ilTorinese

Servizio sostitutivo metro, raddoppia la frequenza dei passaggi

In previsione del rientro estivo, la linea M1S, sostitutiva della metropolitana di Torino, aumenterà la frequenza dei bus passando da 8 a 4 minuti, per garantire una maggiore fruibilità del servizio da parte dei cittadini. Complessivamente i bus snodati in servizio sulla linea saranno 30. La nuova programmazione sarà adottata da lunedì 28 agosto e sarà in vigore fino alla ripresa del servizio della Metropolitana prevista per il 4 settembre.

 

Il potenziamento è stato deciso per rispondere alla crescente domanda di mobilità da parte dei pendolari che rientrano dalle vacanze estive. La linea M1S è stata attivata per consentire alcuni importanti interventi legati al prolungamento verso ovest e il nuovo sistema di segnalamento della marcia dei treni da analogico a digitale della Metropolitana e si è dimostrata da subito all’altezza del delicato compito.

Per il servizio sono stati utilizzati bus ecologici di nuova generazione con aria condizionata e la possibilità di acquisto con “Tap&Go”, il sistema contactless GTT per acquistare a bordo del bus il biglietto di corsa semplice con carta di credito.

L’acquisto del biglietto è possibile anche presso le rivendite GTT dislocate nelle vicinanze delle fermate della linea M1S. Le rivendite (tabaccai, edicole, ecc.), nonostante le chiusure estive programmate, sono comunque disponibili in un raggio di prossimità compreso in circa 200 metri; è possibile trovare l’elenco aggiornato delle rivendite aperte sul sito GTT nella sezione notizie.
Nel corso del mese di agosto la clientela ha potuto avere tutte le informazioni sul servizio sostitutivo grazie ad apposita cartellonistica affissa presso gli ingressi della Metro e su ogni fermata dalle linea bus, oltre ovviamente a tutta la comunicazione digitale su sito e social.

In occasione del potenziamento dal 28 agosto tutta la segnaletica è stata aggiornata e riposizionata.

A partire dal 4 settembre la Metropolitana riprenderà il suo regolare servizio proseguendo con l’orario studiato per consentire il completamento delle attività programmate: dal lunedì al giovedì e nelle giornate festive chiuderà alle ore 22:00 (ultima partenza 21:30). Dalle ore 22:00 a fine servizio saranno attivi i bus sostitutivi della linea M1S. Il venerdì e il sabato la Metropolitana sarà in servizio fino alle ore 1:30 (ultima partenza 1:00).

Due tour alla scoperta di Pinerolo

APPUNTAMENTO SABATO 2 E 8 SETTEMBRE CON IL CONSORZIO TURISTICO PINEROLESE E VALLI

DUE TOUR ALLA SCOPERTA DI PINEROLO. ABBINATA ALLA VISITA, UNA DEGUSTAZIONE

Da Casa Bonadè Bottino alla salita sul campanile di San Maurizio

Vedere Pinerolo da punti di vista insoliti. E’ la proposta di due tour pensati dal Consorzio Turistico Pinerolese e Valli per i primi due weekend di settembre, quelli dove la ripresa del lavoro lascia ancora la voglia di scoprire il territorio a due passi da Torino.

Sabato 2 settembre si apre, nel quadrilatero più antico del centro storico di Pinerolo, Casa Bonadè Bottino, edificio al centro di un importante restauro. Vanta piccole chicche all’interno, dalle volte del 1300 agli affreschi del 1600 piemontese.
Vi si entra grazie al tour “Dal tardo Romanico alla Pinerolo Francese” (partenza alle 17 dall’Ufficio del Turismo di Pinerolo, via Duomo 1, fronte Municipio) che prevede, poi, grazie ai volontari dell’Associazione ArCo, la salita al campanile medievale di San Maurizio, recentemente aperto alle visite dopo lavori di restauro. Il campanile costituisce l’inconfondibile skyline di Pinerolo e domina tutto il centro storico con una visuale panoramica unica.
Il tour termina degustando un calice di vino dell’Azienda Agricola Dellerba sulla terrazza panoramica di San Maurizio.

L’itinerario di visita di sabato 8 settembre va in scena, invece, sul far della sera. L’appuntamento dei partecipanti è alle 19,30, con ritrovo sulle Terrazze Acaja, in via Principi d’Acaja, per saggiare un calice di vino del Consorzio per la Tutela e Valorizzazione dei Vini D.O.C. Pinerolese (possibilità di mangiare cibo locale e biologico). Alle 20,30 l’incontro con la guida sul sagrato della vicina Sant’Agostino e l’inizio del tour “Pinerolo francese: luoghi, personaggi e vicende”. La chiesa fu costruita proprio all’inizio del lunghissimo periodo di dominazione francese nel XVII secolo: il suo impiego come sede di un allestimento legato alle vicende che ne fecero un agguerritissimo avamposto militare del Regno di Francia, permetterà di iniziare una camminata di tre ore per scoprire – anche attraverso letture a temairapporti tra Pinerolo e la Francia che hanno caratterizzato lo sviluppo storico della città. La vicinanza ha fatto sì che, ogni qualvolta i re di Francia manifestassero mire espansionistiche in Italia, Pinerolo, come e più di altre città piemontesi, divenisse un obiettivo ambito per poter accedere alla pianura padana. Dopo essere stata per oltre 120 anni, nel tardo Medioevo, un’importante capitale regionale per i Savoia Acaja, per altri 120 anni Pinerolo diventerà infatti per i transalpini, in tre differenti fasi tra XVI e XIX secolo, un avamposto militare al di qua dello spartiacque. Nei tour si andranno a scoprire le tracce ancora visibili della presenza francese, legando i luoghi visitati alla storia e alle storie che ne hanno caratterizzato lo sviluppo.

I due tour si terranno indipendentemente dalle condizioni meteo.

Costo 5 euro. Gratuito fino a 12 anni non compiuti.

I biglietti si possono acquistare online su www.turismotorino.org.
Info: 0121806987.

I due tour  rientrano nel progetto ” Le strade dei forti”. Nello specifico fanno parte di “Paesaggio fortificato, nell’evoluzione del rapporto storico tra il Piemonte e la Francia – Fase 2 – Le Strade dei Forti”, realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando «In luce. Valorizzare e raccontare le identità culturali dei territori – Fase 2».

 

Reale Mutua Fenera Chieri ’76 sui campi da beach volley di Palavillage

PER GLI ALLENAMENTI 

 Allenamenti open

La squadra di serie A1 Reale Mutua Fenera Chieri ’76 ha scelto i campi da beach volley di Palavillage per i suoi allenamenti in vista dell’inizio della stagione 2023/2024.

La struttura di Viale Lucio Battisti 10 a Grugliasco ospiterà quindi le campionesse di volley per due sessioni di allenamenti su sabbia aperti al pubblico. Dopo venerdì 25 agosto dalle 17 alle 19 prossimo allenamento  martedì 29 agosto dalle 9.30 alle 10.

PALAVILLAGE

Viale Lucio Battisti 10, 10095 Grugliasco (TO)

Maltempo: instabilità a Torino, allerta arancione in parte del Piemonte. Possibili frane e allagamenti

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Il bollettino meteo Arpa segnala che il passaggio di impulsi perturbati, determinati dall’ingresso di una saccatura atlantica nel Mediterraneo centrale, ha portato temporali intensi fino alla mattinata di ieri, accompagnati da forti venti, facendo registrare precipitazioni su tutta la regione, con valori caratterizzati da maggiore intensità sulla porzione nordoccidentale, al confine con Svizzera e Lombardia.

La rete di monitoraggio di Arpa Piemonte ha evidenziato i valori di pioggia più significativi nelle stazioni pluviometriche del Verbano e Vercellese, dove sono stati registrati, nelle ultime 24 ore, 143 mm a Cursolo (VB), 120 mm a Sabbia (VC), di cui 110 mm nelle ultime ore. Nel Monferrato, le raffiche di vento particolarmente intense che hanno accompagnato i temporali nella giornata di sabato, sono state registrate dall’anemometro della stazione di Casale Monferrato (AL) con valori di circa 100km/h.

 

Previsioni: oggi un nuovo passaggio perturbato sul Piemonte, con piogge moderate o forti diffuse, anche a carattere temporalesco.

In dettaglio i picchi di precipitazione più intensi sulla parte nordorientale al confine con Lombardia e Svizzera e su quella meridionale per lo sconfinamento dei temporali dalla Liguria; i fenomeni localmente più intensi si sono verificati nella notte, interessando anche il Cuneese e Torinese. Dal pomeriggio di oggi le piogge andranno gradualmente ad attenuarsi, interessando comunque ancora tutta la regione con valori moderati.

Sulla base delle previsioni meteorologiche, sono attesi graduali innalzamenti dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua dei reticoli principale e secondario a partire dalla giornata di oggi.

Gli scenari previsti per l’innesco di fenomeni di versante contemplano inneschi isolati di frana per le porzioni collinari e pedemontane della regione. E’ previsto un aumento della criticità per la giornata di oggi , con l’estensione delle aree alpine interessate e un possibile incremento nel numero di fenomeni attesi, in particolare per pianure e cuneese (zone I, L e F).

Visti i fenomeni attesi, il Centro Funzionale di Arpa Piemonte ha emesso, per la giornata di ieri un’allerta gialla per rischio idrogeologico su tutte le aree di allerta della regione, con l’indicazione di rischio idrogeologico per temporali sui settori occidentali, meridionali e sulle pianure.

Data l’intensificazione dei fenomeni nella giornata di lunedì  l’allerta per rischio idrogeologico diventa arancione  sulle pianure e bacini di Bormida, Belbo e Orba (aree G, I e L) con possibili allagamenti e attivazione di fenomeni di versante.

Bassetti e Galimberti sul palco di Attraverso festival

ATTRAVERSO FESTIVAL 
VIII Edizione
#parolenuove
Un viaggio nel Piemonte meridionale tra le terre inserite
nella Unesco World Heritage List
dal 15 luglio al 9 Settembre 2023
Langhe Roero Monferrato e Appennino Piemontese

29 e 30 agosto a Nizza Monferrato
UMBERTO GALIMBERTI e MATTEO BASSETTI

Martedì 29 agosto
NIZZA MONFERRATO (AT), Giardini di Palazzo Crova
ore 18.30, ingresso 12 €
lectio magistralis con
UMBERTO GALIMBERTI in Fratellanza
A questo link il comunicato stampa completo
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Mercoledì 30 agosto
NIZZA MONFERRATO (AT), Giardini di Palazzo Crova
ore 18.30, ingresso gratuito
MATTEO BASSETTI
in Il meraviglioso, intrigante e minaccioso mondo dei microbi
A questo link il comunicato stampa completo
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Con la fine del mese di agosto torna ATTRAVERSO, il Festival nato sotto le stelle dell’UNESCO che riunisce ancora una volta oltre 20 comuni di tre provincie piemontesi (Alessandria, Asti e Cuneo) e di quattro territori (Langhe, Monferrato, Roero e Appennino Piemontese). L’obiettivo è, come sempre, quello di contribuire ad abbattere le frontiere immaginarie e reali tra province per farle diventare un unico scenario, diverso per caratteristiche, ma uguale per potenzialità e armonia, nel nome della bellezza e del paesaggio umano, agricolo e architettonico.

ATTRAVERSO, giunto alla sua ottava edizione, accompagna l’estate piemontese dal 15 luglio al 9 settembre tra piazze, cortili, Forti possenti, Auditorium, giardini e naturasempre mantenendo la proposta di appuntamenti di qualità e non usuali, differenti rispetto a quelli normalmente in circuitazione, piccole produzioni in luoghi particolari di grande bellezza e suggestione. Quasi 40 appuntamenti tra concerti, spettacoli teatrali, incontri, dialoghi, “attraversamenti” di genere, di linguaggi, di artisti che con il loro lavoro ben rappresentano il tema “Le parole nuove”, sottotitolo di questa ottava edizione del Festival che intende approfondire l’esigenza ormai stringente di provare a costruire un nuovo alfabeto per la contemporaneità, una sorta di mappa di istruzioni per far fronte ai grandi cambiamenti del nuovo millennio e a quello spaesamento che ne è conseguito. L’#parolenuove accompagnerà dunque tutto il Festival.

Attraverso Festival è un progetto dell’Associazione Culturale Hiroshima Mon Amour e Produzioni Fuorivia con la collaborazione dell’Ente Aree Protette Appennino Piemontese. Con il patrocinio di Unesco World Heritage List – Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato e Ministero della Cultura, è realizzato grazie al sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRT, Fondazione CRC e Fondazione CRAL. Con la collaborazione e il sostegno dei comuni di Alba, Barolo, Bergolo, Borghetto Borbera, Bosio, Bra, Calamandrana, Casale Monferrato, Cassano Spinola/Gavazzana, Cherasco, Gamalero, Gavi, La Morra, Morbello, Nizza Monferrato, Ovada, Parodi Ligure, Rocca Grimalda, Saluzzo, San Cristoforo, Serravalle Scrivia, Spigno Monferrato, Tortona e grazie al contributo di Gruppo Entsorga e di Banca d’Alba.  Un ringraziamento speciale va inoltre alla Direzione Regionale Musei Piemonte, ai numerosi soggetti che operano sul territorio e che sono partner fondamentali di questo Festival: Distretto Culturale Ambientale Oltregiogo, Associazione Libarna Arteventi, Associazione Memoria della Benedicta, Fondazione Amleto Bertoni, Green Community Terre del Monviso, Rete italiana di cultura popolare, Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero, Alexala, Quarto Piemonte, i Consorzi dei vini, i produttori e le associazioni culturali e sociali del territorio.

I biglietti per gli spettacoli si possono acquistare tramite il circuito www.mailticket.it

www.attraversofestival.it;
https://www.facebook.com/ATTRAVERSOFESTIVAL/;

Il report della visita dei radicali al carcere di Torino

La delegazione della visita di ieri (ore 10 – ore 12.45) era composta da Sergio Rovasio, Presidente Associazione Marco Pannella di Torino, membro del Consiglio Generale del Partito Radicale; Mario Barbaro, membro della Segreteria del Partito Radicale; Alberto Nigra di “Piemonte Libertà”, già parlamentare; Ezio Dore, iscritto al Partito Radicale; Roberto Capra, Presidente della Camera Penale del Piemonte occidentale e Valle d’Aosta ‘Vittorio Chiusano’.
Gravi le vicende avvenute nel carcere della Vallette, con il suicidio di due donne, di 48 e 22 anni,  lo scorso 11 agosto e la morte per suicidio di un’altra donna di 52 anni lo scorso 29 giugno. La delegazione ha visitato la sezione femminile, i detenuti “alta sicurezza”, il reparto con detenuti con problemi psichiatrici “ATSM” (Assistenza Territoriale Salute Mentale) e la sezione riabilitativa, oltre a una sezione di detenzione ordinaria.
Alcune evidenze:
– sovraffollamento (1408 detenuti presenti su una capienza regolamentare prevista di 1057)
– organico di polizia penitenziaria: 708 unità in organico (mancano 180 unità rispetto alla pianta organica che dovrebbe essere prevista)
Struttura fatiscente: i detenuti lamentano anche la presenza di scarafaggi;
alcuni reparti potrebbero essere trasferiti a strutture più idonee in particolare per “alta sicurezza” (ci sono istituti meglio concepiti per tale tipologia di detenuti);
problemi per ciò che riguarda le detenute con patologie psichiatriche che non hanno una sezione ad hoc come per la sezione maschile, non sono adeguatamente seguite e la detenzione è in comune in sezione con le detenute senza tali patologie;
carenze dal punto di vista sanitario, difficoltà per visite e dentisti;
altri problemi lamentati dai detenuti su cui chiederemo approfondimenti.

Condove, commemorazione dei martiri partigiani

Il maltempo non ha fermato  a Condove la commemorazione dei sedici giovani partigiani della 114ª brigata Garibaldi uccisi dai nazifascisti il 20 aprile 1945 in borgata Vaccherezza
Non è mancato il gonfalone della Città metropolitana di Torino insieme alla presenza di tanti amministratori della Valle di Susa, accogliendo l’invito del sindaco di Condove Jacopo Suppo vicesindaco metropolitano.

Una mostra per far conoscere gli itinerari sindonici

In cammino”, a Palazzo Madama sino al 10 ottobre

Spicca sulla parte a levante della Corte Medievale all’interno di Palazzo Madama un affresco della Sindone, datato a metà del XVII secolo e voluto da Cristina di Francia, figlia di Enrico IV e di Maria de’ Medici, andata in matrimonio poco più di trent’anni prima a Vittorio Amedeo, la raffigurazione del sacro lino qui sorretto da dalla Vergine insieme al Beato Amedeo IX e a San Maurizio, figure cardine del culto dei Savoia: a testimoniare il legame saldo che univa il casato e la Reliquia, passata nel 1453 al duca Ludovico e voluta da Emanuele Filiberto nel settembre del 1578 nella nuova capitale. Nella vasta sala a pianterreno, ormai conosciuto e oltremodo visitato capolavoro di reperti che formarono le basi delle costruzioni medievali e vivace rafforzamento di quella Porta Fibellona di epoca romana che avrebbe ancora visto nei secoli successivi ulteriori mutamenti, sono raccolti in eleganti teche ben illuminate (come del resto l’illuminazione è il primo vanto dell’intero luogo), in occasione della mostra In cammino. La porta di Torino: itinerari sindonici sulla via Francigena” (sino al 10 ottobre), sedici illustrazioni originali, realizzate da giovani artisti italiani ormai riconosciuti a livello internazionale (non li nomineremo tutti ma certamente sono degne di attenzione le opere di Elisa Seitzinger – un rosso San Michele dalla bella impostazione che ricaccia il demonio mentre lungo il colpo obliquo della sua spada si allineano le varie stazioni del culto dell’Arcangelo, dall’Irlanda a Israele -, Andrea De Luca – il pellegrino all’ombra di monasteri e di boschi, natura e antiche costruzioni pronte a fondersi all’ombra del rispetto e del silenzio -, Davide Bonazzi, Massimiliano Di Lauro – il viandante immerso tra le risaie del Vercellese -, e Riccardo Guasco, ben uniti al Carlo Gloria di “Vado e Vengo”, struttura in ferro taglio laser verniciato) che con fantasiosa immaginazione perlustrano il Piemonte dei pellegrinaggi, della Via Michelita, della spiritualità, delle Abbazie e dei Sacri Monti, come il Piemonte dell’acqua e della montagna e del cibo.

La mostra, immagine di un patrimonio di bellezza, architettura, culture, religione e comunità, promossa dalla Fondazione Carlo Acutis e realizzata dalla stessa con Palazzo Madama in collaborazione con la Regione Piemonte, si propone di far scoprire “la bellezza e la ricchezza dei luoghi attraversati dalla via Francigena con particolare attenzione ai cammini sindonici del Piemonte, sensibilizzando sul tema del pellegrinaggio, della spiritualità e della natura e mettendo in risalto la centralità storica e contemporanea di Torino e del Piemonte”. Un punto d’arrivo, la nostra regione, di un lunghissimo percorso che si dipanava fin dalla lontana Canterbury, attraversava il territorio francese e scavalcando il Gran San Bernardo o il Moncenisio e il Monginevro raggiungeva la pianura, approfittando il pellegrino dei vari luoghi di ristoro disseminati lungo la via, incontrando Augusta Taurinorum come prima importante tappa: tappe che avrebbero visto una lunga successione di siti sino a Roma, nella visione delle tombe di Pietro e Paolo, e magari sino a Gerusalemme, luogo di supplizio e di morte e di venerazione, tappe che bene sono illustrate in una serie di materiali video. Terzo momento, una grande mappa interattiva evidenzia i cammini del progetto “Via Francigena for all” e i cammini sindonici raccolti nell’interessante, completissimo volume di Sisto Giriodi “Le altre Sindoni”: le annotazioni storiche e artistiche delle tante testimonianze disseminate in Piemonte (può iniziare il curioso visitatore dalle presenze torinesi di piazza San Carlo), da Carignano a Pinerolo, da Rocca Canavese a Venaus, da Lagnasco a Pamparato a Cuneo e ben oltre. Settantadue le località nominate.

Frutto di un bando ministeriale da 1,6 milioni di euro, il progetto “for all” intende rendere maggiormente accessibili e inclusivi le persone con disabilità proprio quegli itinerari che attraversano il Canavese e la Val Susa, attraverso mappature, realizzazione di pannelli multisensoriali, attivazione di tirocini extracurricolari per disabili; mentre nei prossimi mesi il Centro Regionale Autismo Piemonte dell’ASL Città di Torino si occuperà di sviluppare l’iniziativa “Francigena in blu”, che prevede la valutazione della fruibilità dei percorsi della Via Francigena e dei loro contesti turistici da parte di persone adulte affette da autismo. “Una eccellente collaborazione tra il pubblico e il privato – ha sottolineato Adriana Acutis, vice presidente della Fondazione Carlo Acutis – per la valorizzazione del prezioso patrimonio piemontese, come anche la capacità di Torino e del Piemonte di inserirsi nel contesto di un progetto più ampio valorizzando dei beni, presenti sul proprio territorio, di importante valenza internazionale.” Di eguali sentimenti le dichiarazione del presidente della Regione Alberto Cirio: “La via Francigena è una delle bellezze del nostro territorio di cui rappresenta un pezzo di storia oltreché un patrimonio ambientale, culturale e religioso: valorizzarla all’interno di una mostra e di un percorso espositivo rappresenta sicuramente una preziosa occasione per raccontare e far conoscere sempre meglio questo territorio che, nei millenni, ha portato in Piemonte pellegrini e devoti ma anche appassionati di passeggiate e outdoor.”

Elio Rabbione

Nelle immagini, nell’ordine, le opere di Elisa Seitzinger, Riccardo Guasco e Massimiliano Di Lauro.

La Venezia nascosta di Hugo Pratt

 

Raccontava Hugo Pratt in un’intervista rilasciata all’Europeo all’inizio degli anni ‘70: “A Venezia studiavo, andavo a scuola, dimostravo di essere abbastanza dotato per il disegno, ma il mio scopo principale era di attraversare l’intera città da un tetto all’altro. Vivevo praticamente sui tetti, e, sui tetti, sotto le tegole, tenevo le mie cose, i miei giornali, i miei libri”. Considerato uno dei simboli della venezianità in realtà Hugo Pratt era nato a Rimini nel 1927. Giramondo e irrequieto, a dieci anni fu letteralmente trascinato in Africa dal padre, ufficiale dell’esercito, e restò nel continente nero fino al 1945, per poi vivere in Argentina e sviluppare lì la sua arte grafica e poi, dagli anni ’70 in avanti, sempre più spesso a Parigi e in Svizzera, a Losanna, dove morì nel 1995. Ma a Venezia, che lui adorava e di cui ha saputo esprimere l’essenza come pochi altri, Pratt ha vissuto intensamente tutta l’infanzia e una volta tornandovi si stabilì a Malamocco. “Scarso, Scarso, è pronto lo sfogio per Corto Maltese!”. Con questa battuta contenuta nell’Angelo della finestra d’Oriente, una delle sue storie veneziane, omaggiava la trattoria “da Scarso” a Malamocco, nella parte più meridionale del Lido, sulla laguna. Gestita dall’omonima famiglia, assieme all’annessa locanda, fa parte anch’essa della storia di Venezia. Sui suoi tavoli, a gustare sarde in saòr e baccalà mantecati, fritole e polenta e schie, risi e bisi, fegato alla veneziana, radicchi e ovviamente gli sfogi, cioè le sogliole, oltre all’autore di Corto Maltese si sono alternati tanti personaggi illustri, da Mario Soldati a Federico Fellini

 

. Tra calli, campielli e fondamenta della Serenissima Pratt amava perdersi, girovagando e incontrando il gruppo di amici storici che lui chiamava “i bighelloni di Venezia”, ritrovando il suo dialetto, rimanendo sempre fino al midollo un venessian. Del resto non fece mai mistero di considerare Venezia “il centro del mondo”, prediligendone le parti nascoste, quelle più intime e al di fuori dei classici itinerari dei turisti, dove stanno le corti sconte, quelle piazzette al riparo dallo sguardo indiscreto dei foresti. Raccontava, parlando della sua infanzia: “Avevo quattro o Cinque anni, forse sei, quando mia nonna si faceva accompagnare da me al Ghetto Vecchio di Venezia. Andavamo a visitare una sua amica, la signora Bora Levi, che abitava in una casa vecchia. A questa casa si accedeva salendo un’antica scala di legno esterna chiamata scala matta oppure scala delle pantegane, o ancora scala turca…andavo alla finestra della cucina e guardavo giù in un campiello erboso con una vera da pozzo coperta di edera. Quel campiello ha un nome: Corte Sconta detta Arcana. Per entrarvi si dovevano aprire sette porte, ognuna delle quali aveva inciso il nome di un shed, ossia di un demonio. Ogni porta si apriva con una parola magica”. In Favola di Venezia, venticinquesima avventura di Corto Maltese, ambientata nella Serenissima tra il 10 e il 25 aprile 1921, ci narra una storia che si svolge prevalentemente di notte, in equilibrio tra sogno e realtà, tra oriente e occidente, tant’è che nel fumetto compare anche il titolo in arabo del racconto ( Sirat Al Bunduqiyyah ). Nel finale, una rivelazione: “Ci sono a Venezia tre luoghi magici e nascosti: uno in calle dell’amor degli amici; un secondo vicino al ponte delle Meravegie; un terzo in calle dei marrani a San Geremia in Ghetto. Quando i veneziani (e qualche volta anche i maltesi..) sono stanchi delle autorità costituite, si recano in questi tre luoghi segreti e, aprendo le porte che stanno nel fondo di quelle corti, se ne vanno per sempre in posti bellissimi e in altre storie”. Nomi fantastici, luoghi magici, come maggior parte delle centinaia di ponti e calli nei rioni di Venezia dove, tra le ombre umide delle case strette sui rii silenziosi o sotto le logge dei grandi palazzi signorili, si svelano le trame di storie e racconti di epoche vicine o lontane. Come se tutto ciò non bastasse, Hugo Pratt si divertì un mondo a inventare nomi per i luoghi frequentati dal suo marinaio. Seguendo questa toponomastica fantastica si scopre che il ponte della Nostalgia è il ponte Widmann, nei pressi della Chiesa dei Miracoli, a Cannaregio o che il sotoportego dei Cattivi Pensieri in realtà corrisponde al Sotoportego dell’Anzolo che dà sulla Calle Magno, verso l’Arsenale, nel sestiere di Castello.

Il campiello de l’Arabo d’oro è in Corte Rotta a San Martino, nelle vicinanze di Campo Do Pozzi mentre la Corte del Maltese equivale a Corte Buello nei pressi di Corte Nova e  la Calle dei Marrani si trova in Salizada Santa Giustina, vicino a Campo San Francesco della Vigna, tutti nel sestiere di Castello. La famosa e già citata Corte Sconta detta Arcana è la Corte Botera  che deve il proprio nome ad una bottega di botteri, cioè di fabbricanti di botti, nei pressi della basilica dei Santi Giovanni e Paolo (detta San Zanipolo in dialetto veneziano) mentre nel citato racconto Pratt scelse l’abitazione di Tiziano come domicilio di Corto Maltese, nella corte che porta il nome del pittore, a Cannaregio. Negli ultimi suoi anni Hugo Pratt rammentava con un velo di tristezza il legame con la città sulla laguna, quasi parafrasando in maniera più o meno inconsapevole il testo della bella e triste canzone che Francesco Guccini ha dedicato alla città (“Venezia che muore, Venezia appoggiata sul mare, la dolce ossessione degli ultimi suoi giorni tristi Venezia, la vende ai turisti, che cercano in mezzo alla gente l’ Europa o l’ Oriente”). Quindi, per finire, è necessario ricorrere ancora alle parole del grande disegnatore: “Vado e vengo per il mondo, quasi senza meta. Ma a Venezia ci torno sempre. Cammino per le sue calli, attraverso i canali, mi fermo sui ponti e osservo che sulle rive non ci sono più i granchi che al pomeriggio se ne stavano pigramente a prendere il sole. Non ci sono più da tanti anni. Cerco i posti di quando ero bambino ma molte volte non li riconosco. La scala matta non c’è più e non più neppure la signora Bora Levi. Le finestre della sua casa sono murate, la fisionomia del luogo è cambiata. Quando chiedo non mi sanno rispondere. Gente giovane che non sa, oppure qualche vecchio che non vuole ricordare”.

Marco Travaglini

Balconi e bovindo torinesi, meraviglie affacciate sulla città

Visite con lo sguardo all’insù.

Non mi stancherò mai di celebrare le bellezze di questa città romantica, di raccontare le meraviglie che la caratterizzano e che ne fanno un luogo geneticamente unico.

Palazzi eminenti, strade eleganti e signorili, ma anche particolari distintivi e gioielli preziosi rendonoTorino un luogo straordinario, impossibile da imitare.

Da romana felicemente adottata e calorosamente accolta, apprezzo ogni giorno luoghi e scorci di cui  non posso fare più a meno e che cerco regolarmente nelle mie lunghe e piacevoli camminate; mi riferisco soprattutto a certi dettagli e a deliziosi particolari che trasformano ogni passeggiata in una immersione nel fascino e nell’incanto, alludo a tutte quelle opere d’arte meno imponenti, ma allo stesso tempo formidabili e grandiose, che possono essere ammiratequando ci troviamo col naso rivolto all’insù, con lo sguardo rivolto verso l’alto. Tra i capolavori situati in posizione elevata, apprezzabili durante gite urbane nei diversi quartieri di Torino, ci sono sicuramente i bellissimi e artistici balconi e bovindo (adattamento dall’inglese  bowwindows: balconi chiusi o verande). La visione di questi frammenti di arte, perlopiù espressione del periodo liberty ma anche in stile gotico e talvolta squisitamente moderni,richiede una pausa, necessita un passo indietro perapprezzarne il valore estetico e, senza dubbio,innamorarsene . Non è semplice fare una selezione tra itanti poggioli che guardano la città, sono numerosi e ognuno è caratterizzato da dettagli unici e spesso da una simbologia precisa. Tra quelli che mi è capitato di ammirare, un po’ per casualità o grazie ad una ricerca mirata in seguito a letture o segnalazioni di amici, ci sono i piccoli terrazzi della Palazzina Conte a Via Piffetti 12 nel quartiere Cit Turin, il balcone del Pipistrello di Via Madama Cristina 19, il bovindo di Casa Florio a via Pietro Micca e quello di Casa Fenoglio-Lafleur a via Principi di Acaja 11, i due draghi che sorreggono l’affaccio dell’omonimo palazzo e sempre su Corso Francia al numero 6 l’angolare chiuso dai vetri blu del Villino Raby.

Un altro edificio valorizzato da balconi e piccole terrazzedeliziose che valgono una visita è la Palazzina Plevnadetta anche  “bastimento a vaporesita a piazza Sabotino,al Borgo San Paolo. Questo palazzo è stato protagonista e testimone di aneddoti, storie cittadine e curiosità raccontate da diversi scrittori e giornalisti. A piazza Vittorio Veneto angolo via Po, invece, si trova un balcone con una statua moderna che ha attirato la mia attenzione e che ho scoperto essere molto famosa qui a Torino;  si tratta di “Metamorfosi”, una scultura di Paolo Grassino che a prima vista  può destare inquietudine per la sua sagomaparticolare ovvero un uomo incappucciato con dei lunghi rami al posto del volto. Facendo una ricerca ho scoperto, però,  che il significato di questa opera d’arte è positivo, si vuole, infatti, mandare un messaggio propizio sul ritorno alla natura espresso dagli elementi scultorei che rimandano ad un albero che fuoriescono dal copricapo.

Rimanendo nel contemporaneo   sono molto interessanti e gradevoli alla vista, soprattutto in un’ottica green, i terrazzi verdi del condominio di via Chiabrera 25, un esperimento di bioarchitettura ecosostenibile, una sorta di bosco abitabile, un polmone verde progettato dall’architetto Luciano Pia.

Ancora una volta Torino  riserva sorprese meravigliose, assicura, tra arte d’antan e modernità, un panorama urbano e architettonico di infinita bellezza, eleganza e creatività di cui essere orgogliosi.

MARIA LA BARBERA