La bella stagione porta in tavola teneri e gustosi ingredienti per le nostre ricette, tra questi le fave sono uno dei piu’ particolari dal caratteristico e delicato sapore dolce-amaro. Poche calorie, ricche di proteine, fibre e sali minerali le fave, sono piu’ di un semplice legume, rappresentano un alimento ricco e salutare per il nostro organismo, hanno proprieta’ diuretiche ed energizzanti, sono gustose e si prestano a tante preparazioni culinarie.
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Ingredienti:
1 kg. di fave in baccello
1 rotolo di pasta sfoglia
200gr. di ricotta fresca
100gr. di pecorino grattugiato
6 fette di prosciutto crudo
2 tuorli, 1 albume
Sale, pepe q.b.
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Sgranare le fave e sbollentarle in acqua bollente leggermente salata per cinque minuti. Lasciar raffreddare ed eliminare la pellicina. Srotolare la pasta sfoglia e disporre su tutta la superficie le fette di prosciutto crudo. In una ciotola sbattere la ricotta con il sale, il pepe, i due tuorli e il pecorino. Unire meta’ delle fave e stendere il composto sul prosciutto. Arrotolare la pasta sfoglia e spennellare con l’albume. Cuocere in forno preriscaldato a 200 gradi per circa 30 minuti. Servire tiepido con le fave rimaste condite con olio e sale.
Paperita Patty
Erano passati dieci mesi dall’agosto del 1914 che aveva segnato l’inizio del conflitto. Il ”maggio radioso”, come viene spesso chiamato il periodo che prelude all’entrata in guerra dell’Italia, fu un mese di fermento diplomatico e di forte tensione politica. Il fervore interventista si concretizzò in manifestazioni di tutte le piazze della penisola e D’Annunzio arringava la folla e la incitava contro Giolitti, fautore della linea della neutralità. L’Italia era ormai prossima a rompere l’antico patto con Austria e Germania e a entrare in guerra a fianco dell’Intesa, secondo i piani segreti firmati a Londra il 26 aprile del 1915. I primi fanti marceranno contro l’Austria proprio quel giorno, oltrepassando il confine. Era un lunedì di più di cent’anni fa, il 24 maggio 1915. Iniziava così, anche per l’Italia, la Prima Guerra mondiale.











Situata nel giardino Lamarmora, all’angolo tra via Bertola e via Stampatori, si innalza una massiccia struttura lapidea di forma quadrangolare. Nella parte frontale un rilievo bronzeo raffigura un manipolo di bersaglieri che muove compatto all’assalto, animato e guidato dall’allegoria alata della Patria vittoriosa. Dalla rigida struttura di pietra sporgono i corpi dei militari che, macabri e scavati, contemplano e quasi scavalcano un compagno morente completamente nudo.