“Questa mattina i militanti di Azione Studentesca Torino, organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia, hanno organizzato un presidio di fronte al Liceo Gioberti per protestare contro l’organizzazione di una conferenza, avvenuta il 20 aprile scorso, con relatore Eric Gobetti – noto storico negazionista delle Foibe e grande estimatore di Tito, autore del libro “E allora le Foibe?”, il principale saggio revisionista presente in Italia sul tema.
“Riteniamo inaccettabile la presenza di Gobetti in uno degli istituti più grandi di Torino” – affermano i militanti di Azione Studentesca, che aggiungono: “Questa conferenza è avvenuta, sostanzialmente, di nascosto, in quanto né la scuola né l’autore hanno pubblicizzato l’evento prima che si svolgesse come, invece, accade solitamente tramite post promozionali sui social network. Questa modalità lascia chiaramente trasparire la consapevolezza dei promotori stessi di star organizzando una conferenza negazionista, che avrebbe suscitato l’opposizione e lo sdegno degli studenti”, concludono gli esponenti di Azione Studentesca.
“Abbiamo appreso con indignazione l’organizzazione di un convegno su un libro come quello in oggetto all’interno del Liceo Gioberti” – aggiungono Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia e Consigliere comunale di Torino e Roberto Ravello, Dirigente regionale FdI -. “Riteniamo particolarmente grave che a tali soggetti vengano dati spazi per mistificare la storia, indottrinare i giovani e denigrare le sofferenze del popolo italiano all’interno delle nostre scuole, il tutto facendolo ‘di nascosto’ in modo da quasi obbligare gli studenti ad assistere a questo spettacolo indegno”. “Auspichiamo – concludono Ambrogio e Ravello – che la scuola, a questo punto, organizzi un evento per ricordare adeguatamente i nostri connazionali torturati e infoibati sul confine orientale, ponendo fine a questa sgrammaticatura che si è venuta a creare con la presenza di Gobetti nell’istituto”.
Sen. Paola Ambrogio Roberto Ravello Azione Studentesca Torino
Ha viaggiato contromano verso la barriera autostradale di Govone sulla A33, dopo avere fatto inversione per pagare il pedaggio sulla corsia Telepass. È un un neopatentato, del 2002, è stato bloccato lo scorso venerdì 21 aprile dalla polizia stradale di Cuneo del distaccamento di Saluzzo. Alla guida della vettura, una Fiat Punto, il giovane aveva appena passato il casello in direzione Asti.
Al momento si è avvalso della facoltà di non rispondere all’interrogatorio di garanzia in carcere, il tunisino di 43 anni che domenica scorsa ha accoltellato e ucciso il connazionale Ramzi Arfaoui. La vittima era un trentenne operaio abitante a Novara. È stato ucciso durante una lite in strada nel rione di Sant’Agabio, sembra per motivi passionali.
L’ex ministro Angelino Alfano è il nuovo consigliere e presidente del Consiglio di amministrazione di Astm, l’autostrada Torino-Milano. È stato nominato dall’Assemblea degli azionisti di Astm, e sostituisce dimissionario Alberto Rubegni.
#flashcult VISITA GUIDATA
Visita guidata della #ChiesadiSanDomenico a #Torino
Il 29 aprile 2023, con inizio alle 10.30-
“l 29 aprile 2023, con inizio alle 10.30, approfittando della disponibilità del padre Enrico Arata, esperto di arte e spiritualità domenicana, sarà possibile visitare la chiesa di San Domenico di via Milano a Torino.
La chiesa è, nel suo nucleo originario, una delle più antiche di Torino, essendone documentata la costruzione nei primissimi anni del 1300. L’aspetto attuale è il risultato di modificazioni, anche profonde, intervenute nei secoli e causate o dalle crescenti necessità dei Padri Predicatori o da esigenze di tipo urbanistico. Nel corso dei secoli la chiesa è stata vissuta da almeno dieci frati consacrati Vescovi, di cui due creati Cardinali, nonché da importanti e famose figure religiose: da ultimo, i Beati Padre Giuseppe Girotti e Pier GiORGIO Frassati.
Attualmente, nonostante lo stato di conservazione non ottimale, San Domenico è ancora sede di numerosi movimenti (in primis il Laicato Domenicano) e meta di numerosi turisti. Sinteticamente, si può affermare che la chiesa è una delle più interessanti di Torino per antichità, storia, posizione e bellezza: una bellezza particolarmente apprezzata perché diversa da quella di tante altre chiese del periodo barocco presenti in città.”
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA (nel pomeriggio dopo le 18) al tel. 347.8229860 (Riccarda) lasciando il proprio numero di telefono e la propria mail; oltre i 30 partecipanti, sarà prevista un’ulteriore data.
*FONTE: SITO DELLA Diocesi di Torino, https://www.diocesi.torino.it/site/wd-appuntamenti/visita-guidata-della-chiesa-di-san-domenico-a-torino/
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Oggi parliamo di
“Roses and tea “, un piccolo locale in Via San Dalmazzo con una decorazione di stile romantico piena di rose che ha saputo innamorare il pubblico.
Parliamo con Florencia , la sua proprietaria e creatrice .
Come è nata l’immagine, lo stile della pasticceria?
Lo stile che abbiamo è un insieme di viaggi , idee proprie. La mia idea è sempre stata quella di creare uno spazio multiculturale, dove ci sia un po’ di ogni posto. In Roses and tea troverete un piccolo pezzo di Buenos Aires, Parigi, Inghilterra, India.
Nell’offrire la proposta gastronomica, di cosa hai tenuto conto?
-Abbiamo pensato di creare un menu con i sapori del mondo. Abbiamo una linea con più di 80 diversi tè, brunch, afternoon tea, pranzo, caffetteria.
La gastronomia argentina ha qualche influenza? O meglio, è una fusione tra la gastronomia italiana e quella argentina ?
-Abbiamo alcuni dolci argentini come la torta marquise, alfajores con dulce de leche , torta con e dulce de leche , pancakes…sono deliziosi! Come vi dicevo , il nostro menù è super vario , potete trovare tanto sapori del mondo.
Quale pensate sia il motivo della buona ricettività che Roses and tea ha avuto tra i torinesi? Al punto di avere clienti come i giocatori dalla Juventus
-Lavoriamo tanto, fare un attività richiede molta fatica e dedicazione, puntiamo sulla qualità del prodotto e del servizio , l’accoglienza.
E infine cosa vi unisce all’Italia ?
Ci unisce all Italia l’amore per il cibo , la qualità della materia prima ,e il piacere dei momenti di vita in compagnia , come festeggiare un compleanno ,prendere un caffè con qualcuno …
Senza dubbio Roses and tea non è solo una fusione di culture, ma anche un punto di incontro per condividere e assaporare il meglio della gastronomia italo argentina.
BERNARDITA FELDMAN
I racconti dei migranti al Mei di Genova



Venerdì 28 aprile 2023
Iniziativa Epat Ascom per promuovere la cultura e la qualità gastronomica del territorio
A TORINO E PROVINCIA LA TRADIZIONE INTERPRETATA ATTRAVERSO LE ZUPPE
Nella carta dei ristoranti un piatto speciale a base di pane per far riscoprire le tradizioni
Torino, 24 aprile 2023 – I ristoratori torinesi hanno risposto con entusiasmo alla chiamata della prima Giornata della Ristorazione promossa per il 28 aprile da FIPE-Confcommercio in tutta Italia con l’intento di valorizzare la cultura della ristorazione e della gastronomia e per celebrare i temi dell’ospitalità e della condivisione.
I ristoratori sono chiamati a preparare per quel giorno un piatto a base di pane, alimento designato come leit motivdi questa prima edizione quale simbolo della ritrovata convivialità dopo il periodo pandemico.
A Torino e provincia l’iniziativa è portata avanti da EpatAscom, che ha coinvolto circa 150 ristoranti. «I difficili anni pandemia – commenta la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa – ci hanno fatto riscoprire il valore della convivialità e la Giornata della Ristorazione vuole sottolineare il ruolo fondamentale dei ristoratori nel saper riunire intorno ad un tavolo gli ospiti offrendo competenza, maestria, impegno e passione. Ai ristoratori il nostro grazie più sentito e un augurio affinché questa iniziativa sia un’occasione per farli conoscere e apprezzare ancora di più».
Insignita della “Medaglia del Presidente della Repubblica” per l’alto valore dell’iniziativa, la Giornata della Ristorazione è infatti anche un’occasione sociale per rifondare il senso di comunità del Paese attraverso il tema della convivialità e per valorizzare e rafforzare i valori e il ruolo della ristorazione e della gastronomia italiana.
«Siamo felici di avere una giornata a noi dedicata – dichiara il presidente dei ristoratori di Epat Ascom Maurizio Zito -. È un riconoscimento che apprezziamo molto. Anche quando siamo circondati dai problemi, e non sono pochi, nelle nostre cucine diamo sempre il massimo e la più grande soddisfazione è vedere il sorriso sul volto dei clienti di fronte ai nostri piatti. Oggi ripartiamo dal pane, il più simbolico degli alimenti e anche il più versatile, che tutti potranno gustare nelle sue mille interpretazioni».
Tra le interpretazioni del tema del pane Epat Ascom scelgono di arricchirlo abbinandolo alle zuppe, quale piatto tradizionale del territorio. Oltre a coinvolgere i ristoratori di Torino e della provincia Epat Ascom hanno infatti organizzato un evento nella sede storica di Palazzo Rey, appena restaurata, che vede protagonisti l’Associazione provinciale dei Cuochi della Mole, i cuochi del Canavese, i ristoranti aderenti a Epat e gli allievi dell’istituto alberghiero Colombatto nella preparazione delle zuppe della tradizione che saranno offerte in degustazione nei gazebo allestiti su Corso Stati Uniti a Torino. Mentre chef e allievi preparano le zuppe di ajucche tipiche del Canavese, la supa barbetta con i grissini di origine valdese, la supa mitunà del Biellese, la zuppa Valtellinese e quella Toscana, all’interno della sede Ascom si terrà un momento divulgativo sulla tradizione della raccolta delle erbe e della lavorazione degli ingredienti che rendono queste zuppe espressione tipica della cultura gastronomica del territorio.
Il 28 aprile rappresenta la prima edizione di un’iniziativa che si ripeterà ogni anno l’ultimo venerdì di aprile.
www.giornatadellaristorazione.it
I ristoranti piemontesi aderenti: https://www.giornatadellaristorazione.com/adesionilista/?ristoranti®ione=Piemonte
Alla “Fondazione Giorgio Amendola” di Torino, presentazione del libro su Giovanni, Giorgio e gli altri, edito dalla “Cambridge University Press”
Sabato 29 aprile, ore 17
A scriverlo il professor Richard James Boon Bosworth da Sidney, docente di Storia all’“University of Oxford” e fra i massimi esperti di storia italiana contemporanea. Il libro è scritto in inglese, ma Bosworth parla perfettamente la lingua italiana e sarà dunque proprio lui a presentare, sabato 29 aprile (ore 17) nei locali della torinese “Fondazione Giorgio Amendola” (via Tollegno 52, a Torino) il suo ultimo libro dedicato alla storia di una delle “nostre famiglie”, fra le più celebri, complesse e storicamente e civilmente impegnate nella lotta al regime fascista, quale fu, per diverse generazioni, la Famiglia Amendola. Con lui, dialogheranno su “Politics, Murder and Love in an Italian Family. The Amendolas in the Age of Totalitarianisms” / “Politica, omicidio e amore in una famiglia italiana. Gli Amendola negli anni dei Totalitarismi” (questo il titolo del libro), Ottavia Dal Maso (PhD, dottorando di ricerca all’“Università di Genova”), Gianni Cerchia(direttore scientifico “Fondazione Giorgio Amendola”) e Domenico Cerabona (direttore della stessa “Fondazione”).
“Richard Bosworth – sottolinea Domenico Cerabona – è uno dei più autorevoli storici dell’Italia contemporanea, professore ad Oxford forse la più prestigiosa Università del mondo. La sua ricerca, pubblicata in questo importante libro, dimostra quanto ancora attuale sia la storia della famiglia Amendola, con Giovanni e Giorgio impegnati in prima linea nella lotta antifascista e nella costruzione dell’Italia democratica. Quella di sabato sarà un’occasione importante per riflettere e riscoprire un pezzo importante della storia d’Italia e di Torino. Ricordiamo infatti che Giorgio Amendola è stato anche uno dei massimi dirigenti del CLN torinese”.
Cosa significava vivere sotto il regime fascista, il comunismo e il totalitarismo nell’Italia moderna? E cosa possiamo imparare da un padre liberaldemocratico martirizzato (Giovanni, maestro di Giorgio Napolitano e, per lui, “campione intransigente del liberalismo democratico”) e di suo figlio Giorgio, comunista dal ’29, dopo la morte in Francia, a causa dell’ennesimo pestaggio fascista subito a Montecatini, del padre? Domande poste in prefazione alla ricerca di Bosworth. La risposta: “Attraverso il prisma di un’unica, eccezionale famiglia, gli Amendola, R.J.B. Bosworth svela il cuore della politica italiana del Novecento. Giovanni e Giorgio Amendola, padre e figlio, erano entrambi convinti antifascisti. Hanno avuto entrambi un ruolo importante nella storia d’Italia. E hanno avuto vite private ricche ma contrastanti. Hanno sposato tutti e due una donna straniera e affermata: Giovanni, una donna di un’ illustre famiglia intellettuale tedesco-russa; Giorgio, una ragazza della classe operaia parigina, che per lui incarnava la Rivoluzione. Questo studio biografico vivido e coinvolgente esplora gli alti e bassi di una famiglia che è stata al centro della politica italiana per diverse generazioni. Tracciando il complesso rapporto tra la politica antifascista e la vita privata dei singoli e della famiglia. ‘Politica, omicidio e amore in una famiglia italiana’ offre un ritratto profondo di un secolo di vita italiana”.
A pochi giorni dalle celebrazioni della “Festa della Liberazione”, il confronto e la presentazione del libro alla “Fondazione Giorgio Amendola”, possono certamente fungere da richiamo per quanti, ancora una volta, hanno vissuto il recente 25 aprile come “giornata di festa” ma anche “di memoria”. Irrinunciabile. E doverosa. “Ora e sempre”.
Per info: “Fondazione Giorgio Amendola”, via Tollegno 52, Torino; tel. 011/2482970 o www.fondazioneamendola.it
g.m.
Nelle foto:
– Fondazione Giorgio Amendola
– Cover libro “Politics, Murder and Love in an Italian Family: The Amendolas in the Age of Totalitarianisms”
Sono in via di ultimazione i lavori di sistemazione del Passante tra corso Grosseto e via Breglio per la completa apertura del collegamento diretto con il raccordo autostradale per Caselle.
Nella giornata di giovedì 27 aprile, con l’ausilio della Polizia Municipale, sarà attivato l’impianto semaforico tra corso Venezia e via Breglio – via Lauro Rossi.
Per la realizzazione della segnaletica stradale sul tratto di transizione fra corso Venezia e il raccordo RA10, a partire dalle ore 9.00 circa del 2 maggio sarà chiuso al traffico lo svincolo in uscita su Corso Grosseto. Tutti i veicoli provenienti da nord dovranno utilizzare l’uscita Cenisia-Vallette-Madonna di Campagna.
Al termine di questa fase, che dovrebbe concludersi il 7 maggio salvo imprevisti, sarà attivo definitivamente, nei due sensi di marcia, il raccordo tra la Torino-Caselle e corso Venezia, che consentirà anche ai veicoli provenienti dal raccordo autostradale di Caselle di proseguire fino al centro città, e verrà riaperto lo svincolo verso corso Grosseto – piazza Rebaudengo.
Intanto proseguono regolari i lavori relativi al secondo lotto con i quali sarà riqualificata l’area verde liberata dal cantiere della Torino-Ceres, e sarà realizzato il secondo accesso a corso Venezia da via Sospello. La conclusione del cantiere è prevista per ottobre 2023.