L’Orchestra Filarmonica di Torino propone la sua nuova stagione che si svilupperà da ottobre 2024 a giugno 2025 sotto la dicitura “One way together”, in quanto, secondo il Presidente e direttore artistico di OFT, Michele Mo, il viaggio che l’Orchestra sta per intraprendere sarà ancora più speciale e coinvolgente. Non si tratterà di un viaggio solitario, ma di una festosa carovana in cui l’Orchestra si farà accompagnare da giovanissimi solisti che stanno rapidamente conquistando la ribalta di palcoscenici internazionali. Primo appuntamento della stagione sarà il 29 ottobre alle 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi, con il concerto “Il sole incendia Brahms”, direttore sarà Giampaolo Pretto, solista Ahmed El Saedi. Il concerto fa parte degli appuntamenti “Incanto egizio”, scoperte musicali e sonore del passato per i duecento anni del Museo Egizio di Torino. Secondo appuntamento sarà il 26 novembre 2024, alle 21, sempre al Conservatorio, intitolato “La luce oltre le sbarre”, con gli arche dell’OFT e il Maestro concertatore Sergio Lamberto. Il programma sarà piuttosto vario:dall’”Adagio per archi” di Samuel Barber allo “Studio per archi” di Pavel Haas, dalla “Suite all’Arlesienne” di Georges Bizet, al quartetquan.12 in fa maggiore op.96 Americano di Antonin Dvořák.
Tutti gli otto appuntamenti si terranno al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino fino al giugno 2025, e saranno preceduti dalla prova generale del lunedì al Teatro Vittoria. Ad affiancarne il viaggio di Giampaolo Pretto e Sergio Lamberto, Maestro e concertatore degli archi, saranno I giovani solisti Clarissa Bevilacqua, Mario Bruno, Eva Geborgyan, Ettore Pagano e un professionista di esperienza come Diego Di Mario.
Mara Martellotta
Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Ma un rapporto così esclusivo ha sempre anche il rovescio della medaglia. La gelosia esagerata e soffocante porta Venâncio a perdere il controllo, perché si sente escluso dall’amore che la moglie riversa sul loro bambino nato da poco. E’ questa la causa scatenante dalla quale deriva la tragedia che apre una voragine tra i due.
Credo sia uno dei romanzi migliori dello scrittore Guillame Musso (nato ad Antibes nel 1974), con una trama incredibile e accattivante; continue sventagliate di colpi di scena, personaggi intriganti e una maestria di scrittura che assembla magnificamente il tutto.
Claire Dederer (nota giornalista collaboratrice di prestigiose testate, tra le quali il “New York Times”) in questo libro cerca di rispondere alla domanda: «Dobbiamo continuare ad amare i grandi personaggi che nella vita privata si sono rivelati dei mostri, mentre le loro opere restano delle pietre miliari?».
Il titolo precisa che i due monumentali volumi (per un totale di 880 pagine) tracciano la storia dei tessuti dall’inizio nel 1600 fino ad oggi. L’opera nasce dalla collezione del Musée de l’Impression sur Etoffes che si trova a Mulhouse (cittadina della Francia Alsaziana, quasi al confine con la Svizzera) dove ha sede il più importante museo di tessuti stampati al mondo.


Il dibattito sulla egemonia culturale ripreso di recente va subito ridimensionato. E’ un’idea di Gramsci portata alle estreme e soffocanti conseguenze dai marxisti a partire dal 1945 in Italia. L’egemonia comunista ha soffocato la cultura italiana, applicando un criterio che più che illiberale si rivelò sovietico. Solo pochi seppero ribellarsi da Silone a Vittorini, da Pannunzio alla cultura liberale. Io personalmente mi ritengo una vittima dell’ egemonia culturale della sinistra che ha tentato di ostacolarmi in tutti i modi con il fine di tacitarmi.