ilTorinese

Transizione ecologica: pubblico e privato insieme

LA STRATEGIA IN COMUNE TRA ENTI PUBBLICI, PRIVATI E ASSOCIAZIONI

Elettrificazione da fonti rinnovabili ed efficienza energetica degli edifici, tra incentivi statali e innovazione: il resoconto della tavola rotonda organizzata dall’azienda Coesa in occasione dei festeggiamenti per i suoi 10 anni dalla nascita e dell’inaugurazione della sua nuova sede nel cuore di Torino. Tante le novità in tema di soluzioni tecnologiche come spinta alla decarbonizzazione, tra cui il primo progetto di impianto fotovoltaico galleggiante in Piemonte.

  Mai come in questi giorni il dibattito sui temi energetici è così vivo. La limitazione delle forniture di gas dai Paesi dell’Est dovuta al conflitto in Ucraina sta provocando un impatto negativo non solo sulla lotta al cambiamento climatico, ma anche sul costo dell’energia per le imprese e per le famiglie data la dipendenza del nostro Paese dalle importazioni estere di gas e petrolio. Come prima risposta a questa situazione l’Italia a dicembre 2021 ha deciso di riattivare le centrali a carbone di La Spezia e Monfalcone. Ma a detta degli esperti la soluzione non è il ritorno al carbone o al nucleare o all’estrazione intensiva di gas naturale dal sottosuolo, quanto piuttosto una transizione energetica verso la decarbonizzazione con un’accelerazione sull’approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili, pulite e illimitate, come il vento, il sole o le maree. In particolare nel prossimo decennio sarà indispensabile incrementare di 6-8 volte le installazioni fotovoltaiche in tutti gli ambiti, domestico, industriale, commerciale e utility.

Di questi argomenti e delle sfide a cui dovranno rispondere con soluzioni concrete l’Italia e il Piemonte nei prossimi mesi si è dibattuto durante la tavola rotonda dal titolo “Transizione ecologica tra impatto sociale e trasformazione industriale”, organizzata dall’azienda Coesa in occasione dei festeggiamenti per i suoi 10 anni dalla nascita e dell’inaugurazione della sua nuova sede a Cit Turin, il quartiere liberty nel cuore di Torino. Presenti come relatori: Andrea Tronzano, Assessore allo Sviluppo delle Attività produttive della Regione Piemonte, Marco Gay, Presidente Confindustria Piemonte, Giorgio Marsiaj, Presidente Unione Industriali di Torino, Dario Gallina, Presidente Camera di commercio di Torino, Guido Saracco, Rettore Politecnico di Torino e Federico Sandrone, Amministratore Delegato di Coesa.

Tanti i temi all’ordine del giorno sviluppati dai rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria, dall’adozione del digitale in ambito energetico alle ricadute della transizione energetica sulle aziende del territorio, in particolare quelle legate all’automotive, dagli investimenti mirati che la Regione Piemonte ha predisposto nel breve e nel lungo periodo per agevolare il passaggio dalle fonti fossili alle rinnovabili alla ricerca universitaria in questo settore. Fino alle soluzioni tecnologiche più innovative progettate da Coesa come la building automationvolta al miglioramento dell’efficienza di un edificio con l’ausilio di tecnologie che permettono di gestire gli impianti, le reti informatiche e di comunicazione presenti, ad esempio, in uffici o edifici commerciali, o il nuovo impianto di fotovoltaico galleggiante.

Per contrastare l’emergenza climatica e ridurre la dipendenza di energia dall’estero è fondamentale oggi il ricorso alle rinnovabili. Purtroppo in Italia viene dato ancora poco spazio alle politiche di efficienza energetica e di sviluppo delle rinnovabili, se si pensa ai tempi lunghissimi per l’approvazione dei progetti e agli oneri per realizzare gli impianti che ricadono interamente sulle imprese. Ma è auspicabile che, grazie anche al recente pacchetto europeo di misure Repower EU[1], si avvii finalmente un forte rilancio delle energie pulite e del fotovoltaico, che potranno anche contribuire fortemente alla crescita occupazionale e alla decarbonizzazione del sistema energetico italiano. Quella dell’elettrificazione pulita, delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica e della sostenibilità è l’unica strada da seguire come punto di riferimento costante nel nostro percorso di avvicinamento agli obiettivi climatici e ambientali del 2050”.

Federico Sandrone, Presidente Consiglio di Amministrazione di Coesa Srl

 

Il primo impianto fotovoltaico galleggiante in Piemonte

A dire il vero anche il solare non è totalmente a impatto zero: i pannelli fotovoltaici consumano suolo, sono complessi da smaltire e la loro installazione rischia di andare a discapito di altri utilizzi, per esempio quello agricolo. Per questo motivo una delle soluzioni che pare destinata a crescere in tutto il mondo e che si sta soppesando anche in Italia è il cosiddetto floating photovoltaics o fotovoltaico galleggiante, che prevede la realizzazione di impianti a energia solare da collocare come copertura di canali e bacini artificiali.

All’interno di un progetto di riqualificazione ambientale, COESA è coinvolta nello studio preliminare, progettazione e messa in opera di un impianto fotovoltaico galleggiante nel bacino della Cava Germaire, ubicato a cavallo dei confini comunali di Carignano e Carmagnola, fuori dal centro abitato, sulla sponda destra del fiume Po, in Regione Germaire. L’impianto sarà costituito da un generatore fotovoltaico composto da 9.720 moduli fotovoltaici e da 45 inverter multi-inseguitori – ciascuno con inclinazione di 30° per ottimizzare la produzione – distribuiti su una superficie lorda di circa 5,6 ettari a fronte di un’area di bacino di circa 15 ettari, e a una distanza di almeno 50 metri dalla sponda. La potenza nominale complessiva è di 4.374,00 kWp e garantirà una produzione di circa 6 MW annui, in grado di provvedere all’autoconsumo dell’azienda estrattiva e immettere l’eccedenza in rete. L’impianto dovrà essere autorizzato da Regione Piemonte, Arpa ed Ente Parco e potrà essere ultimato entro la fine del 2023. Consentirà così una significativa riduzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera, nell’ordine di 3.500 tonnellate di anidride carbonica in meno ogni anno. Il progetto vedrà anche il coinvolgimento di istituzioni universitarie e di centri di ricerca scientifica con lo scopo di mettere sul campo sistemi avanzati che possano migliorare ulteriormente le performance dell’impianto e creare qualcosa di unico sul territorio piemontese.

 

Il bilancio di 10 anni di Coesa

Coesa è la società accreditata e certificata ESCo (Energy Service Companyfondata nel 2012 da due giovani laureati in ingegneria energetica e nucleare uniti dalla volontà di offrire ad aziende, pubblica amministrazione e privati le migliori soluzioni improntate al risparmio e all’efficientamento energetico (come impianti fotovoltaici, sistemi di accumulo, colonnine di ricarica, corpi illuminanti riconvertiti, centrali termiche, schermature solari, isolamenti, infissi e domotica energetica) e di aiutarli ad accedere agli incentivi statali dedicati.

Il suo board è composto da Federico Sandrone, co-founder e Presidente del Cda, Dario Costanzo, co-founder e Amministratore Delegato, e Paolo Bosco, socio e Direttore Tecnico. Il team, in continua espansione, può contare oggi su 20 risorse, con un’età media di 32 anni, tra cui giovani ingegneri civili ed energetici, esperti di project e innovation management e data science.

La sede di Coesa è appena stata inaugurata in occasione dei 10 anni dalla nascita ed è a Torino nella palazzina Ostorero di Via Beaumont 7, un edificio liberty nel quartiere Cit-Turin costruito nel 1900 dall’architetto Pietro Fenoglio, oggi ristrutturato e riqualificato dall’azienda.

Con la sua attività di progettazione, implementazione e gestione di processi complessi nell’ambito della transizione ecologica, Coesa è passata da un fatturato di 455 mila euro nel 2020 a 10 milioni di euro nel 2021 e un previsionale per il 2022 che si attesta intorno a 27 milioni, con un trend di crescita del 60% per i prossimi due, che porterebbe il fatturato a oltre 45 milioni nel 2024. Dal 2020 infatti si intensificano le attività di efficientamento energetico nel settore residenziale, grazie agli incentivi statali che consentono al privato cittadino di poter usufruire per esempio del superbonus 110, detrazioni fiscali, ecobonus, conto termico, certificati bianchi e più in generale dei Titoli di Efficienza Energetica, e COESA attua un rapido percorso di strutturazione dei processi per aiutare imprese e privati ad accedere alle agevolazioni orientandoli nel complesso panorama normativo.

Tra i numeri più significativi che può vantare l’azienda: circa 200 cantieri, oltre 90 mila metri quadrati di cappotto termico e 20 mila metri quadrati di infissi installati, 6 MWh di batterie, 5 MW di centrali termiche convertite in impianti ibridi (o pompa di calore) e oltre 2 MWp di impianti fotovoltaici, che portano a più di 90 milioni di euro di crediti ceduti ai partner bancari, solo negli ultimi due anni.

Grande importanza riveste per Coesa l’innovazione di prodotto come quella più recente sviluppata dall’azienda nel campo della building automation: un sistema che consente di poter mettere in comunicazione tra di loro gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili con i sistemi di termoregolazione dell’abitazione. Così impianti fotovoltaici, batterie di accumulo, colonnine di ricarica, pompe di calore e i caloriferi possono essere gestiti manualmente da un’unica app oppure guidati da un energy manager virtuale, un’intelligenza artificiale di nome Estìa in grado di proporre e adottare le migliori configurazione energetiche per il miglior confort termico a fronte di un risparmio economico. In questo modo COESA è in grado di creare un secondo livello di efficienza verso un concetto di cognitive building che sfrutta le straordinarie possibilità delle tecnologie IoT per gestire i consumi e creare un vero e proprio dialogo con i residenti fatto di osservazione, monitoraggio, previsioni e interventi in tempo reale. O ancora l’esclusiva piattaforma/app Coesa Digital Service Backbone appositamente sviluppata in collaborazione con la startup Huna che consente di rafforzare e velocizzare del 30-40% i processi di offerta, commessa e amministrazione e di mettere direttamente in comunicazione i clienti e i fornitori con il team dell’azienda per una miglior customer awareness. E infine Kaito, la prima piattaforma “Forestry-as-a-Service” in grado di mettere in relazione i proprietari di aree boschive e i professioni e le aziende di settore: attraverso l’implementazione di tecnologie satellitare di terze parti e l’utilizzo di smart contract è possibile garantire un servizio completo per clienti e fornitori. Il progetto nasce con l’obiettivo aziendale di perseguire i valori di sostenibilità ESG, di ridurre l’impatto di carbonio sull’ambiente e favorire l’economia circolare, il tutto con un business model innovativo e utile per la comunità.

La gestione della transizione ecologica è affidata congiuntamente al settore pubblico e a quello privato. E’ un banco di prova decisivo per misurare la capacità del Paese di fare sistema, per generare crescita e ridurre l’impatto ambientale. Centrale in questo processo è la condivisione dei dati, per un’analisi delle performance che generi ulteriore efficienza. Sono molti gli ostacoli da superare, burocratici e no, ma la direzione è oramai definita e credo che aziende come Coesa, siano la dimostrazione delle capacità crescenti delle imprese piemontesi“.

Marco Gay, Presidente Confindustria Piemonte

 

Le scelte che assumiamo oggi in tema di transizione energetica definiranno il futuro del nostro Paese e delle nostre aziende, dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Coesa è tra le imprese protagoniste di questo cambiamento. Come imprenditori, le nostre priorità sono la crescita del territorio, il benessere della comunità e la creazione di lavoro. E a questo proposito, il tema della transizione ecologica ha per Torino implicazioni particolarmente complesse, soprattutto per quanto riguarda l’automotive. Proprio per questo siamo molto amareggiati per il voto di ieri del Parlamento Europeo che mette al bando i motori termici dal 2035, un durissimo colpo per la filiera dell’auto”.

Giorgio Marsiaj, Presidente Unione Industriali di Torino

Confagricoltura, peste suina:  “Che cosa stiamo ancora aspettando?”

La peste suina è arrivata negli allevamenti. Nel Lazio sono stati scoperti due maiali infetti: è il primo caso di infezione in Italia che colpisce i suini domestici. “Non riusciamo a  comprendere che cosa si stia ancora aspettando – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – perché stiamo perdendo tempo prezioso, con provvedimenti a rilento, senza che venga attuata nessuna azione di depopolamento nelle aree infette, mentre al di fuori di queste l’abbattimento dei cinghiali, rispetto agli anni precedenti, è pressoché inesistente”.
Nella Repubblica Ceca, ricorda Confagricoltura Piemonte, la peste suina africana è stata eradicata in poco più di un anno e mezzo dal ritrovamento del primo cinghiale infetto; dopo tre mesi dall’inizio dell’emergenza sono stati avviati gli abbattimenti dei cinghiali con l’impiego di cacciatori e tiratori scelti delle forze dell’ordine. “Da noi – afferma Enrico Allasia – sono passati cinque mesi senza che siano adottate misure significative di contenimento della popolazione di cinghiale e la posa delle recinzioni, considerate propedeutiche per l’avvio degli abbattimenti, sono appena iniziate”.
Confagricoltura, che la settimana scorsa ha chiesto ai capigruppo a Palazzo Lascaris di promuovere la convocazione di un consiglio regionale aperto sulla peste suina, evidenzia come il Piemonte sia già oggi fortemente penalizzato dal mercato, soprattutto da quello internazionale, che preferisce evitare di acquistare prodotti suinicoli del territorio.
In Piemonte si allevano 1,4 milioni di capi suini e il comparto rappresenta poco meno del 9% del totale nazionale. “Il valore della filiera suinicola piemontese – dichiara Enrico Allasia – partendo dagli allevamenti e arrivando ai prodotti finiti, quali prosciutti, salumi e insaccati, supera i 700 milioni di euro, un patrimonio che corre il rischio di essere azzerato. Per questo chiediamo ancora una volta alle istituzioni di intervenire con urgenza avviando tutte le misure necessarie per arginare la diffusione del contagio, perché non ci sono più ragioni per temporeggiare e sperando che non sia troppo tardi”.

Gli industriali torinesi: sull’elettrico ci voleva più cautela. Rischi per Torino

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Il presidente dell’Unione Industriale di Torino, Giorgio Marsiaj, alla tavola rotonda organizzata da Coesa ha sottolineato che il tema della transizione ecologica ha per Torino implicazioni particolarmente complesse. “Non abbiamo mai detto di essere contro l’elettrico, ma solo che forse occorreva qualche anno di più, perché ci sono 70mila posti di lavoro a rischio e queste persone se pensano che non lavoreranno più non compreranno, e il Paese non crescerà”, ha aggiunto. “Per questo siamo amareggiati per il voto al Parlamento Ue, che mette al bando i motori termici dal 2035: è un colpo durissimo”.  “E’ vero – ha sottolineato Marsiaj – che le difficoltà creano opportunità, ma basta stereotipi: la situazione oggi è difficilissima. Ora ci preoccupiamo di reshoring, ma gli americani l’hanno fatto dieci anni fa. Siamo realistici, stiamo con in piedi per terra: noi imprenditori dobbiamo continuare a investire, anche se fare l’imprenditore in Italia è sempre stato un grande problema. Il tema della transizione ecologica è per Torino davvero complicato”.

I consigli salvavita per una casa più sicura

Tappa torinese per il tour di Prosiel e Adiconsum

Fa tappa a Torino il tour di presentazione della campagna triennale “La Casa SI Cura” lanciata dall’associazione senza scopo di lucro Prosiel per la sicurezza e l’innovazione tecnologica delle abitazioni

 Farà tappa a Torino sabato 11 giugno, il tour di presentazione della campagna “La Casa SI Cura”, lanciata dall’associazione senza scopo di lucro Prosiel per aumentare la consapevolezza sull’importanza di mantenere efficiente l’impianto elettrico delle abitazioni.

In Via Giuseppe Luigi Lagrange, dalle 10 alle 17.30 gli esperti di Prosiel e Adiconsum incontreranno i cittadini per condividere le regole necessarie a rendere le abitazioni sempre meno “a rischio incidenti”. Non solo, presso lo stand allestito dalle associazioni, i cittadini potranno raccogliere informazioni sulla corretta gestione dell’impianto domestico e richiedere controlli a domicilio.

Nei prossimi 3 anni, la campagna coinvolgerà produttori, professionisti, Associazioni e Istituzioni e, tra maggio e novembre 2022, si sposterà in diverse città italiane (dopo Torino, il tour farà tappa a Pistoia e Bologna) per incontrare i cittadini e condividere i consigli per una corretta gestione dell’impianto domestico. Un progetto anche digitale grazie al portale www.lacasasicura.org dove trovare informazioni, approfondimenti, articoli, video e consigli per la gestione consapevole dell’impianto elettrico tra cui un vademecum di 10 regole per la sicurezza domestica per mantenere efficiente l’impianto elettrico adottare un comportamento salvavita:

  1. non lasciare accesi apparecchi che potrebbero causare un incendio

  2. non coprire apparecchi di illuminazione con panni, fogli di giornale o altri materiali incendiabili

  3. non utilizzare apparecchi nelle vicinanze di liquidi infiammabili

  4. non utilizzare tappeti o simili come copertura di prolunghe a pavimento

  5. non sovraccaricare mai le prese multiple (“ciabatte”) oltre la soglia di potenza indicata

  6. non togliere la spina dalla presa tirando il cavo

  7. non posizionare il frigorifero vicino a fonti di calore

  8. non utilizzare elettrodomestici con mani bagnate e/o scalze

  9. non utilizzare apparecchiature elettriche per scopi non previsti dal costruttore

  10. non intervenire sull’impianto elettrico senza aver tolto prima la corrente dall’interruttore generale.

Gesti semplici a cui la campagna di Prosiel affianca consigli per l’uso e la manutenzione degli impianti, tra cui: ricorrere sempre a imprese abilitate, richiedere la Dichiarazione di Conformità, far sostituire le prese danneggiate, verificare la presenza della marcatura CE e molto altro.

I consigli condivisi da Prosiel sono resi più che mai attuali dalla pandemia da Covid-19, alla luce del mutato stile di vita – tra domotica e smart working – e degli aggiornamenti tecnici e normativi delle abitazioni, non più solo luoghi in cui vivere ma veri e propri centri polifunzionali.

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Sono Soci di Prosiel: Adiconsum (Associazione Difesa Consumatori), Albiqual (Albo dei Costruttori Qualificati di Impianti Elettrici ed Elettronici), ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari), ANIE Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche), Arame (Associazione Nazionale Agenti e Rappresentanti Materiale Elettrico), CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), CNA (Confederazione Nazionale Artigianato e Piccola e Media Impresa), CNI (Consiglio Nazionale degli Ingegneri), CNPI (Consiglio Nazionale Periti Industriali e Periti Industriali Laureati), Confartigianato Elettricisti, ENEL, FME (Federazione Nazionale Grossisti e Distributori di Materiale Elettrico), IMQ (Istituto Italiano del Marchio di Qualità), UNAE (Istituto Nazionale di Qualificazione Imprese d’Installazione Impianti), Utilitalia (Federazione Imprese Ambientali, Energetiche ed Idriche), con la partecipazione di UNC (Unione Nazionale Consumatori).

Rifondazione: No al polo bellico

AGLI IPOCRITI DEL CONSIGLIO COMUNALE DICIAMO:

Non c’è alcun dubbio che viviamo in una società (borghese) basata sull’ipocrisia. Ne è un plastico esempio il Consiglio Comunale di Torino. Da una parte, infatti, il Comune di Torino aderisce alla campagna “Italia Ripensaci!”, che si batte affinché l’Italia aderisca al Trattato internazionale per la messa al bando delle armi nucleari. Dall’altra lo stesso Consiglio Comunale ha approvato, a stragrande maggioranza, la mozione  presentata dal capogruppo della “Lista Civica per Torino che impegna la Città (Sindaco e Giunta Comunale) a sostenere la candidatura di Torino per la sede europea del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (D.I.A.N.A.), che, tradotto in italiano, è una rete di sperimentazione e di  innovazione che dovrebbe sostenere la NATO nella sua attività militare e guerrafondaia tramite due Centri “Regionali”, da istituirsi uno in Europa e uno negli USA.

Non vorremmo deludere le aspettative dei “volenterosi pro NATO”, ma risulterebbe che il centro europeo sia già stato assegnato alla Gran Bretagna. L’allontanamento da Torino è  anche il frutto della mobilitazione che si è sviluppata in città nei mesi scorsi, e alla quale rivendichiamo la nostra partecipazione. Cionondimeno la mozione approvata dal Consiglio Comunale resta ugualmente pericolosa, perché non è stato affatto cancellato, invece, il progetto di realizzare a Torino uno dei nove centri per l’innovazione dell’industria aerospaziale previsti in Europa, da costruirsi nell’area di corso Marche, con il nome pomposo di “Città dell’Aerospazio”. Che c’è di male in tutto ciò? “Un fatto molto semplice – afferma Fausto Cristofari, segretario provinciale di Rifondazione Comunista Torino – e cioè che dietro a magnifiche immagini futuristiche, si nasconde in realtà l’industria bellica. E proprio nel momento in cui l’alito mortifero della guerra è tornato ad affacciarsi in Europa, il Consiglio Comunale si esprime a favore della costituzione a Torino di una struttura della NATO. Come se già non bastassero, in Italia la base di Aviano (dove si custodiscono armi nucleari), quella di Ghedi o le numerose basi americane in Sardegna, tristemente famose per i danni prodotti dall’uranio impoverito.”

Prima di finire anche noi additati nella lista dei filo putiniani – continua Cristofari –  tengo a ribadire ciò che abbiamo sempre detto e ripetuto: consideriamo come un atto criminale l’invasione russa dell’Ucraina. Per fermare questo atto criminale, però, non si possono ignorare le responsabilità degli USA e della NATO. Non vogliamo basi NATO né a Torino né Italia. Produrre armi vuol dire farsi complici della principale causa delle guerre nel mondo: gli enormi profitti portati dall’industria bellica. La quale, nel caso torinese, si avvarrebbe anche, fatto ancor più aberrante, della collaborazione dell’Università, che pensavamo fino a ieri luogo dedicato alla cultura, non alla guerra. Utilizziamo piuttosto le alte competenze nel campo della ricerca e dell’innovazione già patrimonio di Torino per lo sviluppo di dell’industria civile!

Inutile dire che bisognerà opporsi a tutto questo. Sviluppando al massimo, nelle prossime settimane, la controinformazione e sostenendo le mobilitazioni per un progetto di città basato sulla cura (delle persone e del territorio) e non sulla morte e la distruzione su cui si regge l’industria bellica.

Una prossima iniziativa è già in programma, a Torino, lanciata dal “Comitato contro la guerra e chi la arma”, di cui siamo parte, per il prossimo 2 luglio. Occorrerà renderla ancora più ampia e coinvolgente. Noi ci saremo!

Permessi di soggiorno irregolari: arresti a Torino

Nella mattinata odierna è stata data esecuzione a misure cautelari restrittive nei
confronti di nove indagati emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari presso
Tribunale di Torino su richiesta della Procura della Repubblica all’esito di una
complessa indagine promossa e condotta dalla Squadra Mobile di questo capoluogo.
Le indagini, svolte costantemente in totale sinergia con l’Ufficio di Procura, sono state
rivolte a fare piena luce su alcune anomalie relative alla trattazione di pratiche di
rilascio o rinnovo di permessi di soggiorno per stranieri.
Secondo l’ipotesi dell’accusa, sussistono gravi indizi di colpevolezza in ordine
all’esistenza di un’associazione per delinquere composta da cittadini italiani e stranieri,
della quale sarebbero partecipi operatori dell’Ufficio Immigrazione della Questura di
Torino, tra cui due appartenenti alla Polizia di Stato ed un mediatore culturale.
Il G.I.P. presso il Tribunale di Torino ha disposto la misura della custodia cautelare in
carcere nei confronti di nove persone per il delitto di cui all’art. art. 416 c.p., in
relazione agli artt. 319 e 321 c.p. (associazione per delinquere finalizzata alla
corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio) e per vari episodi di corruzione per atti
contrari ai doveri d’ufficio.

In primo grado 5 anni all’ex assessore Rosso

Il maxi processo Carminius, sulle presunte cosche della ‘ndrangheta nel territorio di Carmagnola e nella cintura sud di Torino, con 29 imputati, di cui 13 per associazione mafiosa è andato a sentenza oggi ad Asti. L’ex deputato e assessore regionale Roberto Rosso, difeso dall’avvocato Giorgio Piazzese, è stato condannato a 5 anni in primo grado.

Stand dell’Esercito italiano a Torino Comics

Torna a Lingotto Fiere di Torino la grande festa di Torino Comics dedicata ai fumetti e al mondo Cosplay. L’Esercito è presente nei 3 giorni di fiera, con personale dell’info point del C.M.E. Piemonte che fornisce informazioni sulle opportunità di studio e di lavoro che la Forze Armate offre, e rispondendo alle curiosità di ragazzi e ragazze. E con la partecipazione del 32* Rgt Guastatori di Fossano, che con i due Robot Pack e iRobot110 stanno intrattenendo i numerosi visitatori.

Per gelosia un minorenne lancia monopattino contro rivale

E’ dovuta intervenire  una volante della polizia per una lite tra due minorenni. Uno di loro ha lanciato un monopattino, noleggiato in sharing, contro il contendente, senza  riuscire a  colpirlo. La motivazione sarebbe la gelosia per questioni affettive.  Il fatto è avvenuto a Novara. L’aggressore è stato denunciato per il reato di danneggiamento aggravato e getto pericoloso di cose.

E’ calato il sipario sui XXXVII Giochi Nazionali Estivi Special Olympics: i giochi della rinascita

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LA BANDIERA DELL’INCLUSIONE SPORTIVA HA CONQUISTATO IL CUORE DEI TORINESI E NON SI FERMERÀ QUI

 

Questa mattina, con le ultime gare di bowling, bocce, calcio a 5, equitazione, ginnastica artistica, nuoto, pallavolo e tennis in programma, è calato il sipario sui XXXVII Giochi Nazionali Estivi Special Olympics: i giochi della rinascita dopo i 2 anni di stop causato dalla pandemia hanno letteralmente invaso Torino di una colorata atmosfera di festa e sport, segnando l’inizio di un percorso che porterà il capoluogo piemontese a ospitare i Giochi Mondiali Invernali nel 2025. Tutto questo grazie all’entusiasmo degli oltre 3mila atleti con e senza disabilità intellettive partecipanti e di tutto il movimento approdato in città per la manifestazione, comprensivo di 1300 volontari, 420 delegati accompagnatori, 520 tecnici e 1400 familiari.

 

La bandiera dell’inclusione attraverso lo sport firmata Special Olympics, accompagnata dal claim #TORniamoINcampO, ha sventolato più forte che mai, riuscendo a conquistare il cuore e la mente dei torinesi anche grazie alle storie di atleti come Federica Borla dell’Eurogymnica Torino, protagonista anche durante la Cerimonia d’Apertura con un discorso in grado di far vibrare tutto lo Stadio Olimpico “Grande Torino”: «È davvero emozionante – ha racconta tra una gara e l’altra – riuscire a fare una cosa che non pensavi di poter fare. Durante le gare di ginnastica ritmica sono più determinata e coraggiosa, supero le mie difficoltà e sento che la diversità non esiste perché quando facciamo sport siamo tutti uguali. Special Olympics organizza gare piene di atleti che vogliono solo dimostrare le proprie capacità e raggiungere i propri obiettivi: è un mondo meraviglioso che mi fa sentire davvero bene».

 

Mercoledì sera al PalaVela, sede del Villaggio Olimpico (chiuso oggi con il Programma Salute Opening Eyes) è andata in scena la Cerimonia di Chiusura: a segnare simbolicamente il passaggio di consegne tra Torino e la prossima sede dei Giochi è stata la consegna della bandiera di Special Olympics Italia nelle mani del Vice-Presidente Nazionale Alessandro Palazzotti, accompagnato dal Direttore Nazionale Alessandra Palazzotti e dal Direttore Regionale Charlie Cremonte: “Voglio ringraziare – ha commentato il primo – la Regione Piemonte, la Città di Torino, le autorità e tutte le istituzioni che hanno permesso la realizzazione di questi Giochi Nazionali Estivi. Insieme a loro, un grandissimo ringraziamento va a tutti i volontari che ci hanno accompagnato in questo fantastico viaggio e contribuito ad allestire tutti gli impianti, e ovviamente al Comitato Organizzatore nazionale e locale per aver realizzato la manifestazione in condizioni non semplici. Ma il ringraziamento più grande va ai nostri atleti, stupendi come sempre, e ai familiari che in questi giorni ci hanno mandato tantissimi messaggi di complimenti e che ci hanno sempre sostenuto in un periodo dove ci siamo impegnati tantissimo”.

 

Di seguito, il dettaglio degli impianti:

  • Atletica Leggera: Stadio Primo Nebiolo, Viale Luigi Huges 10 Torino
  • Badminton: Pala Vela, Via Ventimiglia 145 Torino
  • Bocce: Bocciofila Borgo Rossini, C.so Terenzio Mamiani 5 Torino /

Bocciodromo Crescenzio Colletta, Lungo Dora P. Colletta 53 Torino

  • Bowling: King Center, Via Monginevro 242 Torino
  • Calcio: CUS Torino, Via Milano 63 Grugliasco
  • Canottaggio: Circolo Canottieri Esperia, C.so Moncalieri 2 Torino
  • Indoor Rowing: Società Canottieri Armida, Viale Virgilio 45 Torino
  • Dragon Boat: Circolo Canottieri Esperia, C.so Moncalieri 2 Torino
  • Equitazione: Circolo Ippico Horsebridge, Via Supeia Gallino 27 Nole
  • Ginnastica Artistica: PalaGinnastica, Via Giacinto Pacchiotti 71 Torino
  • Karate: Palazzetto Le Cupole, Via E. Artom, 111 Torino
  • Ginnastica Ritmica: Palasport Moncrivello Eurogymnica, Via Moncrivello 8 Torino
  • Golf: Royal Park I Roveri, Rotta Cerbiatta 24 Fiano
  • Tennis: Circolo della Stampa Sporting, C.so G. Agnelli 45 Torino –

Impianto Sportivo Gaidano, Via Modigliani 25 Torino

  • Pallacanestro: Centro Sportivo Sisport, Via Olivero 40 Torino
  • Pallavolo: Pala Vela, Via Ventimiglia 145 Torino
  • Nuoto: Acquatica Torino, C.so Galileo Ferraris 290 Torino /

Palazzo del Nuoto, Via Filadelfia 89 Torino

  • Tennis Tavolo: CUS Torino, Palazzetto di Grugliasco Via C.L.N. 53 Grugliasco
  • Nuoto Acque Libere: Laghi di Avigliana, Via Monte Pirchiriano Avigliana
  • Flag Rugby: CUS Torino, St. del Barocchio 27 Grugliasco

 

Il programma completo è disponibile a questo link: https://www.specialolympics.it/xxxvii-giochi-nazionali-estivi-special-olympics-torino-2022/programmi-e-impianti/

 

Le immagini, con aggiornamenti quotidiani, sono disponibili a questo link: https://www.flickr.com/photos/special_olympics_italia/

 

I Giochi Nazionali Estivi Special Olympics di Torino 2022 sono realizzati in collaborazione e con il patrocinio di Piemonte 2022 – Regione Europea dello Sport, Regione Piemonte, Città di Torino e Rai per il Sociale. Special Olympics Italia è un’associazione benemerita riconosciuta dal CONI e dal Comitato Italiano Paralimpico

Premium Partner Banca Intesa San Paolo

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Silver Partner Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino, iZilove Foundation, Mitsubishi Electric

Bronze Partner Belron, Cooperativa Sociale Sportivamente, Rotary Distretto 2031

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Mobility Partner Toyota

YAP Partner iDO

Healthy Athletes Partner Golisano Foundation

Le Torce sono state realizzate per Special Olympics da Bonino Carding Machines Srl

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