ilTorinese

Motociclista nello scontro con auto finisce contro un palo e muore

A Beinasco, in strada Torino, un centauro ha perso la vita  in un incidente stradale. 

Eta in sella au una  Yamaha R1 quando si è scontrato con una una Fiat 500. I due mezzi viaggiavano in direzione di Orbassano. La vettura ha cambiato corsia mentre stava giungendo  la moto che non ha potuto scansarla. Il motociclista è finito contro un palo sullo spartitraffico e  i sanitari del 118 sopraggiunti hanno provato a rianimarlo ma non è stato possibile salvarlo.

“La passione per la libertà” di Quaglieni, al via il tour di presentazione in tutta Italia

LIBRI / Martedì 20 luglio alle ore 21,15 per la rassegna Autori in Giardino per iniziativa del Comune di Poirino, e   Giovedì 22 luglio alle ore 21, per il ciclo “Patto per la Cultura” patrocinato dal Comune di Loano, presso il foyer dell’Arena estiva “Giardino del Principe” (Loano, piazza Italia), verrà presentato il libro di Pier Franco Quaglieni “La passione per la libertà. Ricordi e riflessioni”. Buendia Books, 2021.

Interverrà la giornalista Grazia Noseda, letture dell’attrice Giulia Isnardi. Entrata libera fino ad esaurimento dei posti. Seguiranno in agosto presentazioni a Bardonecchia il 3 e il 4 ad Exilles  il 22 al Sestriere e altre presentazioni in Liguria ad Alassio, Andora, Bordighera e in Versilia. Il libro verrà presentato da settembre nelle grandi città: Roma, Napoli , Milano, Venezia ecc.
Il libro, con il rigore e la chiarezza che sono propri dello storico Pier Franco Quaglieni, ci ricorda alcune figure della storia italiana recente, ma affronta anche temi controversi della storia e dell’attualità, aiutandoci a liberare le nostre menti dalle semplificazioni manichee e da certi revisionismi che stanno emergendo e soffocando la ricerca storica. La passione per la libertà, che riecheggia il titolo del saggio di Mario Pannunzio su Tocqueville, è un invito al rispetto di tutte le idee, uno dei cardini della civiltà liberale
Dichiara l’autore : “E’ un libro molto diverso dai miei altri precedenti  perché rappresenta una rivisitazione complessiva della storia italiana dal fascismo in poi, andando oltre i luoghi comuni e il conformismo attuale. Affronto temi ancora divisivi come le foibe e rifletto sui temi della laicità rispetto al Cattolicesimo e all’Islam . Una parte  del libro riguarda il mio ritorno alla pratica religiosa in pieno COVID  che è avvenuto proprio in Liguria sotto la guida di un monsignore alassino. Non è un libro  destinato a passare nell’indifferenza , farà discutere forse anche animatamente  e forse verrò anche attaccato dalla solita intellighenzia intollerante. Ma ho voluto scrivere in assoluta libertà il mio pensiero ,senza timori reverenziali per nessuno. Non lo ritengo un merito, ma un dovere.”

Vita privata di un re, nuovo percorso a Racconigi

A partire da sabato 17 luglio 2021 apre al pubblico Vita privata di un re, un nuovo percorso di visita che si aggiunge ad arricchire l’offerta culturale del Castello di Racconigi. Si tratta di ambienti non aperti al pubblico, restaurati e rifunzionalizzati con progetti e fondi attivati dall’Associazione Le Terre dei Savoia, frutto di un lavoro di anni condiviso con la Direzione regionale Musei Piemonte del Ministero della cultura, già Polo Museale del Piemonte, e la direzione del Castello di Racconigi.
Il percorso focalizza l’attenzione sulla figura del re Carlo Alberto, raccontandone la dimensione più intima, attraverso gli spazi privati e della ritualità quotidiana, come la Biblioteca o i Bagni voluti dal sovrano.
In forza della Convenzione stipulata con l’allora Polo Museale, nonché del successivo Disciplinare Attuativo, l’Associazione Le Terre dei Savoia è il soggetto incaricato della gestione del nuovo percorso che integra quello ordinario attualmente fruibile presso il Castello di Racconigi.
“Il risultato raggiunto con l’apertura del nuovo percorso di visita – precisa Elena De Filippis, Direttrice regionale Musei – conferma l’importanza di lavorare in rete con le istituzioni e le realtà coinvolte su strategie e obiettivi condivisi. La gestione di beni come il Castello di Racconigi richiede un’opportuna integrazione tra le esigenze locali, il valore dell’identità collettiva e l’inserimento nei flussi turistici per arricchire quel repertorio di buone pratiche che deve accompagnare la valorizzazione del patrimonio culturale”. Come prosegue Riccardo Vitale, Direttore del Castello di Racconigi, “l’inaugurazione dei Bagni di Carlo Alberto e degli spazi ad essi connessi segna infatti un punto di arrivo significativo per il ventennale percorso di collaborazione con l’Associazione Le Terre dei Savoia e, più in generale, amplia la prospettiva di visita coinvolgendo non solo il Castello, ma l’intero territorio di riferimento, ingenerando così un circolo virtuoso”.
“Il Castello vuole essere il centro dal quale si irradiano alcune grandi proposte in ambiti come l’arte e la cultura, l’attrattività turistica e l’offerta ludico-didattica e ricreativa – osserva Valerio Oderda, Presidente dell’Associazione Le Terre dei Savoia e Sindaco del Comune di Racconigi. Negli scorsi anni abbiamo lavorato molto, a livello europeo e nazionale, per contribuire al rilancio del Castello e grazie a diversi progetti siamo riusciti a creare una nuova esperienza di visita che mi auguro sia di grande successo”.
Fra questi progetti, il più importante è stato l’Interreg ALCOTRA I Duchi delle Alpi/Les Ducs des Alpes che ha voluto fare dell’insieme dei luoghi storici della dinastia sabauda il centro di un articolato sistema turistico-esperienziale. Grazie ad esso è stato infatti creato lo strumento digitale Savoia Experience: una piattaforma web in italiano e francese che propone uno sguardo sull’incredibile varietà turistica e culturale del territorio transfrontaliero e permette di costruire il proprio viaggio sul territorio all’insegna della scoperta.
Non solo, questo progetto europeo e Fondazione CRT – da sempre principale sostenitore privato del Castello di Racconigi – hanno reso disponibili le risorse che hanno consentito all’Associazione Le Terre dei Savoia di sostenere i lavori per la riqualificazione dei Bagni di Carlo Alberto, luoghi di una bellezza unica, adesso accessibili ai visitatori e punta di diamante del nuovo percorso.
“Aggiungiamo un nuovo importante tassello al lungo percorso di riqualificazione, valorizzazione e rilancio del Castello di Racconigi, di cui Fondazione CRT è da sempre il principale sostenitore privato – dichiara Giovanni Quaglia, Presidente di Fondazione CRT –. Questo percorso di visita, che tocca anche il fregio palagiano rinato da poco grazie alla Fondazione, accompagna i visitatori alla scoperta della storia, dell’identità e della grande bellezza della residenza sabauda, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco: un’operazione davvero grandiosa, frutto del lavoro di squadra, che permette di riportare questo gioiello storico-artistico al centro del sistema turistico piemontese e nazionale”.
I Bagni di Carlo Alberto rientrano in un itinerario di visita più ampio e articolato che include anche altri ambienti, a partire dalla Biblioteca di Carlo Alberto, di cui è stata migliorata la fruibilità grazie a un finanziamento della Compagnia di San Paolo. Inoltre il piccolo affascinante spazio della Biblioteca, già oggetto di un intervento di restauro, catalogazione dei volumi e digitalizzazione dei testi più significativi, è celebrato con una piattaforma online che ne presenta la storia e, ispirandosi ai libri, propone spunti e percorsi tematici sul territorio delle Terre dei Savoia.
Si prosegue poi con il Fregio Palagiano – restaurato dall’Associazione Amici del Real Castello grazie al sostegno di Fondazione CRT e al contributo di Fondazione CRC – protagonista di un allestimento particolarmente suggestivo, all’interno di una teca vetrata e illuminata che si estende per oltre 35 metri, permettendo una lettura d’insieme dell’opera originale ideata da Pelagio Palagi.
Il percorso comprende anche lo Spazio 21, area rifunzionalizzata che prepara il visitatore alla scoperta dei Bagni di Carlo Alberto con un’esperienza di tipo immersivo, una visita narrata da Specchi Parlanti e Oculus GO dotati di audio, realizzata in collaborazione con il Team UXDesign del Politecnico di Torino. Al termine della visita si incontra, invece, la Cappella settecentesca, restaurata con un progetto finanziato dalla Fondazione CRC, completato grazie al contributo di Fondazione CRT e al già citato programma InterregAlcotra.

 

Molti dei luoghi del percorso dispongono di risorse online dedicate per approfondirne la storia:

 

La Biblioteca di Carlo Alberto: www.bibliocarloalberto.it
Savoia Experience: www.savoiaexperience.com
Il progetto I Duchi delle Alpi: www.leterredeisavoia.it/duchi-delle-alpi
Le Terre dei Savoia: www.leterredeisavoia.it

Truffa ad anziani. Finti dipendenti acquedotto e vigili raggirano anziana

Rubata la cassaforte con oro e preziosi, due arresti dei Carabinieri

I Carabinieri della Compagnia di Ivrea hanno arrestato due italiani di 39 e 43 anni per furto.

Sono fuggiti a bordo di un’autovettura dopo aver con artifici e raggiri rubato ad una anziana donna, all’interno del suo appartamento, una cassaforte contenente denaro, gioielli e preziosi di famiglia.

E’ accaduto la scorsa mattina, a Samone (TO), quando i Carabinieri della Centrale Operativa della Compagnia di Ivrea sono stati allertati dopo un furto all’interno di una abitazione, ove era stata segnalata la presenza di alcuni soggetti che, qualificatisi come dipendenti dell’acquedotto comunale e appartenenti alla polizia locale, con pretesto di dover verificare la presenza di metalli nelle condutture, hanno rubato una cassaforte contenente denaro e numerosi gioielli.

L’immediato intervento dei carabinieri ha permesso di intercettare l’auto dei ladri lungo la SP 222.

Dopo un lungo inseguimento, i fuggitivi, giunti in prossimità del Comune di Banchette, hanno perso il controllo del mezzo abbandonandolo.

Due persone sono state arrestate.

All’interno dell’auto è stata trovata la cassaforte (gioielli, preziosi e contanti, per un valore complessivo superiore ai 50 Mila Euro), e tutto il necessario per entrare in casa degli anziani: attrezzi da scasso, pettorine e segni distintivi della polizia locale, parrucche, targhe, ricetrasmittenti e spray urticanti al peperoncino.

Differenziata: Amiat, Città di Torino e CONAI lanciano la nuova campagna di comunicazione

“FACCIAMO LA DIFFERENZIATA”

 

Con un esplicito gioco di parole che invita ad adottare comportamenti corretti nella gestione dei rifiuti, ma anche a ‘metterci la faccia’ senza sottrarsi al proprio dovere, Amiat Gruppo Iren, Città di Torino e CONAI lanciano la nuova campagna di sensibilizzazione ambientale sulla raccolta differenziata a Torino.

 

Il messaggio è chiaro: il contributo di tutti i cittadini è fondamentale per ottenere risultati positivi in termini di quantità e qualità di rifiuti differenziati, a vantaggio dell’ambiente e del territorio in cui viviamo.

La campagna è declinata su quattro soggetti, uno per ciascuna delle quattro frazioni principali (vetro e lattine, imballaggi in plastica, carta e cartone e rifiuti organici), tutti accomunati da fattezze umane che rimandano ad un viso (la faccia di cui si parla nel claim) composto ciascuno da rifiuti. Il risultato è molto gradevole alla vista anche grazie all’utilizzo di colori molto accesi che incorniciano i soggetti creando una composizione spiritosa che genera curiosità e attenzione. Obiettivo finale è il coinvolgimento del pubblico, che si deve tradurre in comportamento attivo e partecipazione da parte di tutti i cittadini.

La campagna introduce anche un altro slogan, che vuole essere contemporaneamente constatazione e monito: “Torino differenzia”. Lo stesso è associato ad un logo realizzato appositamente e composto dal simbolo del riciclo, cui vengono aggiunte le corna del toro, da sempre simbolo della Città di Torino.

I canali sui quali viene declinata la campagna sono molteplici: affissioni statiche e dinamiche in vari formati, spazi sulle principali testate locali, post sponsorizzati sui social media di Gruppo (Facebook e Instagram) e stencil sui marciapiedi in corrispondenza di alcune ecoisole.

Completano il communication mix due video: il primo è una declinazione della campagna e serve a rafforzare il messaggio di sensibilizzazione sulle buone pratiche; il secondo è un tutorial sul corretto utilizzo delle ecoisole. Entrambi saranno pubblicati sul canale Youtube di Gruppo e facilmente raggiungibili dal sito di Amiat sul quale – per l’occasione – è stata realizzata una landing page dedicata all’intera campagna.

La campagna “FACCIAMO LA DIFFERENZIATA” resterà on air per l’intero mese di luglio.

Questa campagna di comunicazione trasmette con un linguaggio accattivante un invito incredibilmente serio: mettersi in gioco in prima persona per adottare buone pratiche ambientali”  afferma l’Assessore all’Ambiente della Città di Torino Alberto Unia “Le importanti percentuali di raccolta differenziata raggiunte sono il segno tangibile dell’impegno quotidiano dei cittadini torinesi, ma è necessario che tutti siano ancora più sensibilizzati sul tema per contribuire a migliorare la qualità dei rifiuti raccolti e per prendersi cura del territorio.”

“Per Amiat è molto importante coinvolgere i cittadini rendendoli parte attiva, con l’obiettivo di ottenere livelli di raccolta differenziata sempre migliori” ha dichiarato Christian Aimaro Presidente di Amiat Gruppo Iren “Tutti infatti dobbiamo concorrere al bene comune che comporta vantaggi sia per la collettività che per l’ambiente. La campagna che presentiamo oggi ci consente di trasmettere messaggi di grande responsabilità e senso civico con un linguaggio e una grafica accattivante e facilmente comprensibile”.

Sensibilizzare all’importanza della raccolta differenziata fa parte da sempre dei compiti istituzionali di CONAI” ha dichiarato Luca Piatto, Responsabile Rapporti con il Territorio CONAI “così come affiancare le realtà territoriali nelle iniziative per migliorare le loro performance ambientali. Del resto, i cittadini, se differenziano correttamente i rifiuti, rappresentano il primo anello della catena del riciclo, che permette ai materiali di imballaggio di trovare una seconda vita, salvaguardando l’ambiente. Anche per questo siamo felici di essere a Torino oggi per presentare “Facciamo la differenziata”.

 

Così la scuola non risorge

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Il Covid e la Dad  – stando ai dati Invalsi – hanno portato  una parte di studenti che hanno acquisito la Maturità, ad ottenere una preparazione da III media. E consideriamo che la preparazione della scuola media italiana non è certo brillante ed esemplare . Ho scritto più volte che la Dad era una scelta obbligata, ma che andava impostata con serietà.

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I docenti italiani non erano pronti per la Dad e  una parte di studenti – va detto –  ha preso sottogamba una scuola senza  reali contatti con i docenti  e senza verifiche periodiche adeguate. Poche scuole hanno superato l’ostacolo che era oggettivamente quasi  insuperabile, malgrado l’impegno di presidi, docenti e personale non docente che, si spera, siano stati tutti vaccinati, ma neppure su questo ci sono certezze. Voglio citare come esemplare in senso positivo il liceo classico “Vittorio Alfieri “ di Torino e la sua preside che ha dichiarato ai giornali costantemente delle informazioni e delle prese di posizione che rivelano la sua onestà intellettuale e la sua competenza. Altrettanto posso dire per il liceo “Viesseux“ di Imperia e del suo capo d’Istituto. Io che mi sono sempre battuto per la serietà della scuola contro il facilismo permissivo e le promozioni di massa,  ero giunto all’amara  conclusione che sono meglio degli asini vivi che dei sapientoni morti. Anche durante la Seconda Guerra Mondiale si ebbero conseguenze nefaste sulla scuola. Ogni vicenda va comparata e storicizzata.

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Quindi non mi scandalizzo anche se  denuncio e ho denunciato le carenze del ministro attuale e le gravissime responsabilità della signora Azzolina e del commissario Arcuri che ,insieme al non potenziamento dei trasporti, provocarono il disastro che sappiamo. Il nuovo ministro Bianchi  ha investito nel progetto della scuola aperta d’estate somme non indifferenti. Un’idea sicuramente  positiva soprattutto se volta a tentare di colmare le lacune ereditate da un anno che ha avuto una certa regolarità solo a partire da aprile. Da quanto si apprende i fondi sono andati solo ad alcuni istituti e non ad altri in base a criteri che non voglio discutere, anche se appaiono non sempre accettabili  come quello della perifericità delle scuole come elemento preferenziale.

Il progetto era finalizzato al recupero delle competenze relazionali oltre che disciplinari degli studenti. Sicuramente la scuola non più in presenza ha determinato delle carenze nella socializzazione tra allievi. Leggendo però come sono stati utilizzati i fondi  da alcune scuole, mi sembra che le competenze disciplinari siano state sacrificate alla socializzazione. Un preside ,dopo aver sciorinato tutte le iniziative promosse, ha dichiarato che la sua  scuola non intendeva diventare un oratorio. Excusatio non petita, dicevano i latini, accusatio manifesta. Le lezioni di yoga e le camminate in collina sono solo un esempio. Poche scuole hanno centrato l’obiettivo del recupero disciplinare. I licei classici si sono distinti ancora una volta per la serietà. E il Liceo Alfieri di Torino che di fatto non ha avuto finanziamenti, ha puntato sul recupero didattico in modo adeguato. Il fine della scuola non è socializzare, ma istruire. La socializzazione non è un fine, ma una conseguenza della frequenza scolastica. Chi la pensa diversamente è ancora fermo alla scuola di campagna di don Milani. Oggi occorre riprendere l’invito, dimenticato dal ‘68 in poi,  di Gramsci: ” Istruitevi  perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza”.
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scrivere a quaglieni@gmail.com

La “pittura multisensoriale” dell’artista giapponese Liku Maria Takahashi

“Il Metodo Maris: sinestesie d’arte per abilità differenti” In mostra al Museo del Tessile di Chieri Sabato 17 luglio, ore 15

Chieri (Torino)  A ragione è stato definito il “braille della pittura”. Che permette anche a chi non vede di percepire non solo le forme ed i loro contorni, ma anche i colori e le loro sfumature. Parliamo del cosiddetto “Metodo Maris” che, combinando elementi visivi, tattili ed olfattivi percettibili attraverso i sensi, rende la fruizione di un’opera d’arte accessibile anche a persone con disabilità visiva.

Per scoprirne di più e “toccarne con mano” la validità, l’appuntamento è per il prossimo sabato 17 luglio, alle ore 15, presso il “Museo del Tessile” di Chieri (Sala della Porta del Tessile in via Santa Chiara, 5) che, proprio in quella data, inaugurerà la personale dell’artista giapponese Liku Maria Takahashi, presidente della “World Diversity Art Society” e lodevole e sensibile ideatrice nel 2009 dello stesso Metodo. Pittrice, scultrice, teorica dell’arte, docente, nonché maestra di arti marziali, la Takahashi verrà anche premiata, nell’occasione, con la “Navetta Arcobaleno” (medaglia fusa in bronzo dallo scultore lucano Antonio Saluzzi) “per essersi distinta nel coniugare un linguaggio multisensoriale di inedito conio con l’arte tessile, le sue suggestioni e i suoi intrecci culturali così da stimolare creatività e realizzare una comunione d’intenti fra persone di ogni dove”. Perché “in termini filosofici – sostiene l’artista di origini nipponiche – il ‘Metodo Maris’ crea incontri facendo sì che l’arte getti i semi della comprensione”. Una “visione”, un modo condivisibile e personale di approcciarsi all’arte, che meglio si potrà comprendere visitando la mostra di Chieri. Ad iniziare da due delle sue famose “Zebre”, per proseguire con una selezione delle “Bandiere del Maris National Flag Project” (2012-2019) realizzate da bambini e adulti di tutto il mondo, fino alla “Maris World Standard Table” (2014), una vera e propria tavola di regole pittoriche che mostra la corrispondenza fra diverse granulometrie di sabbia, essenze e “nuances” di colore. Pittura multisensoriale, appunto. Mezzi utilizzati: grani di sabbia disponibili in dieci granulometrie corrispondenti ad altrettanti colori e fragranze con dieci valori di luminosità cromatica e intensità olfattiva. Più è grande la granulometria della sabbia, più scura è la tonalità del colore ad essa associata.

Inoltre, ciascuna tonalità è abbinata ad una fragranza specifica. Così, una volta apprese le semplici regole della “Maris World Standard Table”, chiunque può iniziare a cimentarsi nella pittura con questa tecnica, “superando – sottolinea Takahashi – le barriere fisiche che impediscono o inficiano il coinvolgimento di persone con disabilità visiva nel processo creativo e cognitivo, e permettendo di superare anche le barriere culturali che impediscono, in tutto o in parte, l’apprezzamento dell’arte di tradizione diversa”. L’arte al servizio della socialità. Con forti connotazioni simboliche. Testimoniate per altro dalla piantumazione di un gelso (“Bombyx mori”), l’albero dei bachi da seta, che si terrà, a seguito dell’inaugurazione della mostra, nell’Orto botanico del “Museo del Tessile” e che, in chiusura, vedrà anche servita al pubblico una profumata granita al gelso. Un gesto ispirato alla “scultura sociale” di Joseph Beuys e delle sue “7000 querce”, opera realizzata dallo scultore tedesco con pietre di basalto per “Documenta” a Kassel, “un gesto che rinnoviamo con l’intento di legare idealmente – dice Melanie Zefferino, presidente del Museo chierese – Chieri e il quartiere Satagaya di Tokyo, dove ha sede la Scuola di Belle Arti in cui sono stati preparati materiali e supporti per il ‘workshop’ dell’artista”. Nei tre giorni successivi all’inaugurazione della mostra (18, 19 e 20 luglio), Takahashi condurrà infatti laboratori con l’impiego della tecnica “Maris”, riservati a bambini e adulti con disabilità visiva. I partecipanti saranno chiamati a riprodurre un disegno tessile creato negli anni Venti dallo “Studio Serra & Carli” di Chieri, un motivo vegetale stilizzato, per la precisione un “Trifoglio blu”, di cui il “Museo del Tessile” conserva la messa in carta millimetrata nel suo archivio storico. Saranno, inoltre, organizzate visite esperienziali gratuite all’Orto botanico, a cura di Giulia Perin, mentre all’interno del Museo saranno previste alcune stazioni tattili, a cura dell’artista Lisa Fontana, anch’esse riservate a persone non vedenti o ipovedenti.

Gianni Milani

“Liku Maria Takahashi. Il Metodo Maris”
Sala della “Porta del Tessile”, via Santa Chiara 5, Chieri (Torino); tel. 329/4780542 o www.fmtessilchieri.org
Apertura straordinaria: dom. 18, lun. 19, mart. 20 luglio, ore 9,30/12,30

Nelle foto
– Liku Maria Takashaki
– “Maris World Standard Table”
– Studente dell’Accademia d’Arte di Setagaya (Tokyo) prepara supporti per il “Trifoglio Rosso”

Terza edizione del concorso letterario e cinematografico che parla del carcere, LiberAzioni: “Vivere questo tempo”

Cosa ha significato vivere e convivere all’interno del carcere in tempo di emergenza sanitaria? E dopo cosa succede?

Questa la domanda da cui muove il terzo Concorso nazionale di scrittura di Liberazioni – festival delle arti dentro e fuori. Il tema del bando, aperto sia a detenuti di qualsiasi istituto penitenziario italiano, sia a persone in misura alternativa, deve essere svolto con narrazioni inedite in forma di racconto breve per ricordare passioni, paure, detti e non detti e come queste hanno cambiato i molteplici spazi e tempi della reclusione durante la pandemia.

Curato da Eta Beta Scs e dall’Associazione Sapereplurale “Vivere questo tempo” è il significativo titolo scelto per il Concorso nazionale di scrittura aperto sino al 27 agosto 2021. Termine ultimo per poter inviare i testi tramite mail o posta ordinaria a Eta Beta Scs.
Successivamente entro il 10 settembre verranno selezionati i 20 racconti finalisti, tra i quali due giurie, una composta da esperti e una da persone detenute presso la Casa Circondariale di Torino “Lorusso e Cutugno”, decreteranno il vincitore del Premio in denaro del valore di 1.000€ lordi.
LiberAzioni ha una doppia anima, locale e nazionale. Infatti se Torino, il quartiere Vallette e la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno”, rappresentano i luoghi dove si svolgerà, tra la fine di settembre e inizio ottobre 2021 un festival della creatività, ci sono anche due concorsi, uno di cinema e uno di scrittura, a carattere nazionale. Sono ammessi fino al 31 agosto al Concorso cinematografico , curato dal Museo Nazionale del cinema di Torino, i cortometraggi di finzione, documentari e film d’animazione realizzati da autori italiani o residenti sul territorio nazionale, senza limiti d’età che riflettano sui temi della reclusione, della pena, della libertà e la relazione dentro/fuori. (https://amnc.it/liberazioni-2021-aperti-i-bandi-cinema-e-scrittura/)
Come sempre e ancora di più quest’anno LiberAzioni, vuole rappresentare un’occasione per riflettere attorno al tema del carcere e della pena, stimolando una conoscenza e uno scambio tra chi in carcere c’è o lo vive, la società ed il territorio.
LiberAzioni è possibile grazie all’impegno di Associazione Museo Nazionale del Cinema ente capofila, Eta Beta SCS, Associazione Sapereplurale, Antigone Piemonte, con il sostegno di Fondazione CRT e Coop – Novacoop, in collaborazione con Ufficio Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Torino e Direzione della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno.

Link per Scaricare il Bando: https://www.lettera21.org/news/liberazioni-vivere-questo-tempo.html

Rivalta: incendiano auto ma sono ripresi dalle telecamere

Attivato il servizio di videosorveglianza nei punti sensibili della città

Avrebbe dovuto sorprendere chi si libera dei rifiuti depositandoli ai bordi delle
strade della città ma, insieme a un abbandono in pieno giorno, la videocamera
posizionata dalla Polizia municipale di Rivalta ha filmato l’incendio doloso di
un’auto rubata.

È successo nella notte tra il 23 e il 24 giugno scorsi, in via Sessanti, una traversa di
Strada Grugliasco.

Intorno alle 23 la videocamera puntata su uno spiazzo appartato lungo la via ha
registrato l’arrivo di due auto, una Fiat 500 e un pick-up Ford. Nonostante il buio,
le immagini mostrano il pick-up che accosta, seguito dalla seconda auto e, dopo
qualche istante, una persona che si allontana dal furgone non appena dal veicolo
si sviluppano le prime fiamme del rogo. La stessa persona sale poi sulla Fiat 500
che parte, senza curarsi dell’incendio.

Le immagini sono state consegnate alla Stazione dei Carabinieri di Orbassano
intervenuti sul luogo dell’incendio e che stanno ora svolgendo ulteriori indagini e
verifiche. Non appena saranno inviate al magistrato le notizie di reato, la Città di
Rivalta valuterà la possibilità di costituirsi parte civile e chiedere il risarcimento
dei danni materiali e morali.

Sempre negli stessi giorni ma in un’altra zona della città, il piazzale di via Mattei a
Tetti Francesi da tempo diventato luogo abituale di smaltimento illecito di rifiuti,
le telecamere hanno registrato ben quattro abbandoni, commessi in pieno giorno
dalla stessa persona, che è poi risultata non nuova a questo tipo di
comportamento.

Il servizio di videosorveglianza di alcuni punti sensibili della città per controllare i
luoghi maggiormente soggetti ad abbandono di rifiuti e individuare gli autori è
stato attivato nelle scorse settimane dalla Polizia locale grazie all’installazione di
due kit di videosorveglianza mobile di ultima generazione sviluppati dalla Nivi SpA
di Firenze.

Le telecamere mobili rilevano il momento esatto in cui il rifiuto viene
abbandonato nel luogo monitorato e inviano un allarme alla centrale operativa
del comando: in questo modo l’operatore può immediatamente visualizzare la
scena di abbandono ed estrapolare le immagini interessate, attivando il processo
sanzionatorio.

«Le immagini dell’incendio dell’auto e dell’abbandono dei rifiuti dimostrano il
grado di inciviltà e cattiveria nei confronti dell’ambiente di alcuni cittadini» ha
detto il vicesindaco Sergio Muro. «Questi criminali non solo pensano di poter
utilizzare il territorio come una discarica, ma credono anche di riuscire a passare
impuniti».

Quello dell’abbandono di rifiuti, spesso pericolosi e tossici, è un fenomeno diffuso
anche a Rivalta e ormai gli abbandoni indiscriminati costituiscono per la Città e
per tutta la cittadinanza un duplice danno, dal punto di vista ambientale e sotto il
profilo economico perché il corretto smaltimento in sicurezza richiede servizi
specifici, il cui costo ricade sull’intera comunità.

«Non è tollerabile questo tipo di comportamento e sono grato ai tanti cittadini,
agli eco-volontari, alla polizia municipale e all’Ufficio ambiente per il lavoro che
quotidianamente svolgono. Questi risultati, che non avremmo voluto
raggiungere, sono sicuro facciano piacere anche a loro» continua ancora Sergio
Muro.

La videosorveglianza in tante zone di Rivalta continuerà fino a quando i
comportamenti incivili saranno definitivamente debellati. «Continuiamo a
chiedere alla stragrande maggioranza dei rivaltesi che ama il proprio territorio di
vigilare e segnalare abbandoni di rifiuti e comportamenti illegali e – conclude il
vicesindaco Sergio Muro – di avere fiducia nell’amministrazione comunale e nelle
forze dell’ordine che quotidianamente lavorano anche per la tutela e salvaguardia
del nostro territorio».

Dal monumento di Theimer alla monumentalità egizia

VISIONI D’EGITTO

A cura di Generoso Urciuoli e Marta Berogno

Tutti i sabati e le domeniche alle 17.30 visita guidata con l’egittologo

Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, Torino

Il mondo dell’arte ha sempre subito il fascino della terra dei faraoni, anche se, da un punto di vista scientifico, la conoscenza della cultura egizia è avvenuta solo nel XIX secolo con la decifrazione del geroglifico. Dall’epoca romana ad oggi la ripresa consapevole di forme, elementi, simboli e miti tratti dall’antico Egitto è stata una componente presente e costante in pittura, scultura e architettura.

Anche Ivan Theimer ha dimostrato un profondo interesse per la cultura egizia. Questa fascinazione, tradotta nei numerosi viaggi intrapresi in Egitto e nella prolifica produzione di obelischi, viene alimentata fin dagli anni Settanta, grazie alla visita del Museo Egizio di Torino e alla possibilità di consultare i taccuini originali di Jean François Champollion, il padre dell’egittologia che nel 1822 riuscì a decifrare la scrittura geroglifica degli antichi Egizi.

Visti i numerosi riferimenti culturali ed estetici di matrice egizia nelle opere dell’artista franco-ceco, si è pensato, quindi, a una visita con l’egittologo: Generoso Urciuoli e Marta Berogno hanno studiato un percorso all’interno della mostra IVAN THEIMER. SELVA SIMBOLICA (Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, Torino │ Fino al 19 settembre 2021) che permetterà di fare uno scavo archeologico virtuale nella stratigrafia dei miti e dei simboli usando l’antico Egitto come elemento di lettura.

La mostra di Theimer diventa così il punto di partenza per un viaggio attraverso l’immortalità del simbolo secondo la visione egizia.

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QUANDO: tutti i sabati e le domeniche alle 17.30

COSTO: € 8,00 oltre al biglietto d’ingresso (se dovuto)

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: t. 011 837 688 int. 3

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INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO:

MUSEO ACCORSI-OMETTO

Via Po, 55 – Torino │T. 011 837 688 int. 3 | info@fondazioneaccorsi-ometto.it

www.fondazioneaccorsi-ometto.it