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Dal 26 al 28 settembre, il centro di Torino si trasformerà in una vetrina urbana aperta, accogliendo aziende, concept car, installazioni, talk, test drive, prototipi, mostre e incontribusiness-to-business.
Dopo il successo della prima edizione, Salone Auto Torino si rafforza come piattaforma che unisce linguaggio culturale e visione industriale. Il format, pensato come evento diffuso e gratuito, offrirà momenti di confronto tecnico, networking professionale, presentazioni pubbliche e workshop verticali. Torino si candida a essere il place to be per chi opera nell’automotive design, nella mobilità sostenibile e nell’innovazione dei servizi e delle tecnologie.
L’edizione 2025 del Salone Auto Torino introdurrà alcune modifiche al suo format, tracciando un perimetro differente e più concentrato dell’area espositiva che offrirà ai visitatori un’esperienza unica tra le meraviglie dell’industria automobilistica e quelle architettoniche di Torino: le novità di prodotto, i prototipi e le supercar si troveranno nelle suggestive e scenografiche piazza Castello, piazzetta Reale e nei Giardini Reali.
Il format dell’evento, che offre ingresso libero e esposizione all’aperto, si distingue per un orario esteso, dalle 9 alle 19, e per una formula che privilegia l’interazione diretta con il pubblico, sia nella versione statica-espositiva che per quanto riguarda le prove su stradacon i test drive.
Questo approccio ha riscosso un successo crescente, con sempre più case automobilistiche che stanno riservando gli spazi disponibili e, di conseguenza, si prevede un aumento significativo del numero di espositori per l’edizione del 2025.
Venerdì 26 settembre alle ore 10 si svolgerà l’inaugurazione di Salone Auto Torino, insieme ad Andrea Levy, Presidente Salone Auto Torino, e alla madrina ufficiale della manifestazione, Federica Masolin, giornalista sportiva di Sky, che accoglieranno media, addetti ai lavori e istituzioni politiche nazionali e del territorio per il taglio del nastro e la giornata stampa della manifestazione.
Sabato 27 settembre si svolgerà Supercar Meeting Venaria Reale Torino, un’esperienza esclusiva che coinvolgerà 100 equipaggi di collezionisti da tutta Italia e che prevederà il meeting delle supercar in via Mensa, a Venaria, chiusa per l’occasione. I partecipanti potranno visitare la Reggia di Venaria, pranzare insieme in piazza Annunziata, saranno salutati e annunciati da Fabio Giulivi, Sindaco della città di Venaria Reale, per poi ripartire alla volta di Torino, dove entreranno nel cuore di Salone Auto Torino.
Elemento di rilievo dell’edizione 2025 sarà la prima edizione del Torino Automotive Design Award (TADA), premio internazionale che celebra l’eccellenza nel design automobilistico contemporaneo, con particolare attenzione ai progetti provenienti dalla Cina, Paese Partner Ufficiale. L’obiettivo è valorizzare linguaggi estetici, innovazione tecnologica, sostenibilità e visione human-centric, favorendo il dialogo tra Europa e Asia.
Il TADA nasce nell’ambito dell’iniziativa “Piemonte Meets China – Torino Automotive Design Award”, lanciata a Milano, ed è organizzato da Salone Auto Torino con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino, in collaborazione con il China Design Center Milano (CDC Milano) come Co-organizzatore Speciale, Auto&Design come Media Partner e curatore della giuria, e Italdesign come Partner Tecnico per identità visiva e trofeo ufficiale.
A selezionare i progetti vincitori sarà una giuria composta da alcuni dei più importanti nomi del car design italiano: Joaquin Garcia, Head of Design, Italdesign, Fabrizio Giugiaro, CEO, GFG Style, Felix Kilbertus, Chief Creative Officer, Pininfarina, Samuel Chuffart, VP & Head of Design, Icona Design, Giuliano Maria Biasio, Head of Design, Torino Design, Luciano D’Ambrosio, Founder & CEO, LDA Design, Michael Robinson, Head of Design, Blue Engineering Design, Lowie Vermeersch, Founder & Head of Design, Granstudio, Domenico Lubrano, Studio Manager, Erre Design.
La cerimonia di premiazione del TADA si terrà venerdì 26 settembre alle ore 15.00 presso il Palazzo Reale di Torino, durante la giornata stampa del Salone Auto Torino.
TORINO CLICK
Tutte le donne desiderano che il giorno del loro matrimonio sia indimenticabile. E vogliono
apparire radiose. L’abito che indossano deve essere perfetto.
Tutto questo, per chi è curvy o comunque ha una fisicità “non standard”, è spesso quasi
impossibile da realizzare.
Una donna che non indossi una taglia “moda”, o che abbia forme fuori dai canoni, ha poche (o
nessuna) possibilità di provare il proprio abito, e deve accontentarsi. O arrangiarsi.
La rivoluzione “body positive” delle designer di Sposa Curvy scardina queste convenzioni: non
esistono “spose sbagliate”, perché non sono le forme che devono adattarsi al vestito ma l’esatto
contrario.
Il prossimo weekend a Torino (venerdi, sabato e domenica 26, 27 e 28 settembre in corso Vittorio
Emanuele II 32, presso Atelier Rosalba Gabrielli) si terranno i “Curvy Special Days”, un evento
per scoprire il Metodo SenzaTaglia di Sposa Curvy, che si ripeterà in varie città italiane fino a fine
anno.
Durante queste giornate, le partecipanti saranno assistite da una figura professionale creata e
formata dal brand, la Curvy Specialist, che darà loro consigli, supporto nella scelta del modello
perfetto per le loro fisicità, che le affiancherà anche dal punto di vista psicologico per esaltare
ogni bellezza e unicità.
La moda dovrebbe essere inclusiva, e Sposa Curvy incarna questo principio nella propria
modellistica, che abbraccia la varietà delle forme femminili: viene trasmesso un messaggio forte,
cioè non esiste una misura unica di bellezza, non ci sono corpi che valgono più di altri, e ogni
donna merita di sentirsi incredibile nel giorno del suo matrimonio”.
“Da sempre siamo attente e vicine alle esigenze delle nostre clienti – afferma Cinzia Pizzichini,
founder del brand e ideatrice del Metodo senza Taglia Sposa Curvy – Per questo abbiamo creato i
“Curvy Special Day”, per seguirle e consigliarle insieme alle consulenti degli atelier, formate
sulll’utilizzo del nostro metodo”.
“Molte ragazze temono di dover scegliere il proprio abito da sposa solo guardando modelli di
misure più piccole, per poi solo immaginare come sarà il loro abito, o di accontentarsi della prima
taglia giusta che riescono ad indossare – prosegue Francesca Salvatorelli, designer Sposa Curvy
– Il timore di essere derise o giudicate, fa rimandare la scelta e le fa sentire insicure e
inappropriate, e questo è proprio ciò che gli eventi “Curvy Special Day” vogliono evitare, dando
ad ogni sposa la possibilità di sentirsi bella e speciale al di là della taglia che indossano”.
Per info: tel. info@sposacurvy.com
Giuseppe Culicchia, scrittore, giornalista e direttore del Circolo dei Lettori, presenterà il suo libro sul Toro, intitolato “Torino, 16 maggio 1976-Un tuffo al cuore, vecchio e granata” venerdì 26 settembre, alle ore 18, presso la libreria Luxemburg della Galleria Subalpina.
Il libro è uscito lo scorso 19 settembre e rappresenta il racconto in prima persona del piccolo Giuseppe, attraverso il mondo granata, in quel magico anno in cui il Toro vinse il primo e ultimo scudetto dopo la tragedia di Superga. Si tratta della storia di questo storico scudetto vissuto attraverso lo sguardo di un bambino che, come gli adulti, non poteva immaginare che quella sarebbe stata una gioia unica e irripetibile. La gioia per l’ultimo scudetto del Torino, quello del Presidente Orfeo Pianelli, di mister Gigi Radice e dei “gemelli del gol” Pulici e Graziani. Uno scudetto sofferto e meritato, con cui i granata resero omaggio agli invincibili di Capitan Mazzola.
Gian Giacomo Della Porta
Il Torino torna alla vittoria e conquista il pass per gli ottavi di finale di Coppa Italia superando il Pisa per 1-0. Dopo un periodo complicato, la squadra di Marco Baroni mostra segnali di ripresa e approccia la gara con maggiore intensità e determinazione.
Il gol decisivo arriva nel primo tempo: sugli sviluppi di un calcio piazzato, Casadei sfrutta una disattenzione della difesa toscana e insacca di testa. Il Pisa, guidato da Gilardino, fatica a entrare in partita e non riesce mai a impensierire davvero la retroguardia granata.
Il Toro controlla e, senza brillare, porta a casa un successo importante che vale l’accesso agli ottavi, dove affronterà la Roma.
Enzo Grassano
Destinazioni vicine, mete poco conosciute, valorizzazione delle economie locali.
Lo praticano in molti per questioni di tempo, per ragioni economiche, ma anche per non seguire le masse: è il microturismo una tendenza decisamente in crescita. È l’espressione di un interesse verso destinazioni vicine, che cambia la relazione tra il turista e le mete che visita e che da’ un nuovo senso al peregrinare per svago. Visitare piccole località, gioielli sconosciuti offre al turismo un nuovo volto che rispecchia il concetto di un ritrovato utilizzo del tempo, più dolce, che consente di annullare la frenesia del dover vedere, per credere di viaggiare veramente, troppe attrazioni e male: vince, dunque, la qualità, la bellezza di ridotte dimensioni e il relax. Ma quali sono le caratteristiche e i vantaggi del micro turismo?
Sicuramente questo e’ un modo di viaggiare sostenibile che promuove un turismo a basso impatto ambientale, rispettoso delle risorse naturali e culturali e sostiene le piccole imprese, agriturismi e artigiani, contribuendo alla crescita economica delle comunità. Un’altra prerogativa è data dalla qualità del viaggio: i visitatori possono vivere momenti unici lontano dalle folle, dalle file e da tutte quelle situazioni che possono trasformare una vacanza in un tormento da cui, talvolta, ci si deve riprendere. Lo scambio culturale ha una dimensione diversa, si possono visitare piccole cantine, ammirare siti non troppo noti ma carichi di significato e di arte, conoscere piccole comunità con tutte le loro tradizioni, dalla enogastronomia all’artigianato, dalle consuetudini d’altri tempi alla conoscenza del folclore, dei miti e delle leggende. I benefici non sono solo socio-culturali o economiche, infatti la pratica di questo tipo di turismo, riparato e lento, consente la crescita personale, sviluppa più facilmente l’empatia nei confronti di realtà ridimensionate dove ogni cosa ha una differente concezione di realta’, meno attuale forse, ma autentica. È certamente meraviglioso andare dall’altra parte del mondo a vedere luoghi esotici, spiagge sconfinate e conoscere culture completamente diverse dalla nostra, a volte rappresenta un sogno, ma l’immersione in luoghi dove si vive e si respira l’aria della ricca semplicità e della meraviglia in scala ridotta è un altro desiderio che in molti hanno riconsiderato e che stanno perseguendo.

Laboratori, corsi di artigianato o enologia, inoltre, sono altre attività che arricchiscono ancora di più il “micro” turismo; e’ come accedere all’interno di un mondo vicino, ma anche lontano dalla routine e dalle abitudini quotidiane, dove lo scambio assume un valore diverso, misurato, appassionato. Questa attività in costante crescita permette poi di preservare e mantenere parte della nostra arte e della nostra cultura altrimenti poco attenzionate e quindi mal curate.
Il microturismo, dunque, affronta e vince diverse sfide; restano da perfezionare le infrastrutture o crearne di nuove e adeguare le strutture alla crescita di questa attività perché’ questa modalità di viaggiare rappresenta una valida alternativa per il futuro del settore turistico. Qualche dato?
Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), nel 2023 l’Italia ha raggiunto un nuovo record storico con oltre 447 milioni di presenze negli esercizi ricettivi, superando i livelli pre-pandemici del 2019. Il Nord-Est dell’Italia si conferma la ripartizione geografica preferita dai turisti, con 176,2 milioni di presenze, pari al 39,4% del totale nazionale. Di queste, oltre 100 milioni sono attribuibili a turisti stranieri.
Maria La Barbera
A Madrid dal 30 settembre al 2 ottobre prossimo
Dopo la presenza in Francia con lo stand al Medfel di Perpignan, alla Fruit Logistica di Berlino in Germania, il CAAT ( Centro Agroalimentare di Torino) continua a espandere la sua visione Internazionale con la presenza in collettiva al Fruit Attraction di Madrid in Spagna dal 30 settembre al 2 ottobre prossimo, dove presenzierà allo stand del Maed in Piemonte con il consorzio AOP, con il sostegno della Regione Piemonte.
Essere a Madrid significa per il CAAT e i suoi operatori essere presenti nel cardine mondiale della commercializzazione dei prodotti freschi e presenziare al più grande business hub del settore in un contesto che risulta porsi quale leva fondamentale per l’internazionalizzazione e punto di incontro per tutti i professionisti coinvolti nell’intera filiera proveniente da oltre 50 Paesi.
Il CAAT parteciperà con lo stand AOP Made in Piemonte al Padiglione 8- Stand 8 C17.
Presenzieranno in collettiva gli operatori grossisti FRUTTA STORE e PICCADILLY, con la partnership di APGO, Associazione Piemontese Grossisti Ortoflofrutticoli.
Madrid è una vetrina importantissima per tutti i produttori del settore ortofrutticolo, offre opportunità di fare rete e di network, di approfondire temi chiave dall’innovazione alla sostenibilità e alle nuove tecnologie del settore. Si tratta di una piattaforma fondamentale per il commercio a livello internazionale, che permette agli espositori di stabilire contatti con potenziali clienti, partner commerciali e della logistica.
La partecipazione a Fruit Attraction 2025 sarà ancora una volta per il Piemonte l’opportunità per farsi conoscere e dare visibilità alle eccellenze del territorio .
FRUTTA STORE S.R.L è stata fondata nel 2018 e nasce dalla passione per i prodotti genuini della terra e dall’impegno per offrire frutta e verdura fresca, di alta qualità e rigorosamente selezionata. L’azienda si dedica alla selezione e distribuzione di prodotti ortofrutticoli con particolare attenzione alla stagionalità, alla freschezza e alla sostenibilità.
PICCADILLY S.R.L è un’azienda specializzata nella fornitura all’ingrosso di frutta e verdura fresca, con una forte identità legata al territorio. Da anni collabora con una rete di produttori locali selezionati, garantendo ogni giorno prodotti stagionali, tracciabili e raccolti nel pieno rispetto dei ritmi naturali. Il punto di forza è rappresentato dalla valorizzazione della produzione locale, portando nei punti vendita prodotti genuini, ortofrutta a km. zero , come i ramassin, l’uva, le fragole, le pesche di Volpedo, le ciliegie di Pecetto, i mirtilli, le mele, le pere, tutte chiare eccellenze piemontesi. Seguono zucchine chiare, pomodori cuore di Bue, porro di Cervere, cardi gobbi, peperone di Cuneo e peperone di Carmagnola.
Molti i servizi offerti alla clientela, fornitura giornaliera o pianificata, prodotti locali, stagionali e tracciabili, ampia disponibilità di referenze ortofrutticole, logistica efficiente e consegne puntuali; packaging personalizzato e supporto commerciale dedicato.
Mara Martellotta
Piossasco, 27 settembre 2025 – ieri sera ho portato i miei saluti alla seconda edizione di Piossasco Giochi & Fumetti, un festival che celebra la cultura pop in tutte le sue forme: fumetti, giochi, cosplay, musica e laboratori.
Un evento che non è solo occasione di divertimento, ma anche un momento di aggregazione, creatività e libertà di espressione, capace di unire generazioni diverse e rafforzare i legami della comunità.
“Il PGF – sottolinea Bartoli – dimostra come i fumetti, i giochi di ruolo e da tavolo siano vere e proprie forme di cultura e di arte, non di serie B, ma strumenti potenti per creare socialità e comunità. Piossasco, con questo festival, si conferma un luogo dove la fantasia incontra l’inclusione e la libertà di essere se stessi”.
Un ringraziamento particolare va al presidente dell’associazione Michele Siani per l’invito, alla sindaca Simona Ranieri e a tutta l’amministrazione comunale per il supporto, e a tutte le associazioni e ai volontari che, con impegno e passione, rendono possibile una manifestazione che cresce anno dopo anno.
La seconda edizione del PGF offre un ricco programma di incontri, laboratori, mostre e contest, trasformando Piossasco in una vera e propria capitale della cultura pop per un intero fine settimana.
L’auspicio è che sempre più persone possano partecipare, vivere insieme questi momenti unici e contribuire a far crescere una manifestazione che rappresenta un patrimonio prezioso per la città e per l’intero territorio.
Torino Crime Festival è giunto alla sua decima edizione, dal 10 al 18 ottobre, con il titolo “La mano invisibile del crimine”, trasformando la città di Torino in un palcoscenico diffuso dedicato al giallo, alle inchieste e alla cultura del Crime. Dieci anni di percorso segnano un traguardo importante. Il festival, nato come laboratorio di confronto tra letteratura, giornalismo e scienze investigative, è oggi diventato un punto di riferimento capace dj attirare esperti, scrittori, studiosi e un pubblico sempre più vasto.
Il tema scelto per questo anniversario ”La mano invisibile del crimine” rappresenta un fil rouge che attraversa il programma e indaga tutto ciò che sfugge allo sguardo, ma plasma la nostra realtà, i fenomeni criminali che crescono e agiscono nell’ombra, i reati ambientali che avvelenano silenziosamente territori e comunità, i delitti archeologici nascosti tra le pieghe del tempo, le guerre ibride combattute con la disinformazione, le manipolazioni psicologiche e digitali che entrano nelle nostre vite senza che ce ne accorgiamo.
L’invisibile è anche lo spazio degli infiltrati, dei giornalisti sotto copertura, degli investigatori digitali e degli scienziati forensi, che, per portare alla luce la verità, devono confondersi con ciò che osservano. E quindi l’invisibilità più subdola, quella che si annida nella vita quotidiana, nei gesti automatici e nelle percezioni anestetizzate, dove i crimini possono compiersi davanti a cento occhi senza che nessuno li riconosca.
Diretto da Valentina Ciappina, con la presenza di Fabrizio Vespa e il comitato scientifico guidato da Claudio Bertolotti, Germano Dottori, Germano Zuffanti, Enrico Panattoni, Alessandro Politi, Fabrizio Russo, Magda Tresoldi ed Erika Tortello, il Torino Crime Festival si raffica maggiormente nella città del, coinvolgendo ruoli simbolici e prestigiosi come le OGR, il Museo Egizio, la Fondazione OMI, il teatro Juvarra-Circolo amici della Magia, il LAD liceo artistico e design e l’Unipop a Palazzo Campana. Ogni sede diventa parte integrante del racconto, offrendo non solo spazi, ma scenari, che amplificano il senso e la forza dei temi trattati. L’inaugurazione avverrà alle OGR di Torino il 10 ottobre alle 21, e segna il via con la voce amatissima di Stefano Nazzi che, in dialogo con il direttore de La Stampa Andrea Malaguti, presenta il suo ultimo libro dal titolo “Predatori-i serial killer che hanno segnato l’America”, un viaggio negli anni dell’epidemia dei serial killer statunitensi tra gli anni Sessanta e Novanta, tra John Wayne Gacy, Edmund Kemper, David Berkowitz e Ted Bundy, che illumina le ombre di un’epoca in cui il male sembrava annidarsi ovunque. L’appuntamento è organizzato da Torino Crime Festival e OGR. La prenotazione è necessaria su www.ogrtorino.it.
Dal giorno successivo il festival si muove tra atmosfere immersive, alla Fondazione Omi, sabato 11 ottobre, con l’antropologo Massimo Centini che accompagnerà il pubblico nel misterioso universo del veleno, intrecciando scienza e mito, insieme al paesaggio sonoro creato dal musicista Simone Campa, che concentra la sua ricerca sul potere curativo della musica. Mercoledì 15 ottobre, al teatro Juvarra, dalle 10.30 alle 12.30, con “Inganni invisibili-riconoscere le trappole del web”, un evento per i giovani realizzato in collaborazione con la Polizia Postale e i Carabinieri, mentre alle ore 18 lo stesso spazio ospiterà la presentazione del libro “Il labirinto del mostro di Firenze”, con gli autori Roberto Taddeo e Daniele Piccione impegnati in un’indagine sui misteri ancora da disvelare. Il 16 ottobre si aprirà a Palazzo Campana uno degli appuntamenti centrali della decima edizione del Festival, con l’importante confronto di spirito internazionale su “Geopolitica dei conflitti invisibili”, guidato da Claudio Bertolotti, direttore di Start inSIGHT e analista strategico, Germano Dottori, consigliere scientifico di Limes e Alessandro Politi, direttore della NATO Defense College Foundation e analista politico strategico con oltre trent’anni di esperienza, mentre alle 21 il teatro Juvarra accoglierà lo spettacolo “Non credere ai tuoi occhi”, un’indagine sui limiti della perfezione, che intreccia illusionista, psicologia e scienza forense grazie alla presenza di Marco Aimone, presidente del Circolo Amici della Magia, l’illusionista Luca Bono e lo psichiatra esperto di illusionista cognitive e manipolazioni percettive Matteo Rampin, con la partecipazione del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica. Venerdì 17 ottobre, alle ore 18, le porte del Museo Egizio si apriranno per l’evento “Archeologia invisibile del crimine”, realizzato in collaborazione con la polizia scientifica, che esplorerá tecniche di analisi avanzata che altrimenti risulterebbero impercettibili, collegano reperti dell’antico Egitto con le moderne metodologie investigative.
La giornata conclusiva sarà sabato 18 ottobre, dove alle ore 16, nella sede del LAD Liceo artistico e design di via Barbaroux 25, si renderà omaggio al lato più popolare del crimine con il duello immaginario tra Sherlock Holmes e Dracula, raccontato dal giornalista e scrittore Marco Zatterin e dal diplomatico Fernando Gentilini. Alle 18 le criminologhe Erika Tortello e Magda Tresoldi, con l’ospite internazionale Gerardo Panchi, docente di Criminologia, e la moderazione del docente Prof. Fabrizio Russo, condurranno il pubblico all’interno dell’”anatomia della mente seriale”.
“Arrivare alla decima edizione è per noi un traguardo e un nuovo inizio – spiega la direttrice Valentina Ciappina – questo festival è nato come un esperimento e oggi è diventato una realtà che porta a Torino il centro del dibattito sui linguaggi del crimine. Con ‘La mano invisibile’ abbiamo deciso di raccontare le zone d’ombra della nostra città, tutto ciò che non vediamo ma che ci condiziona profondamente”.
“Dieci anni fa immaginavamo un festival che unisce immaginazione e spettacolo, riflessione e intrattenimento – spiega il presidente Fabrizio Vespa – oggi celebriamo un percorso che ha conquistato luoghi simbolici della città e un pubblico sempre più numeroso. Il Torino Crime Festival è diventato l’arte dell’identità culturale di Torino, è questa edizione ne è la conferma”.
Info e prenotazioni: www.crimefestival.it oppure torincrimefestival@gmail.com
Mara Martellotta
di Massimo Iaretti
L’articolo 14 della Costituzione statuisce che il domicilio è inviolabile. Spesso, però, il domicilio di un cittadino viene violato da malintenzionati e la casa diventa luogo dove vengono commessi vari reati oppure viene violato da chi lo occupa e spossessa il proprietario legittimo. La casistica è infinita e sovente al centro di fatti di cronaca.
Questa premessa è indispensabile per comprendere la ‘ratio’ alla base della proposta di legge di iniziativa popolare di modifica all’art. 14 della Costituzione promossa dal Partito Popolare del Nord. E non è un caso che questa via sia percorsa da una forza politica che ha come segretario federale Roberto Castelli, ministro della Giustizia dal 2001 al 2006 nei Governi Berlusconi II e Berlusconi III, per 5 anni consecutivi, un vero e proprio record per il dicastero di via Arenula.
La modifica, che per diventare proposta di legge di iniziativa popolare dovrà raccogliere entro 6 mesi 50mila firme di cittadini elettori ai gazebo o con l’identità digitale.
Il testo della proposta di modifica definisce tende a sottolineare la sacralità del domicilio (e la conseguente inviolabilità) definendolo ‘quale luogo ove si svolge in via primaria la personalità umana’, affermazione forte per la quale è proposta una tutela altrettanto forte: “La sua difesa contro chi vi sia introdotto in violazione di legge non è, in alcun caso, punibile. Prevedendo così una scriminante costituzionale che andrebbe – naturalmente apprezzata caso per caso dai Giudice – ad allargare il concetto di legittima difesa dell’art. 52 del Codice Penale e quello dell’art.53 che norma l’uso legittimo delle armi.
Sicuramente è un provvedimento che farà discutere, riprendendo un dibattito che nel Paese, oltre che tra le forze politiche dei diversi schieramenti, non si è mai sopito. Nelle ultime settimane i gazebo del Partito Popolare del Nord sono comparsi in Lombardia, in Piemonte, in Veneto, in Friuli per sensibilizzare sull’argomento di quella che sarà la campagna di raccolta firme e comunque, qualunque siano i tempi dell’iter parlamentare (molto spesso le proposte di legge di iniziativa popolare, figuriamoci se si tratta di proposta di modifica ad un articolo della Carta Costituzionale, una volta consegnate al Parlamento, rischiano di finire nel dimenticatoio, visto il basso numero di esse che arrivano alla fine dell’iter) ha l’obiettivo di fare parlare su un argomento che è sentito in modo trasversale rispetto alle coalizioni o alle aree geografiche.
“Una delle prime cose che ho detto una volta insediato al ministero – ha detto Roberto Castelli – è stata che ‘Io sto dalla parte di Abele, ovvero delle vittime , non di Caino. La legittima difesa è stata modificata ed ampliata ma non abbastanza e le pronunce di giudici politicizzati di fatto hanno depotenziato fortemente l’effetto delle riforme. Questa proposta e quelle ordinarie di modifica agli articoli del Codice Penale costituiscono, in ogni caso, un’occasione di dibattito e di stimolo per arrivare ad affrontare su basi concrete una tematica che trova ampio consenso tra i cittadini, affinchè si affermi la sacralità del domicilio e la sua tutela in modo netto e preciso”