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redazione il torinese

Cannabis: "la priorità è chiudere gli shop per tutelare i nostri figli"

“Nel 68% dei casi, i rivenditori dei cannabis shop hanno venduto ai minorenni. Nel 72,2% dei casi non è stato chiesto loro un documento prima dell’acquisto”

Nel 72,2% dei casi i minori dicono che non è stato chiesto loro un documento prima dell’acquisto in un cannabis shop; mentre nel 68% dei casi il rivenditore non si è rifiutato di vendere il prodotto nonostante fossero minorenni. Sono questi i dati allarmanti e inaccettabili della recentissima indagine “Venduti ai Minori” sui prodotti vietati dalla legge come Alcol, Tabacco, Cannabis, Giochi d’azzardo, Pornografia e ugualmente venduti ai minori, presentata il 15 gennaio scorso in Senato e curata dall’Università Europea di Roma.

Inoltre, l’indagine ha rilevato con quanta facilità i minori accedano alla “Cannabis light”, non conoscendone i danni per la salute e il divieto per uso ricreativo. All’interno dei cannabis shop: nel 30% dei cannabis shop non sono presenti cartelli di divieto di vendita ai minorenni e il 35% dei minori dichiara di non averci fatto caso (quindi non esposti in luogo visibile). Solo il 21% degli intervistati li ha visti in alcuni negozi e il 14% dichiara di averli visti sempre. Inoltre: il 69,6% degli intervistati dichiara l’assenza di cartelli per spiegare il corretto utilizzo della sostanza; solo il 3,1% di loro dice di averli visti sempre”

I risultati sono chiari inoltre nel confermare che le informazioni veicolate dai media tendono a confondere i giovani. Infatti, solo il 68,1% del campione intervistato riconosce come serie e permanenti le conseguenze del consumo di cannabis, tuttavia non è da sottostimare il dato che il 7,5% dei minori ritiene che la cannabis non abbia nessun tipo di effetto sulla salute e sullo sviluppo. Per quanto riguarda la cannabis ‘’light’’ i ragazzi, tuttavia, non conoscono la norma che ne regolarizza la vendita e l’utilizzo, tant’è che solo il 27% di loro sa che è un prodotto tecnico e da collezione, non adatto alla combustione (quindi ad essere fumata) e vietato ai minori di 18 anni. Gli altri rispondono che è legale e si può fumare (27%) o che è sempre illegale (26%). Come per la cannabis, moltissimi (20%) rispondono che è legale su prescrizione medica; ancora una volta, probabilmente, le informazioni veicolate dai media tendono a confondere i giovani.

 Moige – Movimento Italiano Genitori

Ingegneri e scienze umane

Tutte le principali università tecniche centro e nord-europee, così come quelle nordamericane, hanno da almeno vent’anni introdotto in maniera mirata una componente di humanities, cioè corsi dedicati a materie umanistiche, nella formazione dei loro studenti, con almeno uno o due corsi obbligatori all’inizio del percorso universitario uniti a un’offerta di corsi di humanities a scelta a completamento della formazione individuale

 

Con l’obiettivo di allinearsi alle migliori esperienze internazionali e arricchire la propria offerta didattica, l’attività di ricerca e quella di terza missione e di responsabilità sociale grazie al contributo di studiosi umani e sociali specificamente interessanti ai temi della scienza e della tecnologia, il Politecnico di Torino ha costituito il Gruppo di Lavoro SUSST – Scienze Umane e Sociali per le Scienze e la Tecnologia, di cui fanno parte, oltre a Juan Carlos De Martin (coordinatore), Giovanni Durbiano, Giovanni Vincenzo Fracastoro, Vittorio Marchis (Politecnico di Torino), Maurizio Ferraris e Peppino Ortoleva (Università degli Studi di Torino), Cristina Becchio (IIT e Università degli studi di Torino), Paolo Volonté (Politecnico di Milano) e Luca De Biase (scrittore e giornalista).

 

Dopo un confronto con le diverse aree culturali dell’Ateneo e con le più significative esperienze europee, il Gruppo ha organizzato un primo incontro pubblico dal titolo “Quale ingegnere per il XXI secolo?” per condividere le riflessioni sul ruolo delle scienze umane e sociali nella formazione degli ingegneri frutto del lavoro di questi mesi del Gruppo SUSST, portare testimonianze qualificate di esperti internazionali e confrontarci con la comunità accademica e con esponenti della società civile.

 

L’incontro è il risultato finale della prima fase di istruttoria; nei prossimi mesi, il Gruppo SUSST elaborerà un rapporto che verrà consegnato agli Organi di Governo dell’Ateneo nell’autunno, in modo che le indicazioni emerse possano divenire azioni concrete per innovare la formazione degli studenti e, in generale, migliorare l’impatto del Politecnico.

 

“Lo sviluppo della cultura politecnica necessita, per proporre adeguate risposte alle attuali sfide etiche, politiche e sociali che ci pone la complessità del mondo contemporaneo, di una maggiore interazione con le scienze umane e sociali, soprattutto per quello che riguarda le ingegnerie”, commenta il RettoreGuido Saracco, che prosegue: “Il nostro obiettivo è di creare impatto autentico sulla società e, per farlo, dobbiamo formare ingegneri sempre più creativi, che devono saper andare oltre alla pura formazione tecnica”.

 

Dopo i saluti del Rettore Guido Saracco e di Juan Carlos De Martin, Delegato del Rettore per la Cultura e la Comunicazione e coordinatore di SUSST, il programma dell’incontro di oggi ha proposto gli interventi di illustri personalità che a livello europeo si sono occupate di queste tematiche: Hervé Biausser (ex Rettore dell’École Centrale di Parigi), Béla Kapossy (Dean del College of Humanities dell’EPFL), Filippo Santoni de Sio (Docente di Etica della Tecnologia, TU Delft), Olivier Bouin (Direttore della Rete di Istituti di Studi Avanzati, Francia) che hanno illustrato alcune delle più interessanti realtà europee.

 

Nel pomeriggio, un panel moderato da Luca De Biase ha ragionato sulla proposta di un modello italiano: sono intervenuti Guido SaraccoGianmaria Ajani, Rettore dell’Università degli Studi di Torino, Christian Greco, Direttore del Museo Egizio, Maurizio Ferraris, di Iniziativa “Scienza Nuova” dell’Università di Torino eDonatella Pinto, Head of Human Resources di COMAU S.p.A.

Ha concluso la giornata l’intervento di Sebastiano Foti, Vice Rettore per la Didattica del Politecnico.

 

“Proprio nel nostro Ateneo sono nate alcune delle prime riflessioni sul rapporto tra scienze umane e sociali e tecnologia, con la pionieristica esperienza dell’Istituto Superiore di Scienze Umane di circa 20 anni fa; oggi, facendo tesoro delle esperienze esistenti, a partire dal Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio e dal Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione, il Politecnico intende non solo riproporre nel dibattito accademico questi temi, ma proporre azioni concrete per formare ingegneri migliori perché consapevoli delle conseguenze del loro lavoro e quindi capaci di prendere decisioni più ragionate e, in senso generale, di lavorare meglio in un mondo che sta cambiando”, ha commentato Juan Carlos De Martin, Delegato del Rettore per la Cultura e la Comunicazione e coordinatore del Gruppo di lavoro SUSST.

Il Piemonte diventa sostenibile (in 17 giorni)

Nell’ambito del processo di costruzione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile e per la valorizzazione di “connessioni” istituzionali rilevanti tra una pluralità di soggetti di livello regionale, Regione Piemonte, IRES PiemonteARPA Piemonte presentano la rassegna #vettoridisostenibilità 2019 17 obiettivi in 17 giorni di eventi e una 24h per la sostenibilità Dal 3 al 21 giugno, 17 eventi e una 24 ore per la sostenibilità, realizzando un insieme di percorsi di lavoro aperti a un pubblico vasto tramite iniziative utili a fare il punto sulle conoscenze prodotte, a elaborarle ulteriormente, a individuare possibili piste di sviluppo (di conoscenza, progettualità, ecc…), a costruire “alleanze” con nuovi soggetti e a rafforzare quelle esistenti su oggetti di conoscenza e di lavoro comuni.

Scarica il programma generale

Quindicenne annega nelle acque del lago

Un quindicenne di Legnano è annegato nel Lago Maggiore, ad Arona. Il corpo privo di vita è stato trovato nel tardo pomeriggio di oggi dai vigili del fuoco dopo alcune ore di ricerca. La tragedia è avvenuta in un punto del lago dove la balneazione è vietata a causa delle caratteristiche dei fondali: in tre anni ci sono già state 4 vittime nonostante la presenza di cartelli di divieto, in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo. Troppo spesso gruppi di giovani si esibiscono in pericolosi tuffi.
 
(foto archivio)

Torino e il cinema, un amore di lunga data

Torino con le sue strade signorili, l’architettura barocca di Guarini, la raffinata visione architettonica di Juvarra, la grandiosità di Antonelli e l’influenza dello stile Liberty è diventata lo sfondo ideale di importanti produzioni cine-televisive, una cornice perfetta fatta di eleganza ed energia, di rigore e creatività.

Molti sono i film girati nella prima capitale d’Italia in passato e ai giorni nostri: “Profondo Rosso” di Dario Argento a Villa Scott, “An Italian Job” con una spettacolare fuga di tre Mini Cooper dalla Gran Madre al Lingotto, “La Donna della Domenica” con Marcello Mastroianni al mercato dell’antiquariato del Gran Balon, “Il Divo” di Sorrentino, il recentissimo “Fai bei Sogni” di Marco Bellocchio con Valerio Mastrandea.

 

Anche molte fortunate serie televisive sono state ambientate a Torino: “Provaci ancora Prof” con Veronica Pivetti, “Fuori Classe” con Luciana Litizzetto girato nello storico liceo Cavour e ai Giardini Cavour, “Non Uccidere” con Myriam Leone di cui si aspetta la seconda stagione.

Questo corposa attività dietro la macchina da presa ha dato vita ad un vero e proprio fenomeno di cine-turismo che vede persino una serie di percorsi segnalati su mappa associati a film e personaggi famosi, differenti tra loro per tipologia e contenuti.

Insomma ci capiterà sempre di più di imbatterci a Torino in set cinematografici, troupe, attori famosi e meravigliose locations protagoniste sullo sfondo di storie che ci appassioneranno, d’altronde Torino ha contribuito molto allo sviluppo dell’industria cinematografica, la Film Commission attiva sul territorio dal 2000 ha stimolato molto le produzioni creando le condizioni ideali per girare film italiani ed stranieri e offrendo nuove ed interessanti opportunità di lavoro.

Infine ricordiamo che Torino ospita presso la Mole Antonelliana Il Museo del Cinema, un posto incredibile e unico dove la visita diventa un vero e proprio viaggio all’interno del mondo del cinema e la molteplicità degli allestimenti espositivi rappresenta una irripetibile esperienza.

Maria La Barbera

 

"Essere o non essere poveri" … una serata da grosso applauso!

Al teatro Astra e prossimamente al teatro Le Serre di Grugliasco, si è tenuto uno spettacolo offerto dalla Compagnia del Caffè di Sara Bagnato

Il teatro si presenta con la consueta immagine di ristrutturazione “volontaria” con alcune buone persone che accompagnano tutti coloro che ne hanno bisogno ai posti e attori in “divisa” scenica che camminano tra le file del teatro in mezzo alla gente che sta prendendo posto. Poi, l’inizio. Mi dispiace, ma non vi dirò cosa succede, né la trama, né le scene. Ma vi dirò di più.

Esistono professionisti del teatro che di questo vivono economicamente, e ci sono persone professionali che questo mestiere lo fanno bene pur non ricevendo compensi; e poi ci sono quelli della Compagnia del Caffè: bravi, professionali, umani e divertenti, tutti insieme e tutti su un palco.

La progressione delle scene appassiona il pubblico sulle movenze dei personaggi sul palco, e la bravura di ognuno esce piano piano in progressione. Sulle prime non si comprende che siano loro a cantare, e poi cominci a capire che sanno cantare e anche bene. E anche quando cominciano a recitare, comprendi che la bravura è anche quando non sono protagonisti, quando sembra che nessuno li guardi, quando sono parte integrante di una dimensione unica di più scene e su più fronti. Sono bravi anche a ballare e a far sorridere, che talvolta è perfino più difficile che fare ridere, perché il sorriso è un regalo sopraffino di coloro che sanno donare qualcosa agli altri.

Sara Bagnato, che è coautrice di questa “opera” della Compagnia del Caffè e vera fondatrice della stessa, dovrebbe ricevere un premio per la sua abilità di creare emozioni su un palco, pur se la sua vita professionale è altrove. Ma il suo cuore e la sua fantasia la portano in alto a scrivere, comporre e creare sensazioni gioiose da trasferire su un palcoscenico e, insieme ai suoi “amici” e “amiche” le trasmette al pubblico. Però, sinceramente, la sua “mano” nello scrivere e la sua abilità nel motivare un gruppo così vasto e variegato, meriterebbe sicuramente una considerazione dei piani alti del mondo dello spettacolo.

Io oso dire che lo spettacolo offerto dalla Compagnia del Caffè non ha nulla di meno di quelli più noti e altolocati dei palcoscenici più “blasonati”, anzi. Mi sovviene e ricordo la frase di un mio amico che diceva che i cantautori più bravi suonano nei pub perché la loro arte vuole raggiungere chi se lo merita, ma credo che la performance espressa dalla Compagnia del Caffè possa avere futuro in espansione.

Infatti, se questo spettacolo venisse portato in TV nulla sarebbe da eccepire. Gli attori che recitano, ballano e cantano non sono poi così tanti, e quelli che lo sanno fare bene … ancora meno. Ed è curioso vedere come molti siano racchiusi dentro la Compagnia del Caffè di Sara e dei suoi amici.

Ma, forse, la genuinità di queste recite ha sapore di altri tempi, dove tutto è reale e dove uno sgabello portato sul palco rende ricca la storia. Ma non è l’oggetto, è l’emozione di un gruppo che si vuole bene, che gioisce in scena e che “si sorride” appena può.

E in più c’è il lato umano: il ricavato delle serate non va agli artisti ma alle Onlus che sul territorio lavorano e nel mondo operano. Un segnale forte, forse in antitesi con i tempi ma che proprio per la sua validità deve essere segnalato.

Le parole stanno a zero. Ogni ingresso permette di fare beneficenza. E i prossimi spettacoli sono sulla pagina Facebook della Compagnia del Caffè.

Non sto facendo pubblicità, però se non ci andrete, avrete perso qualcosa di bello, avrete perso la nascita o la conferma di alcune stelle dello spettacolo teatrale, che magari non andranno avanti perché il lavoro non glielo permetterà, ma che, in questo momento donano gioia al pubblico che li vede e che alla fine li abbraccia, e, ai beneficiati dalle Onlus, un futuro a tutti coloro che un pochino anche grazie alla Compagnia del Caffè, potranno intravvedere la luce della speranza.

Se ci fosse una giustizia delle Muse, “Essere o non essere poveri” avrebbe diritto ad un posto in luoghi più ampi e confortevoli dei teatri cosiddetti minori, e i loro autori, attori e tutti coloro che non si vedono ma che lavorano nell’ombra, meriterebbero onori più abbondanti. Vederli recitare, cantare e ballare però non ha luogo, ha solo emozione che cresce dentro e che a fine spettacolo ti segue a casa con lo spirito più allegro e con qualche speranza in più.

Grazie Sara e grazie Compagnia del Caffè. Un grosso applauso!

Paolo Michieletto

 

“Essere o non essere poveri” … una serata da grosso applauso!

Al teatro Astra e prossimamente al teatro Le Serre di Grugliasco, si è tenuto uno spettacolo offerto dalla Compagnia del Caffè di Sara Bagnato

Il teatro si presenta con la consueta immagine di ristrutturazione “volontaria” con alcune buone persone che accompagnano tutti coloro che ne hanno bisogno ai posti e attori in “divisa” scenica che camminano tra le file del teatro in mezzo alla gente che sta prendendo posto. Poi, l’inizio. Mi dispiace, ma non vi dirò cosa succede, né la trama, né le scene. Ma vi dirò di più.

Esistono professionisti del teatro che di questo vivono economicamente, e ci sono persone professionali che questo mestiere lo fanno bene pur non ricevendo compensi; e poi ci sono quelli della Compagnia del Caffè: bravi, professionali, umani e divertenti, tutti insieme e tutti su un palco.

La progressione delle scene appassiona il pubblico sulle movenze dei personaggi sul palco, e la bravura di ognuno esce piano piano in progressione. Sulle prime non si comprende che siano loro a cantare, e poi cominci a capire che sanno cantare e anche bene. E anche quando cominciano a recitare, comprendi che la bravura è anche quando non sono protagonisti, quando sembra che nessuno li guardi, quando sono parte integrante di una dimensione unica di più scene e su più fronti. Sono bravi anche a ballare e a far sorridere, che talvolta è perfino più difficile che fare ridere, perché il sorriso è un regalo sopraffino di coloro che sanno donare qualcosa agli altri.

Sara Bagnato, che è coautrice di questa “opera” della Compagnia del Caffè e vera fondatrice della stessa, dovrebbe ricevere un premio per la sua abilità di creare emozioni su un palco, pur se la sua vita professionale è altrove. Ma il suo cuore e la sua fantasia la portano in alto a scrivere, comporre e creare sensazioni gioiose da trasferire su un palcoscenico e, insieme ai suoi “amici” e “amiche” le trasmette al pubblico. Però, sinceramente, la sua “mano” nello scrivere e la sua abilità nel motivare un gruppo così vasto e variegato, meriterebbe sicuramente una considerazione dei piani alti del mondo dello spettacolo.

Io oso dire che lo spettacolo offerto dalla Compagnia del Caffè non ha nulla di meno di quelli più noti e altolocati dei palcoscenici più “blasonati”, anzi. Mi sovviene e ricordo la frase di un mio amico che diceva che i cantautori più bravi suonano nei pub perché la loro arte vuole raggiungere chi se lo merita, ma credo che la performance espressa dalla Compagnia del Caffè possa avere futuro in espansione.

Infatti, se questo spettacolo venisse portato in TV nulla sarebbe da eccepire. Gli attori che recitano, ballano e cantano non sono poi così tanti, e quelli che lo sanno fare bene … ancora meno. Ed è curioso vedere come molti siano racchiusi dentro la Compagnia del Caffè di Sara e dei suoi amici.

Ma, forse, la genuinità di queste recite ha sapore di altri tempi, dove tutto è reale e dove uno sgabello portato sul palco rende ricca la storia. Ma non è l’oggetto, è l’emozione di un gruppo che si vuole bene, che gioisce in scena e che “si sorride” appena può.

E in più c’è il lato umano: il ricavato delle serate non va agli artisti ma alle Onlus che sul territorio lavorano e nel mondo operano. Un segnale forte, forse in antitesi con i tempi ma che proprio per la sua validità deve essere segnalato.

Le parole stanno a zero. Ogni ingresso permette di fare beneficenza. E i prossimi spettacoli sono sulla pagina Facebook della Compagnia del Caffè.

Non sto facendo pubblicità, però se non ci andrete, avrete perso qualcosa di bello, avrete perso la nascita o la conferma di alcune stelle dello spettacolo teatrale, che magari non andranno avanti perché il lavoro non glielo permetterà, ma che, in questo momento donano gioia al pubblico che li vede e che alla fine li abbraccia, e, ai beneficiati dalle Onlus, un futuro a tutti coloro che un pochino anche grazie alla Compagnia del Caffè, potranno intravvedere la luce della speranza.

Se ci fosse una giustizia delle Muse, “Essere o non essere poveri” avrebbe diritto ad un posto in luoghi più ampi e confortevoli dei teatri cosiddetti minori, e i loro autori, attori e tutti coloro che non si vedono ma che lavorano nell’ombra, meriterebbero onori più abbondanti. Vederli recitare, cantare e ballare però non ha luogo, ha solo emozione che cresce dentro e che a fine spettacolo ti segue a casa con lo spirito più allegro e con qualche speranza in più.

Grazie Sara e grazie Compagnia del Caffè. Un grosso applauso!

Paolo Michieletto

 

I libri più letti e commentati del mese

Rassegna mensile di lettura proposta dai membri del gruppo FB Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri, che organizza per il 13 giorno il consueto Raduno Ufficiale al quale siete tutti invitatati: tutte le informazioni nel nostro sito o seguendo il seguente Link.

Primo posto nelle discussioni per Le nebbie di Avalon, capolavoro fantasy di Marion Zimmer Bradley, oggetto di una recente revisione editoriale che ha lasciato i vecchi lettori piuttosto perplessi: il romanzo si conferma una lettura molto amata nonostante i suoi anni e molto citata nel gruppo; secondo posto per Il cerchio, complesso romanzo di Dave Eggers che viene regolarmente proposto e suscita sempre ampi dibattiti; infine, terzo posto per un classico della fantascienza, il celebre Gravità Zero di Lois McMaster Bujold che in molti hanno scoperto proprio grazie a una delle nostre recensioni.

Approfondiamo l’argomento letteratura per l’infanzia, tema molto sentito dai nostri iscritti, per suggerire la lettura di Piccolo Uovo, scritto e illustrato da Altan per i piccoli lettori, tenera storia che affronta il delicato tema della famiglia in tutte le sue declinazioni, Il giardino segreto di Frances H. Burnett, classico per i ragazzi dagli otto anni in su e Il figlio del cimitero di Neil Gaiman, lettura perfetta per lettori dall’età delle scuole medie.

Iniziamo questo mese a proporre la lettura dei romanzi inseriti nella celebre lista del Times che nel 2005 compilò un elenco dei più significativi romanzi in lingua inglese usciti nel XX secolo: viene sovente tirata in ballo nelle nostre discussioni e quindi merita dare un’occhiata ad alcuni dei titoli che propone, che oggi sono entrati di diritto nel novero dei classici. Iniziamo con Il crollo, di Chinua Achebe, primo di un ciclo che racconta la nascita della Nigeria contemporanea e che è considerato uno dei riferimenti della narrativa africana degli ultimi cinquanta anni; seconda segnalazione per Gridalo forte, romanzo di James Baldwin che affronta il tema del razzismo negli Stati Uniti ma che offre molti spunti di dibattito anche ai nostri giorni; piacerà agli amanti delle storie di ambientazione Western, oltre che ai cultori di letteratura, La morte vien per l’arcivescovo, di Willa Ctaher, toccante elogio dell’amicizia e profonda analisi dei sentimenti umani in uno scenario magistralmente descritto. Per questo mese è tutto, ci rileggeremo il mese prossimo!

Podio del mese

Le nebbie di Avalon, di M: Zimmer Bradley (TEA) – Il cerchio, di D. Eggers (Mondadori) – Gravità Zero, di L. McMatser Bujold (Nord)

Per i giovani lettori: Piccolo Uovo , di Altan (Lo Stampatello) –  Il giardino segreto, di F. Hodgson Burnett (Feltrinelli) – Il figlio del cimitero di Neil Gaiman (Mondadori)

Time’s List of the 100 Best Novels  : Il crollo, di C. Achebe (Edizioni e/o) –  Gridalo forte, di J. Baldwin (Amos Edizioni) –  La morte vien per l’arcivescovo, di W. Cather (Neri Pozza)

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Testi : valentina.leoni@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Grafica e Impaginazione : claudio.cantini@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it 

Alla Rampignado è il giorno di Bonetto

Dimenticate le difficoltà climatiche di maggio, il circuito Nord Ovest Mtb è ripartito alla grande con una splendida 26esima edizione della Rampignado, la classica di Bernezzo (CN) assistita dal sole che, a ben guardare, non ha propriamente addolcito la fatica degli oltre 400 partecipanti, anzi. Il tracciato di 48 km per 1.600 metri è stato sì esaltato dalle condizioni meteorologiche, ma i tanti km di salita non hanno mancato di fare selezione mandando in crisi anche i bikers meno preparati. A fare festa sul traguardo di Piazza dei Martiri è stato Francesco Bonetto (Vittoria Srsontour), uno dei migliori prospetti delle Granfondo italiane che con la Rampignado ha evidentemente un rapporto speciale. Già quinto lo scorso anno, ma vincitore della categoria Under 23, questa volta Bonetto ha fatto bottino pieno staccando i rivali in discesa e chiudendo in 2h17’05″, precedendo di 31″ i suoi iniziali compagni di fuga Giuseppe Lamastra (Silmax) e Adriano Caratide (Sixs), anche quest’ultimo miglioratosi rispetto all’ottava piazza del 2018. Pronostici confermati nella gara femminile dove Maria Cristina Nisi (New Bike 2008), toscana che da anni abita in zona, ha fatto il bis della vittoria dello scorso anno in 2h47’09″, davanti alla relativa sorpresa Claudia Peretti (Vittoria Srsontour) a 4’12″ e a Costanza Fasolis (Giant-Liv Polimedical), vincitrice nel 2017, a 4’16″. A fine gara molto frequentato il pasta party, nel corso del quale si sono svolte le premiazioni protrattesi fino al pomeriggio, mantenendo in città un clima di festa che è ormai la peculiarità di una delle classiche più longeve del calendario italiano. Clima di festa che si era respirato anche alla vigilia, durante la Rampifamily dedicata agli oltre 300 bambini partecipanti con incasso devoluto alle scuole del territorio per l’acquisto di materiale didattico. Anche quest’anno, oltre alle svariate decine di volontari presenti sul percorso e in costante collegamento con l’organizzazione centrale, un fondamentale contributo alla riuscita della Granfondo è arrivato dalla Pro Loco di Bernezzo, dalla Protezione Civile di Caraglio, dalla Protezione Civile Ana di Caraglio, dalla Protezione Antincendi Boschivi AIB di Bernezzo, dalla Croce Rossa di Caraglio e da tutti coloro, sponsor in primis, che si sono prodigati a favore di un evento irrinunciabile per tutto il territorio.
 
 

Controlli di polizia negli esercizi commerciali in zona Porta Nuova

Nel pomeriggio di giovedì gli agenti del Commissariato San Secondo, congiuntamente a personale del Reparto Prevenzione Crimine, all’unità Cinofila e agli Agenti della Polizia Municipale, hanno effettuato un controllo straordinario del territorio del quartiere e nell’area adiacente la stazione ferroviaria di Porta Nuova.  Gli operatori hanno controllato 3 esercizi commerciali. All’interno di un bar in via Gorizia gli Agenti della Polizia Municipale hanno sottoposto a sequestro amministrativo 4 apparecchi per il gioco. Invece, all’interno di un locale commerciale di corso Sommeiller, sono state riscontrate diverse infrazioni in merito alla somministrazione di cibi e bevande e in riferimento alla scarsa igiene dei locali. Per questi motivi sono state irrogate sanzioni per oltre 10 mila euro. Complessivamente  sono state identificate 59 persone, di cui diverse con precedenti di Polizia