ilTorinese

Riqualificati (finalmente) i portici di Corso Vittorio da Porta Nuova a corso Re Umberto

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Dopo anni si provvede a rimediare allo spettacolo indecente, più volte sottolineato dal nostro giornale, che torinesi e turisti erano costretti a vedere: i portici storici nel tratto in questione erano ricoperti di scritte, scrostati e sporchi. Finalmente ora si interviene. Speriamo che duri

Restituire decoro e uniformità ai portici attraverso la pulizia delle superfici, l’eliminazione dei graffiti e il recupero degli elementi architettonici. È l’obiettivo del progetto di riqualificazione che ha preso il via e si concluderà nel mese di ottobre sotto i portici di corso Vittorio Emanuele II, promosso dalla Città di Torino insieme a Fondazione Contrada Torino Onlus.

“Con questo intervento — dichiara l’assessore al Commercio della Città di Torino Paolo Chiavarino — riportiamo bellezza e vivibilità in un tratto importante dei nostri portici, valorizzando uno degli elementi identitari più significativi della città. Grazie al coordinamento della Fondazione Contrada Torino Onlus sarà possibile ridurre al minimo i disagi dovuti ai cantieri, consentire ai proprietari di beneficiare di condizioni economiche vantaggiose e ottenere un risultato di grande qualità e omogeneità, realizzato nel pieno rispetto delle autorizzazioni della Soprintendenza ai beni culturali e artistici. Si tratta di un esempio concreto di collaborazione tra pubblico e privato che porta vantaggi al commercio, ai residenti e a tutta la cittadinanza”.

L’iniziativa, che interessa in particolare gli isolati di via Sacchi (civico 2) e corso Vittorio Emanuele II (civici 57-73), prevede un’ampia gamma di azioni di manutenzione, con particolare attenzione alle superfici più esposte al degrado: eliminazione di graffiti su intonaco e su pietra, restauro di elementi lapidei, pulizia delle volte, carteggiatura e rifinitura degli intonaci e sostituzione di quelli ammalorati, oltre alla riqualificazione in prospettiva delle vetrine, delle bacheche e dei chioschi tra i pilastri.

“L’avvio di questo progetto rappresenta un passo concreto nella lotta al degrado e nella valorizzazione dei nostri portici — afferma il direttore della Fondazione Contrada Torino Onlus Germano Tagliasacchi -. L’iniziativa, oltre a migliorare il decoro e l’attrattività degli spazi, contribuirà a rafforzare la percezione di sicurezza e ad accrescere il valore immobiliare delle proprietà interessate. Grazie a un approccio strutturato e continuativo, inoltre, sarà possibile intervenire prontamente ogni volta che si presenterà la necessità, rimuovendo graffiti e ripristinando le superfici degradate in tempi rapidi. Auspichiamo che questa modalità, che unisce efficienza, risparmio e tutela del patrimonio urbano, possa essere replicata in altri tratti della città”.

“Grazie alla Fondazione Contrada, al lavoro degli uffici della Circoscrizione 1, alla collaborazione degli amministratori di condominio e al supporto dell’Assessore Chiavarino”  dichiarano la presidente della Circoscrizione 1 Cristina Savio e il coordinatore della Commissione consiliare Lavori pubblici Francesco Martinez -, “è stato possibile far partire questo progetto sperimentale, che consente risparmi per i condomini, una migliore visibilità della riqualificazione perché omogenea in un lungo tratto di portici e un solo cantiere, con autorizzazioni unificate. Nelle prossime settimane sarà possibile vedere un primo esito dei lavori, a cui seguiranno la pulizia dei corpi luminosi a cura di Iren e un progetto per la riqualificazione delle bacheche”.

Open Day Salute Mentale: ospedale Sant’Anna, supporto telefonico

(H) Open Day sulla Salute Mentale: il 10 ottobre l’ospedale Sant’Anna di Torino offrirà un servizio di supporto telefonico. Visite e servizi gratuiti in oltre 140 Ospedali Bollino Rosa di Fondazione Onda ETS e presidi dedicati alla salute mentale
In occasione della Giornata mondiale della Salute Mentale, che si celebra il 10 ottobre, l’ospedale Sant’Anna della Città della salute e della Scienza di Torino e Fondazione Onda ETS organizzano l’(H) Open Day sulla Salute Mentale coinvolgendo gli ospedali con Bollino Rosa e i presidi dedicati alla salute mentale. L’iniziativa giunta alla sua dodicesima edizione si pone l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza della diagnosi precoce e favorire l’accesso alle cure, aiutando a superare paure, pregiudizi e stigma legati alle malattie della psiche. L’ospedale Sant’Anna della Città della Salute e della Scienza di Torino venerdì 10 ottobre 2025 dalle ore 10 alle ore 13 offrirà un servizio di supporto telefonico allo 011 3134067. Un counseling psicologico su dolore da endometriosi, vulvodinia e dolore pelvico cronico femminile.
«Nell’anno del nostro Ventennale ribadiamo l’impegno nell’ambito della salute mentale. I disturbi psichici impattano negativamente sulla qualità e sulla quantità di vita, investendone gli ambiti personale, affettivo-familiare, socio-relazionale e lavorativo e portando spesso a isolamento e solitudine. Per questo è importante intervenire il prima possibile: chiedere aiuto rappresenta il primo fondamentale passo per affrontare il problema» dichiara Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda ETS.
Le oltre 140 strutture del network Bollino Rosa ed i presidi dedicati alla salute mentale che hanno aderito all’iniziativa offriranno gratuitamente visite psichiatriche, colloqui psicologici, sportelli di ascolto, somministrazione di test, info point, conferenze e distribuzione di materiale informativo per ansia, depressione, schizofrenia, disturbi dell’umore e del sonno, psicosi e disturbi del comportamento alimentare.
A partire dal 30 settembre i servizi offerti saranno consultabili sul sito www.bollinirosa.it con indicazioni su date, orari e modalità di prenotazione, accedendo alla sezione “consulta i servizi offerti”. È possibile selezionare la regione e la provincia di interesse per visualizzare l’elenco degli ospedali aderenti ed i relativi servizi offerti.
Fondazione Onda ETS, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, dal 2007 attribuisce agli ospedali che erogano servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili il riconoscimento del Bollino Rosa; il network, composto attualmente da 361 ospedali dislocati sul territorio nazionale, sostiene la Fondazione nel promuovere, anche all’interno degli ospedali, un approccio “di genere” nella definizione e nella programmazione strategica dei servizi clinico-assistenziali, indispensabile per garantire il diritto alla salute non solo delle donne ma anche degli uomini.
Sul sito www.bollinirosa.it è possibile avere maggiori info e:
• Consultare le schede degli ospedali premiati e i relativi servizi, utilizzando un motore di ricerca indicizzato per regione, provincia e area specialistica.
• Pubblicare un commento sui servizi premiati in base all’esperienza personale.
• Conoscere le iniziative realizzate da Fondazione Onda ETS in collaborazione con gli ospedali Bollino Rosa.
L’iniziativa è realizzata con la media partnership di Adnkronos Salute, Baby Magazine, Dottnet, Panorama della Sanità, Salutare e Tecnica Ospedaliera, con il patrocinio di SINPF-Società Italiana di Neuropsicofarmacologia, SIPG-Società Italiana di Psichiatria Geriatrica e Progetto Itaca e con il contributo incondizionato di ROVI Biotech e Viatris.
Per maggiori informazioni clicca qui

Caporalato, sfruttamento del lavoro e “schiavitù”

Sfruttamento lavorativo e del caporalato al centro dei due incontri di approfondimento tenuti dalla Commissione Legalità del Consiglio regionale , presieduta da Domenico Rossi.

Nel primo, i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil del Piemonte hanno illustrato analisi e proposte per contrastare un fenomeno ancora diffuso in diversi settori produttivi, in particolare agricoltura, logistica, edilizia, turismo e assistenza domiciliare.
Anna Maria Poggio e Denis Vair (Cgil) hanno sottolineato che lo sfruttamento non riguarda solo l’agricoltura ma tutti i settori in cui si moltiplicano appalti e subappalti, spesso terreno fertile per illegalità e precarietà. Il sindacato ha ricordato come la catena degli appalti, senza regole chiare, apra la strada a fenomeni di intermediazione illecita e caporalato. Tra le priorità indicate: maggiori controlli sul rispetto dei contratti, rafforzamento del ruolo pubblico dei centri per l’impiego, contrasto all’uso distorto delle cooperative spurie e alloggi dignitosi per i lavoratori stagionali. “Combattere lo sfruttamento significa restituire dignità al lavoro – hanno concluso – e garantire che dietro un prodotto di qualità ci sia anche un lavoro giusto e regolare”.
Cristina Maccari ed Ennio Capacchione (Cisl) hanno evidenziato l’importanza di consolidare le esperienze positive già avviate sul territorio, in particolare nelle province agricole, ma hanno denunciato la mancanza di continuità e coordinamento: “Non siamo all’anno zero – hanno spiegato – ma servono politiche stabili e una programmazione strutturata, gli interventi non possono dipendere solo da singoli progetti o finanziamenti”. Infine, hanno chiesto di rafforzare gli osservatori territoriali, rendere più efficiente l’attività ispettiva, vigilare sulle cooperative e migliorare la conoscenza della lingua italiana da parte dei lavoratori migranti, condizione essenziale per esercitare i propri diritti e uscire da situazioni di ricatto.
Per la Uil, rappresentata da Francesco Lo GrassoDomenico CutrìAlberto Battaglino e Giancarlo Anselmi il contrasto al caporalato passa soprattutto da tre fattori: garantire soluzioni abitative dignitose, favorire la formazione linguistica dei lavoratori stranieri e potenziare i controlli nelle campagne. La legge 199 del 2016 è ancora troppo poco applicata – hanno spiegato – e molte aziende agricole non hanno aderito pienamente ai protocolli previsti. Nelle province più esposte, come Asti e Alessandria, persistono casi di lavoratori reclutati informalmente o alloggiati in condizioni inaccettabili. Vanno anche censite le aziende agricole che non effettuano assunzioni regolari e di promuovere progetti di accoglienza dignitosa, perché non si può parlare di qualità dei prodotti senza qualità del lavoro.
Sono intervenuti per domande e approfondimenti Fabio Isnardi (Pd), Gianna Gancia (Lega) e Giulia Marro (Avs).
Durante il secondo incontro il sociologo Marco Omizzolo, tra i principali esperti italiani del fenomeno e fondatore dell’associazione In Migrazione Onlus, ha lanciato un forte allarme: “In Italia oggi circa 240mila persone vivono in condizioni di schiavitù, 100mila in più rispetto a dieci anni fa”.
Omizzolo ha illustrato “un quadro drammatico che riguarda tanto i lavoratori italiani quanto quelli stranieri impiegati nei campi e nell’agroindustria, spesso costretti a turni di 14-15 ore al giorno, pagati meno del salario previsto, privati dei diritti fondamentali e sottoposti al controllo di caporali e reti criminali”.
“Chi governa la produzione del cibo governa la vita”, ha ricordato, sottolineando come “il sistema delle agromafie muova un giro d’affari stimato in oltre 25 miliardi di euro l’anno”.
Il fenomeno colpisce “in particolare i migranti, spesso indebitati già nei Paesi d’origine e resi ricattabili da imprenditori senza scrupoli, che ne sfruttano la vulnerabilità”.
Infine, ha ricordato “l’importanza della Legge 199/2016 contro il caporalato e della Rete del lavoro agricolo di qualità”, chiedendo che venga “finalmente attuata in modo omogeneo in tutto il Paese per garantire diritti, dignità e giustizia sociale a chi lavora la terra”.
Sono intervenuti per domande Davide Zappalà (Fdi), Monica Canalis Rossi (Pd).
“Due audizioni importanti oggi ci hanno permesso di continuare il lavoro sul tema dello sfruttamento lavorativo presente anche nella nostra regione. Dobbiamo passare da interventi progettuali a interventi strutturali come oggi più volte ricordato anche dalle persone audite ed eliminare le condizioni, anche normative, che generano sacche dí sfruttamento”, ha concluso Rossi.

Ufficio Stampa CRP

Monferrato Green Farm 2025, edizione all’insegna della qualità

E’ calato domenica sera il sipario sulla terza edizione di Monferrato Green Farm, Fiera del Verde e dell’Agricoltura, che si è svolta da venerdì (inaugurata con il taglio del nastro del sindaco di Casale Monferrato Emanuele Capra) a domenica al Pala Riccardo Coppo di Casale Monferrato, fregiandosi per il primo anno dl titolo di Fiera Nazionale. Arrivavano, infatti, da 7 regioni gli espositori che vi hanno preso parte. L’edizione 2025 è stata all’insegna della grande qualità delle proposte presentate nelle aree in cui era suddivisa: Area di esposizione e mostra di animali -Area Bimbi-Maneggio, Agricoltura- Fattoria Didattica, Salone delle Eccellenze Alimentari-Ristorante e Birrificio, Benessere e cura naturale della persona. A queste si sono aggiunti i momenti culturali nel Campus Eventi coordinati dal direttore tecnico Elena Maggiora – tra i quali ha spiccato l’alto contributo del professor Claudio Cassardo docente all’Università di Torino sul clima e le sue ripercussioni sulle colture agricole – le ‘incursioni’ nel mondo dello spettacolo con i dialoghi di Paolo Formia con il regista Salvatore Gatto e Cristian Imparato vincitore della prima edizione di ‘Io Canto’, l’esibizione sabato sera dei ‘Mellanurca’, l’ampio spazio dedicato all’arte coordinato dal Maestro Piergiorgio Panelli con ‘A New Journey 3’ dove la natura attraverso la sua bellezza ha cercato un dialogo etico ed estetico con l’essere umano. E poi ancora con le esposizioni artistiche, fotografiche e pittoriche nel Campus Eventi curate dal Direttore Tecnico Elena Maggiora e l’allestimento di prestigio curato dal garden designer Marco Marinone arricchito dalle sculture del grande artista piemontese Giovanni Tamburelli, già presente alla Biennale di Venezia. Una novità di questa edizione è stata la presenza dell’Istituto di istruzione superiore Galileo Ferraris di Vercelli (con l’Agrario Calamandrei di Crescentino e l’alberghiero Ronco di Trino) accanto a quella ormai tradizionale dell’Istituto Tecnico Vincenzo Luparia di San Martino di Rosignano.
L’evento, organizzato da D&N Eventi S.R.L. in collaborazione con il Comune di Casale Monferrato, l’Unione dei Comuni della Valcerrina, Associazione dei Comuni del Monferrato e Confartigianato Imprese Alessandria inoltre per la prima volta con visto una presenza dedicata al sociale grazie all’impegno del direttore scientifico Giancarlo Durando.

 


La manifestazione, nelle sue varie componenti ha avuto un denominatore comune nel valorizzare il rapporto esistente tra la natura, la sostenibilità, colture e culture del territorio (e non solo) a trecentosessanta gradi. Monferrato Green Farm, infatti, è si una Fiera Nazionale del Verde e dell’Agricoltura ma da subito ha fortemente condiviso il coinvolgimento di tutti i comparti produttivi , artigianato, industria e commercio in una prospettiva di crescita del territorio sostenibile per l’ambiente. E la scelta di Casale Monferrato, nel cuore di un territorio rurale patrimonio dell’Umanità Unesco, non è casuale, per la sua storia e le sue tipicità
Monferrato Green Farm 2025 ha avuto il patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Casale Monferrato, del Comune di Olivola (Prima Città dell’Olio del Piemonte, presente con un proprio stand in Fiera),della Provincia di Alessandria, Provincia di Mantova, Camera di Commercio di Alessandria Asti e la partnership di Enti, Aziende ed Associazioni tra cui Asproflor Comuni fioriti, Confartigianato Alessandria, Confagricoltura Alessandria, Fai Delegazione di Casale Monferrato, Garden club di Alessandria, Istituto Tecnico Vincenzo Luparia, Ediltecnica Ferrari BK, Vivai Varallo, Marco Marinone Garden Designer, Provera, Occhio con Occhio

Controlli qualità dell’aria dopo incendio Teksid Carmagnola

A seguito dell’incendio divampato nella notte all’interno dello stabilimento Teksid Aluminium, a Carmagnola, l’Arpa ha attivato i controlli di qualità dell’aria. Il rogo ha richiesto l’intervento di nove squadre dei vigili del fuoco del comando di Torino.

Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale restituiscono a Torino lettere di Carlo Alberto

Il giorno 6 ottobre 2025, presso la sede dell’Archivio Storico della Città di Torino sono state restituite cinque epistole autografe di Re Carlo Alberto, sottratte in data imprecisata dallo stesso Archivio Storico.

Le indagini del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino, sono scaturite dai costanti controlli del mercato antiquario e dalla costante sinergia con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per il Piemonte e la Valle d’Aosta la quale aveva segnalato la presenza di quattro epistole custodite presso una nota Libreria Antiquaria torinese. La collaborazione del commerciante, che aveva ricevuto le lettere da un privato cittadino per valutarne l’acquisto si è rivelata importante. Infatti si era subito accorto che quelle lettere risultavano di interesse culturale sia per gli argomenti trattati ma, soprattutto, per mittente e destinatario.

Si trattava infatti di missive inviate da Re Carlo Alberto nel periodo 1835 – 1836 al Marchese Emanuele Pes di Villamarina, all’epoca dei fatti Primo Segretario di Stato di guerra e marina e Primo segretario di Stato per gli affari di Sardegna. 

L’attività investigativa, che aveva portato immediatamente al sequestro delle epistole ed alla perquisizione e rinvenimento di un’ulteriore già immessa sul mercato, si è a quel punto svolta lungo due direttrici.

Da una parte la Soprintendenza Archivistica e l’Archivio storico della città di Torino hanno evidenziato, pur senza poter chiarire il momento della sparizione, che le lettere provenivano effettivamente da quell’archivio dove è conservato un importante Fondo con le carte della famiglia Pes di Villamarina. In un caso l’ignoto ladro aveva sostituito la lettera originale con una sua fotocopia.

Dall’altra le indagini del Nucleo TPC di Torino, che già avevano rinvenuto la quinta lettera nell’abitazione del privato cittadino si sono mosse nel ricostruire la catena di possesso sin dove possibile.

Il procedimento penale, che vedeva due indagati, è terminato con l’archiviazione per prescrizione e pertanto è stata disposta la restituzione delle lettere all’Archivio Storico di Torino, legittimo proprietario.

 

L’Archivio Storico della Città di Torino è uno degli archivi comunali più importanti d’Italia e d’Europa con i suoi ventimila metri lineari di carte che coprono quasi mille anni di storia. Conserva numerosissime testimonianze e memorie che ne tracciano le vicende da comune medievale a capoluogo del ducato e in seguito da capitale politica dell’Italia unita a metropoli industriale e culturale. Numerosi i fondi di illustri famiglie torinesi tra cui quella Pes di Villamarina.

Le cinque missive restituite sono tutte di argomento politico vario, perlopiù a carattere militare, riguardando nomine, movimenti di truppe, le misure da intraprendere per una epidemia di colera. Si parla anche, è il 4 luglio 1835, dell’intenzione del Re (che la preannuncia al suo Ministro) di nominare Comandante del Corpo dei Carabinieri Reali Michele Taffini d’Acceglio a seguito del decesso, avvenuto due giorni prima, del Comandante precedente. Michele Taffini d’Acceglio, nominato Maggior Generale, assumerà poi il comando il successivo 16 luglio.

Le epistole rinvenute sono state restituite in una sobria cerimonia tenutasi presso quell’Archivio alla presenza dell’Assessore alla Cultura della Città di Torino, Rosanna Purchia e del Soprintendente Archivistico e Bibliografico per il Piemonte e la Valle d’Aosta, Deneb Teresa Cesana.

Il Cortile dei Gentili al Laboratorio di Resistenza Permanente

Un incontro di straordinario rilievo culturale e simbolico con il Cardinale Gianfranco Ravasi anticipa la stagione della “Fondazione E. di Mirafiore”

Serralunga d’Alba (Cuneo)

Sarà un appuntamento davvero prezioso e prestigioso, quello che il prossimo sabato 11 ottobre (alle 18,30) farà da anteprima alla 15^ Stagione del “Laboratorio di Resistenza Permanente” della “farinettiana” “Fondazione E. di Mirafiore”, presso il “Villaggio Narrante in Fontanafredda” a Serralunga d’Alba (Cuneo).

La “Fondazione” creata da Oscar Farinetti nel 2010 (come luogo di incontri settimanali con personaggi di spicco del mondo della letteratura, del giornalismo, della musica e della politica) aprirà infatti le porte del suo “Teatro” niente meno che alla Fondazione “Il Cortile dei Gentili – Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Alla tavola del mondo”, istituita nel 2011 (secondo i criteri spirituali e concettuali che nell’anno 20 – 19 a. C. portarono re Erode, durante i lavori di ristrutturazione del “Tempio di Gerusalemme”, a riservare uno spazio – l’“atrium gentium”, il “Cortile dei Gentili” o dei “Pagani” – come luogo di “incontro” e di “diversità” che tutti, membri o no del popolo eletto, potevano attraversare, senza distinzioni di lingua, cultura e professione religiosa) dal Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente emerito del “Pontificio Consiglio della Cultura” e della “Pontificia Commissione di Archologia Sacra”. E sarà proprio il Cardinale Ravasi a moderare il dialogo, in occasione dell’incontro promosso dalle due “Fondazioni”.

“Dialogo – si sottolinea – che vorrà essere occasione di confronto aperto e plurale, volto a intrecciare fede, scienza, tradizione e gastronomia per riflettere su uno dei temi universali e più attuali ai nostri giorni: il cibo”.

Con lui, un ricco parterre di voci eterogenee che offrirà un suggestivo tavolo di dibattito alla ricerca di tesi e filosofie complementari. Intorno al tavolo: Oscar Farinetti, presidente della “Fondazione Mirafiore”, il professor Franco Locatelli, presidente del “Consiglio Superiore di Sanità”, Carlotta Rinaldi, giovane imprenditrice agricola e viticoltrice dell’“Azienda agricola Giuseppe Rinaldi” di Barolo e lo “chef stellato” Ugo Alciati del “Ristorante Guido” di Serralunga d’Alba.

Al centro del confronto “il cibo – sottolineano gli organizzatori – come simbolo spirituale e culturale, come fondamento di salute e nutrizione, come valore sociale e familiare, come patrimonio agricolo e gastronomico. ‘Pane quotidiano’ che diventa, dunque, metafora del nostro tempo e chiave di lettura delle sue sfide, dalle nuove frontiere della medicina alla sostenibilità, dalla memoria della tradizione alla ricerca di senso nella modernità”.

Ideale, in tal senso, si prospetta il confronto dei partecipanti al dibattito con un’Istituzione come il “Cortile dei Gentili” che vuole porsi “come luogo privilegiato d’incontro tra mondi diversi: non un ‘duello’ ma un ‘duetto’ tra differenti sensibilità, culture e linguaggi, fra credenti e non credenti”.

Sottolinea il padrone di casa, Oscar Farinetti“L’appuntamento di sabato 11 ottobre non è soltanto un’anteprima prestigiosa ma anche un segnale del percorso che la nostra ‘Fondazione’ intende tracciare per la stagione 2025/’26: una serie di incontri’ capaci di tenere insieme pensiero critico e comunità, attualità e memoria, resistenza culturale e apertura al futuro”. Stagione, dunque, non poco impegnativa che verrà “spacchettata” in tutto il suo programma sabato 18 ottobre prossimo, nel corso di una serata speciale in cui si terrà anche la presentazione dell’ultimo romanzo di Farinetti, “La regola del Silenzio”, edito il 9 settembre scorso per i tipi di “Bompiani”.

Si ricorda che l’ingresso agli appuntamenti della “Fondazione E. di Mirafiore” è libero, su prenotazione dal sito www.fondazionemirafiore.it

G.m.

Nelle foto: Cardinale Gianfranco Ravasi ed Oscar Farinetti

Palazzina di Caccia di Stupinigi: il ritorno di FLOReal

Da venerdì 10 a domenica 12 ottobre prossimi, presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi, si terrà la quinta edizione di FLOReal, il futuro con le piante, il meglio del vivaismo, dell’artigianato e della produzione agricola. Tre giorni di mostra-mercato a contatto con l’arte e la natura, approfondimenti con esperti, workshop creativi e laboratori per i più piccoli per uno degli eventi green più importanti e attesi del Piemonte.

Il “Futuro con le piante” passa di nuovo dalla Palazzina di Caccia di Stupinigi, tutti i giorni dalle 9.30 alle 19, con l’ultimo ingresso alle 18.30. Organizzata da Orticola del Piemonte, FLOReal, giunta alla sua quinta edizione, vuole offrire ai turisti l’occasione per un’immersione nel verde, e allo stesso tempo fare cultura “green” attraverso un insieme di iniziative collaterali pensate per un pubblico di ogni età. Il cuore della manifestazione, come sempre, sarà la mostra-mercato con circa 80 espositori, fra florovivaisti, artigiani e agricoltori, ma FLOReal 2025 sarà qualcosa di più: un contenitore di nuove esperienze e di stimoli culturali, da FLOReal’s Talk, necessari momenti di apprendimento e dibattito con i professionisti del settore e con le istituzioni, ai workshop tecnici di FLOR Academy, fino alle nuove tendenze della moda ecosostenibile con la rassegna “Verdetrama”.
Per i più piccoli ci sarà la possibilità di scoprire il mondo della natura divertendosi, attraverso i laboratori di FLOR Edu, mentre l’area food e drink completerà la proposta anche a livello gastronomico.

“Tutte le iniziative e gli eventi che organizziamo durante il corso dell’anno non si limitano a raccontare il presente, ma guardano al futuro del nostro pianeta – racconta Giustino Ballato, presidente di Orticola Piemonte – un futuro in cui l’uomo dovrà necessariamente convivere a contatto diretto con le piante, condividendo gli spazi e tutelando al massimo il patrimonio naturale che gli è stato concesso. A FLOReal la Natura non sarà un semplice contorno, ma avrà il ruolo di protagonista indiscussa, a cominciare dalla mostra-mercato, con il meglio del vivaismo, dell’artigianato e della produzione agricola del nostro Paese, per passare a tutte le altre iniziative correlate che vogliono educare, sensibilizzare, informare, divertire e sorprendere”.

La mostra-mercato è diventata negli anni una delle manifestazioni vivaistiche di riferimento in Piemonte e in Italia, e ospiterà circa 80 espositori tra vivaisti, artigiani e agricoltori. L’offerta florovivaistica sarà ampia ed eterogenea per soddisfare i desideri di tutti gli amanti dei fiori. Curiosando tra i banchi di FLOReal si potranno trovare piante di ogni tipo, da quelle più classiche, come le rose antiche ed orchidee, le piante aromatiche, i peperoncini, le viole e i ciclamini, le graminacee e le erbacee perenni, ma anche piante acquatiche e palustri, i bonsai, le piante verdi fiorite da interno ed esterno, le piante tropicali e quelle carnivore. Non mancheranno specie autoctone come l’acero riccio, la quercia, il castagno, il frassino, il ciliegio e il melo selvatici, il noce, il nocciolo, l’olmo e specie tropicali come l’avocado, lo zapote e ginko biloba. Cercando con attenzione si potranno scoprire chicche esotiche, come per esempio le alstroemerie, dette anche “giglio del Perù”, la “Hoya” diffusa nel Sud Est asiatico, in Australia e in Polinesia, e alcune varietà rare di anthurium da foglia, provenienti dal Sud America.
Non solo fiori e piante, ma anche molte proposte di artigianato per il balcone e il giardino; spazio a ceramiche di ogni tipo, da quelle artigianali a quelle artistiche, alle candele in cera vegetale, ai cuscini per l’arredo e per meditazione e lo yoga, fino a diverse proposte di arredi antichi per il giardino e ai terrarium. Numerosi anche i prodotti di cosmesi e profumeria naturale, come la gioielleria artigianale per il benessere del corpo e dello spirito. FLOReal ospiterà anche una selezione di agricoltori con i loro prodotti genuini, tra i quali olio e miele, nocciole e crostate, fiori edibili e taralli, zabaione, confetture, prodotti a base di liquirizia, fino alle grappe, ai gin e ai distillati.
All’interno della mostra florovivaistica, vi sarà uno spazio riservato al progetto “ReAzioni”, nato dalla volontà di Orticola Piemonte di agire concretamente per il miglioramento della biodiversità e degli agrosistemi che, negli ultimi decenni, ha subito un drastico declino dovuto alle sostanze insetticide, unitamente alla riduzione delle specie spontanee entomogame, rifugio e fonte di sopravvivenza per insetti impollinatori.
Tante le finalità del progetto, tra cui la creazione di due ‘Flower Farm’, dove coltivare fiori recisi in maniera sostenibile, la realizzazione di passerelle per impollinatori, posizionate nelle aree agricole, presso l’istituto di Candiolo, e all’interno delle aree del Parco naturale di Stupinigi, per favorire il movimento degli insetti impollinatori, ma anche attività di sperimentazione e sensibilizzazione sui temi di sostenibilità ambientale attraverso esperienze didattiche condivise. Il progetto è svolto in collaborazione con la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e il Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Aliementari (DISAFA) ed è finanziato dalla Fondazione Compagnia di Sanpaolo nell’ambito del bando “ReAzioni”.

Venerdì 10 ottobre, a partire dalle ore 15, FLOReal diventerà uno spazio di cultura con i FLOReal’s Talk, momenti di apprendimento con esperti su temi di attualità legati al mondo del verde e della natura. Il tema dei FLOReal’s Talk di questa edizione sarà “La città e l’acqua-nuove alleanze tra città, clima e natura”.  A confrontarsi sul tema, rappresentanti del Politecnico di Torino, studi di Architettura del Paesaggio, come Parc Nouveau di Milano, FLO di Bologna, lo studio d’Architettura internazionale LAND e il Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali. La tavola rotonda vedrà poi un confronto tra tecnici, gestori e politici che coinvolgerà Sindaci e Assessori delle città di Torino, Collegno, San Mauro, Settimo Torinese e Nichelino. FLOReal’s Talk rientra nel progetto Festival del Verde, la cui quinta edizione si terrà a maggio tra Torino e Provincia, organizzato da Orticola Piemonte in collaborazione con il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio, Politecnico e Università di Torino.

Sabato 11 e domenica 12 ottobre la Citroniera di Levante della Palazzina di Caccia di Stupinigi diventerà teatro della FLOR Academy, un insieme di workshop in collaborazione con esperti per testare e sviluppare la propria creatività e avvicinarsi in modo creativo e sorprendente al mondo botanico. Verrà ospitata, in questa occasione, anche “Verdetrama”, la mostra-mercato di moda e tessuti sostenibili, un inno all’eleganza della natura, un market dedicato a tessuti ecologici e all’elaborazione  a basso impatto, dove natura e stile si intrecciano in modo ecologico. Dalla scelta delle materie prime alle tecniche di produzione, ogni dettaglio racconta un modo più consapevole di vestire. Ad animare la rassegna sarà una selezione di piccole realtà sartoriali emergenti che metteranno in mostra le proprie creazioni come capi d’abbigliamento in tessuti naturali e biologici, calzature e accessori ecosostenibili, ma anche cosmetici solidi, ecosostenibili e vegani.

Ingresso: 8 euro – biglietto under 30 a 6 euro e disponibile solo online. Ingresso gratuito fino ai 14 anni e per gli accompagnatori di persone con disabilità.

Mara Martellotta

L’Ultima Cena di Fiorenzo Faccin nella basilica di Carutapera in Brasile

Nella notte, ora italiana, è stata inaugurata a Carutapera, in Brasile, nello stato del Maranhão, la grande Ultima Cena affrescata dal maestro Fiorenzo Faccin, originario di Piobesi Torinese, classe 1953. L’opera reinterpreta il capolavoro leonardesco con luci d’ispirazione caravaggesca, e porta in basilica 13 volti di Piobesi, cittadini che lo scorso 12 febbraio si prestarono negli spazi dell’oratorio a un set fotografico per diventare i modelli della scena. Il progetto nasce dal mandato affidato a Faccin per decorare la basilica minore di San Sebastiano, elevata a tale rango nel 2021 con una grande pittura murale collocata nella cupola centrale. L’artista ha disegnato e dipinto personalmente l’intervento misurando con una semicirconferenza di circa 12 metri per 5 d’altezza. La scelta di utilizzare solo raffiguranti piobesini è stata, fin dall’inizio, una volontà di omaggiare il proprio paese d’origine, un ponte simbolico tra le due comunità. L’amministrazione comunale di Piobesi Torinese, da parte del Sindaco Fiorenzo Demichelis: “Orgoglio e sincere congratulazioni al maestro Fiorenzo Faccin per l’eccezionale risultato artistico e per aver saputo trasformare un’idea che unisce popoli e fedi. Con la sua arte, i suoi colori e i volti della nostra gente, Piobesi entra per sempre nella storia della basilica di San Sebastiano e nella memoria della comunità di Carutapera”.

Nei mesi scorsi, Faccin aveva annunciato la realizzazione  di una bozza su tela destinata a essere donata alla parrocchia di Piobesi, un ulteriore segno di restituzione alla comunità che ha partecipato al progetto.

“Ho realizzato con passione quest’opera – racconta il maestro Faccin  – e ho trovato a Carutapera una popolazione fantastica e molto accogliente, e questo non ha potuto che aiutarmi a portare a termine l’impegno con soddisfazione e meraviglia. Una bellissima esperienza poter portare le mie radici a migliaia di km da casa”.

Mara Martellotta

Dumsedafe incontra il Ministro Zangrillo

 Una sfida tra sburocratizzazione e innovazione nella Pubblica Amministrazione

Il prossimo lunedì 13 ottobre, le sale storiche dell’Unione Industriali di Torino ospiteranno un incontro di particolare rilievo: Dumsedafe accoglierà il senatore Paolo Zangrillo, Ministro per la Pubblica Amministrazione, per discutere delle prospettive di riforma e modernizzazione della macchina statale. Il titolo dell’evento suggerisce già il tema principale: la sburocratizzazione, da tempo auspicata da cittadini e imprese, deve incontrare la capacità concreta di innovazione e digitalizzazione che la pubblica amministrazione può offrire.

Paolo Zangrillo, nato a Genova nel 1961, porta con sé una lunga esperienza manageriale in diverse aziende con responsabilità crescenti nel settore delle risorse umane. Dal 2018 è attivo in politica con Forza Italia, eletto alla Camera e poi al Senato, fino a diventare Ministro nel governo Meloni dal 2022. La sua agenda ministeriale punta a riforme concrete: digitalizzazione dei procedimenti, riduzione dei tempi di concorsi e valorizzazione del merito per dirigenti e personale pubblico. Il “peso” del suo ruolo emerge chiaramente nell’odierno dibattito sulla sburocratizzazione: non si tratta solo di semplificare procedure, ma di trasformare le risorse impiegate in un sistema più efficiente, responsabile e orientato ai risultati.

Dumsedafe, nato a Torino nel 2012 e coordinato da Piero Gola, si distingue per la sua capacità di combinare cultura, dibattito e impegno civico. Gli incontri quindicinali, generalmente in forma di esposizione seguita da dibattito e colazione, creano uno spazio in cui cittadini, esperti e istituzioni possono confrontarsi su temi concreti. L’associazione si distingue anche per le visite a strutture innovative del territorio torinese, offrendo esperienze dirette di eccellenza e stimolando una riflessione su come Torino possa incarnare la cosiddetta “Torino del fare”.

Il titolo dell’evento non è dunque neutro: mette in luce una sfida reale, attuale e urgente. Sburocratizzare significa non solo ridurre moduli, scartoffie e tempi morti, ma valorizzare il capitale umano e le potenzialità della PA. Al tempo stesso, il richiamo all’innovazione suggerisce che la modernizzazione è un percorso complesso, che richiede leadership, visione e dialogo con cittadini e stakeholder. L’incontro di lunedì promette quindi non solo approfondimenti tecnici, ma anche una riflessione più ampia sul ruolo dello Stato, sulla responsabilità individuale e collettiva e sulla possibilità di tradurre la burocrazia in strumento di sviluppo.

Il dibattito, che seguirà la relazione introduttiva del Ministro, sarà un’occasione per valutare fino a che punto le politiche pubbliche possono combinare efficienza e innovazione, senza sacrificare trasparenza e responsabilità. In questo senso, l’evento di Dumsedafe diventa un significativo laboratorio di partecipazione civica, dove teoria e pratica si incontrano davanti a un pubblico attento e curioso.

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