ilTorinese

Alta Pressione. Musiche in Mostra al futuro

Giovedì 6 luglio, ore 17

ALTA PRESSIONE

Musiche in Mostra al futuro

Arie di danza

 

En plein air, nel cortile del seicentesco Palazzo di San Giorgio a Torino, la danza e il tango di Ennio Morricone dedicato al Duo Alterno

 

 

 

Con il coinvolgimento creat(t)ivo del pubblico, la musica del Novecento e contemporanea proposta dal Duo Alterno per l’ultimo appuntamento della rassegna “Alta Pressione. Musiche in Mostra al futuro” trasforma lo spazio scenico in uno spazio di vita naturalmente vissuta. Nel cortile di Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio gli interpreti cantano, suonano e danzano coinvolgendo il pubblico che diventa co-attore chiamato a “com-porre” il màndala sociale proposto dal Centro Territoriale Bisacco e a intervenire nell’atelier interattivo che gli interpreti conducono contestualmente alle esecuzioni.

En plein air vanno in scena le musiche ecoaccoglienti, la danza e il tango, tra cui un lavoro di Ennio Morricone dedicato al Duo Alterno, gli elementi naturalistici, in particolare nelle “Siete Canciones” di De Falla e nella prima assoluta di “Eco logico” nell’interpretazione del Duo Alterno, considerato uno dei punti di riferimento nel repertorio vocale-pianistico del Novecento e contemporaneo.

Il concerto è organizzato in collaborazione con Reale Foundation, Centro Territoriale Giorgio Bisacco, Cooperativa sociale Piergiorgio Frassati

PROGRAMMA

Giovedì 6 luglio, ore 17

Torino, cortile di Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio, via Garibaldi 22

En plein air I Arie di danza

Con musiche ecoaccoglienti e màndala

Concerto del Duo Alterno che canta, suona e danza, con Centro Territoriale Bisacco

Tiziana Scandaletti, soprano

Riccardo Piacentini, pianoforte e foto-suoni

Musiche danzanti di Kurt Weill, Giacomo Puccini, Ennio Morricone, Gioachino Rossini, Manuel De Falla, Riccardo Piacentini, con un preludio inedito di musiche ecoaccoglienti a contrappunto del màndala

Kurt Weill

Youkali. Tango Habanera (1934). Testo di Roger Henry Bertrand

Giacomo Puccini

Tango (1910), Valzer (1894)

Francesco Paolo Tosti

Consolazione (1916). Testi di Gabriele D’Annunzio

Gioachino Rossini

Memento Homo (circa 1860), da Péchés de vieillesse (1857-1868)

Manuel de Falla

Siete canciones popolares españolas (1914) – El paño moruno, Seguidilla murciana, Asturiana, Jota, Nana, Canción, Polo (testi popolari anonimi)

Riccardo Piacentini

Eco logico (2023), per pianoforte e foto-suoni

Ennio Morricone

Tango un po’ caricaturale (1970, vers. 2018), Dedicato da Ennio Morricone al Duo Alterno

“Alta Pressione Musiche in Mostra al futuro” è organizzata da Rive-Gauche Concerti con il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRT, Reale Foundation e il patrocinio di Città di Torino.

Con le collaborazioni sinergiche di Conservatori di Milano e di Cuneo, METS Scuola di Musica Elettronica, Istituto Comprensivo 2 di Novi Ligure, Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli – Museo di Arte Contemporanea, Museo del Paesaggio Sonoro, Associazione Antithesis di Acqui Terme, Associazione La Froja di Riva presso Chieri, Centro Territoriale Giorgio Bisacco e Cooperativa Sociale Piergiorgio Frassati.

Info

www.rivegaucheconcerti.org

rivegaucheconcerti@libero.it

Ecco i fondi della Regione per tutelare le vittime di violenza contro le donne (e rieducare gli aggressori)

DAL PIEMONTE PIU’ DI TRE MILIONI DI EURO 

Con tre delibere approvate dalla giunta, su proposta dell’assessore alle Pari Opportunità, Chiara Caucino, la Regione stanzia 3.129.382 euro, tra risorse statali e regionali, per sostenere Centri Antiviolenza e Case Rifugio, attuare il «Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023» e per rafforzare i Centri per Uomini autori o potenziali autori di violenza di genere. L’esponente della giunta regionale: «Tanto lavoro è stato fatto ma siamo ancora lontani dall’obiettivo e per questo serve lavorare tanto e soprattutto bene, andando nella giusta direzione. Occorre agire in maniera attiva e proattiva, tutelando le vittime e lavorando sui “carnefici”, per minimizzare il rischio di recidive».

Dal Piemonte un impegno concreto contro la violenza sulle donne. Su proposta dell’assessore alle Pari Opportunità, Chiara Caucino, sono stati stanziati complessivamente, con tre differenti delibere, 3 milioni e 129mila euro (3.129.382 euro, per l’esattezza) fra risorse statali e regionali destinati ad azione per prevenire e tutelare gli episodi che purtroppo, nonostante i grandi sforzi economici e culturali compiuti in questi anni, sono ancora, drammaticamente, all’ordine del giorno.

Il primo provvedimento è l’approvazione dei criteri per l’accesso ai finanziamenti per interventi a favore delle donne vittime di violenza svolti dai Centri Antiviolenza e dalle Case Rifugio e per l’accesso ai finanziamenti per il sostegno alle soluzioni di accoglienza in emergenza e di secondo livello, che prevede una spesa 1.691.366 euro complessivi.

Si tratta di una misura fondamentale per potenziare le forme di assistenza e di sostegno alle vittime e ai loro figli attraverso il potenziamento dei Centri antiviolenza e delle Case-rifugio, che operano in maniera integrata con la rete dei servizi socio-sanitari e assistenziali territoriali, tenendo conto delle necessità fondamentali per la protezione delle persone che subiscono violenza.

Dei fondi stanziati da questa delibera, 700mila euro verranno destinati al sostegno e potenziamento delle attività dei Centri Antiviolenza, 465.366 al sostegno delle Case Rifugio autorizzate al funzionamento sul territorio regionale, 220.000 alle Case Rifugio ed ai Centri Antiviolenza esistenti per esigenze straordinarie ed urgenti e di accoglienza in emergenza per le donne sole e con figli vittime di violenza e 200mila all’attivazione e al mantenimento delle soluzioni di accoglienza di secondo livello per le donne sole e con figli vittime di violenza.

La seconda delibera voluta da Caucino sancisce invece l’approvazione dei criteri per l’accesso ai finanziamenti destinati al sostegno di interventi regionali attuativi del «Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023». La spesa complessiva, in questo caso, è di 758mila euro. Fondi indispensabili per realizzare la norma che attribuisce alla Regione la competenza di promuovere e realizzare, in collaborazione con gli enti locali, con gli Enti e i soggetti del privato sociale specifiche iniziative per il monitoraggio, la prevenzione, il contrasto e l’assistenza alle vittime di violenza.

Il piano è strutturato su quattro assi (Prevenzione, Protezione e sostegno, Perseguire e punire, assistenza e Promozione) e si pone l’obiettivo di mettere a sistema gli interventi a favore delle donne, anche minorenni, vittime di violenza in tutte le sue diverse forme, con la previsione di interventi di sostegno alle persone a cui devono essere necessariamente affiancate azioni fondamentali, come il reinserimento lavorativo, l’autonomia abitativa e la formazione, oltre che l’informazione sui temi della promozione della cultura di genere nonché programmi rivolti agli uomini maltrattanti.

Ed è proprio sulla prevenzione e sulla «educazione» o «rieducazione» delle persone violente che verte invece la terza delibera fatta approvare dall’assessore regionale alle Pari Opportunità. Si tratta dell’approvazione dei criteri per l’accesso ai finanziamenti per i Centri per Uomini autori o potenziali autori di violenza di genere, per una spesa complessiva di 680.016 euro.

Il tema, sul quale Caucino insiste da anni, è la necessità, oltre ovviamente alla protezione delle vittime, di lavorare sui «carnefici»,  con interventi mirati al recupero e all’accompagnamento rivolti agli autori di violenza di genere, al fine di limitare che tali comportamenti di ripetano, favorendo l’adozione di comportamenti non violenti nelle relazioni interpersonali.

Da qui la necessità di coinvolgere le reti territoriali dei diversi soggetti istituzionali e del privato sociale che operano per il contrasto alla violenza in tutte le sue sfaccettature, nell’intento di promuovere e sostenere in Piemonte non solo una rete efficace di Centri antiviolenza, ma anche di Centri per uomini autori o potenziali autori di violenza di genere, che attuano interventi di natura psicologica, socio educativa, relazionale, culturale, psicoterapeutica e psichiatrica, realizzati, ovviamente, a condizione che siano prioritariamente garantiti la sicurezza ed il supporto alle vittime.

«La piaga della violenza sulle donne è una realtà con cui purtroppo, nonostante i tanti sforzi fatti in questi anni, dobbiamo ancora fare i conti – spiega Caucino -. Basti pensare che nel 2022 in Italia si sono registrati 319 omicidi di cui 125 con vittime di sesso femminile (circa il 39%)  e che dal 1 gennaio al 28 maggio di quest’anno, in Italia sono stati registrati 129 omicidi e le vittime donne sono 45».

«Al di là delle doverose campagne di comunicazione, finalizzate alla sensibilizzazione su un problema purtroppo ancora poco conosciuto, nella sua gravità – prosegue Caucino – credo che sia compito della Regione agire sia attivamente, con la massima tutela delle donne che hanno subìto violenze e che vanno protette garantendo loro sicurezza, perché il rischio recidiva è altissimo, sia proattivamente, andando a “rieducare” quegli uomini che in parecchi casi usano violenza, spinti dall’ignoranza e dalla mancanza di una cultura del dialogo e della parità di genere».

«Persone – conclude l’assessore regionale alle Pari Opportunità –  figlie di consuetudini fortunatamente ormai superate, educati magari a considerare la donna un oggetto di loro proprietà, che possono essere aiutati a comprendere, attraverso l’ausilio di specialisti qualificati, i loro errori in modo che non si ripetano più. Altrimenti il rischio è di dover fare i conti con donne costrette a vivere di fatto “imprigionate” a scopo protettivo e con uomini che, se non si rendono conto dei loro comportamenti sbagliati, tenderanno a ripeterli, magari con altre donne o anche soltanto perseguitando e rendendo la vita impossibile alle proprie ex compagne o mogli».

Torino – Orbassano: riparte il servizio Nightbuster

 

𝗥𝗶𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗡𝗜𝗚𝗛𝗧𝗕𝗨𝗦𝗧𝗘𝗥, il servizio di Trasporto Pubblico Locale di GTT dedicato in particolar modo ai giovani che garantisce collegamenti con il centro di Torino con numerose corse serali e notturne.
𝗟𝗮 𝗹𝗶𝗻𝗲𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝗴𝗮 𝗢𝗿𝗯𝗮𝘀𝘀𝗮𝗻𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗧𝗼𝗿𝗶𝗻𝗼, 𝗶𝗻 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲, è la 𝗟𝗶𝗻𝗲𝗮 𝗦𝟱 𝗩𝗜𝗢𝗟𝗔 (𝗼 𝗦𝟱𝗕 𝗩𝗜𝗢𝗟𝗔): partenze ogni 2 ore dalle 24.00 alle 4.00 da Orbassano e dalle 1.00 alle 5.00 da piazza Vittorio Veneto.
Ricordiamo che a bordo delle linee di servizio notturno sono validi tutti i normali documenti di viaggio per la tratta percorsa.
E’ possibile consultare 𝗼𝗿𝗮𝗿𝗶 𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝘀𝘂𝗹 𝘀𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗱𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 https://www.gtt.to.it/cms/linee-e-orari/torino-e-cintura/rete-notturna-night-buster#percorsi

Torino Esposizioni, il futuro: nuove prospettive Politecniche

 

Il Dipartimento di Architettura e Design-DAD e il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio-DIST del Politecnico di Torino organizzano un convegno per presentare il progetto sul futuro del padiglione 3a di Torino Esposizioni

 

venerdì 30 giugno 2023 dalle ore 10:00

Salone d’Onore – Castello del Valentino – Viale Mattioli 39, Torino

Immaginando l’utilizzo del padiglione 3a di Torino Esposizioni come parte del futuro Campus Valentino del Politecnico, il Dipartimento di Architettura e Design – DAD e il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio – DIST hanno avviato da 6 mesi un percorso condiviso per definirne funzioni e usi: oltre 150 docenti, ricercatori, tecnici, amministrativi hanno costruito una visione per il futuro di questo spazio di oltre 2.500 mq, in collaborazione con il Gruppo Masterplan del Politecnico.

Oltre a essere un nuovo spazio aggregativo e di socialità, il padiglione 3a ospiterà attività laboratoriali a supporto della didattica e della ricerca ma anche eventi e iniziative culturali aperte al pubblico. In questo evento verranno restituiti i risultati di una serie di incontri che hanno raccolto le istanze di colleghe e colleghi dei due Dipartimenti sulla futura natura polifunzionale del padiglione. Viste le molteplici opportunità che lo spazio può offrire non solo per il Politecnico ma anche per il quartiere e per la città, l’evento sarà un’occasione di dialogo con gli attori del territorio, ovvero istituzioni, imprese ed enti del terzo settore.

 

Programma

  • Saluti del Rettore del Politecnico Guido Saracco e dei direttori dei dipartimenti professor Paolo Mellano (DAD) e professor Andrea Bocco (DIST);
  • Presentazione del Laboratorio ToExpo: l’iniziativa e i suoi obiettivi, sintesi del percorso di workshop e dei risultati raccolti;
  • Le prospettive sul Padiglione 3a: ne parlano i rappresentanti dei laboratori di DAD e DIST;
  • Aggiornamento sull’avanzamento del progetto Campus Valentino a cura del gruppo Masterplan di Ateneo;
  • Tavola rotonda con gli attori del territorio moderata dai Direttori Paolo Mellano (DAD) e Andrea Bocco (DIST);

A Torino le riprese del film di Gasparro “La Chiocciola” sul tema degli hikikomori

Al via il 25 giugno a Torino le riprese del film ‘La Chiocciola‘, lungometraggio scritto e diretto da Roberto Gasparro, primo film ad affrontare il tema degli hikikomori.

Nel cast Enzo Decaro, Vittoria Chiolero, Max Cavallari, Tony Sperandeo e Massimiliano Rossi. Prodotto dalla 35MM Produzioni srl, sarà distribuito dalla Mediterranea Productions.


Il set si sposterà a luglio nel comune di Cuccaro Vetere (SA).

Al via il prossimo 25 giugno a Torino le riprese del film ‘La Chiocciola‘, scritto e diretto da Roberto Gasparro. Le riprese si terranno presso l’azienda di moda torinese MFGA – Make Fashion Great Again – main sponsor del film, mentre dal 1 al 31 luglio il set si sposterà nel comune di Cuccaro Vetere (SA). Il film, prodotto dalla 35MM Produzioni srl, si avvale dei patrocini di Legambiente Campania, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburnie del Comune di Cuccaro Vetere, con il sostegno di Film Commission Torino Piemontee Accademia delle Belle Arti di Torino e della Città di Bolzano e con il supporto dell’Associazione Nazionale genitori Hikikomori e dell’Associazione La strada e dell’Associazione Hikikomori Italia Genitori Onlus.

La Chiocciola‘ sarà interpretato da Enzo Decaro, Vittoria Chiolero, Daniela Freguglia, Max Cavallari, Tony Sperandeo, Massimiliano Rossi, Ilaria Antonello e Mauro Tarantini. Le musiche sono del Maestro Carmine Padula. L’uscita in sala è prevista per il 2024, distribuito da Mediterranea Productions, società indipendente di produzione e distribuzione cinematografica e televisiva. ‘La Chiocciola‘ è il primo film ad affrontare il tema degli hikikomori, termine giapponese che indica le persone che hanno deciso di “stare in disparte”, di isolarsi dalla società. Oltre un milione di ragazzi in Giappone vive isolato nella propria stanza senza mai uscire di casa. In Italia se ne stimano centomila, negli USA oltre 500mila.

Sinossi: Vittoria è una ragazza hikikomori di quindici anni. Passa il tempo nella propria camera a fotografare le persone dalla finestra, a giocare ai videogame, a leggere fumetti e a guardare video, spaventata dalla società esterna, dai suoi ritmi indiavolati e vorticosi, senza amicizie vere, profonde. I rapporti inesistenti con i genitori separati, la madre imprenditrice di successo nel campo della moda e il padre, trasferitosi a New York, portano la ragazza a fidarsi solo del nonno, botanico e ricercatore che vive isolato da tempo in un paesino del Cilento, Cuccaro Vetere, completamente immerso nella natura. Francesco ha trascorso molto tempo insieme alle tribù dei Nativi Americani apprendendo da loro le tecniche della permacultura e della conservazione dei semi. Qui si rifugerà Vittoria, tra i ritmi lenti della campagna, l’amore e la saggezza del nonno, per ritrovare equilibrio e riprendere il senso della sua vita.


Leggendo di recente alcuni articoli – sottolinea il regista Roberto Gasparro – mi ha incuriosito la definizione della nostra società come ‘liquida’, in cui, secondo il sociologo Bauman, “i legami sociali tra gli individui sembrano divenire sempre più inconsistenti e fragili, facendoli vivere in una dimensione di continua incertezza, dal punto di vista affettivo e lavorativo. La paura della società, sempre più narcisista, basata sull’ideale della vergogna, dove l’esposizione del corpo è richiesta, dove occorre saperci fare, sapersi presentare, dove è fondamentale non vergognarsi. Una società, quella attuale, liquida, che non tollera la goffaggine o una certa sensazione di bruttezza, che va sempre più veloce e che non aspetta nessuno.” E’ in questa società che vivono i nostri ragazzi. Gli hikikomori sono i nostri figli che non hanno retto alle pressioni della società. A loro dedico il mio film”.

IL REGISTA

Roberto Gasparro nasce a Moncalieri, provincia di Torino, il 7 febbraio 1975.

Dall’età di 15 anni scrive canzoni, testi per sit-com e per molti comici della TV. Studia sceneggiatura sulle dispense di colui che definisce il suo faro, Claudio Dedola, che lo indirizza definitivamente a scrivere per il cinema. Dal 2015 al 2018 scrive 98 puntate di sitcom e collabora con molti comici di Zelig tra cui Franco Neri con il quale realizza il suo primo lungometraggio, “IL CIELO GUARDA SOTTO”. Nel 2019 scrive e dirige il  lungometraggio “QUI NON SI MUORE”, con protagonista il David di Donatello Tony Sperandeo, vincendo al Festival Internazionale del Cinema di Salerno il premio per la migliore sceneggiatura e miglior soggetto e ricevendo lo stesso anno l’onorificenza del Comune di Montiglio Monferrato che lo nomina CITTADINO ONORARIO. Nel 2020 scrive e dirige la sua opera terza dal titolo “LUI E’ MIO PADRE” con protagonista Gianni Parisi vincendo al Festival Internazionale del Cinema di Salerno il premio come miglior Regista e al Vesuvius International Film Fest il premio per la migliore sceneggiatura. Il lungometraggio, in concorso ai David di Donatello, ha ricevuto i patrocini della Regione Campania, della Città di Agropoli, del Parco Nazionale del Cilento, della Valle di Diano e di Alburni e premiato da LEGAMBIENTE CAMPANIA. L’8 giugno 2022 è uscito in distribuzione nazionale il film STESSI BATTITI disponibile anche su CHILI TV e AMAZON PRIME e sempre lo stesso anno vince il Premio come Miglior Film Italiano al FICS 76°. Nel 2023 uscirà il suo primo film di animazione, dal titolo “ALIEN HOLIDAYS”.

“Si stima che gli hikikomori in Italia siano 100000, ma sono verosimilmente molti di più perché gli hikikomori, a causa della loro sofferenza e della loro condizione di ritirati non sono raggiungibili e quindi non intervistabili. Nella comunità di Hikikomori Italia ci sono 4000 famiglie distribuite su tutto il territorio nazionale.”

Elena Carolei, presidente Hikikomori Italia Genitori Onlus

HIKIKOMORI
Un hikikomori (in giapponese 引き籠もり?[2] o 引きこもり?, lett. “stare in disparte” o “staccarsi) dalle parole hiku, “tirare”, e komoru, “ritirarsi” o “chiudersi” è una persona che ha scelto di scappare fisicamente dalla vita sociale, spesso ricorrendo a livelli estremi di isolamento e confinamento. Tale scelta può essere indotta da fattori personali e sociali di varia natura, tra cui la grande pressione verso auto-realizzazione e successo personale cui l’individuo è sottoposto fin dall’adolescenza nella società giapponese. Il termine hikikomori può riferirsi sia al fenomeno sociale che agli appartenenti a tale gruppo sociale (fonte Wikypedia) Si stima che in Italia ci siano attualmente (2022) oltre 100mila ragazzi hikikomori. In Giappone, dove il fenomeno è stato capito e studiato, attualmente sono oltre un milione e la tendenza è l’innalzamento dell’età: sono infatti in aumento uomini e donne over 40. Un recente studio USA indica la presenza di 541mila hikikomori ogni 127 milioni di cittadini statunitensi, ovvero una incidenza dello 0,4%. Nel mondo si stima che i ragazzi hikikomori siano diversi milioni.

Il turismo vola e offre opportunità di lavoro

Presentato il nuovo biennio formativo 2023-25 di ITS Turismo Piemonte. Quattro sedi, cinque indirizzi per i professionisti di domani

TURISMO, GRANDI OPPORTUNITA’ OCCUPAZIONALI MA MANCANO LE COMPETENZE. ITS PRESENTA I PERCORSI FORMATIVI PER RISPONDERE ALLE ESIGENZE DEL SETTORE

Torino, 29 giugno 2023 – Il turismo vola e offre opportunità di lavoro come mai prima d’ora. Secondo il rapporto Excelsior Unioncamere nei prossimi cinque anni il settore del turismo offrirà circa 300mila posti di lavoro, che salgono a 757.000 considerando la macroarea ‘Commercio-Turismo’. Ma quasi un quarto di posti nel settore turistico potrebbe rimanere scoperto per mancanza di personale qualificato.

Un allarme lanciato dagli operatori del settore e raccolto da ITS Turismo e Attività Culturali, con la proposta di percorsi post diploma di formazione altamente qualificata per entrare subito nel mondo del lavoro.

Questa mattina la presentazione dei corsi per il prossimo biennio 2023-25 nella sede legale della Fondazione ITS a Torino, alla presenza dell’assessore all’Istruzione e Merito e alla Formazione professionale della Regione Piemonte Elena Chiorino, della presidente della Fondazione ITS Turismo Maria Luisa Coppa, del segretario generale Giulio Genti, dei soci e degli stakeholder della Fondazione.

Per l’Assessore Elena Chiorino “Senza competenze non può esserci competitività e senza competitività non può esserci crescita. Nel corso del mio mandato ho creduto fortemente nell’impulso che poteva esser generato dando maggiore spinta al sistema degli ITS Academy, così in questi anni si è lavorato strenuamente non solo per garantire ai nostri giovani una miriade di opportunità per consentire loro di costruirsi il migliore futuro possibile in Piemonte, ma per dare risposte concrete alle reali esigenze delle attività produttive di un territorio intero. Da inizio mandato ad oggi abbiamo quasi raddoppiato le risorse destinate al sistema ITS, passando dai 5,8 milioni di euro dell’A.S. 20/21 ai 10 milioni per il 22/23. 

Risultati più che positivi emergono anche dall’ultimo monitoraggio Indire sulla performance dei corsi biennali, che premia tutte le Fondazioni ITS del Piemonte, collocando la Regione ai primissimi posti a livello nazionale. 

«In un Paese a forte vocazione turistica come l’Italia – sottolinea la presidente della Fondazione ITS Turismo Maria Luisa Coppaè sempre mancato un indirizzo scolastico preciso che potesse preparare i giovani in maniera altamente qualificata. I percorsi formativi dell’ITS Turismo Piemonte oggi hanno le carte in regola per incontrare le esigenze delle imprese del settore con le ambizioni e i desideri dei giovani. I giovani oggi comprendono che viaggiare, sperimentare, incontrare e conoscere il mondo sono strettamente legati all’innovazione e alla digitalizzazione. È un mix affascinante in cui la passione per l’esplorazione si fonde con l’entusiasmo per le nuove tecnologie, aprendo porte verso un futuro pieno di opportunità. L’ITS Turismo Piemonte è qui per accompagnarli in questo percorso, offrendo non solo una formazione di alta qualità che soddisfa le loro aspirazioni e li prepara a brillanti carriere nel settore del turismo, ma dando anche risposte concrete e immediate alle esigenze delle imprese turistiche. Per questo motivo, ogni anno ITS abbraccia alcuni progetti extracurricolari che diventano immediatamente spendibili come soluzione ad un problema turistico espresso da aziende o enti, tra cui, gli ultimi a Ca’ Foscari a Venezia e nei Comuni di Rosazza e Candelo in Piemonte, oltre ai progetti Erasmus all’estero. Il PNRR offre agli ITS la possibilità di dotarsi di una sede idonea e, pur con tempistiche non favorevoli, stiamo lavorando in questo senso».

Nelle quattro sedi di Torino (in via Massena 20 e in via Carlo Alberto 22), Bra e Novara prenderà il via nel mese di ottobre il prossimo biennio formativo ITS Turismo, costruito sui macro-indirizzi di ‘ricettività’ e ‘hospitality’ e articolato su cinque corsi in essere: Tourism Product Manager, Incoming Event Manager, Caring on Board, Hospitality Manager, Experience & Hospitality Specialist. Ogni corso di studio prevede al massimo 30 iscritti per anno, in modo da garantire una formazione il più possibile attenta ad ogni studente. Il biennio formativo 2023-2025 sarà caratterizzato da un approccio innovativo e orientato al futuro con programmi formativi incentrati su tematiche chiave come l’ospitalità, la gestione del turismo sostenibile, il marketing digitale nel settore turistico e le nuove tendenze nell’esperienza del viaggiatore.

I corsi, finanziati interamente dai Fondi della Regione Piemonte e dal Ministero dell’Istruzione tramite PR FSE 2021-2027 e dunque gratuiti per tutti gli studenti, hanno la durata di due anni, con 1800 ore di percorso, di cui 600 in stage presso le oltre 200 aziende partner in costante crescita, hanno un successo formativo superiore al 90% e oltre l’85% dei diplomati trova occupazione immediata nel settore di studio.

Per accedere al biennio formativo è necessario essere in possesso del diploma di scuola secondaria superiore. È previsto, inoltre, il superamento della selezione di accesso con un test scritto di cultura generale, l’elaborazione di un testo e un colloquio attitudinale e motivazionale.

Tutte le informazioni per l’accesso alla selezione saranno contenute nel bando previsto per l’estate, ma fin d’ora si possono avere indicazioni ed eventuali appuntamenti personali scrivendo a info@its-turismopiemonte.it

ITS Turismo Piemonte fa parte del Sistema ITS, che conta 104 scuole di eccellenza a livello nazionale. In Piemonte sono presenti 7 Fondazioni ITS nei settori Agroalimentare, Turismo e attività culturali, Aerospazio – Meccatronica, Energia, Tessile – Abbigliamento, Information and Communication Technology, Biotecnologie.

LE FIGURE PROFESSIONALI DI ITS TURISMO

Il Tourism Product Manager è un professionista completo dell’ideazione, comunicazione e promozione del prodotto turistico; ricopre strategicamente ruoli intermedi e apicali in Tour operator e nelle imprese di distribuzione di prodotti turistici. Si occupa di creare e gestire prodotti turistici innovativi, cercando di offrire esperienze uniche e coinvolgenti per i viaggiatori.

L’Incoming Event Manager è una figura professionale che opera all’interno di aziende specializzate

nell’organizzazione di eventi con l’obiettivo di innovare il prodotto offerto sia nella costruzione dell’esperienza turistica che nella comunicazione della stessa.

Il Caring on Board è il professionista che potrà operare in vari ambiti del comparto Hospitality, proseguendo il percorso in apprendistato in alta formazione nell’ambito specifico del caring on board, oppure in strutture ricettive di altra natura.

L’Hospitality Manager conosce ed amministra correttamente l’impresa ricettiva, coordinando

l’organizzazione del lavoro, la definizione delle procedure e l’efficacia operativa dei diversi reparti sovrintendendo tutti i processi gestionali di un albergo.

L’Experience & Hospitality Specialist conosce ed applica correttamente la struttura della Guest Experience, progettando strategicamente i propri servizi e la loro comunicazione, per offrire esperienze emozionali mediante l’utilizzo di visite immersive e personalizzate.

www.its-turismopiemonte.it

https://sistemaits.it/

Consumatori, Polliotto (Unc): “Mobili difettosi, le cautele da adottare”

Parla la Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

 

Mobili difettosi o ritardo nella consegna sono purtroppo alcuni degli inconvenienti che possono capitare quando si acquistano beni di arredamento. “E’ il negoziante a essere responsabile dei mobili difettosi durante i primi due anni dall’acquisto. Si tratta della garanzia legale che entra in gioco ogni volta in cui il consumatore riscontra delle difformità dell’articolo acquistato rispetto alle caratteristiche dichiarate nella pubblicità, sulla confezione o dal venditore”. Lo spiega bene Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Che riprende: “Un caso molto frequente riguarda i difetti di conformità che sopraggiungono dopo il montaggio dei mobili acquistati: anche in questo caso è possibile far valere la garanzia legale sul venditore. Riassumendo, dunque, la garanzia legale ha queste caratteristiche: vale due anni dalla consegna del bene; è obbligatoria per legge; non è derogabile; può essere fatta valere dal consumatore direttamente nei confronti del venditore. Il consumatore, il cui bene abbia un difetto di conformità, deve rivolgersi dunque al rivenditore che è l’unico soggetto responsabile nei suoi confronti, a prescindere dal fatto che il difetto dipenda da un altro soggetto della catena distributiva. Il cliente, per esercitare i suoi diritti, ha l’onere di denunciare il difetto di conformità entro il termine di due mesi dalla data in cui l’ha constatato, per iscritto mediante lettera raccomandata A/R o per e-mail o per fax. Facendo valere la garanzia legale il consumatore ha diritto, a sua scelta, alla riparazione o alla sostituzione del bene difettoso da parte del venditore, senza addebito di spese. Solo se il venditore non provvede a riparare o sostituire il bene entro il termine congruo (o la riparazione effettuata in precedenza ha portato notevoli inconvenienti) il consumatore può arrivare a chiedere la risoluzione del contratto”, conclude l’Avvocato Patrizia Polliotto. Nel caso di mobili difettosi, accanto alla garanzia legale di conformità, il Codice del Consumo prevede la possibilità di offrire, gratuitamente oppure a pagamento, una garanzia convenzionale che non può limitare o escludere quella legale e che può comprendere servizi aggiuntivi di assistenza oppure semplicemente allungare il tempo previsto per la garanzia.

Si consiglia altresì che ogni qualvolta si dovessero verificare dei difetti durante il montaggio è bene segnalarli immediatamente ai montatori i quali dovranno indicare sul documento di consegna/avvenuto montaggio che il bene presenta dei difetti specificandone l’entità e facendosene rilasciare una copia, fare delle foto e scrivere al venditore a mezzo raccomandata o posta certificata.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

 

 

Detenuta si toglie la vita nel carcere di Torino

Una detenuta di 52 anni, che era stata arrestata nel 2019 a Settimo Vittone con l’accusa di tentato omicidio del compagno è stata trovata senza vita nel carcere Lorusso e Cutugno. Secondo gli agenti, quello commesso dalla donna sarebbe un gesto volontario.

Italia 61 e il capolavoro torinese di Pier Luigi Nervi

Il Palazzo del Lavoro, già Palazzo delle Nazioni, da sempre Palazzo Nervi in Corso Unità d’Italia angolo Corso Maroncelli a Torino, una straordinaria opera la cui paternità dell’ Ingegner Pier Luigi Nervi con la collaborazione del figlio Antonio e dell’architetto Gio Ponti, inaugurata il 6 Maggio 1961 alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi nella giornata in cui l’indimenticabile Italia 61 aprì le sue porte al mondo.

E’ uno dei capolavori dell’architettura del Novecento, uno di quei luoghi cui tutti, da che fu realizzato, hanno guardato con stupore per l’impegno occorso, con ammirazione per l’attuazione innovativa raggiunta. Ricordiamo infatti che fu progettato nel 1959 ed a tutt’oggi, se fosse ancora leggibile, parlerebbe di una sua carta d’identità senza tempo ed oltre il tempo, di strutture innovative per materiali e per talento creativo. Un immenso spazio progettato per durare, per farsi ammirare, per essere un esempio tutto italiano del genio costruttivo ed architettonico del Novecento, simbolo di un Paese in rinascita. Ed invece quello che sembrava a tutti essere il suo giusto e fausto destino, quello di una lunga vita all’avanguardia, contenitore felice e generoso quale era stato progettato, non si è realizzato. Chiedersi perché e per chi oggi non serve. Ciò che serve è che si comprenda urgentemente che è necessario arrivare in tempo a salvare questo testimone importante, questo gigante, fiore all’occhiello di un’Italia che stava vivendo il suo tempo d’oro, fatto di un miracolo economico quasi impensabile e di tanta voglia di mettersi continuamente in gioco, a qualunque costo e rischio.

 

Oggi appare come un eroe agonizzante ed umiliato, una grande carcassa arrugginita e drammaticamente abbandonata, rosa dal tarlo dell’incuria che la divora, testimone suo malgrado e simbolo di un degrado ambientale e non solo, lasciato a sé stesso, allo spreco più totale, mentre collassa e cede sul suo fasto di breve durata. Tutti elementi questi che dovrebbero far riflettere senza girarsi dall’altra parte per non vedere. Avvolto nel suo manto di ruggine, luogo prescelto da rovi e sterpaglie e da animali che vi scorrazzano, oggetto di incursioni vandaliche finché vi fu qualcosa da portar via, passato attraverso l’esperienza di un gravissimo incendio nel 2015, Palazzo Nervi non si stanca ancora oggi di lanciare il suo grido d’aiuto sotto gli occhi dei passanti impotenti. Una fine ingiusta la sua, non certo motivo di vanto per Torino in Italia né per l’Italia nel mondo, agonizzante monumento al genio di Pier Luigi Nervi, offerto così miseramente ridotto allo sguardo dei torinesi attoniti e di quanti ne hanno compreso il suo grandissimo, importante valore. Per chi transita in Corso Unità d’Italia in uscita o in entrata in città, per raggiungere le autostrade o arrivandovi, si trova a percorrere una vasta area verde con piante che ancora oggi ci parlano della cura con cui sono state scelte. Giardini disseminati di costruzioni particolarmente interessanti dal punto di vista architettonico che parlano di un fasto trascorso in cui sapienti mani e grandi progetti hanno contribuito a realizzare un sogno tutto italiano.

Correva l’anno 1961 e Torino era pronta a vivere un avvenimento che avrebbe segnato la storia del glorioso 900 della città. In pieno boom economico stava per concretizzarsi un evento unico ed indimenticabile. Venne ospitata infatti l’Expo 1961, la grande Esposizione Internazionale del Lavoro – Torino 1961,  per festeggiare i cento anni dell’Unità d’Italia. E’ quella che fu definita una grande occasione per mostrare al mondo quale fosse il livello di progresso raggiunto da quella che venne definita la città dell’automobile per antonomasia, la Torino industriale ma anche quella storica, quella sabauda con la sua cultura millenaria e quella ingegnosa che sa continuamente riproporsi. Un’occasione unica, raccolta con entusiasmo la cui centralità fu l’Italia ed il lavoro. Il Made in Italy ebbe modo di far parlare di sé in tutto il mondo puntando l’attenzione sui punti di forza del nostro Paese nei tanti ambiti di cui è incontestata protagonista: dalla scienza all’arte passando per la tecnica e la cultura senza dimenticare il settore dell’imprenditoria: tutti erano presenti a questo imperdibile appuntamento. Furono invitati i nomi più illustri del globo a partecipare, ognuno nel proprio settore, alla realizzazione di questo sogno italiano. Notissimi architetti dei giardini per organizzare il verde della vasta area che fu scelta, nella zona Nizza Millefonti , su una superficie di  106.500 mtq fino a lambire le acque del Po, con un suo naturale fascino indescrivibile. Ingegneri edili, architetti, progettisti, tecnici, tutti chiamati a dare il meglio di sé e con loro il grande Ingegner Pier Luigi Nervi che aveva ideato e brevettato nel 1943 il ferro cemento e che realizzò per l’occasione il suo grande capolavoro torinese, il Palazzo del Lavoro. Costruzione innovativa realizzata in tempi brevissimi, gioiello dell’architettura e dell’ingegneria civile nerviana, si tratta di un avveniristico progetto incentrato sulla suddivisione della copertura quadrata dei 47.000 mtq totali della superficie, in sedici elementi tra loro indipendenti ad ombrello costituiti da una raggiera di travi in acciaio e da un pilastro centrale, caratteristica questa della progettualità di Nervi. Un’opera all’avanguardia di grande impatto emotivo e di straordinario fascino con  l’uso dei suoi materiali preferiti.

 

Tra le tante altre realizzazioni indimenticabili che composero Italia 61 l’ovovia che portava i visitatori direttamente in collina, il laghetto accanto all’ avveniristica monorotaia con le hostess ad accogliere i numerosissimi visitatori, la vita sui battelli del Po, Palazzo a Vela, in origine Palazzo delle Mostre, i bus panoramici a due piani ed altri palazzi per quei tempi modernissimi. Oggi ciò che appare di quelle storiche celebrazioni alimenta la nostalgia di un tempo d’oro, tra l’inspiegabile incuria di tanta bellezza ed il tempo che passa ma non cancella.

PATRIZIA FORESTO

Omicidio della piccola Fatima, ergastolo al patrigno

La morte della piccola Fatima di 3 anni, precipitata da un balcone di un edificio del centro storico di Torino in via Milano il 13 gennaio 2022 fu omicidio volontario.  Lo ha  ha stabilito la Corte di Assise, che ha condannato all’ergastolo il 35enne Mohssine Azhar. La bimba  era la figlia di una donna che abitava  nello stesso condominio con la quale Azhar aveva una relazione. L’imputato ha sempre sostenuto che la bambina  gli fosse sfuggita di mano mentre giocava con lei sul balcone.