilevando gli stabilimenti ex Fiat, Lancia, Alfa Romeo dai francesi di Stellantis e riconvertendoli alla produzione di auto con motori endotermici. La transizione ecologica imposta da Von Der Leyen sta facendo collassare l’industria automobilistica europea, e dopo la recente vittoria di Donald Trump nelle presidenziali USA, il demenziale divieto dei motori termici nel 2035 sarà rottamato dai governi sovranisti che domineranno l’Europa nei prossimi anni. Il motore endotermico è quindi destinato a risorgere e se Musk si prenderà gli stabilimenti italiani potrà ampliare la gamma delle offerte di Tesla, immettere sul mercato le Tesla con motore endotermico, progettate e costruite da ingegneri, tecnici e operai italiani, i migliori del mondo. Non ci potranno essere marchi cinesi capaci di scalfire il predominio di una Tesla turbodiesel italiani perché i cinesi non sono mai stati competitivi verso gli europei nel settore automobilistico tradizionale

Continua a leggere su lineaitaliapiemonte.it:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2024/11/16/leggi-notizia/argomenti/editoriali/articolo/musk-puo-salvare-le-fabbriche-ex-fiat-dalla-chiusura.html

“Blake e la sua epoca, viaggi nel tempo del sogno” in mostra alla Reggia di Venaria

Dal 31 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025 

La mostra segue il successo riscosso nel 2022 con “John Constable. Paesaggi dell’anima” e del 2023 con “Turner. Paesaggi della Mitologia”. Con “Blake e la sua epoca, viaggi nel tempo del sogno” la Reggia di Venaria ospita la mostra di un altro celebre artista considerato uno dei massimi maestri britannici, William Blake, concludendo così la trilogia delle esposizioni dedicate ai principali esponenti dell’arte romantica inglese grazie alla prestigiosa collaborazione del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude con la Tate Uk.

La mostra, curata dalla storica dell’arte Alice Insley, intitolata “Blake e la sua epoca. Viaggi nel tempo del sogno” comprende una significativa selezione di 112 opere dalla famosa istituzione museale inglese della Tate UK.

William Blake è stato consegnato alla storia come poeta e letterato, ma in realtà è stato un artista a tutto tondo, autore di acquerelli, incisioni e illustrazioni. Nato a Londra il 28 novembre 1757, fu un artista eclettico dedito alla letteratura come all’arte visiva e fu associato al movimento del Romanticismo, in pieno sviluppo mentre si veniva formando il pensiero di Blake, grande appassionato di racconti biblici, spesso tema delle sue opere. Detestava la Chiesa d’Inghilterra e ciò che istituzionalizzava il misticismo. Ignorato quando era in vita, le sue opere visionarie in pittura, stampa e acquerello hanno ispirato intere generazioni e sono ora riconosciute come un contributo unico alla cultura mondiale.

Blake ha vissuto un periodo storico rivoluzionario, un’epoca di Radicale trasformazione delle idee sull’arte e sull’immaginazione, in cui gli artisti hanno veicolato la loro ispirazione verso territori nuovi e inesplorati. Le raffigurazioni senza tempo di Blake sono esposte accanto a quelle degli artisti che più lo hanno ispirato come Heinrich Fussli, che assunse il nome di Heinrich Fuseli dopo essersi stabilito in Gran Bretagna nel 1765, Benjamin West e John Hamilton Mortimer

La mostra presenta Blake nel suo contesto, con gli artisti che ha ammirato e influenzato, offrendo una visione entusiasmante di un’epoca di grande originalità e innovazione nell’arte britannica.

Ogni sezione tematica dell’esposizione è incentrata su una selezione di opere chiave di Blake, accanto ad altre correlate strettamente di altri artisti, secondo categorie distinte volte a illustrare una diversa dimensione dell’immaginazione poliedrica di Blake : incantesimi, creature fantastiche, orrore e pericolo, il gotico, uno sguardo romantico al passato, Satana e gli Inferi.

William Blake è uno dei più celebri artisti britannici. La straordinaria originalità della sua arte e poesia continua oggi a essere fonte di Ispirazione. Ma non era l’unico. Molti artisti abbracciarono l’irrazionale e l’emotivo, affrontarono temi altamente soggettivi e ricercarono una rinnovata spiritualità o una via di fuga durante quei decenni. L’immaginazione romantica che emerse in Gran Bretagna nacque dall’umiliante sconfitta nelle guerre d’indipendenza americane, dalle onde d’urto delle rivoluzioni francese e haitiana negli anni ’90 del Settecento, dalle difficoltà delle lunghe guerre con la Francia, da anni di disordini politici e sociali in patria e dal rapido ritmo dello sviluppo tecnologico e industriale, e l’arte di Blake e dei suoi contemporanei rivela lo spirito dell’epoca. Di fronte a molti cambiamenti e fermenti, molti artisti hanno cercato di adattarsi ai profondi sconvolgimenti del mondo che li circondava e questo comportava abbracciare il sublime, creando arte che potesse suscitare emozioni di paura e stupore, piuttosto che essere semplicemente bella. Questi temi aprirono nuove prospettive immaginativa agli artisti romantici che poterono scegliere di raffigurare soggetti sconvolgenti, inquietanti, suscitando una vasta gamma di emozioni nello spettatore.

Nell’opera di Blake ciò si esprime attraverso corpi contorti e conturbante e l’illustrazione dell’angoscia e del tormento. Tra i suoi contemporanei proliferarono temi cupi quali la prigionia, la follia, l’orrore, il pericolo e la malattia, così come immagini drammatiche della natura. Gli artisti inglesi esplorarono sempre più il potere e i pericoli del mondo naturale, distorcendo luce, proporzioni e spazio, per suscitare le emozioni dello spettatore.

All’epoca di Blake abbondano le immagini del soprannaturale e del fantastico, del sorprendente e del mostruoso. Queste creature stravaganti davano libero sfogo all’immaginazione degli artisti e soddisfacevano il gusto per lo sconvolgente.

In un mondo in cui erano messi sempre più in discussione gli ideali illuministici e il progresso, l’ultraterrena e l’irrazionale sembravano molto più attraenti e si dice che i mostri apparisse a Blake in visioni. Altri artisti si rivolsero alle apparizioni, alle streghe, ai mostri della letteratura e del folclore, comprese le creature di Shakespeare e della tragedia greca. Queste creature fantasiose o grottesche, con il fiorire della satira grafica, acquisiranno una nuova nitidezza mettendo a nudo i vizi.

Fate e spiriti erano considerati da molti una finzione o una superstizione, ma nonostante ciò essi continuarono avessero presenti nelle arti visive dell’epoca. Artisti come Blake o Heinrich Füssli diedero nuova vita immaginativa al regno delle fate e degli spiriti. Le loro immagini erano spesso popolate da personaggi femminili, che apparivano in modi seducenti e incantevoli. Le fate si intrecciarono strettamente con le donne di fantasia nell’arte e nella letteratura dell’epoca, offrendo una sorta di piacere proibito agli spettatori.

Entrambe potevano essere pericolose nella loro appetibili, riflettendo le ansie contemporanee sulla sessualità femminile. Potevano anche rappresentare l’immaginazione stessa, suggerendo la sua libertà ma anche l’effetto trasformativo sul soggetto e sul corpo, nel bene e nel male.

Insieme alle difficoltà e alle tensioni delle lunghe guerre con la Francia, immagini e storie del passato britannico potevano ispirare l’orgoglio nazionale, dare un senso di evasione, trasmettere messaggi contemporanei. Le lingue nordiche e celtiche, il folklore, l’arte acquisirono un nuovo fascino. Fu rivalutata la figura dell’antico bardo, che assunse uova forza come simbolo di resistenza e di sfida. In quegli anni fu riscoperto anche Shakespeare e le sue opere riportarono alla luce un eroico passato nazionale. Alcuni artisti, tra cui Blake, adottarono tecniche artistiche e stili nuovi nel tentativo di entrare in contatto con epoche passate. Per esempio l’incontro di Blake con il gotico, che avvenne quando era ancora un giovane incisore che disegnava tombe nell’abbazia di Westminster. Il Gotico sarebbe divenuto centrale nella visione della sua vita e visione artistica, rappresentando un’arte spirituale e viva, un ideale senza tempo. E il Medio Evo ha stimolato l’immaginazione romantica di artisti e scrittori come in nessun’altra epoca passata. Gli artisti guardarono al passato così come immaginavano il futuro. Le catastrofi e i traumi degli anni 1790 e 1800, gli anni della rivoluzione e della guerra, sembravano inaugurare una nuova era, accompagnati dalla paura di orrori mai visti prima e dalla speranza di una trasformazione e redenzione. Gli artisti diedero espressione visiva, a questo senso di apocalisse imminente, riflettendo le ansie del loro tempo. Blake trascorse gli ultimi anni della sua vita a raffigurare i tormenti dei gironi infernali danteschi, e non fu il solo a rappresentare soggetti satanici e infernali. Il destino è la rivelazione diventarono qualcosa di sensazionale.

Esclusivamente per questa mostra, la Reggia di Venaria e la Tate hanno commissionato lo studio d’animazione Blinkink e al regista Sam Gainsborough una realizzazione di installazione video che combina 12 delle opere più iconiche di Blake dalla collezione della Tate, e offre al pubblico la possibilità di immergersi nell’universo immaginario dell’artista, dando vita ai suoi personaggi teatrali dai mille volti. Sostenendo di aver visto in una visione i grandi monumenti dell’Asia, Blake credeva di poter adempiere al meglio i suoi doveri verso la Gran Bretagna, dipingendo su larga scala in uno spazio pubblico. Anche se questo non è mai accaduto nel corso della sua vita, questo video permette di vedere le opere di Blake su una scala più vicina alle sue ambizioni, nonché di osservare parte del colore originale delle opere, i cui pigmenti sono sbiaditi con il tempo. La proiezione presenta, tra gli altri, il dipinto di Blake “La forma spirituale di Pitt che guida Beemoth”, esposto in mostra. Questa era una delle due opere previste da Blake come monumento pubblico, con un’altezza di circa 30 metri, consona alla grandezza della nazione. Le sue speranze sono rimaste insoddisfatte, ma la proiezione offre l’opportunità di vedere concretizzate le ambizioni di Blake, perché il dipinto appare in una grande scala, così come da lui desiderato.

Reggia di Venaria – Sala delle Arti

Ingresso: compreso nel biglietto “Tutto in una Reggia” o con biglietti singoli. Intero 12 euro/ridotto gruppi 10 euro/ ridotto giovani 6 euro/ scuole 3 euro/ gratuito per minori di 6 anni

 

Mara Martellotta

A Rivoli l’edizione 659 della Fiera di Santa Caterina

L’immancabile Fiera di Santa Caterina ritorna lunedì 25 novembre, come ogni anno, nelle vie rivolesi con circa 700 operatori fra banchi, bancarelle ed espositori. La fiera, tra le più grandi d’Italia sarà come sempre accompagnata dalla Sagra di Domenica 24 novembre in Viale Colli (con circa 120 banchi) e dal Luna Park nel parcheggio dell’Acqua ParK, poi il lunedì 25 la Fiera si allargherà in tutto il centro storico compreso tra Corso Susa e Corso Francia, da via Colli fino a via Nuova Tetti. Via Gatti sarà dedicata ad agricoltori, vivaisti, concessionari di macchine agricole e allevatori, per i quali è prevista un’ampia area presso cui potrà stare il bestiame di vario tipo. Infine quest’anno si svolgerà, il martedì 26 novembre successivo alla Fiera, la premiazione delle eccellenze locali presso il Centro Congressi della Città di Rivoli.

LA STORICA FIERA

La sua nascita risale al 1365, data dedotta dal primo documento ufficiale riguardante la Fiera intitolata alla “Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto”. Tale documento, firmato dal Conte Amedeo VI di Savoia, detto il Conte Verde, è conservato presso l’archivio storico comunale e a quel tempo si festeggiavano sia la ricorrenza religiosa sia la fine del raccolto.

In questo lungo periodo ha vissuto numerose metamorfosi, e da fiera prevalentemente agricola si è trasformata in un appuntamento commerciale a 360 gradi: oggi vi partecipano operatori di commercio su area pubblica, artigiani, espositori di veicoli e produttori agricoli con i loro prodotti tipici, commercianti che giungono da tutta Italia, e tante associazioni e gruppi di volontariato per sensibilizzare i cittadini su temi di solidarietà.

“Siamo orgogliosi di accogliere ancora una volta la Fiera di Santa Caterina, – afferma l’Assessore al Commercio Marco Tilelli – un evento che rappresenta un punto fermo nella tradizione e nell’identità della nostra città. Questa manifestazione, che vanta quasi sette secoli di storia, non è solo un’occasione per celebrare le nostre radici, ma anche un’opportunità per valorizzare il lavoro dei commercianti, degli artigiani e degli agricoltori locali, dando visibilità alle eccellenze del territorio. Invitiamo tutti i cittadini e i visitatori a partecipare a questa grande festa, che unisce cultura, economia e tradizione in uno spirito di condivisione e comunità.”

TARIFFE PARCHEGGIO

E’ stata anche concordata una tariffa speciale per parcheggiare in città in questa occasione che consiste nell’importo di euro 3,00 per una permanenza fino a 4 ore, che sale ad euro 5,00 se la permanenza si protrae fino ad 8 ore.

 

LE ZONE INTERESSATE DALLA FIERA DI SANTA CATERINA SARANNO:
Corso Francia; Corso Susa; Corso XXV Aprile; Piazza C.L.N; Piazza Martiri della Libertà; Piazza Moro; Piazza Principe Eugenio; Piazzale Carena; Strada Borgeisa; Via Baldi; Via Cavour; Via Chiesa; Via Don Murialdo; Via Fratelli Piol; Via Gatti; Via Gobetti; Via I° Maggio; Via Levi Montalcini; Via Napoleone Leumann; Via Rombò; Viale Colli.

SONO PREVISTE LIMITAZIONI AL TRAFFICO

CHIUSURA STRADE PER LA SAGRA E LA FIERA DI SANTA CATERINA DOMENICA 24 E LUNEDÌ 25 NOVEMBRE 2023

Sagra di Santa Caterina domenica 24 novembre

Divieto di sosta con rimozione forzata e transito in:
viale Colli da via Cavour a strada Borgeisa compresi i parcheggi laterali dalle ore 06,00 a fine manifestazione, indicativamente le ore 20,00

Nel tratto compreso tra via Cavour e via Gatti il divieto di sosta inizierà già sabato 23/11 alle ore 18,00.

Fiera di Santa Caterina lunedì 25 novembre

Divieto di sosta con rimozione forzata e transito in:

  • Corso Francia tra Piazza Martiri e Corso Einaudi/Torino

  • Corso Susa nel tratto compreso tra Piazza Martiri e la rotatoria Grande Torino compresi i controviali.

  • Piazza Martiri della Libertà

  • Via Piol tra Piazza Garibalidi e Piazza Martiri della Libertà

  • Piazza Principe Eugenio

  • Via Levi Montalcini

  • Via Leumann tra Corso Francia e Via Trieste,

  • Via Don Murialdo

  • Via I Maggio tra Piazza Martiri e Viale Colli

  • Viale Colli tra Corso Francia e Strada Nuova Tetti compresi aree di sosta laterali,

  • Via Gatti tra Viale Colli e Via Baldi compresi aree di sosta laterali

  • Piazza Aldo Moro,

  • Via Cavour tra il civico 40 e Corso XXV Aprile

  • Via Gobetti

  • Via Damiano Chiesa

  • Piazza CLN

  • Corso XXV Aprile tra Piazza Principe Eugenio e Largo San Luigi dalle 05,00 del mattino a fine manifestazione, indicativamente le ore 22,00

Si suggerisce ai residenti che devono accedere con i veicoli ai passi carrai di uscire dall’area prima delle ore 5,00 e rientrare dopo le ore 20,00 in quanto il posizionamento della Fiera non consentirà il transito per motivi di sicurezza ai veicoli in mezzo al mercato.

Colletta alimentare, in Piemonte raccolte 671 tonnellate di cibo

DA MATTARELLA AGLI STUDENTI, UN GESTO DI SOLIDARIETÀ CHE UNISCE L’ITALIA

18 novembre 2024 – Si è svolta sabato, con grande successo e partecipazione, la 28° Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, che ha visto aumentare a oltre 12.000 i supermercati coinvolti in tutta Italia, 671 in Piemonte con 11.000 volontari. Tanti donatori hanno contribuito, ciascuno con quello che poteva, a questa grande festa di solidarietà e condivisione, permettendo di raccogliere solo in Piemonte 671 tonnellate di cibo da destinare alle persone in difficoltà.

In occasione di questa giornata, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il suo sostegno non solo concedendo l’Alto Patronato ma anche contribuendo con una donazione di beni alimentari, un gesto che testimonia la sua vicinanza a chi è in difficoltà.

La Colletta Alimentare, che da 28 anni si ripete senza interruzioni, è una vera e propria festa del dono, dove ogni contributo, piccolo o grande, diventa segno di una solidarietà concreta che unisce le persone e rafforza il senso di comunità. L’iniziativa è stata anche il gesto con il quale la Fondazione Banco Alimentare aderisce alla odierna Giornata Mondiale dei Poveri, seguendo il messaggio di Papa Francesco che invita ad aprire il cuore e le mani per accogliere e condividere, riconoscendo nei più fragili un bisogno che interpella ciascuno di noi.

Nel corso della giornata i supermercati e i centri di raccolta e stoccaggio si sono trasformati in luoghi di speranza e condivisione animati da migliaia di volontari: tra questi tantissimi giovani e studenti di ogni età, che hanno vissuto un’esperienza preziosa per crescere come cittadini responsabili, capaci di fare la differenza per il bene comune.

Tra i tanti donatori anche i detenuti di 40 Istituti Penitenziari in tutta Italia, a testimonianza che nessuno è troppo povero per non poter donare o troppo ricco per non aver bisogno di ricevere: un gesto di condivisione è sempre possibile.

I prodotti donati saranno distribuiti nelle prossime settimane alle 7.632 organizzazioni partner territoriali, tra mense per i poveri, case-famiglia, comunità per i minori e centri d’ascolto, raggiungendo così 1,8 milioni di persone in difficoltà.

La Colletta Alimentare continua online fino al 10 dicembre su alcune piattaforme dedicate: per conoscere le modalità di acquisto dei prodotti è possibile consultare il sito colletta.bancoalimentare.it.

La Colletta Alimentare è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione di Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli ODV, Cdo Opere Sociali, Esercito, Aeronautica Militare, Associazione Nazionale Alpini, Associazione Nazionale Bersaglieri, Lions Club International.

Main sponsor: UnipolSai Assicurazioni, Eni, Cuki, PwC in Italia, Coca-Cola

Sostenitore: Terranova, Rinascimento, QB24 – marchi Gruppo Teddy

Partner istituzionale: Intesa Sanpaolo

Partner logistico: Amazon, Poste Italiane, Number 1 Logistics Group

Jannik Sinner: è lui il re dei Maestri. Le Finals in Italia fino al 2030

 

A questo giro, ultimo e finale, nessuna sorpresa. Il copione è stato integralmente rispettato e onorato dai due attori scesi in campo per la conquista dell’ambito Trofeo dei Maestri. Potremmo dire una fotocopia del primo match, disputatosi solo qualche giorno fa all’interno del girone preliminare all’italiana, il Round Robin dedicato a Ilie Năstase. Di nuovo e ancora un doppio 6-4, come nel primo scontro. In totale 24 a 16 per Sinner contro il californiano. 

Jannik in questa edizione delle Finals ha sempre vinto ed esce da imbattuto (particolare che gli permette di raggiungere il massimo del prize money, vale a dire quasi 5 milioni di dollari, che si aggiungono ai recentissimi 6 del Six Kings Slam e ai quasi 4 milioni per aver chiuso la stagione da numero uno, aggiudicandosi il trofeo Atp N.1). E lo ha sempre fatto in due set, mai neppure un tie-break! Un dato più unico che raro, che dimostra la sua manifesta e riconosciuta superiorità, almeno in questo momento. 

La partita di ieri, si è già detto, è stata la fotocopia della precedente, giocata sui servizi e su pochi scambi-bomba, qualche palla corta, giusto per soddisfare gli amanti del bel gesto tecnico o i nostalgici del tennis di un tempo, come dice Panatta, giurassico. Sempre Adriano, l’eroe nazionale del 1976, vede nella (nuova, a suo dire) camminata dell’altoatesino le stesse movenze di Jhon Wayne, “ma quando entra nel saloon”, mentre scorge in Fritz un atteggiamento “pigro”, talvolta un po’ sufficiente, forse dovuto anche al fatto che l’americano certamente non si muove con la stessa leggerezza, velocità e facilità di un Ruud o di un De Minaur. Come quasi sempre avviene, nel primo set, è il famigerato settimo gioco a decretare l’indirizzo della prima partita: break di Sinner con una palla smorzata micidiale e si arriva poco dopo (Jannik rischia, per la verità, di subire a sua volta il contro break, ma si salva) al primo 6-4 in 41 minuti.

Anche il secondo set procede quasi come il primo, ma questa volta la palla break per Sinner arriva già sul 2 pari e così, game dopo game, matura il secondo 6-4: gioco, partita e incontro, in un’ora e 24 minuti. Un allenamento, per intenderci, e Fritz ancora rimandato a settembre. 

Seguono la solita stupenda cerimonia, con Jannik che alza la coppa al cielo e davanti al pubblico estasiato di casa, i fuochi d’artificio e le scontate dichiarazioni del post partita da parte dei due giocatori, in un’edizione certamente storica per due motivi: Sinner vince il suo primo prestigioso trofeo in Italia e riceve a Torino la Coppa di numero 1 al mondo! Ma c’è una dichiarazione, non formale, che pesa più delle altre, non passando inosservata, ed è rilasciata dal presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi. Ebbene, le Atp Finals rimangono in Italia per un altro lustro, fino al 2030! Dunque un grande successo del sistema Italia, non solo sportivo, che, sfruttando certamente e anche l’effetto Sinner (ma senza dimenticare tutti gli altri azzurri cresciuti in questi ultimi anni), riesce a rimanere al centro dell’attenzione e a far pesare, a livello internazionale, il suo attuale ruolo di leader.

“L’Italia ospiterà – così recita, nel suo incipit, il comunicato stampa dell’Atp Tour – le Atp Finals per altri cinque anni. L’Atp e la Fitp hanno oggi annunciato che le Atp Finals si svolgeranno in Italia per ulteriori cinque anni, fino al 2030. La proroga segue il primo ciclo che si concluderà nel 2025 a Torino, dove le Finals sono state eccellenti”. Un esplicito riconoscimento anche alla Città di Torino e alla Regione Piemonte che hanno contribuito alla perfetta riuscita di tale manifestazione. Il punto è che, come si legge più sotto nel comunicato, “Le opzioni relative alla sede ospitante, nel periodo seguente al 2025, sono ancora sotto valutazione, con ulteriori aggiornamenti che saranno resi noti a tempo debito”. E anche se Jhon Elkann, durante un’intervista rilasciata a SuperTennis TV, si dichiara felice della permanenza delle Finals a Torino (non sappiamo se sia una rivelazione o una speranza), è certo che, da molto tempo, Torino e Milano, più unite dall’asse Intesa Sanpaolo che da altri interessi, stanno combattendo, la prima, per conservare il Torneo dei Maestri sotto la Mole, la seconda, per portarlo invece all’ombra della Madonnina, mentre Binaghi, presidente Fitp (che ha snocciolato, nella conferenza stampa conclusiva, vari e strabilianti dati e numeri relativi al successo di questa quarta edizione delle Finals), si trova in mezzo a questo duello, a questa singolar tenzone. Speriamo che alla fine (ma temo che accadrà) non debba agire sulle orme di Re Salomone per non scontentare nessuno (scontentando tutti) e salvare, come si suol dire, capra e cavoli: ovvero, altri due anni a Torino, dopo la scadenza naturale del 2025, e le restatnti tre edizioni a Milano. Del resto, esiste già il precedente di Londra, quando le Atp Finals restarono per altri due anni aggiuntivi, fino al 2020, dopo la scandenza naturale del contratto.

Certo, al capoluogo piemontese verrebbero concesse altre due edizioni, fino al 2027, anche come parziale ristoro dei primi due anni martoriati dal Covid, ma soprattutto per aver saputo rendere grande e far crescere ulteriormente una manifestazione internazionale così importante; verrebbe altresì garantito un torneo annuale Atp 500, il quale, agli occhi del primo cittadino Stefano Lo Russo e al presidente di Regione Piemote Alberto Cirio, non dovrà apparire come una compensazione ma piuttosto come un premio meritato per il successo ottenuto e mai scontato delle Atp Finals. 

Il sindaco di Torino, che, insieme a Cirio, si è reso disponibile a offire tutte le garanzie richieste dall’Atp, segnatamente un considerevole aumento del contributo finanziario (nell’ordine di alcuni milioni di euri), ha anche studiato, probabilmente per provare a  legare, in qualche modo, le sorti del numero uno al mondo alla nostra città, di conferire a Jannik Siner la cittadinanza onoraria. Una mossa giusta in ogni senso, visto che Sinner ha vinto proprio a Torino il suo primo trofeo importante in Italia e davanti al suo pubblico, ed è stato parimenti celebrato e premiato numero 1 al mondo (nella stagione 2024) dall’Atp Tour: fatti straordinari, storici e incontestabili, che legano indissolubilmente l’altoatesino alla nostra città e viceversa! Ma sono certo, purtroppo e ben al di là della battaglia annunciata che ci sarà e si farà, che alla fine prevarranno altre logiche, altri interessi, per cui sarà ben difficile, persino impossibile, per Torino conservare questo fantastico torneo fino al 2030.

Patrizio Brusasco

Scontro sulla A4, automobilista elitrasportato in ospedale

Ieri pomeriggio sull’Autostada Torino-Milano all’altezza di Biandrate, nella direzione del capoluogo lombardo, si è verificato uno scontro tra due vetture. Sul posto i vigili del fuoco e la polizia stradale. Uno dei conducenti, rimasto ferito, è stato portato in elisoccorso in ospedale.

Donna morta in casa, tre indagati

Sarebbero tre le persone indagate per la vicenda della cassiera di supermercato di 56 anni trovata senza vita nella sua abitazione giovedì scorso a Biella. Si tratterebbe di suoi conoscenti che erano con lei la sera prima del ritrovamento del corpo, quando in casa si era tenuta una festa.
NOTIZIE DAL PIEMONTE