ilTorinese

Artiglieri, incontro con il fotoreporter Giorgio Bianchi

Il Museo Storico Nazionale di Artiglieria e l’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia organizzano giovedì 13 gennaio 2022 ore 19 presso il Mastio della Cittadella (corso Galileo Ferraris 0, Torino) l’ incontro con il fotoreporter Giorgio Bianchi

Giorgio Bianchi racconterà come si declina con i vari media un reportage. La presentazione sarà accompagnata da video, immagini e musica.
Nell’occasione sarà inaugurata una sua rassegna fotografica sui fatti della crisi ucraina, aperta al pubblico fino al 16 gennaio.
L’ incontro sarà introdotto da Maurizio Marrone, Assessore alla Cooperazione Internazionale della Regione Piemonte.
Giorgio Bianchi: fotoreporter, fotografo documentarista e regista italiano è nato nel 1973. Nella sua fotografia ha sempre prestato particolare attenzione alle questioni politiche e antropologiche e ha intrapreso una carriera da freelance per concentrarsi su una combinazione di progetti personali a lungo termine e incarichi dei clienti. Ha coperto storie in Siria, Ucraina, Burkina Faso, Vietnam, Myanmar, Nepal, India e in tutta Europa. Dal 2013 compie diversi viaggi in Ucraina, dove segue da vicino la crisi ucraina dalle proteste di Euromaidan fino allo scoppio della guerra tra l’esercito governativo e i separatisti filorussi. Nel 2016 ha iniziato a occuparsi del conflitto siriano. Ha vinto diversi premi internazionali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti di pubblico, e le sue foto sono regolarmente pubblicate su giornali e riviste, sia cartacee che online. Il suo lavoro è stato esposto in numerosi festival internazionali e nazionali.
www.giorgiobianchiphotojournalist.com
9 gennaio 2022
L’attività si svolge nell’ambito delle iniziative organizzate nel triennio 2021 – 2023 In occasione del 100° Anniversario della costituzione dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia.

INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO DEI POSTI CON PRENOTAZIONE entro il 11 gennaio a: infomuseoart@gmail.com
I posti sono limitati e dovranno essere confermati
Misure per la prevenzione del contagio da COVID-19: è possibile accedere solo se dotati di mascherina e Green Pass.

Un derby senza storia segna il giro di boa per Hc Valpellice e Hc Real Torino

Un derby piemontese senza storia segna il giro di boa per Hc Valpellice e Hc Real Torino nel Master Round della Italian Hockey League – Division 1. A Torre Pellice, infatti, i padroni di casa si impongono con un rotondo 8-0, in cui trovano la via del gol sette diversi elementi e registra uno shoot-out tra i pali il rientrante Andrea Basraoui. I valligiani salgono così al secondo posto della classifica a -5 dalla capolista Bolzano/Trento, ma con una gara da recuperare contro il fanalino di coda Milano Bears, mentre al termine del girone d’andata i torinesi viaggiano in quarta posizione con una sola lunghezza da recuperare nei confronti dei corregionali.

Sul ghiaccio del PalaCotta Morandini aprono le marcature Filippo Salvai e Giorgio Dei Poli nel primo periodo, ma è il secondo drittel a scavare il solco: le reti di Pietro Cullati, Nicolò Porporato, Paolo Gardiol e Lorenzo Martina disegnano il 6-0 con cui si va all’ultimo intervallo. Nell’ultimo terzo, quindi, sono ancora Filippo Salvai e Andrea Fraschia a fissare il punteggio definitivo. La Valpe tornerà in pista mercoledì 12 in casa per il recupero con i Bears e quindi sabato 15 a domicilio del Pinè, nella stessa giornata in cui il Real Torino sarà ospite del Cadore.

Daniele Galosso

“Infermieri bloccati nelle graduatorie”, l’allarme di Nursing Up

“Aziende sanitarie che non vogliono siano condivise con altre aziende sanitarie Piemontesi. Una vergogna che la Regione deve risolvere subito facendo rispettare la Dgr in vigore

“In un momento così difficile come quello che stiamo vivendo dobbiamo denunciare un comportamento a dir poco inaccettabile da parte di alcune aziende sanitarie piemontesi che, in un periodo di carenza enorme di infermieri e di nuova emergenza negli ospedali, hanno deciso di non condividere con altre aziende sanitarie sempre della nostra regione le graduatorie concorsuali a cui attingere per assumere gli infermieri. Si tratta di un comportamento che contravviene in modo palese la Dgr regionale (la 1-2300 del 18 novembre 2020) che prevede “l’obbligo per le AASSRR di consentire… l’utilizzo delle graduatorie di concorso pubblico e di avviso pubblico da parte delle altre Aziende sanitarie della Regione Piemonte).”

Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, “esige che la Regione intervenga immediatamente imponendo alle aziende sanitarie di condividere le graduatorie con le altre aziende sanitarie piemontesi pronte a stipulare contratti a tempo indeterminato per soddisfare la grande necessità di infermieri in tutte le strutture del nostro territorio”.

Il segretario regionale Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, aggiunge: “Questa specie di ‘guerriglia bambinesca tra aziende sanitarie’ che si ‘negano’ a vicenda gli infermieri è deplorevole. Sia perché contravviene una precisa direttiva regionale negando la possibilità che forze fresche di infermieri possano trovare la loro collocazione dove vi è la necessità, fatto ancora più grave con la nuova emergenza che stiamo affrontando. Sia perché gli infermieri non sono pedine o ‘oggetti privati’ di un’azienda sanitaria la quale poi impedisce alle altre di andare a proporre loro contratti che possono anche essere allettanti. Sappiamo per certo, ad esempio, che l’Asl Cn2 ha una graduatoria concorsuale di infermieri per stabilizzare a tempo indeterminato quelli che hanno un contratto a tempo determinato che non è intenzionata a condividere con le altre aziende pronte a offrire contratti.

La Regione deve imporsi obbligando le aziende a seguire le direttive regionali permettendo alle altre aziende di prelevare infermieri anche da graduatorie di aziende sanitarie diverse. La verifica urgente su questi fatti, verifica prevista anche dalla Dgr 1-2300 del 18 novembre 2020, è necessaria, irrimandabile e va fatta subito. Auspichiamo che una volta tanto la Regione riesca a essere veloce e risolutiva su questo incredibile problema. Infine, se tale Dgr non è stata abbastanza chiara per le aziende sanitarie piemontesi, la Regione emani subito una nuova direttiva più imperativa che sia definitivamente risolutiva per la problematica descritta”.

Gabiano, un artistico calendario “Made in Cile”

Per il 2022 il Comune di Gabiano ha realizzato un calendario davvero di livello.


A realizzarlo è l’artista ‘Mono’ Carrasco. Eduardo ‘Mono’ Carrasco è il nome clandestino e provvisorio – ma tutto ormai lo chiamano così – di Hector Carrasco, nato a Santiago del Cile nel 1954, grafico, muralista, promotore culturale della ‘Brigada Ramona Parra’, vive in Italia dal 1974 anno in cui vi giunse come rifugiato politico dopo il golpe militare che rovesciò il governo democraticamente eletto di Salvador Allende per portare al potere Augusto Pinochet.

Operatore culturale, curatore di mostre tematiche e realizzatore di progetti per grandi eventi come fiere di settore e mostre multimediali, nel Luglio del 2004 l’Ambasciata del Cile a Roma gli conferisce la Medaglia Pablo Neruda, onorificenza governativa promossa dalla Fundación Pablo Neruda.

Ha anche scritto alcuni libri: Il ragazzo che colorava i muri, Edizioni Punto Rosso, Milano, 1998; Il sogno dipinto, Hobby&Works, 2003; Cile, 11 settembre, 2003. Franco Angeli Editore, Milano; Inti Illimani, Storia e mito, Ricordi di un muralista, Il Margine, Trento, 2010.

Attualmente vive a Cantavenna, frazione di Gabiano Monferrato, dalla quale si gode un’ottima vista panoramica sulla Valle del Po ed il ‘mare a quadretti’ delle risaie del Vercellese.

E’ lo stesso Carrasco a raccontare come nel comune monferrino sia ‘arrivato per caso, cercando in internet, dopo aver valutato alcune proposte di un’agenzia”.

Il calendario riporta 12 suoi lavori, uno per mese, realizzati nel comune monferrino e, comunque in Valcerrina, tra cui quelli che si trovano nel salone polifunzionale e quello della scuola materna ed elementare terminato proprio sul finire dello scorso anno, con la collaborazione degli alunni.

Massimo Iaretti

Gioco ed edutainment: le nuove frontiere dell’apprendimento

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Lunedì 10 gennaio alle ore 18.00 il Museo del Risparmio e il MOIGE – Movimento Italiano Genitori onlus – presentano il webinar “Gioco ed edutainment: le nuove frontiere dell’apprendimento

L’appuntamento è inserito all’interno del ciclo di incontri online dedicato ai genitori, insegnati e a tutti gli interessati dal titolo “La Cittadinanza Attiva si impara in famiglia“, dove vengono approfonditi i temi legati alla cittadinanza economica e digitale.

Durante l’incontro si parlerà di come il gioco può potenziare l’apprendimento di bambini e ragazzi, approfondendo gli aspetti positivi e quelli patologici del gaming online. Se è infatti vero che i principi di cittadinanza economica, così come accade per la matematica e la storia, dovrebbero essere insegnati sin da piccoli, anche il gioco e le nuove tecnologie, nella loro veste digitale, possono essere mezzi efficaci per accrescere le conoscenze e il coinvolgimento di giovani e adulti.

Dopo i saluti introduttivi di Giovanna Paladino, direttore e curatore del Museo del Risparmio e di Elisabetta Scala, vicepresidente MOIGE, prenderanno la parola Paola Mattioli, docente ed esperta di didattica innovativa, Marco Crivello, dello staff del Museo del Risparmio, con una dimostrazione live delle App educative di SAVE e, infine, Gaia La Spina, psicologa MOIGE, con un intervento sulle strategie per guidare i ragazzi a un uso consapevole del gaming online e prevenirne la dipendenza.

La partecipazione è gratuita con iscrizione obbligatoria su: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-gioco-ed-edutainment-le-nuove-frontiere-dellapprendimento-230761733557

Covid nelle carceri, l’allarme dei Radicali

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Esplodono focolai di covid nelle carceri del Piemonte. Mario Barbaro e Sergio Rovasio: A fianco di Rita Bernardini, fare presto nel ridurre la “congestione” di corpi nelle carceri. L’Associazione Marco Pannella di Torino riprende iniziativa nonviolenta.

Dichiarazione di Mario Barbaro (Segreteria Partito Radicale) e Sergio Rovasio (Presidente Associazione Marco Pannella di Torino):

Purtroppo le notizie che ci giungono non fanno che confermare l’aggravarsi della situazione.
Al Carcere di Torino la situazione è drammatica così come abbiamo più volte evidenziato: sovraffollamento (quasi 1.400 detenuti su 1.060 posti di capienza regolamentare), presenza di topi e blatte e gravi carenze sanitarie, solo per citare alcuni punti. Ora si aggiunge la denuncia da parte dell’Osapp, il Sindacato di Polizia Penitenziaria, sui focolai di Covid che avanzano prepotentemente all’interno dei penitenziari e che esprime preoccupazione per le carceri piemontesi.
Rita Bernardini (Presidente di Nessuno Tocchi Caino) ha annunciato che riprenderà lo sciopero della fame a partire dalla mezzanotte del 10 gennaio per aiutare Governo e Parlamento a far presto per ridurre la “congestione” di corpi nelle carceri italiane.
La coraggiosa iniziativa di Rita Bernardini è iniziativa di amore nei confronti del diritto e della democrazia. Fare presto è imperativo.
Comunichiamo dunque che a partire dalla mezzanotte del 10 gennaio ripartirà l’iniziativa di sciopero della fame a staffetta da parte dei militanti dell’Associazione Marco Pannella di Torino. Scriveremo nuovamente al Presidente della Regione Piemonte Cirio e all’Assessore alla Sanità Icardi affinché venga messa in campo da subito ogni iniziativa volta ad alleviare la situazione insostenibile presente nelle carceri del Piemonte.

 

Decine di veicoli danneggiati, un arresto

Sono da poco passate le 23 nel quartiere Borgo Filadelfia quando un cittadino segnala al 112 NUE la presenza in strada di un soggetto intento a danneggiare veicoli in sosta.

Agli agenti del commissariato San Secondo giunti in seguito viene indicata la direzione di fuga dell’uomo, un trentenne di origine asiatica, e lo stabile in cui sarebbe entrato.

Fatto accesso nel palazzo, gli operatori avvertono il classico rumore delle mandate di una serratura. Una volta individuato l’appartamento, sarà lo stesso soggetto ad aprire loro la porta, in completo stato di ubriachezza.

Percorrendo a ritroso il tragitto effettuato precedentemente dal trentenne, i poliziotti constatano il danneggiamento di 20 veicoli, tra autovetture e scooter, ed il rinvenimento, poco lontano, di 2 tergicristalli spezzati ed uno specchietto retrovisore. Scattate le manette per danneggiamento aggravato.

Ristoranti e hotel, feste in rosso Crescono gastronomia e asporto

Le feste di fine-inizio anno chiudono con un bilancio in rosso per ristorazione e alberghi 

I dati di CNA Agroalimentare Piemonte indicano che le attività del settore  hanno perso rispettivamente il 50% a Capodanno e il 30% a Natale.

Per la distribuzione, ristoranti, strutture alberghiere e catering, è ancora profonda crisi. La gastronomia e l’asporto sono invece in aumento, perchè feste  si sono spostate dalle sale dei ristoranti alle sale da pranzo delle case.

Inoltre gli imprenditori stanno combattendo contro enormi difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime per le preparazioni.

I risultati del Polo del ‘900 Nuovi enti partner giovani, boom archivi digitali e menzione dall’Unesco

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Il 2021 è stato un anno di lenta ripresa e progressivo ritorno a una condizione che, in particolare per i luoghi che come il Polo sono pensati per essere abitati e vissuti liberamente anziché semplicemente visitati, non è ancora di totale ritorno alla normalità. Nonostante le lunghe chiusure e le incertezze nella programmazione, nel 2021 il Polo del ‘900 ha visto aumentare il numero degli Enti partner, da 22 a 26, ampliando ulteriormente competenze, spazi e offerta culturale per la cittadinanza.

PUBBLICO Sono state 24.500 le presenze totali registrate al Polo del ‘900 durante l’anno 2021. Un +11% rispetto al 2020 (22.120 presenze), considerando 104 giorni di chiusura, 6 mesi a capienza ridotta e 84 giorni di apertura completa (con il vincolo di prenotazione obbligatoria).

Circa 10mila persone hanno partecipato alle iniziative del Polo e degli Enti partner nell’ambito del programma culturale 2021 “Dove portano i Venti” e di altri progetti sul territorio. Gradito lo spazio nel cortile esterno di Palazzo San Daniele – aperto con ingresso contingentato da giugno a settembre con proiezioni, spettacoli, workshop – che conta quasi 2000 presenze con +95% rispetto al 2020. Altri 2000 partecipanti, invece, hanno preso parte alle attività sperimentate in Piazzetta Antonicelli e nel sottoportico di palazzo San Celso a seguito della pedonalizzazione – da giugno a settembre postazioni studio, aiuto compiti, servizi di consulenza notarili, piccoli eventi per bambini e famiglie, presentazioni di libri, gruppi lettura in collaborazione con le Biblioteche Civiche Torinesi e 50 realtà del quartiere e della città (scuole, associazioni, commercianti e fondazioni) nell’ambito del programma di iniziative estive della “Poloteca” e del “Polo en plein air”.

Per quanto riguarda la composizione del pubblico, il dato più significativo è la forte presenza di giovani. Il 50% di chi utilizza i servizi culturali di studio e biblioteca ha meno di 25 anni, l’84% è under 35. Tra gli studenti universitari emerge una significativa presenza di studenti di Ingegneria (18%), seguiti da Scienze Politiche (14%), Lettere e Filosofia (14%). L’8% degli utenti dei servizi è nato in un altro paese, mentre il 6% ha una cittadinanza straniera ed il 5% doppia cittadinanza. Il pubblico degli eventi è costituito invece per il 37% da under 35 (erano il 32% nel 2019), il 38% arriva da fuori Torino e il 33% è nuovo pubblico.

L’analisi qualitativa del pubblico realizzata dall’area monitoraggio evidenzia come l’86% degli utenti sia molto soddisfatto di come il Polo “sia riuscito ad adattare i suoi servizi, dando una risposta alle esigenze degli utenti rispetto alle nuove normative sanitarie”.

ATTIVITÀ DIDATTICHE Scuola, studenti e insegnanti sono interlocutori privilegiati del Polo. A fronte di una diminuzione del 15% degli studenti in presenza rispetto al 2020 (6.150), aumenta significativamente la partecipazione degli insegnanti del circa +218% (2700 nel 2021 rispetto agli 850 nel 2020), insieme al numero dei kit didattici, realizzati da storici e archivisti, scaricati dal sito del Polo con un +49% (600 nel 2021 utilizzati da circa 16.000 studenti – erano 404 nel 2020).

La formazione e l’aggiornamento professionale hanno riguardato anche il personale interno. Grazie alla vittoria del Bando GLAM di Wikimedia Italia, per 6 mesi lo staff del Polo e degli enti è stato affiancato da un esperto del mondo Wikimedia per la valorizzazione digitale dei patrimoni e la riscrittura di alcune voci Wikipedia a partire dalle fonti custodite.

DIGITALE Continua nel 2021 la produzione multimediale del Polo con podcast, video, interviste, contenuti fruibili dal sito del Polo, pagina FB, instagram e YouTube. Aumentano di un ulteriore 35% i minuti di visualizzazione FB e Youtube (270 mila minuti e 155.000 visualizzazioni) e del 15% gli utenti del sito (83.000 circa). Continua la produzione di podcast; sono 36 quelli presenti nelle pagine web del Polo, di cui 15 realizzati nell’anno su temi che spaziano dal calendario civile, alla storia delle idee politiche del ‘900 al funzionamento delle istituzioni europee.

Boom per gli archivi digitali. Il 2021 ha visto crescere in modo significativo la piattaforma digitale 9centRo sia per il numero di enti e fondi ospitati, sia per gli utenti, anche grazie a un restyling del sito realizzato a giugno 2021. Infatti, in un anno salgono del 443% gli utenti di 9CentRo (circa 17mila, di cui il 73% fuori Torino e il 15% fuori dall’Italia), mentre arrivano a quasi 700mila i contenuti consultabili (fondi, fotografie, manifesti, video, schede bibliografiche) grazie al progressivo ingresso degli archivi storici di architettura e di ingegneria del Politecnico di Torino e dei patrimoni della Fondazione Penna/Fuori!.

Particolarmente gratificante l’inserimento del Polo del ‘900 nella World Heritage Canopy Platform dell’Unesco che raccoglie le esperienze più innovative a livello mondiale di istituzioni che integrano la conservazione del patrimonio con lo sviluppo sostenibile e ha segnalato l’istituzione torinese per il suo essere un “centro inclusivo e multifunzionale” con la motivazione “Il modello del Polo del ‘900 propone la collaborazione come soluzione per la frammentazione istituzionale e culturale che costituisce il fulcro di una nuova ecologia dei sistemi culturali creativi e pone la comunità al centro del riuso contemporaneo degli edifici storici“.

 

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Jodi Picoult “Il libro delle due vie” – Fazi Editore- euro 18,50

«Il calendario del mio cellulare è pieno di morti».
Inizia con questo pugno nello stomaco uno dei romanzi più belli, intensi, profondi e sconvolgenti/avvolgenti pubblicati da poco. E’ della scrittrice americana 55enne Jodi Picoult, autrice di numerosi bestseller.

Protagonista è Dawn Edelstein che di lavoro fa la “doula di fine vita”, ovvero accompagna nell’ultimo impervio tratto di vita terrena i suoi clienti e i loro familiari. Lei si definisce «..un’appaltatrice generica di morte». Sostanzialmente si dedica a chi è malato terminale, sofferente, terrorizzato dal mistero che lo aspetta; ma guida anche le persone che lo circondano e devono prepararsi all’ultimo saluto e poi al vuoto lasciato da chi muore.
Perché «…morire significa abbandonare tutto» e il processo è lento e devastante.
La doula è una precisa figura professionale che assiste i malati negli hospice, oppure a domicilio, nel delicatissimo fine vita. Dawn arriva, cerca di capire se può assumere l’incarico e, in caso affermativo, il feeling con i moribondi è notevole, come pure l’appoggio che offre a chi li seppellirà.

Il romanzo inizia con un disastro aereo e su quel volo sta viaggiando Dawn. Sopravvive insieme ad altri pochi fortunati all’atterraggio di emergenza a Durham in North Carolina, e una volta dimessa dall’ospedale si trova a una svolta decisiva per la sua vita.
Prima opzione: tornare dal marito Brian e dalla figlia Meret.
Seconda chance: volare al Cairo dove 15 anni prima aveva svolto un importane lavoro di scavo archeologico mentre studiava a Yale e l’aspettava una brillante carriera di egittologa. Lì aveva lavorato con il grande amore della sua vita, l’aristocratico e affascinante Wyatt; tra i due c’era stata un’intesa incredibile su tutti i piani. Però la loro storia era rimasta irrisolta perché lei aveva dovuto abbandonare il campo per correre ad assistere la madre malata ed aiutare il fratello.

Ed è proprio nella sala d’attesa dell’ospedale, dove la madre sta morendo, che Dawn incontra Brian, che è lì per assistere la nonna malata. E’ così che tra i due inizia la storia.
Lui è uno scienziato, serio e affidabile.
Dawn, -pur essendo innamorata di Wyatt- vede nell’accademico Brian l’uomo giusto al momento e nel posto giusto. Quando poi si scopre incinta… è un attimo accettare la proposta di Brian e iniziare una vita insieme a lui.

Di più non vi racconto, ma preparatevi a pagine magnifiche che veleggiano dalle sabbie del deserto ai misteri degli antichi egizi e al libro delle due vie che è la prima mappa dell’aldilà.
La Picoult affronta varie tematiche: il travaglio del morire con tutto quello che comporta emotivamente…e non solo; la scoperta di qualcosa che si ignorava ma che spariglia le carte di una famiglia. E soprattutto i moti dell’anima più profondi di una donna che si trova al bivio, incerta se riprendere le fila di un percorso interrotto tanto tempo prima e iniziare una nuova vita con nuove prospettive…

 

Sara Wheeler “Fango e stelle” -Neri Pozza- euro 20,00

Sara Wheeler può essere definita a pieno titolo “cittadina del mondo”, dal momento che lo ha percorso in lungo e in largo e poi ne ha scritto in numerosi libri. Dopo essere stata editor, ora è docente ad Oxford. E’ una viaggiatrice studiosa con la valigia sempre pronta: ha esplorato i Poli, è passata dai deserti del Nord ai ghiacciai dell’estremo Sud, ha percorso tutto il Cile, è andata in canoa sul Rio delle Amazzoni, tra il 1994/95 ha trascorso 7 mesi al Polo Sud dove ha seguito e raccontato il lavoro degli scienziati in un libro, ed è stata la bellezza di 8 volte al Polo Nord.

“Fango e stelle” è il suo ultimo lavoro in cui racconta 3 anni di viaggio in Russia, sulle tracce degli scrittori della cosiddetta Età dell’oro del XIX secolo.
A metà strada tra un libro di viaggio e un saggio sulla letteratura di quel paese sconfinato, dalla bellezza mozzafiato, ma anche denso di contraddizioni. E tenta di capire cosa è rimasto della Russia di un tempo
-quella che si annida in pagine immortali- dopo il tracollo dell’Unione Sovietica.

E’ andata alla scoperta dei luoghi abitati e descritti dai geni della letteratura Russa: ha viaggiato a bordo della Trans-Siberiana, navigato il Mar Nero, attraversato l’immenso territorio Russo arrivando fino al Caucaso e indagato l’anima russa. Non solo quella che emerge dalle pagine dei grandi della letteratura del paese; esplora anche l’anima russa del presente, attraverso le zone che percorre, le condizioni di vita, le persone che incontra, il loro stile di vita e quello che le confidano.

Scopriamo i luoghi e le vite di Puškin, Dostoevskij, Turgenev, Lermontov, Gogol’, Čechov, Leskov, Gončarov e Tolstoj.
Di fatto sono i grandi fondatori della letteratura russa dei quali la Wheeler svela dettagli biografici, riassume i periodi storici nei quali vissero, analizza pagine delle loro opere.
Il viaggio inizia con Puškin, spesso invischiato in risse e vissuto grazie all’eredità paterna; c’è il grande Dostoevskij con il vizio del gioco d’azzardo e una tendenza alla xenofobia; Turgenev che parlava ben 15 lingue e amava il gioco degli scacchi; Gogol’ fissato con odori e profumi. E , tra gli altri, l’immenso Tolstoj.
Una sorta di godibilissimo “Grand Tour” che attraversa 8 fusi orari, paesaggi diversissimi fra loro, in cui racconta i mostri sacri della letteratura russa in modo sorprendente.

 

Pietro Castellitto “Gli Iperborei” – Bompiani- euro 18,00

Chissà se essere figlio di cotanti genitori – l’attore,regista e sceneggiatore Sergio Castellitto e la scrittrice Margaret Mazzantini- vuol dire non solo ereditare talento a piene mani, ma anche essere osservato in modo minuzioso e vivere artisticamente un po’ nel loro cono d’ombra.
Pietro ancor prima di compiere 30 anni ha rivelato il suo talento come attore, ha scritto e diretto il film “I predatori” – con cui ha vinto importanti premi- ed ora sciorina la sua scioltezza di scrittura in questo romanzo.

Gli Iperborei del titolo sono giovani, ricchi, vogliono provare un po’ tutto e passano il tempo tra feste chiassose con alto tasso alcolico e sballo, vacanze su barche lussuose e tracce di Nietzsche ovunque, grande passione di Pietro Castellitto che non per niente è laureato in Filosofia.
Il romanzo inizia con Poldo Biancheri, voce narrante, 27enne romano nato in una ricca famiglia, che a bordo piscina viene svegliato dal robottino che pulisce la vasca. Il giovane è l’emblema del conflitto interiore, una vita che annaspa ma si bea pure, dell’ambiente agiato a cui la sorte l’ha destinato, milieu infestato da qualche vizietto. Un mondo privilegiato di giovani, belli e dannati, in cui girano droghe, cibi raffinati e costosi, abitudini non propriamente sane e una noia esistenziale in cui cullare la propria solitudine.

Intorno a Poldo scorrazzano gli amici Tapia, Guenda, Pech, Stella Maraffa e Aldo. Nomi inusuali che già ci dicono qualcosa, un pool di 27enni dell’alta borghesia romana, “rampolli” che vivono nei quartieri più ricchi della capitale e conducono le loro vite al di sopra di ogni limite. Anzi di limiti non ne hanno proprio.

Sono provvisti di denaro, agi e lussi, uniti fin dai tempi dell’infanzia e sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Oppure impegnati ad affossare i genitori spesso pieni di lacune, e a smorzare il male di vivere che fa capolino nelle loro giornate oziose con psicofarmaci, champagne e liquori come se non esistesse un domani.

Di fatto dietro i loro eccessi alberga una sorta di innocenza perduta, Poldo si lascia andare spesso ai ricordi e tenta di capire la solidità dei legami con i suoi coetanei. Ogni giorno decide di non morire, una fiducia nella vita che sopravvive in un ambiente che poco ha a che fare con l’esistenza vera, ma galleggia in un ambiente di privilegi ed esistenze fittizie, nel nulla e nell’oblio. Su tutto aleggia un’inquietudine esistenziale che Castellitto sa raccontare benissimo e con una spietata crudezza che non fa sconti a nessuno..

Jane Harper “Ombre nell’acqua” -Bompiani- euro 19,00

La scrittrice australiana di origini inglesi Jane Harper ha vinto numerosi premi con il suo thriller di esordio “Chi è senza peccato” nel 2017; da allora un successo dopo l’altro. In “Ombre nell’acqua” ci porta in Tasmania, ad Evelyn Bay, luogo da sogno: paradiso terrestre, patria del surf, mare cristallino, spiagge infinite e natura incontaminata. Un Eden che vive soprattutto di turismo, una comunità ristretta in cui ci si conosce tutti, ognuno con i suoi segreti e un’atavica e consolidata rete di complicità.
Il titolo originale di questo romanzo è “The Survivors”, ovvero “I Sopravvissuti” che rende meglio lo spirito del libro. Non è solo il nome di 3 statue di ferro erette per tenere viva la memoria dei passeggeri e dell’equipaggio periti in un naufragio avvenuto un secolo prima.
Sopravvissuti sono anche gli attuali abitanti di Evelyn Bay che 12 anni prima erano stati colpiti da un’altra terribile tempesta. In primis a pagare un alto tributo alla violenza delle acque era stata la famiglia Elliot. Il figlio maggiori Fin e il suo socio erano affogati nel disperato e vano tentativo di salvare Kieran dal nubifragio.

Kieran Helliot, che era cresciuto lì con la famiglia si era salvato, ma la ferita delle morte del fratello Fin non si era mai rimarginata. Dopo 3 anni lontano dal paesino, ora è tornato con la compagna Mia e la loro figlioletta di soli 3 mesi, Audrey.
Kieran non ha mai superato quel trauma, il senso di colpa è più vivo che mai, e lui tenta di scaricare tanto dolore nuotando tutte le mattine a lungo.
Il padre, affetto da demenza senile deve essere ricoverato in una clinica della capitale; mentre la madre vuole installarsi in un appartamento vicino.
E’ anche l’occasione per rivedere i vecchi amici. Primo fra tutti Ash McDonald che organizza un incontro nell’unico bar della zona, il “Surf and Turf” dove lavora Olivia (detta Liv), ex ragazza di Keran e attuale compagna di Ash. Nel locale lavora come cameriera anche la giovane Bronte, studentessa d’arte a Camberra, e appassionata di fotografia, coinquilina di Olivia.

Ma le cose non andranno nel verso giusto: tanto per cominciare c’è chi addita Kieran come assassino.
Poi sulla spiaggia viene trovato il cadavere di Bronte ed ecco scattare il giallo sul quale indaga l’ispettore Sue Plendebury arrivata da Hobart per coadiuvare il sergente Chris Renn, che 12 anni prima aveva avuto l’incarico di accertare la dinamica della morte di Fin.
La trama si infittisce, viene a galla che la notte della tempesta era scomparsa anche la 14enne Gabrielle Birch, sorella minore di Olivia. Altri personaggi emblematici fanno poi capolino in questo thriller dall’ambientazione affascinante e ricco di molteplici risvolti psicologici dei protagonisti.