redazione il torinese

SANONANI XMAS HAPPY HOUR

sanonani2 bimbisanonani22L’obiettivo è aiutare i bimbi soli e le famiglie in difficoltà nell’area di Kathmandu, dove la maggior parte dei nepalesi lotta ogni giorno per sopravvivere, senza casa, senza cibo e in condizioni sanitarie drammatiche, che si sono ulteriormente aggravate in seguito all’ultimo terremoto

 

Si terrà mercoledì 16 dicembre, presso la Plurimax (Via Stampatori 21), il primo SANONANI XMAS HAPPY HOUR: un brindisi natalizio un po’ diverso dal solito, che ha il merito di unire il tradizionale rito dello scambio di auguri a un momento di riflessione più profonda sul progetto di Sanonani Onlus, che ha visto la luce all’inizio del 2015 grazie a Barbara Luboz, Marco Camandona, Adriano Favre, Maria Laura Bornaz, Lara Dulicchio, Paola Denarier, Andrea Bo e Fausta Bo.

 

Sanonani – che in nepalese significa “piccolo bambino” – nasce con l’obiettivo di aiutare i bimbi soli e le famiglie in difficoltà nell’area di Kathmandu, dove la maggior parte dei nepalesi lotta ogni giorno per sopravvivere, senza casa, senza cibo e in condizioni sanitarie drammatiche, che si sono ulteriormente aggravate in seguito all’ultimo terremoto che ha flagellato la regione.  Non si tratta solo di belle parole; in pochi mesi, infatti, questa Onlus si è messa in moto, e sta realizzando il sogno della “Sanonani House”: una vera e propria casa famiglia dove i più bisognosi potranno trovare un pasto caldo, un letto e tutto il sostegno necessario.

 

Ovviamente mettere in piedi un progetto di questa entità non è facile, perché oltre ai contributi economici, che certo sono fondamentali, fin da subito è stato chiaro il bisogno di competenze specifiche, come muratori, imbianchini, elettricisti e chiunque fosse in grado di dare un aiuto concreto per realizzare l’edificio. Per questo, a partire dal mese di settembre, in quella che presto diventerà la casa famiglia, si alternano volontari che, con grande entusiasmo e determinazione, mettono a disposizione la loro professionalità e, soprattutto, la loro buona volontà.

 

Tra coloro che hanno preso parte ai lavori, c’è Giovanni Pollino, ideatore del SANONANI XMAS HAPPY HOUR: “Sono venuto a conoscenza di questa realtà grazie a uno dei fondatori di Sanonani, e a ottobre ho deciso di partire, come forma di restituzione del debito di gratitudine nei confronti delle cose che la vita mi ha regalato. È stata un’esperienza incredibile, che sicuramente rifarò, perché mi ha arricchito moltissimo. Non ci si può rendere conto di quale situazione vivano i nepalesi finché non la si tocca con mano; per questo penso che sia importante diffondere il progetto, perché aiutare Sanonani, anche solo con un piccolo contributo, significa iniziare a costruire un futuro per molti bimbi e per le loro famiglie!”.

 

Da qui, l’idea di questo Christmas Party un po’ fuori dagli schemi che, assicura Pollino, sarà solo il primo di una lunga serie di eventi volti a far conoscere e sostenere Sanonani. Stay tuned e… Namasté!

 

Claudia Caci

 

TORNA LA GRANDE FIERA DEL MIELE

miele1 A Torino dal 19 al 20 dicembre

 

In Piazza Carlo Felice da Piazza Lagrange fino all’angolo con Piazza Paleocapa e in Via Roma fino all’angolo con Via Gramsci

 

Torna nel centro di Torino la Grande Fiera del Miele e Mercatino dei Prodotti Tipici organizzata dall’ Associazione Produttori Agripiemonte miele. Vetrine colorate, negozi aperti al pubblico, luci d’artista, dolci suoni natalizi e sapori delicati sono solo alcuni particolari della cornice nel centro di Torino in cui si realizza la settima Grande Fiera del Miele. L’Associazione produttori Agripiemonte miele è lieta di presentare questa edizione particolarmente ricca di appuntamenti e di sorprese per i visitatori. Giunta alla sua settima edizione, la Grande Fiera del Miele che, nelle passate edizioni, ha attirato oltre 40.000 visitatori, presenta anche per questa edizione una ricca e curata selezione degli espositori. Protagonista assoluto il miele piemontese, senza dimenticare le altre regioni italiane. Saranno presenti come sempre gli apicoltori piemontesi con il marchio MielAlpi, non mancheranno, in rappresentanza dei mieli italiani, gli apicoltori ospitati da altre 2 regioni, infatti presenti apicoltori provenienti dall’Abruzzo e dalla Sicilia. La cornice della Fiera è, dunque, il centro in Piazza Carlo Felice da Piazza Lagrange fino all’angolo con Piazza Paleocapa e in Via Roma fino all’angolo con Via Gramsci.

 

La qualità del miele proposto in fiera viene garantita dal marchio MielAlpi marchio di garanzia creato e registrato dall’Associazione Produttori Agripiemonte miele per garantire genuinità e qualità. Il marchio MielAlpi garantisce un miele ottenuto nel massimo rispetto delle qualità naturali che vengono mantenute attraverso un semplice processo di estrazione. “Lo scopo della manifestazione è quello di presentare al pubblico il prodotto miele, in particolare quello piemontese, senza però dimenticare il miele italiano – spiega il Presidente di Agripiemonte miele Rodolfo Floreano – Solo attraverso una corretta informazione, corredata di dimostrazioni “dal vivo” e di percorsi che “educano all’assaggio” e al riconoscimento dei mieli di qualità, sarà possibile promuovere il prodotto e permettere al miele di entrare a pieno titolo nel paniere del consumatore medio del nostro Paese.  Vorrei ringraziare – conclude Floreano – l’Assessore al Commercio del Comune di Torino, Domenico Mangone, che ha creduto in noi permettendoci nuovamente di organizzare la fiera nel centro della città”.

 

Inoltre come di consueto troveremo espositori con i “Prodotti del Paniere” della Provincia di Torino che rappresentano i prodotti agroalimentari tipici del territorio perché legati a tecnologie di produzione precise, nate da una tradizione che utilizza solo materie prime locali. Ricco il programma con molti appuntamenti ed iniziative, educazione all’assaggio del miele tenuta da esperti in analisi sensoriale del miele iscritti all’Albo, degustazioni gratuite di miele in abbinamento con i prodotti tipici del territorio ( salumi, formaggi, biscotti, ecc.) dimostrazioni dal vivo di smielatura.

 

IL PROGRAMMA

 

SABATO 20 DICEMBRE

Alle ore 9.30 prevista l’apertura della Fiera con Inaugurazione ufficiale alla presenza delle Autorità prevista per le ore 11.00. Tanti gli appuntamenti, presso il padiglione di piazza Lagrange dalla presentazione di degustazioni gratuite di miele e prodotti tipici , alla dimostrazione pratica di smielatura con distribuzione di opuscoli informativi sul miele del Piemonte, sulle sue qualità e sulle sue applicazioni in cucina. Gadgets ed assaggi gratuiti di prodotti trasformati con il miele.

Dalle ore 15 alle ore 17 all’interno del padiglione in Piazza Lagrange degustazioni gratuite delle svariate tipologie di miele piemontese in abbinamento con i prodotti tipici del territorio, mentre alle ore 17 si potrà assistere all’affascinante dimostrazione dal vivo della pratica di smielatura con un viaggio per scoprire il fantastico mondo delle api. Tutti i corsi di degustazione e le dimostrazioni di smielatura sono gratuiti e saranno curati dai tecnici apistici di Agripiemonte miele.

La chiusura della Fiera è prevista per le ore 19.00.

 

DOMENICA 21 DICEMBRE

Alle 9.30 prevista l’apertura della Fiera.

Alle ore 11 presso il padiglione di piazza Lagrange il primo appuntamento con la smielatura dal vivo e con il viaggio alla scoperta delle api.

Dalle ore 15.00  in poi le degustazioni gratuite.

Alle ore 17 si assiste nuovamente al processo di smielatura dal vivo.

Tutti gli eventi saranno gratuiti.

Alle 19 è prevista la chiusura della Fiera.

 

LA PRODUZIONE 2015

Annata anomala per l’apicoltura italiana. Lo sviluppo positivo delle famiglie e un avvio vegetazionale strepitoso per le piogge insistenti e per l’inverno mite lasciavano prevedere raccolti eccezionali su tutta la Penisola, dai millefiori primaverili all’acacia al Nord, agli agrumi del Sud e della Sicilia. Le fioriture infatti si sono presentate puntuali e abbondanti ovunque, ma senza produrre i risultati attesi. Ciò non significa che i raccolti siano stati ovunque scarsi. L’andamento meteorologico, con un’alternanza micidiale di pioggia, vento e caldo improvviso, è intervenuto pesantemente, producendo perdite consistenti, ma soprattutto causando una enorme differenziazione dei raccolti, sia in positivo sia in negativo. Il raccolto dell’acacia è complessivamente soddisfacente ma, incredibilmente, questo miele tipico dal Nord prealpino all’alta Toscana, quest’anno si è prodotto al Centro-Sud, con punte in Campania, Molise, Lazio, Basilicata e Calabria, mentre intere importanti aree molto vocate del Nord, come l’Astigiano, sono rimaste a zero o poco più. Infatti per quanto riguarda la nostra regione grandi aspettative erano state riposte nel raccolto dell’acacia per il clima favorevole che stava caratterizzando il periodo di fioritura. Tuttavia, i raccolti hanno ottenuto un risultato mediamente inferiore alle attese (10-20 kg/alveare) e molto variabile nelle diverse zone, con penalizzazione più o meno grave di tutta la parte occidentale della regione.

 

PROPRIETA’ DEL MIELE

Come alimento il miele può essere visto come una fonte di zuccheri semplici e per questo è un cibo altamente energetico e dolcificante.  Il miele è formato quasi esclusivamente da zuccheri: questi infatti rappresentano dal 95 a più del 99% della sostanza secca e gli zuccheri semplici, fruttosio e glucosio, ne costituiscono la maggior parte (85-95%), generalmente con prevalenza del primo. Le proprietà fisiche e nutrizionali del miele sono dovute in gran parte a questa composizione e, in particolare, all’alto contenuto in fruttosio. La ricchezza del fruttosio conferisce al miele alcune proprietà che gli altri alimenti dolci non hanno. Il miele essendo ricco non solo di zuccheri ma anche di enzimi, proteine, vitamine, e sali minerali, si può considerare un alimento dall’alto valore nutritivo e biologico adatto, pertanto, all’alimentazione di tutta la famiglia.

Il programma completo è disponibile sul sito www.apicoltoreitaliano.it

Ex allievo bocciato 30 anni fa telefona alla scuola: "C'è una bomba"

carabinieri autoQualche giorno fa aveva chiesto copia del diploma perché, aveva detto, voleva iscriversi all’università, ma questo gli era stato rifiutato

 

Ex allievo oggi 51enne. evidentemente il rancore per la bocciatura del passato covava da tempo. La telefonata dell’ex alunno  ha fatto scattare l’allarme bomba all’istituto tecnico Pininfarina di Moncalieri. L’uomo, comunica l’agenzia Ansa,  è stato individuato dai carabinieri, denunciato per procurato allarme dai carabinieri e accompagnato in ospedale per ragioni psichiatriche. Nella stessa scuola era stato bocciato alla maturità di 30 anni fa. Qualche giorno fa aveva chiesto copia del diploma perché, aveva detto, voleva iscriversi all’università, ma questo gli era stato rifiutato.

No Tav, Maddalena: "Dolo diretto e intenzionale"

no tav notteNei loro confronti viene riproposta l’accusa, che era caduta in primo grado, di terrorismo per l’assalto al cantiere della Tav, del 14 maggio 2013

 

Il procuratore generale di Torino, Marcello Maddalena durante la requisitoria  del processo d’appello per quattro anarchici No Tav ha dichiarato: .”Non è sufficiente il dolo eventuale, si deve piuttosto parlare di dolo diretto e intenzionale”. Nei loro confronti viene riproposta l’accusa, che era caduta in primo grado, di terrorismo per l’assalto al cantiere della Tav, del 14 maggio 2013.
   

JUVENTUS FIORENTINA 3-1: BIANCONERI IN RIMONTA, ILICIC APRE CUADRADO RISPONDE

JUVE FIORENTINA2juve stadiumMANDZUKIC E DYBALA TRAFIGGONO I VIOLA

 

RETI: Ilicic (F) su rigore al 3′, Cuadrado (J) al 6′ p.t. ; Mandzukic (J) al 35′, Dybala (J) al 46′ s.t.

 

JUVENTUS (3-5-2): Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Cuadrado, Khedira (17′ s.t. Sturaro), Marchisio, Pogba, Evra ( 32′ s.t. Alex Sandro); Mandzukic ( 41′ s.t. Morata), Dybala. A disp. Neto, Rubinho, Caceres, Zaza, Morata, Padoin, Rugani, Lichtsteiner, Vitale. All. Allegri

 

FIORENTINA (3-4-2-1): Tatarusanu; Tomovic, Rodriguez, Astori; Bernardeschi, Badelj, Vecino (41′ s.t. Mati Fernandez), Alonso (40′ s.t. Pasqual); Ilicic (41′ s.t. Rossi), Borja Valero; Kalinic. A disp. Sepe, Lezzerini, Babacar, Gilberto, Rebic, Verdù, Roncaglia, Suarez. All. Sousa

 

Continua la marcia vincente bianconera, arrivata alla sesta vittoria consecutiva battendo la Fiorentina, seconda in classifica a sole due lunghezze di distacco dalla vecchia signora

 

Allo Juventus Stadium si inizia subito con il botto, senza troppi convenevoli, in soli tre minuti di gioco, i viola trovano la prima esultanza su calcio di rigore. Punito l’intervento di Chiellini su Bernardeschi, Ilicic è impeccabile sul tiro dal dischetto. I bianconeri non si fanno sopraffare e la risposta della Juventus non si fa attendere; la rete arriva proprio con colpo di testa, dell’ex viola Cuadrado che, nel probabile tentativo di fare da sponda,  scavalca Tatarusanu  e finisce per concludere in porta. Ristabilito l’equilibrio, la foga iniziale  si stempera ed entrambe le squadre iniziano a occupare bene tutti gli spazi e si rispondono a vicenda, annullandosi tutti gli attacchi. Al 14’ Dybala prova a dare un brivido alla squadra di Sousa: parte in solitaria, scavalca la difesa viola, ma al momento del tiro non crea problemi a Tatarusanu . Nella ripresa non manca un briciolo di tensione in più, i bianconeri spingono sulle fasce, riuscendo a creare trame di gioco molto più pericolose, dove la difesa della Fiorentina non può abbassare la guardia. Dybala raccoglie un rasoterra di Evra, da sinistra, e tenta la girata improvvisa ma finisce fuori di poco. Primo cambio per la Juve, Sturaro prende il posto di Khedira e, nel momento in cui Allegri sta per far entrare anche Morata al posto di Mandzukic , il croato segue l’azione di Pogba, che lancia Dybala, anticipato da Tatarusanu, sulla palla vagante si getta l’attaccante bianconero e scaraventa in porta. Nel recupero arriva il colpo di grazia per la Fiorentina, Dybala si invola sulla destra, entra in area, evita l’uscita di Tatarusanu e deposita in rete per chiudere i conti sul definitivo 3-1. Il campionato ritrova una grande protagonista, Inter avvisato. Ora non resta che scoprire quali siano gli avversari per gli ottavi di finale di Champions. 

 

Roberta Perna

A Silvia da un amore grande

fidanzati amore cuore

Una lettrice ci invia questa poesia che le era stata dedicata anni fa da “un amore grande”

 

 

 

 

 

 

 

 

A Silvia

 

LA MIA DONNA E’ COSI’ !

 

Ha i capelli lisci

gli occhi son marroni

splendidi e lucenti

come i suoi denti

 

Ma quel che spicca

e piace ancor più

è quel nasetto…

rivolto, né su,  né giù

 

Ha il viso ovale

come nell’era medioevale

quando le dame

eran piene di brame

 

Ha gusto nel vestire

sapendo anche gestire

qualsiasi portamento

con fascino e talento

 

Essa guarda all’avvenire

senza mai nulla carpire

limitandosi a comprendere

anche dando a intendere

 

Sprigiona sempre intelligenza

senza alcuna invadenza;

respinge la provvidenza

come semplice gaudenza

 

Dimostra quindi di sapere,

più di qualsiasi messere,

cosa vuole nella sostanza,

perché respinge l’ignoranza

Musiche del Settecento irlandese con gli Architorti

architorti 2Un quintetto d’archi di eccellenza di Pinerolo, che  ha collaborato con Africa Unite e con il regista Peter Greenaway. Un duplice concerto su musiche del Settecento irlandese, di Corelli e Vivaldi

 

Il Piemonte, che vanta una tradizione musicale d’eccellenza, ha anche il primato di aver visto la nascita di uno dei primi Quintetti d’archi, gli Architorti, di formazione classica, formato da due violini, una viola, un violoncello e un contrabbasso. Il Quintetto vanta un vasto repertorio di brani originali e trascrizioni tratte da ogni genere musicale, ad opera del violoncellista Marco Robino.

 

“Proprio le trascrizioni – spiega Marco Robino –  costituiscono il punto di forza e la peculiarità della nostra formazione. Il quintetto nasce alla fine degli anni Novanta, con sede a Pinerolo,  dalla sinergia di circa trenta musicisti, che hanno voluto far convergere proprio in una formazione musicale insolita rispetto al quartetto d’archi un repertorio di musica classica, etnica, punk,  rock e contemporanea.  Sono, infatti, quasi nulle le composizioni per quintetti d’archi rispetto a quelle per quartetto, per trio con pianoforte e altre formazioni di vario genere. All’inizio del Duemila abbiamo avviato un’intensa attività concertistica basata sulla rielaborazione di brani tratti dal genere punk, tecno, fino alla musica antica, da film e da tradizione. Abbiamo anche intessuto una interessante collaborazione, a partire dal 2003, con il gruppo Africa Unite, e dal 2004 con il regista inglese Peter Greenaway. L’attività di produzione e incisione di musica avviene spesso in funzione della realizzazione di installazioni multimediali, opere cinematografiche e teatrali. La tecnica di ripresa audio da noi utilizzata è in sovraincisione a tracce separate, per realizzare orchestre virtuali e per effettuare ristrutturazioni e destrutturazione dei brani musicali composti. Per il regista Peter Greenaway abbiamo realizzato, tra l’altro, la colonna sonora del film “Goltzius and the Pelican Company””.

 

“La colonna sonora di questo film – aggiunge Marco Robino – non è l’unico frutto della sinergia avviata con Peter Greenaway. Abbiamo, infatti,  realizzato anche musiche originali per “The Tulse Luper Suitcases”, “The European Showerbath”  e “Peopling the Palaces” alla Reggia della Venaria Reale.

 

Con il gruppo Africa Unite abbiamo collaborato alla realizzazione degli album “Vibra”, “Twenty War”,  “Quando fuori piove” e “BiogrAfricaUnite”, e alla trascrizioni di loro brani, con le voci di Buda e Mada, nell’ambito del progetto ” Corde in Levare”, risalente al 2003. Alla fine degli anni Novanta abbiamo avviato un progetto con Madaski, che ha portato alla realizzazione di un documentario dal titolo “Madaski versus Architorti” per un documentario Rai. Con Madaski abbiamo inoltre partecipato, nel 2000, a un’entusiasmante tournée a Roma, Firenze e in Basilicata, nell’ambito del progetto “Le macchine contro le corde”. Il nostro repertorio si è anche aperto alla musica neoclassica, con la rassegna dal titolo ” Anticando” , nel 2005, in cui il neoclassicismo è stato espresso dalle corde d’archi”.

 

“Architorti – spiega Marco Robino- è anche attento al tema della formazione musicale. Dal 2002 realizziamo laboratori musicali per le scuole nel Pinerolose, in collaborazione con la Fondazione Cosso con sede al castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo, e con la Comunità Montana del Pinerolese. Abbiamo anche avviato una collaborazione con l’Accademia Musicale di Pinerolo. Lunedì 14 e martedì 15 dicembre prossimi sono in programma due concerti con musiche dell’irlandese Carolan, risalenti al Settecento, affiancate a quelle di compositori italiani suoi contemporanei, Corelli e Vivaldi. Tra gli esecutori l’artista celtico Enrico Euron e il flautista traverso Filippo Mangiardino.

 

https://vimeo.com/100453270

https://www.youtube.com/watch?v=9l7C9u7ybcc

 

Mara Martellotta

Babbi Natale in moto: noi c'eravamo!

babbi natale paolo di tizianaLa foto di Paolo De Tiziana inviata al Torinese è stata scattata durante la sfilata dei Babbi Natale motociclisti, organizzata per aiutare i bimbi del Regina Margherita. Grazie al nostro lettore.

Più di 16 mila Babbi Natale per far sorridere i bimbi del Regina Margherita

forma babbo nataleMigliaia anche i motociclisti in costume natalizio

 

Erano più di 16 mila i Babbo Natale accorsi per il più grande raduno di Santa Claus d’Italia, promosso dalla Fondazione Forma onlus per raccogliere fondi da devolvere all’ospedale infantile Regina Margherita. Una  grande festa, con tanto di raduno motociclistico in costume rosso e bianco,  per i piccoli ricoverati. Gran finale sotto le finestre dell’ospedale. Il plauso del sindaco Fassino: “E’ stata una bella manifestazione di solidarietà”.

 

(Foto: Forma Onlus)

Fortis conquista Torino e aiuta la ricerca medica

FORTIS PALCOFORTIS PALCO 2FORTIS IRMA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Iniziativa promossa dal Rotary Torino Crocetta e Lilt

 

Grande successo sabato sera al Conservatorio Giuseppe verdi di Torino per il concerto del cantautore Alberto Forts, che ha proposto il suo ultimo album “ Do l’anima”, uscito il 30 settembre 2014, e i pezzi forti del suo repertorio, dimostrando che nonostante il passare degli anni i grandi artisti restano nella vita e nelle emozioni del loro pubblico. Il cantautore italiano negli anni ’80-’90 scalò le vette delle classifiche musicali ed è  tornato a Torino per una nobile causa , un concerto di beneficenza per la ricerca medica, promosso  dal  Rotary Torino Crocetta, presieduto da Irma Ciaramella (nella foto piccola) e da Lilt Lega Italiana per la lotta contro i tumori. Riproponiamo ai lettori l’intervista che il cantautore ha concesso nei giorni scorsi al “Torinese”

 

Qual è il tuo rapporto con la città di Torino?

Essendo nato a Domodossola, la città di Torino ha sempre fatto in qualche modo parte della mia vita, anche grazie a mio padre che, avendo studiato medicina all’Università di Torino, ha vissuto in questa città per parecchio tempo. E’ una città a cui sono molto affezionato non solo per i vari concerti fatti e per le varie amicizie che si sono instaurate nel corso degli anni, ma anche perché ritengo che Torino abbia un’emanazione storica ed artistica pressoché unica. Qualche tempo fa, l’incontro con Massimo Stringa, Presidente di Polis, ha fatto nascere l’idea di fare un concerto a Torino per scopo benefico e grazie alla sua collaborazione e a quella di Rotary Crocetta e Lilt (Lega Italiana per la lotta contro i tumori), questo mese potrò in qualche modo tornare a vivermi questa città in tutto il suo splendore artistico e umano.

 

Il tuo spettacolo è a scopo benefico e tocca un argomento importante come quello della ricerca e della prevenzione medica. Quanto pensi sia importante oggi come oggi fare dei concerti a scopo benefico?Pensi che da parte degli altri artisti venga data la giusta attenzione a questi eventi?

Partendo dal presupposto che in ogni ambito e in ogni epoca il “business” continua e continuerà a regnare sovrano, credo che ci troviamo in un momento storico, sociale ed artistico nel quale la voglia di “fare per gli altri” stia pian piano crescendo e non per becero opportunismo ma più che altro per la volontà, da parte delle persone che fanno il mio stesso lavoro, di motivare di più il loro pubblico con un nuovo “credo artistico”. Sono convinto che in un momento come questo di difficoltà economica e per certi versi sociale, sia molto importante la figura dell’artista che, trasmettendo un messaggio di condivisione, speranza e voglia di aiutare, nobilita in un certo senso la sua arte nel modo più umano possibile. Ritengo che i concerti,gli spettacoli a scopo benefico, siano forse l’espressione più pura e significativa del talento di un’artista.

 

Negli anni 80′-90′ sei stato uno dei cantautori italiani più amato dal pubblico, tanto che il tuo album “La grande grotta” è stato in cima alle classifiche per molto tempo. Com’è cambiato il tuo pubblico rispetto a quegli anni?I giovani di oggi ascoltano ancora le tue canzoni?

Penso che un’ artista, soprattutto un cantautore, tenda sempre a rivolgersi ad un pubblico con una fascia d’età corrispondente alla sua e che poi solo con il passare del tempo e con l’affermarsi della propria musica, aspiri ad arrivare a tutti. Posso dire che per me, effettivamente, è stato un po’ così. All’epoca ovviamente le mie canzoni, vuoi per la musica, vuoi per il messaggio racchiuso nel testo, erano molto seguite e apprezzate dai ragazzi della mia età. Oggi posso dire che quei ragazzi sono diventati madri o padri che forse hanno per così dire “tramandato” o per certi versi “inculcato” ai loro figli o nipoti i loro gusti musicali, facendo così conoscere il passato alla nuova generazione. Nei miei concerti sono presenti diverse generazioni, poi è ovvio che non bisogna mai dimenticarsi dell’elemento classifica: se il tuo brano è tra i primi posti della classifica significa che sei tornato con un pezzo che arriva a tutti e che di conseguenza attirerà persone di diversa generazione.

 

Nei tuoi testi oltre a bellissime parole d’amore, sono presenti importanti messaggi di denuncia e ribellione. Pensi che i cantanti che stanno in cima alle classifiche comunichino le stesse cose?

Penso che oggi tutto venga preso, metabolizzato, vissuto e gettato molto velocemente. Mi è sempre piaciuto vedere la figura degli artisti un po’ come animali della giungla che a seconda di come si nutrono, di conseguenza vivono. Ritengo che i cantautori di oggi si nutrano di una realtà un po’ più sedimentata rispetto a quella che vivevamo “noi” e che di conseguenza vi sia una rappresentazione del sociale di impronta un po’ più bassa. Ovviamente ritengo che esistano ancora moltissimi artisti capaci di essere “cantautori di protesta” e cioè capaci di sintetizzare e rappresentare molto bene le tematiche sociale odierne; credo che però la grande differenza sia proprio nel fatto che per quanto arrabbiati, per quanto furibondi e contestatori, spesso l’importanza ricada più sulla sneakers di moda, sul tatuaggio giusto o sul bracciale più in voga. Sono convinto che ci siano ancora molti artisti capaci di esprimere e comunicare le loro ideologie e le loro convinzioni, solo che forse a differenza di prima, oggi tutto tende a ricadere inevitabilmente nel mondo del “business”.

 

Com’è cambiato oggi il tuo modo di far musica rispetto al passato?

Il mio modo di fare musica è cambiato soprattutto in base alle esperienze fatte e di conseguenza agli stimoli ricevuti. Ad esempio lavorare parecchio tempo negli Stati Uniti è stata per me un’esperienza fondamentale che mi ha donato per quanto mi riguarda grande professionalità, voglia di mettersi sempre in gioco e di sperimentare.Oggi forse, grazie alla “palestra di qualità” fatta negli anni, cerco di dare maggiore attenzione alla melodia e cerco di avere una percezione diversa e più attuale per il segnale sonoro in modo da cambiare e trasformare il mio mondo ritmico ma senza “scimmiottare” qualcuno o qualcosa. Ritengo che l’arte sia un po’ come l’amore: se non sperimenti e non fatichi, difficilmente riuscirai a tenerla viva. Nel mio ultimo album “Do l’Anima” forse grazie anche all’inserimento e all’apparizione di una band, si respira tutto questo.

 

Cosa dobbiamo aspettarci dal concerto che terrai a Torino il 12 dicembre?

Ritengo che il concerto che si terrà il 12 dicembre sia davvero qualcosa di unico, sia da un punto di visto artistico ma soprattutto da un punto di vista per così dire “umano”. La formula principale dello spettacolo sarà <<pianoforte più voce>> e vi sarà anche la proiezione di un video creato appositamente per questo concerto. Sarà una sorta di percorso visivo e musicale che ripercorre un po’ i momenti più importanti della mia carriera artistica e di conseguenza della mia vita. Sono molto entusiasta di questo progetto perché mi ha dato non solo la possibilità di esprimermi artisticamente per una nobile causa, ma anche di poter ritornare in una città a cui sono molto legato e affezionato. La responsabilità del progetto è molto forte sia per lo scopo ma anche per il luogo in cui si svolgerà il concerto: ritengo che la Sala del Conservatorio Giuseppe Verdi possa essere definito una sorta di tempio musicale meraviglioso. Mi auguro che il concerto del 12 dicembre possa lasciare un’impronta positiva e che possa sottolineare l’importanza della musica come portavoce di solidarietà.

 

Simona Pili Stella