ilTorinese

Halloween: dolci e praline per una notte indimenticabile

Tante golose novità firmate dai Pastry Chef Vitellozzi e Corbo, Gerla 1927 e Giraudi

Vuole la tradizione che ad Halloween i bambini, vestiti con costumi spaventosi e divertenti, si rechino di casa in casa e, suonando ai campanelli, formulino ai proprietari la celebre domanda: Dolcetto o scherzetto?

La festa delle streghe, dei fantasmi e dei mostri che si celebra la notte del 31 ottobre, benché di origini celtiche, nel corso degli anni è diventata sempre più popolare anche da noi ed è, oggi, una tradizione consolidata che porta con sé feste ed eventi per grandi e piccini. E come in tutte le occasioni di festa non possono mancare i dolci.

Per Halloween 2025, l’ingegno dei pasticceri e dei mastri cioccolatieri si è sbizzarrito nello sviluppo di speciali e gustose creazioni a tema.

Tra le più interessanti figurano quelle di tre eccellenze piemontesi. Il Teschio Croissant dei Pastry Chef Maicol Vitellozzi e Francesca Corbo è sicuramente una delle più originali. Questo dolce, disponibile in edizione limitata dal 30 ottobre al 2 novembre, è la reinterpretazione in chiave dark dell’iconica viennoiserie. Un connubio di sapori perfettamente equilibrato tra la croccantezza dell’impasto e la delicata bontà del suo squisito ripieno di chantilly al mascarpone e confettura di lampone. Un’armonia di gusto che sorprende e delizia.

Zucchette, pipistrelli e teschi – al cioccolato al latte o fondente – all’apparenza spaventosi ma mostruosamente buoni sono invece la proposta di Gerla 1927 che, il 31 ottobre, aprirà le porte del suo locale La Croisette di c.so Alcide De Gasperi 19E a Torino, per festeggiare in modo speciale Halloween e presentare le dolcezze più magiche della stagione.

Anche la Giraudi, rinomata cioccolateria artigianale di Castellazzo Bormida, in provincia di Alessandria, ma raggiungibile sul suo sito di ecommerce ed in tanti negozi torinesi, propone una gamma di praline speciali per Halloween. La confezione dedicata alla ricorrenza contiene 7 praline ed è pensata per coniugare divertimento e golosità. Tra le praline dal guscio di cioccolato all’arancia e cuori al pistacchio e al Gianduia, si nasconde, infatti, un intruso misterioso. Una pralina pronta a stupire con un ripieno scoppiettante che regala un’esperienza sensoriale inaspettata e divertente.

Un Halloween non solo di paura, quindi, ma anche ricco di golose tentazioni e di risate per tutti.

di Alessandro Sartore

I Maestri del Lavoro incontrano gli studenti del Calamandrei

Istituto “Galileo Ferraris” di Vercelli

Nella giornata di martedì 21 ottobre 2025, i Maestri del Lavoro Maria Rita Corradino, Celestino Tarchetti e Claudio Orecchia, appartenenti al Consolato provinciale di Vercelli della Federazione nazionale Maestri del Lavoro, hanno portato una preziosa testimonianza formativa agli studenti della classe terza SIA – Sistemi informatizzati aziendali dell’Istituto “Calamandrei”, che fa parte dell’Istituto di istruzione superiore “Galileo Ferraris” di Vercelli, diretto dalla dirigente scolastica prof.ssa Cinzia Ferrara.

Durante l’incontro, i Maestri del Lavoro hanno condiviso con le allieve e gli allievi la loro esperienza professionale, offrendo spunti di riflessione sul valore dell’impegno, della competenza e della responsabilità nel percorso lavorativo. Al centro del confronto, il tema delle skills, le competenze trasversali e tecnico-professionali fondamentali per affrontare con successo le sfide del mondo del lavoro contemporaneo.

L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di orientamento e di dialogo, volta ad aiutare i ragazzi a comprendere meglio il mondo del lavoro e a superare le barriere che spesso separano la scuola dalla realtà professionale. Attraverso esempi concreti e testimonianze dirette, i Maestri hanno evidenziato l’importanza della formazione continua, della collaborazione e della capacità di adattarsi ai cambiamenti del contesto economico e tecnologico.

Gli studenti hanno seguito l’incontro con grande interesse e partecipazione, ponendo domande e intervenendo nel dibattito con curiosità e spirito critico. L’esperienza si è rivelata un momento di crescita condivisa, in cui la dimensione educativa e quella professionale si sono incontrate in modo costruttivo.

“Corri con Samuele”, solidarietà a Mappano

Domenica 9 novembre a Mappano torna l’appuntamento sportivo “Corri con Samuele”, organizzato dall’associazione “Il Sogno di Samuele” e dall’Atletica Settimese, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino e del Comune di Mappano.

I partecipanti alla camminata ludico-motoria a passo libero, con possibilità di praticare il fitwalking o il dogwalking, potranno scegliere tra due percorsi a scelta, di 10 o di 5 km, che offriranno l’occasione per ammirare i colori autunnali del parco Unione Europea di Mappano.Ci si potrà iscrivere sul posto fino a mezz’ora prima dell’evento, pagando la quota di 12 euro per gli adulti (anche per il dogwalking con accompagnatore) e 6 per i bambini e ragazzi sino a 12 anni. Le iscrizioni sono possibili anche scrivendo a info@ilsognodisamuele.it o chiamando il numero telefonico 333-3442828. Le preiscrizioni sono possibili nel negozio Gioielli Baudino in piazza Don Amerano a Mappano, con la possibilità di pagare la quota di partecipazione con Satispay o con un bonifico bancario.

Per le categorie giovanili sono invece in programma una serie di batterie agonistiche, sulle distanze di  400 metri per le annate 2016 e seguenti800 metri per le annate 2014 e 2015 e 1200 metri per i nati nel 2012 e 2013. Le iscrizioni sul posto e il ritiro dei pettorali inizieranno alle 8 in piazza Giovanni Paolo II, mentre le partenze delle batterie giovanili inizieranno alle 9,30 e quelle della camminata ludico-motoria di 10 e di 5 km alle 10.

L’associazione “Il Sogno di Samuele” tiene viva la memoria del ragazzo deceduto all’età di 10 anni il 15 agosto del 2008, colpito da un fulmine improvviso. Già un mese dopo il tragico incidente la mamma Martina e il papà Alessandro hanno dato vita alla Onlus, che porta avanti progetti di solidarietà nella missione salesiana di Sarh-Kassai in Ciad. Nel 2011 è stata realizzata la prima scuola elementare, mentre nel 2015 è stata costruita la materna per i più piccoli. Il servizio educativo continua grazie al sostegno a distanza, che garantisce attrezzature e insegnanti qualificati ai bambini del Ciad e alle loro famiglie. Nel 2019 è stata inoltre posata la prima pietra del nuovo centro polifunzionale e oratorio di Mappanoil paese dove Samuele ha vissuto i suoi splendidi 10 anni. Le donazioni, la destinazione del 5×1000, l’acquisto dei prodotti solidali e la partecipazione agli eventi consentono all’associazione di portare avanti i suoi progetti.

Torino e Piemonte alla prova dell’automotive: tra crisi, nuovi modelli e la sfida della transizione

Il settore automotive a Torino e in Piemonte attraversa una fase cruciale tra segnali di rilancio e persistenti difficoltà strutturali. Dopo anni di calo produttivo e incertezza, l’incontro tra il CEO di Stellantis Antonio Filosa, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha rappresentato un momento importante di confronto sul futuro industriale del territorio. La produzione di autoveicoli in Italia ha registrato negli ultimi mesi un netto ridimensionamento, con un calo stimato di circa il 30% rispetto al 2023, mentre in Piemonte il comparto componentistico — che conta oltre 700 imprese e quasi 60 mila addetti — ha subito una flessione del fatturato e dell’occupazione. In particolare, nel polo torinese la produzione avrebbe perso fino al 70% rispetto ai livelli pre-pandemia, un dato che fotografa la profondità della crisi di un settore simbolo dell’economia locale.

In questo contesto, l’annuncio dell’avvio, il 25 novembre, della produzione del secondo modello a Mirafiori e di 400 nuove assunzioni rappresenta un segnale di fiducia. Il presidente Cirio ha sottolineato come le ultime decisioni aziendali — tra cui la creazione dell’hub per il riciclo e la nuova linea di cambi — stiano restituendo un’identità industriale al sito torinese, aggiungendo che il dialogo costante con Stellantis e il governo nazionale sta producendo risultati concreti. Ha ribadito inoltre la necessità di tutelare la filiera piemontese, cuore della progettazione, del design e della ricerca tecnologica, e ha rilanciato la posizione del Piemonte in favore di una “neutralità tecnologica”, superando l’approccio esclusivamente orientato all’elettrico e aprendo a tutte le forme di energia sostenibile.

Anche il sindaco Lo Russo ha parlato di “nuovo metodo di lavoro” e di un dialogo più aperto con Stellantis, evidenziando come le istituzioni locali vogliano una strategia industriale chiara e duratura. Torino, ha spiegato, deve restare non solo sede produttiva, ma centro d’eccellenza per l’ingegneria e il design automobilistico, valorizzando le competenze e la rete di ricerca del territorio. Ha inoltre richiamato l’urgenza di garantire volumi produttivi adeguati e continui, a tutela dell’occupazione e della filiera, e ha sollecitato il governo ad adottare politiche più incisive per sostenere la manifattura, oltre i soli incentivi all’acquisto dei veicoli.

Nonostante i segnali positivi, le preoccupazioni dei sindacati restano forti. Le organizzazioni dei lavoratori temono che l’annuncio di nuove produzioni non basti a compensare i pesanti cali di volumi registrati nel 2024 e nel 2025, con il ricorso crescente alla cassa integrazione e un utilizzo sempre più massiccio degli ammortizzatori sociali. Chiedono certezze sui piani industriali e la condivisione delle strategie con il territorio, oltre a una distribuzione più equilibrata degli investimenti tra i diversi stabilimenti italiani del gruppo. Sullo sfondo pesa la transizione ecologica imposta dall’Unione Europea, che rischia di penalizzare i siti produttivi italiani se non accompagnata da misure di sostegno adeguate e da un percorso realistico di riconversione.

Torino e il Piemonte si trovano dunque a un bivio: da un lato, la possibilità di rilanciare la propria vocazione industriale grazie agli investimenti di Stellantis e alla collaborazione tra istituzioni; dall’altro, il rischio di un progressivo ridimensionamento se non verranno garantite condizioni competitive e una strategia di lungo periodo. La sfida per il futuro è coniugare sostenibilità, innovazione e lavoro, mantenendo vivo quel tessuto industriale che da oltre un secolo rappresenta il cuore pulsante dell’economia piemontese.

Orientamento sportivo per i giovani: audizioni in Regione

La Commissione Cultura, presieduta dalla vicepresidente Emanuela Verzella, ha audito nei giorni scorsi il presidente del Coni Piemonte Stefano Fabio Mossino e il direttore scientifico della Scuola regionale dello sport Gian Pasquale Ganzit per un approfondimento sui contenuti della Pdl 97, Misure in materia di orientamento sportivo, presentata dal primo firmatario Davide Zappalà (Fdi).

Il provvedimento, che prevede l’istituzione di un servizio di orientamento sportivo per consentire ai ragazzi di età compresa tra 8 e 14 anni d’individuare l’attività sportiva più adeguata alle proprie attitudini e capacità individuali, è stato definito da entrambi “un’iniziativa legislativa importante perché si propone di creare un servizio utile per le famiglie individuando le inclinazioni sportive dei suoi componenti più giovani”.
“Il Coni – ha evidenziato Mossino – è un ente pubblico che non si occupa solo di eccellenze agonistiche ma della promozione dell’intera pratica sportiva sul territorio regionale, ben conoscendone i benefici a livello individuale e collettivo. Obiettivo importante, se il provvedimento verrà approvato, è la creazione di un protocollo che possa orientare i ragazzi in direzione di un’area di pratiche sportive idonee alle loro caratteristiche fisiche, caratteriali e psicologiche”.
“Si tratterebbe in particolare – ha aggiunto Ganzit – di una visita medico sportiva approfondita che consenta di ‘scattare’ una sorta di immagine attuale e in divenire del ragazzo, integrata con l’anamnesi sul suo sviluppo, le caratteristiche familiari, la valutazione dei parametri di forza, coordinamento ed equilibrio, oltre alle peculiarità e alle passioni e inclinazioni”.
Zappalà – intervenuto per Fdi con Marina Bordese – Mossino ha risposto che “l’età presa in considerazione nel provvedimento è quella giusta, dal momento che abbassarla renderebbe la valutazione assai più incerta per diverse discipline sportive”.
Domenico Ravetti – intervenuto per il Pd con Verzella – Ganzit ha fatto osservare che “per l’applicazione del protocollo si è pensato sia al privato sia al pubblico, anche se appare assai più probabile che il privato sia più disponibile a recepire tutte le indicazioni in esso previste”.
Intanto le consultazioni on line sul provvedimento, che è stato anche inviato all’attenzione del Cal, sono aperte fino al 31 ottobre.

Torino Outlet Village amplia i suoi spazi 

Tra moda, arte e intrattenimento 

A otto anni dalla sua apertura, Torino Outlet Village conferma la propria crescita costante e continua a rappresentare un punto di riferimento per lo shopping di qualità nel Nord Italia. Con la nuova fase, Torino Outlet Village segna un nuovo capitolo del proprio sviluppo, in linea con una strategia di espansione continua. L’ampliamento incrementa la superficie commerciale complessiva di11.000 metri quadrati, portandola a un totale di 32.000 mq, con circa 60 nuovi spazi commerciali che si aggiungono agli oltre 80 già operativi. L’offerta del Village viene in questo modo ampliata fino a raggiungere circa140 boutique dei più prestigiosi brand nazionali e internazionali del segmento premium e lifestyle. Tra i nuovi ingressi figurano marchi di rilievo come Puma, Napapijri, North Sails, Guess Accessories, Murphy&Nye, Only, CMPeBubble Hills, che arricchiranno il mix merceologico e l’esperienza di shopping del pubblico. Oltre alle nuove boutique, il progetto prevede anche l’ampliamento delle aree dedicate all’intrattenimento, con la realizzazione di una nuova piazza centrale di circa 2.500 mq, concepita per ospitare eventi, manifestazioni culturali e iniziative pensate per offrire ai visitatori una shopping experience di alto livello che integra sempre più shopping e tempo libero.

Il progetto di ampliamento consolida il percorso di crescita del Village e ne potenzia il ruolo di destinazione internazionale per lo shopping e il tempo libero. L’intero intervento porta la firma dell’architetto Claudio Silvestrin, che ha curato anche la prima fase del progetto. La nuova espansione mantiene la piena coerenza stilistica e architettonica con il complesso originale,interpretando la filosofia del design essenziale e armonioso che contraddistingue il Village. Un progetto di grande equilibrio estetico e funzionale, capace di unire eleganza, luce e comfort in un’esperienza di visita raffinata e contemporanea. La nuova fase rappresenta dunque non solo un’espansione fisica, ma anche un’evoluzione del concept del Village, sempre più orientato a un’esperienza completa e contemporanea. Hanno preso parte alla cerimonia di inaugurazione la Sindaca di Settimo Torinese Elena Piastra, l’Assessore al Commercio e ai Mercati del Comune di Torino Paolo Chiavarino, l’Assessore al Bilancio, Finanze e Sviluppo delle attività produttive della Regione Piemonte Andrea Tronzano, il Partner e Head of Italy di Orion Capital Managers Corrado Trabacchi, il General Manager di Arcus Real Estate Luca Nasi, il Direttore di Torino Outlet Village Luca Frigeri e l’architetto Claudio Silvestrin.

Il momento inaugurale è stato scandito dal tradizionale taglio del nastro e da una visita guidata lungo il nuovo boulevard, che accoglie i 58 nuovi spazi commerciali di prossima apertura. Le autorità e gli ospiti hanno potuto ammirare l’eleganza architettonica del progetto firmato da Silvestrin e scoprire i nuovi spazi destinati ad arricchire il brand mix e la customer experience del Village. L’ampliamento, che ha comportato un investimento di circa 55 milioni di euro sostenuto dal Fondo Orion con la società Stilo Immobiliare e Finanziaria Spafacente capo al Gruppo Percassi, consolida la posizione di Torino Outlet Village come riferimento per lo shopping di qualità nel Nord Italia e conferma il ruolo strategico del Village come motore di sviluppo economico e occupazionale per il territorio. L’indotto complessivo oggi conta oltre 850 risorse occupate tra dipendenti diretti e indiretti, e l’apertura dei nuovi spazi genererà ulteriori opportunità di impiego nel settore retail, del management e dei servizi.

Mara Martellotta

Volantinaggio contro la “cultura maranza”, tensioni al liceo Einstein. Presidio in piazza Castello

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Mattinata di tensione davanti al Liceo Einstein di Torino in Barriera di Milano, dove un gruppo di giovani di estrema destra ha tentato un volantinaggio contro la cosiddetta “cultura maranza”. Gli studenti hanno reagito gettando i volantini, provocando momenti di scontro che hanno reso necessario l’intervento della polizia e della Digos. Un quindicenne del liceo Einstein è stato fermato. Dopo l’episodio, gli studenti si sono riuniti in assemblea nel cortile, mentre i docenti sono scesi ai cancelli in segno di solidarietà. I volantini sono stati attribuiti a Gioventù Nazionale, ma l’organizzazione si è ufficialmente dissociata dall’iniziativa. Nel pomeriggio presidio di protesta davanti alla prefettura in Piazza Castello (nella foto)

In una nota il deputato AVS  Marco Grimaldi e le consigliere Ravinale e Diena scrivono: “Quanto avvenuto questa mattina davanti al liceo Einstein di Barriera di Milano a Torino è gravissimo e inquietante. Gioventù Nazionale, la giovanile di Fratelli d’Italia, stava volantinando contro la ‘cultura maranza’, come già avvenuto nelle scorse settimane al Primo liceo artistico, ed è stata oggetto di contestazioni per via del contenuto razzista di quel volantino. Non c’è alcuna buona ragione né giustificazione per l’intervento della polizia in tenuta antisommossa, che ha caricato gli studenti e portato via in manette un ragazzo di sedici anni tuttora, a quanto ci risulta, trattenuto in Questura. Chiediamo il suo immediato rilascio e provvederemo a chiedere conto, con un’interrogazione parlamentare, al Ministro Piantedosi di quanto accaduto. Al Primo, studenti e docenti hanno respinto pacificamente il messaggio d’odio contenuto nel volantino, senza il verificarsi di incidenti. A fronte di ciò, la risposta del Ministero e della Questura è quella di far scortare i militanti della giovanile di Fratelli d’Italia da agenti in antisommossa, con licenza di caricare e arrestare minorenni? Tutto questo, mentre a Genova, ma anche al Curie di Pinerolo, abbiamo assistito negli ultimi giorni a veri e propri assalti alle scuole da parte di collettivi di destra, che hanno agito indisturbati. Mentre la destra continua a soffiare, anche con quel volantino, sul fuoco della paura della mancanza di sicurezza in Barriera di Milano, che certo non si garantisce tenendo occupate le forze dell’ordine a fare la scorta a giovani militanti di destra”.

“Le immagini della polizia schierata in forze davanti alle scuole con i manganelli contro gli studenti non sono accettabili, non sono dignitose per lo Stato e neppure per le forze dell’ordine. Su quanto avvenuto oggi al liceo Einstein di Torino è doverosa una presa di posizione da parte del governo regionale e nazionale. Le istituzioni hanno il dovere di difendere la scuola e il libero pensiero.
“La scuola è il luogo dell’educazione e luogo della formazione, è il luogo dove i ragazzi imparano a pensare con la propria testa e il luogo del confronto, talvolta aspro, ma mai violento, ma é anche luogo del rispetto reciproco e i volantini contro i ‘maranza’ dei giovani di Fratelli d’Italia distribuiti in un “liceo periferia” sono ben più di una provocazione.
“I principi democratici sono tali perché valgono sempre e ovunque, al di là del colore del Governo del momento. “Le provocazioni non possono essere tollerate se provengono dalla forza politica di maggioranza relativa e arginate con i muscoli se vengono da una diversa visione politica.
“Il centro destra è direttamente responsabile del clima di violenza muscolare che sta generando nel Paese”. La differenza fra una democrazia e un governo totalitario e demagogico sta proprio nella risposta che si dà al dissenso”. Così la consigliera regionale del PD Nadia Conticelli

(foto archivio)

Stellantis, il dibattito in Sala Rossa

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DA PALAZZO CIVICO

Nel corso della seduta odierna del Consiglio comunale, il sindaco Stefano Lo Russo ha riferito in aula, su richiesta del capogruppo del PD Claudio Cerrato, a proposito del suo recente incontro con il nuovo amministratore delegato del Gruppo Stellantis, Antonio Filosa.

Stefano Lo Russo ha definito l’incontro quale momento molto di importante di confronto tra azienda e istituzione, che ha permesso di approfondire le scelte strategiche del Gruppo e di chiarire al tempo stesso le posizioni della Città. Si è trattato di un primo segnale di discontinuità positiva, con un nuovo metodo di lavoro basato su dialogo e trasparenza, che il sindaco ha auspicato si mantenga nel tempo e diventi la regola nel rapporto tra impresa e territorio.

Stellantis, ha riassunto Lo Russo, vuole proporre un approccio realistico alla transizione ecologica, chiedendo all’Unione Europea di rendere più flessibili le regole che governano la transizione energetica e le emissioni, per evitare di compromettere occupazione e competitività. Filosa ha affermato di non voler mettere in discussione la transizione verde ma renderla attuabile e socialmente sostenibile, richiamando il principio della neutralità tecnologica effettiva. Le regole europee, a detta dell’azienda, non devono imporre un’unica tecnologia, quella con batterie elettriche, ma consentire più soluzioni verso un unico risultato: la riduzione di CO2. Occorrerebbe mettere i costruttori in condizione di scegliere la combinazione di tecnologie più adatta (elettrico, ibrido, biocarburante…) e inoltre riconoscere il valore ambientale effettivo sulla base delle emissioni totali lungo tutto il ciclo di vita del veicolo, evitare monopoli tecnologici e dipendenze esterne, come nel caso della filiera asiatica per le batterie. In questa logica, secondo l’azienda, la mobilità futura non potrà basarsi solo sull’elettrico a batteria e la regolamentazione europea dovrà tenere contro delle situazioni specifiche dei vari Paesi, come nel Sud Europa dove reti di ricarica e costi dell’elettricità sono a livelli insoddisfacenti. Stellantis ritiene anche che siano troppo rigide le regole europee su emissioni dei veicoli commerciali LCV e termine al 2035 della produzione di motori termici, proponendo due soluzioni come i “supercrediti” (peso maggiore dell’elettrico nei calcoli delle emissioni aziendali) e la revisione dei target LCV. L’azienda ritiene che andrebbero premiate le auto piccole ibride o elettriche prodotte in Europa, con incentivi mirati; inoltre andrebbe difesa la produzione europea a scapito di quelle asiatiche. Filosa, ha spiegato Lo Russo, ha fatto riferimento al modello francese di eco score che valuta impatto di ogni veicoli dalla produzione allo smaltimento, compresa distanza tra luogo di produzione e vendita, legando i bonus alla sostenibilità complessiva del veicolo. Per gli LCV, il mercato non è pronto ad assorbire grandi quote veicoli elettrici, servono modifiche nei target per transizione equilibrati. Il rinnovo del parco veicoli (240 milioni in Europa, età media 12 anni) è da Stellantis considerato centrale e chiede incentivi per rottamare veicoli più vecchi e misure fiscali (Iva) per l’acquisto di auto più efficienti.

L’amministratore delegato di Stellantis ha confermato il valore strategico del Piano Italia e del polo torinese, ha aggiunto il sindaco, con 2 miliardi di investimenti negli stabilimenti italiani, 6 miliardi di acquisti da fornitori nazionali nel 2025, l’avvio di 500 ibrida a Mirafiori (che resta polo decisivo in italia, con forti investimenti nella componentistica) e di Jeep Compass a Melfi. Filosa ha poi annunciato 400 nuove assunzioni a Mirafiori e programmi di riqualificazione professionale per i dipendenti, oltre alla volontà di mantenere aperto il dialogo con istituzioni e rappresentanze sindacali. Stellantis, quindi. Non mette in discussione la transizione ecologica ma ne chiede una revisione basata su realismo, competitività e tutela dell’occupazione.

Riassunte le posizioni del gruppo industriale, il sindaco Lo Russo è poi passato a illustrare quanto sostenuto dall’Amministrazione comunale: tutela dell’occupazione, garanzia della continuità produttiva, conferma di nuovi modelli di lungo periodo, sostegno alla filiera della componentistica auto, conferma di Torino come polo di innovazione, con sinergie tra industria, università e poli tecnologici, con confronto costante e condivisione con il territorio. Come Città, si è evidenziato come il Governo nazionale debba dotarsi di una politica industriale efficace, orientata alla produzione e non solo agli incentivi all’acquisto, come avviene ora con i 597 milioni stanziati per sostenere acquisto di veicoli elettrici, fondi che non hanno prodotto secondo Lo Russo risultati apprezzabili né sul piano ambientale che su quello industriale. L’Italia è al 27mo posto in Europa per l’acquisto di auto elettriche e il 90% dei veicoli acquistati con i suddetti incentivi sono di produzione estera, con 2/3 dei modelli costruiti nel nostro Paese esclusi per prezzo e categoria, senza ricadute positive sui nostri stabilimenti e sull’occupazione in Italia e a Torino.

Il sindaco ha aggiunto che la richiesta al Governo è quella di passare da bonus basati sull’acquisto a una politica industriale integrata, che colleghi incentivi e produzione, soprattutto occupazione, evitando di finanziare con risorse pubbliche prodotti importati dall’estero. Servono interventi strutturali per rafforzare la manifattura nazionale, ha insistito il primo cittadino, sostenendo l’innovazione tecnologica, con approccio unitario dell’Europa che coniughi transizione ecologica e competitività industriali, senza trascurare gli obbiettivi ambientali ma correggendone le modalità di attuazione. In ogni caso, ha concluso Lo Russo, l’incontro con Stellantis ha rappresentato un passo concreto verso un nuovo modo di affrontare le grandi questioni industriali che riguardano la nostra città, basato su trasparenza e condivisione: il Comune sarà collaborativo e vigile, con l’obiettivo di trasformare il dialogo in occupazione, innovazione e valore aggiunto sul nostro territorio.

Il primo consigliere ad intervenire dopo il sindaco è stato Ferrante De Benedictis (Fd’I) che ha sottolineato come l’incontro con Filosa abbia consegnato alla città un sindaco che si avvicina alle posizioni del centrodestra. Critiche verso i green deal, che ha rovinato la nostra industria a favore di Cina e India, e le posizioni ideologiche che si scontravano con il concetto di sostenibilità intesa in modo più ampio. Così sugli incentivi, che non vanno più concessi per l’acquisto dell’auto ma per aumentare la sua produzione nel nostro Paese. Bene l’annuncio delle 400 nuove assunzioni se si considera che negli ultimi quattro anni, solo in Carrozzeria a Mirafiori, si sono persi quasi quattromila lavoratori.

Per Giuseppe Catizone (Lega) in Stellantis sono bravi nella teoria, nella pratica un po’ meno, perché 400 nuove assunzioni “somministrate” non sono vere assunzioni. Come si fa a credere ad un’azienda, si chiede il consigliere, che sta per chiudere un piano di licenziamenti che riguarda 2500 lavoratori in tutto il Paese, operai, quadri e dirigenti. Sembra più un’azienda in fase di smantellamento e non un’azienda che vuole investire.

Anche per Andrea Russi (M5S) le 400 assunzioni annunciate sono una buona notizia, ma ritiene serva realismo che, senza un nuovo modello Mirafiori non possa avere prospettive di medio lungo periodo. Non c’è un bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, oggi c’è solo il bicchiere. Per vederlo mezzo pieno servono un nuovo modello, un piano d’investimenti e una visione industriale stabile. Tutto il contrario di quello capitato negli ultimi anni. La transizione ecologica o la guidiamo noi o continueremo a subirla. Torino deve continuare a chiedere impegni precisi anche per salvaguardare l’indotto.

Il consigliere Pino Iannò (Torino Libero pensiero) si è detto rammaricato della mancanza di un Consiglio comunale aperto per un confronto più ampio e profondo. Ha rilevato che in Sala Rossa sono quattro anni che non si parla di Stellantis e permangono atti di indirizzo giacenti che aspettano il voto dell’assemblea ed ha auspicato una discussione sul tema ad ampio raggio.

Secondo Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) l’annuncio di quattrocento assunzioni a Mirafiori è una notizia importante e si è soffermato sulle contraddizioni torinesi da parte di coloro che auspicano una Torino auto free senza preoccuparsi del settore produttivo in una delle cinque province europee più rilevanti del settore.

Fabrizio Ricca (Lega) si è detto felice di aver ascoltato da parte del sindaco posizioni simili a quelle del ministro Salvini. Non si può immaginare una Torino città a vocazione automotive senza più produrre automobili, ha commentato, per poi definire giusta la produzione di auto elettriche anche nella nostra città.

Claudio Cerrato (PD) sottolinea come in questi ultimi tre anni il Governo si sia moltiplicato negli annunci ma senza nessun atto concreto. Manca una politica italiana che si confronti con quella europea, manca un piano sull’energia. Importante il cambio di passo annunciato da Stellantis ma ritiene necessaria una politica di lungo periodo, di Stellantis e del Governo. Serve un’altra linea di produzione a Mirafiori, anche a sostegno dell’indotto e la trasformazione della politica dei bonus a favore di politiche di interventi strutturali

Per Emanuele Busconi (Sinistra Ecologista) le assunzioni annunciate sono una buona notizia, anche se Stellantis ha fatto utili creando però desertificazione a livello industriale. Il Governo, ha evidenziato, non sta accompagnando la transizione ecologica delle aziende, ritenendo che serva un piano industriale serio costruito con le parti sociali e il territorio. Servono, ha aggiunto, modelli accessibili ai cittadini e ha rimarcato la necessità di vincolare Stellantis a investire nel nostro Paese.

Federica Scanderebech (Forza Italia) si è dichiarata concorde con buona parte di quanto affermato dal Sindaco aggiungendo però che occorre incentivare la produttività del territorio. Ci sono responsabilità torinesi, la città governata negli ultimi anni in buona parte dal centrosinistra deve esprimere quale sia la sua visione della città, perché l’automotive va tutelato e non demonizzato.

Definisce surreale il dibattito di questo pomeriggio Silvio Viale (+Europa, Radicali italiani), convinto che le misure cittadine contro l’inquinamento non incidano sul volume delle vendite delle auto. E se anche non ci fosse l’elettrico, il rapporto fra auto prodotte in Italia e all’estero, sarebbe uguale. Stellatis produce in Italia solo il 5% delle sue auto.

Trova interessante il cambio di passo e apprezzabile il metodo inaugurato Elena Apollonio (Alleanza dei democratici, DemoS) e accoglie con fiducia e speranza l’annuncio delle 400 nuove assunzioni. Così come accoglie favorevolmente il sano pragmatismo rappresentato da Filosa e per come è stato condotto il dialogo. Infine, per la consigliera, il richiamo al concetto della neutralità ecologica effettiva non significa dire si o no alla transizione ma significa essere contrari a qualsiasi approccio ideologico.

Per Simone Fissolo (Moderati) nessuno è in grado di fare un’analisi migliore di quella che ha fatto il sindaco. Insieme, però, si può cercare di capire cosa può fare la città per il cambiamento. Ad esempio incentivando l’installazione delle centraline per la ricarica delle auto, nei nuovi parcheggi sotterranei, nei garage, nei box privati dei palazzi di nuova costruzione. Infine, se le vendite sono basse, il problema è economico, lo dicono i dati di quest’anno sulle vendite. Servono incentivi che devono essere governativi, nazionali.

Domenico Garcea (Forza Italia) ha chiesto che dibattiti sul futuro dell’auto a Torino in Sala Rossa siano accettate anche quando chieste dalle minoranze consiliari; si è detto preoccupato di una Città che sembra pensare soltanto ai ristoranti senza ricordare il settore dell’auto e la situazione occupazionale tragica degli operai e delle maestranze Stellantis.

Ha concluso il dibattito il sindaco Lo Russo con una replica agli intervenuti: il sindaco ha posto l’accento sull’assenza di una politica industriale in Italia e ha ricordato come negli ultimi tre anni si sia registrato un calo dei salari, un calo della produzione e il record assoluto di ore di cassa integrazione, una situazione che non si ripete in Germania e in Francia. Il primo cittadino ha criticato lo stanziamento governativo di seicento milioni di euro di incentivi per l’acquisto di auto elettriche, fondi che potevano essere usati per nuove colonnine elettriche; per la detassazione di utili da reinvestire per lo sviluppo produttivo; per piani di formazione.

 “Una mole di Panettoni” a Torino dal 28 al 30 novembre

Torna a Torino, dal 28 al 30 novembre 2025, la 14esima edizione di “Una Mole di Panettoni”, storica kermesse che celebra l’eccellenza artigianale nostrana nell’arte dei grandi lievitati. Lo storico concorso enogastronomico nazionale, che rispecchia dal Nord al Sud della Penisola gli orientamenti sul tradizionale dolce natalizio, quest’anno consacra una nuova tendenza inserendo il Panettone al Cioccolato come nuova categoria del concorso, accanto a quelle tradizionali del Panettone Scuola piemontese (basso con la glassa), Panettone Scuola milanese (alto senza glassa) e Panettone Creativo.
Dalla Campania al Piemonte, dalla Toscana alla Sicilia, dalla Liguria alle Marche, sono 30 i maestri lievitisti che verranno selezionati per gareggiare a una delle manifestazioni più rilevanti d’Italia sull’iconico dolce natalizio. La Giuria assegnerà ai panettoni, resi anonimi per la degustazione da parte dei sette professionisti del settore, un punteggio da 1 a 10, in base a vari parametri.

“L’arte pasticcera regionale comincia a disegnare una nuova geografia. A ‘Una Mole di Panettoni’ tutti potranno compiere un viaggio gourmet attraverso l’Italia del panettone: scoprire i segreti dei pasticceri, degustando, appagando i sensi e conoscendo da vicino il nostro ricco patrimonio agroalimentare – affermano le due fondatrici, Laura Severi e Matilde Sclopis di Salerano di Dettagli Eventi – Il panettone ha visto una notevole espansione negli ultimi anni, attirando l’attenzione di tanti, soprattutto delle nuove generazioni. La sfida è conquistare soprattutto i giovani con l’estetica e l’alta qualità della creazione”.

Hotel Principi di Piemonte
28 novembre – 30 novembre
via Piero Gobetti, 15, 10123 Torino
Acquisto online consigliato e prioritario tramite il quale sarà possibile prenotare la fascia oraria di accesso

Mara Martellotta