redazione il torinese

Casa teatro ragazzi, che successo!

Vanellioltre 150 direttori artistici e  collaboratori italiani e stranieri venuti per vedere spettacoli da inserire nei  cartelloni, 14 giorni di eventi teatrali no-stop, con 20 titoli, 20 compagnie, una cinquantina di  rappresentazioni

Compie dieci anni la Casa del Teatro ragazzi. Per l’occasione ha organizzato una festa con oltre 150 direttori artistici e  collaboratori italiani e stranieri venuti a Torino  per vedere spettacoli da inserire nei  cartelloni, 14 giorni di eventi teatrali no-stop, con 20 titoli, 20 compagnie, una cinquantina  di rappresentazioni e 5.000 biglietti staccati. Alberto Vanelli (nella foto), già direttore della Venaria Reale e neo presidente della Fondazione Trg Onlus, dice. “quello che forse più mi ha colpito è il riconoscimento di cui la Fondazione gode nel sistema del Teatro per le nuove generazioni in Italia e all’estero”. Pezzo forte della festa, ‘Giocateatro Torino’ kermesse  giunta alla sua 20/ edizione, una manifestazione pensata per gli operatori professionali del teatro ma aperta anche al  pubblico.

Kobane Calling di Zerocalcare al Circolo dei Lettori

Fila lunga un isolato e durata più di due ore, sei sale del Circolo dei Lettori ad attenderlo, cinquanta persone rimaste fuori, un firma copie durato ore, questa in pillole la presentazione

zerocalcare 2Ieri al Circolo dei Lettori è stato presentato Kobane Calling di Zerocalcare tra politica internazionale, aneddoti di viaggio e retroscena sulla stesura dell’opera.Fila lunga un isolato e durata più di due ore, sei sale del Circolo dei Lettori ad attenderlo, cinquanta persone rimaste fuori, un firma copie durato ore, questa in pillole la presentazione di Kobane Calling di Zerocalcare a Torino. Nonostante la popolarità sempre più crescente il fumettista romano è rimasto quello di sempre, infatti ci ha confidato il suo disorientamento di fronte alla notizia dei tanti che sono lì per lui. Ironicamente ci ha spiegato che se sta via a lungo dal quartiere di Rebibbia gli viene l’orticaria. Eppure da questo si è allontanato per compiere, tra novembre 2014 e luglio 2015, tre viaggi tra Turchia, Siria e Iraq al seguito della Rete Kurdistan. Viaggi che sono diventati la sua ultima opera edita da BAO Publishing, di cui sono state stampate cento mila copie. La presentazione, senza spoilerare, ha illustrato meglio i retroscena sul viaggio ma anche sul percorso di scrittura . Kobane Calling, come ci dice Michele Rech, presenta due linee narrative. Inizialmente però l’innesto narrativo era solo uno, il racconto degli eventi vissuti attraverso le testimonianze della gente incontrata. Tornato in Italia questo approccio gli è sembrato troppo didascalico, quasi un’illustrazione di diapositive di viaggio ai parenti in salotto ci dice ironicamente. Così è venuta fuori la seconda linea narrativa, quella personale fatta delle sue impressioni. Proprio della sua esperienza diretta si è parlato ieri, dei suoi racconti di Kobane liberata ma fantasma con la puzza dei cadaveri che vi aleggia sopra. E ancora degli uomini dell’Isis che nei villaggi uccidono, stuprano e filmano sotto l’occhio di un ragazzo del villaggio che avrà il compito di testimoniare l’orrore agli altri. C’è stato anche spazio per i racconti divertenti come quello di un cinese che giunto dalla Cina in bici voleva arrivare ad Aleppo. O ancora la storia di alcuni uomini dell’Isis che scappando si sono infiltratati nei festeggiamenti per liberazione di un villaggio, ma sono stati beccati dai curdi grazie a dei video pubblicati nei loro profili Facebook. Il Rojava in questo momento è il centro del mondo, ci racconta Michele, ed è fondamentale che i media ne parlino perché c’è bisogno di un riconoscimento internazionale. In sintesi Kobane Calling ci presenta un Zerocalcare meno Zerocalcare rispetto al solito, ma in fondo c’è sempre quel mammut che rappresenta un modo per tenerlo ancorato al suo mondo.

Federica Monello

Alfredo Casella, festival per un compositore eclettico

casella alfredoUna rassegna di qualità rende omaggio al musicista torinese, con appuntamenti al Teatro Regio , all’ Auditorium Rai, all’Unione Musicale al Teatro Stabile di Torino. Casella è stato un compositore innovativo del Novecento capace di commistioni con altri linguaggi, quali letteratura e pittura

Il Festival Alfredo Casella, in programma a Torino dall ’11 al 24 aprile, sviluppa l’attenzione intorno a una figura cardine del Novecento musicale italiano, nata proprio a Torino. Alfredo Casella (1883- 1947) è stato compositore, pianista e direttore d’orchestra, oltre che saggista e animatore culturale, testimone e al tempo stesso artefice di un’epoca di grandi cambiamenti, rappresentata dalla nascita del Novecento. In un dialogo incessante con l’elite culturale e musicale del tempo, con Debussy, Stravinskij, Mahler e Schonberg, ha posto le basi per il rinnovamento della musica italiana. Le sue composizioni testimoniano un percorso di affrancamento sia dalla tradizione sia dalle influenze straniere. Grazie alla sua attività di didatta illuminato e di interprete delle nuove musiche, ha influenzato profondamente il periodo a lui successivo, grazie alle sue importanti interazioni nel campo della letteratura e della pittura, di cui fu anche appassionato collezionista.

Al teatro Regio lunedì 11 alle 17 è stata aperta la mostra dal titolo ” Casella intimo”, curata da Simone Solinas, comprendente foto e documenti riguardanti il compositore. Fiamma Nicolodi, in questa occasione, ha tracciato la biografia del compositore. Oltre a essere la più qualificata studiosa di musica novecentesca italiana, è anche nipote di Casella. Martedi 12 aprile il convegno dal titolo ” Il tempo e la musica di Alfredo Casella” ha messo in luce i rapporti del musicista con artisti figurativi quali Gino Severini, Prampolini, Giacomo Balla, i suoi rapporti con il fascismo, che non furono di ottusa sudditanza, tanto che Casella presento’ a Roma, per la prima volta in Italia, a ben 29 anni dall’esordio parigino, il ” Sacre du Printemps” di Stravinskij, inviso al regime.Tra i relatori Giangiorgio Satragni, Nicola Montez, Virgilio Bernardoni, Francesco Fontanelli, Antonio Rostagno, Marco Valori, e Giorgio Pestelli nel ruolo di moderatore.

Due le opere teatrali di Alfredo Casella messe in scena durante il Festival. La prima è l’opera- fiaba “La donna serpente”, in scena al Regio di Torino con 5 rappresentazioni dal 14 al 24 aprile, per la direzione di Gianadrea Noseda. L’11 aprile è stata rappresentata al Piccolo Regio l’opera da camera ” La favola di Orfeo”, frutto della sinergia tra l’Orchestra Filarmonica del Regio e l’ Accademia Stefano Tempia. A chiusura del festival verrà offerto dall’Orchestra del Regio, sotto la direzione di Fabio Luisi, un interessante accostamento tra Alfredo Casella, Luca Lombardi e la Settima Sinfonia di Bruckner. Un altro interessante appuntamento sarà “Pirandello Suite”, un balletto appositamente commissionato al coreografo Massimiliano Volpini, in scena in prima assoluta per il Festival nei giorni 20- 22 aprile. L’Unione Musicale propone il 12 aprile il concerto spettacolo Chez Misia Sert, che ripercorre la vita musicale parigina tra Otto e Novecento, con il Trio Debussy e l’attrice Olivia Manescalchi come interpreti. L’Associazione musicale De Sono organizza il 13 aprile un concerto in omaggio a Casella, interpretato dal Quartetto Maurice e dal Trio Casella. Il Casella sinfonico trionferà nell’esecuzione da parte dell’ Orchestra Sinfonica della Rai, diretta da Francesco Angelico, della Sinfonia n. 1 e del Concerto per violino e orchestra, in programma il 15 aprile prossimo.

La fiaba tragicomica ” La donna serpente”, musicata da Casella, andrà in scena anche sotto forma teatrale dal 19 al 21 aprile prossimi, in uno spettacolo promosso dal Teatro Stabile di Torino, per la regia di Valter Malosti e gli allievi della Scuola del stesso Teatro Stabile. “Pagine di guerra- documentari della prima guerra mondiale su musiche di Casella” verranno proiettate dal Museo Nazionale del Cinema insieme a estratti tratti dal film “La giara”, da Pirandello (22 aprile).

Mara Martellotta

 
 

Sabato e domenica si “Corre per la Ricerca”

A favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro

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 Domenica 17 aprile, alle ore 10, è in programma la seconda edizione della “Santander Mezza Maratona Città di Torino”, la corsa approvata dalla Fidal Nazionale che attraversa i luoghi più belli del capoluogo piemontese con tante iniziative di sport, solidarietà e turismo. L’evento, organizzato da Base Running A.S.D., associazione dilettantistica di riferimento nel panorama nazionale con più di 500 iscritti, prevede oltre alla tradizionale distanza di 21 km competitiva anche la 10 km “Santander Torino Running” sul medesimo percorso della Mezza (ma a giro unico), che tocca i monumenti più belli e gli scorci più emozionanti della città con partenza e arrivo in Piazza San Carlo. La giornata sarà aperta dalla Corsa/Camminata non competitiva “3km per la Ricerca” aperta davvero a tutti, il cui ricavato sarà interamente devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo. Un’occasione unica per restare in forma e divertirsi in compagnia dei propri amici o familiari, ma soprattutto un’opportunità per raggiungere insieme il traguardo più importante: sostenere la ricerca sul cancro dell’Istituto di Candiolo – IRCCS. A dare il via agli appuntamenti di domenica ci sarà una “podista d’eccezione”: Cristina Chiabotto, che in qualità di madrina della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro  e testimonial della corsa per Candiolo, guiderà la camminata di 3 km che vedrà la partecipazione di numerosi ambassador del mondo dello sport e dello spettacolo: Ciro Ferrara, Claudio Sala, Marco Ferrante, Costanza Coen, Elena Barolo, Francesco Federico Ferrero, Davide Scabin. Una vera e propria festa per tutte le famiglie, che sabato 16 aprile vivranno un coinvolgente warm up con i bambini che potranno partecipare alla “Kids Run”, la corsa aperta a tutti i piccoli runner da 0 a 12 anni, e divertirsi con le sessioni di fitness e palestra all’aria aperta nel cuore del centro città in piazza San Carlo, dove sarà allestito anche il Villaggio gara.

Un’esperienza da vivere a 360°, con la possibilità di approfittare anche di una visita alla città, grazie agli speciali pacchetti “GARA + SOGGIORNO” studiati appositamente per i runner da Torino Emotion Incoming Tour Operator, che comprendono l’iscrizione alla corsa, il pernottamento e la consegna in hotel del pettorale e del pacco gara all’arrivo, una ricca colazione tre ore prima della gara, il late check-out  domenica pomeriggio per recuperare dopo le fatiche della corsa e l’assistenza dei City Sherpa Torino Emotion prima e durante tutto il soggiorno. La grande novità per questa edizione è il tour guidato del percorso di gara: sabato pomeriggio un itinerario permetterà di visitare il centro storico di Torino con le guide Torino Emotion, mentre i City Sherpa specializzati in atletica illustreranno i punti salienti del percorso di gara e ne sveleranno i segreti in anteprima.

Lo scorso anno grazie a questa iniziativa furono donati 28.000 € alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. La corsa è sponsorizzata da Santander Consumer Bank, banca specializzata nel settore del credito al consumo alle famiglie. Ha sede a Torino ed opera sul mercato dal 1989 con una rete di filiali dirette e oltre 4.500 esercizi commerciali convenzionati. Santander Consumer Bank fa parte del Gruppo internazionale Santander, primo per capitalizzazione nell’area Euro. Alberto Merchiori, Direttore Generale e Amministratore Delegato Santander Consumer Bank ha commentato: “Anche quest’anno abbiamo sponsorizzato questa importante iniziativa che si svolge nella città in cui ha sede la nostra Banca dal 1989; vuol essere un segno tangibile di vicinanza al territorio, ma anche una testimonianza concreta del nostro impegno nel sostenere quanto fatto dalla Fondazione di Candiolo per la ricerca e la cura del cancro”. Guido Piacenza, Direttore Risorse Umane e Organizzazione Santander Consumer Bank ha inoltre dichiarato: “Anche per questa edizione l’adesione dei nostri colleghi è stata molto generosa ed in crescita rispetto allo scorso anno: il 60% di coloro che lavorano nella sede di Torino sarà presente alle corse e complessivamente percorreremo oltre 1500 kilometri. Questo ci permetterà, da una parte, di dare un ulteriore sostegno alla Fondazione, dall’altra,  di diffondere la consapevolezza dell’importanza di adottare un sano stile di vita che dia la giusta attenzione al valore dello sport”. La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus, presieduta da Allegra Agnelli, è stata costituita per offrire un contributo significativo alla sconfitta del cancro attraverso la realizzazione in Piemonte di un centro oncologico, capace di coniugare la ricerca scientifica con la pratica clinica e di mettere a disposizione dei pazienti oncologici le migliori risorse umane e tecnologiche. L’Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo, voluto, costruito e completato dalla Fondazione, è oggi una realtà viva ed operante: 56.500 mq complessivi, di cui 47.962 mq destinati alla clinica e 8.538 mq destinati alla ricerca. Unico Centro realizzato attraverso donazioni di cittadini ed enti privati, vive attraverso il sostegno degli stessi soprattutto per dotarlo della miglior tecnologia esistente sul mercato per la diagnosi e la cura.

Anche quest’anno il weekend della Santander Mezza Maratona Città di Torino sarà aperto da un appuntamento imperdibile con alcuni racconti sugli “Eroi dello Sport”, un incontro a ingresso libero in programma venerdì 15 aprile alle ore 21 nella sala conferenza dell’hotel NH Lingotto che vedrà Paolo Viberti, storico giornalista di Tuttosport e firma d’eccezione del giornalismo sportivo italiano, intervistare quattro grandi nomi dello sport tricolore: Stefania Belmondo, Mauro Berruto, Ciro Ferrara e Italo Zilioli.

Per informazioni e iscrizioni alla Santander MezzaMaratona Città di Torino: www.lamezzaditorino.it
Per conoscere nel dettaglio tutti i pacchetti turistici: www.torinoemotion.it
 

Amministrazione comunale e sport nel verde: quando la buona volontà non basta

Chi ama lo sport e l’’attività fisica desidera due cose: la praticità delle attrezzature e la facilità ad accedervi. In questo l’’organizzazione del Comune ha difettato più che altro per incompetenza, mostrando chiaramente che la buona volontà non basta se non viene supportata da un minimo di esperienza

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Torino è nota per il verde pubblico dove poter praticare sport. Ogni giorno centinaia di torinesi si riversano nei parchi cittadini per esercitare le proprie velleità ginniche e podistiche e, bisogna ammetterlo, il Comune negli ultimi anni ha fatto un grosso sforzo organizzativo per soddisfare le esigenze degli atleti della domenica, e non solo le loro. Le aree fitness all’’interno del Valentino o del Parco Ruffini, tanto per citare due dei parchi torinesi più conosciuti, non hanno nulla da invidiare ad aree simili presenti in altre città europee. Tuttavia l’’impegno profuso dall’’amministrazione nell’innovare i macchinari per l’’attività fisica si scontra spesso con le reali necessità di chi fa sport, secondo criteri che vadano al di là della semplice sgambata fantozziana.VALENTINO2

Un esempio da seguire potrebbe essere l’’organizzazione delle attrezzature sportive a fruizione libera presenti nel parco della Certosa di Collegno. Qui non esistono macchinari che scimmiottano quelli più tecnologicamente evoluti delle palestre. Troviamo invece delle semplici barre per fare trazioni, flessioni, panche per addominali, tutte concentrate in una stessa area e con variazioni di difficoltà adatte alle diverse necessità degli sportivi. A Torino, purtroppo, non esiste una sola struttura che abbia queste caratteristiche. Se andiamo al Parco Ruffini, per esempio, troveremo la scaletta a pioli (alla sinistra dell’entrata principale) ma, se siamo di stanchi di allenare la schiena e, per puro caso, ci viene voglia di allenare gli addominali, dovremmo spostarci di 500 metri per valentinocercare le panche piane, poste davanti ai campi da tennis. Così si obbliga chi voglia fare solo ginnastica a perdere tempo in quella che diventa una vera caccia al tesoro. Non di rado, poi, l’’attrezzo cosi tanto desiderato e rintracciato dopo lunghe peregrinazioni si mostra inadatto allo scopo per cui nasce: sempre al Ruffini, all’’inizio e alla fine del viale che parte da corso Monte Cucco, troviamo quattro barre per fare trazioni. Peccato che la distanza dei tubolari da terra sia minima, non certo adatta ad una persona adulta e di media altezza. Quando, invece, la barra per trazioni sembra perfetta si scopre che il tubolare ha un diametro idoneo a chi ha delle pale al posto delle mani. Verificare in Piazza d’’Armi quanto scritto.

Un’ ultima annotazione riguarda gli attrezzi il cui uso è conosciuto solo ai suoi progettisti: se volete ammirare questi lampi di genio vi consiglio di camminare lungo lo sterrato della Colletta, lato sinistro del Po. Chi ama lo sport e l’’attività fisica desidera due cose: la praticità delle attrezzature e la facilità ad accedervi. In questo l’’organizzazione del Comune ha difettato più che altro per incompetenza, mostrando chiaramente che la buona volontà non basta se non viene supportata da un minimo di esperienza e di pratica sul campo.

Paolo Zuliani

(foto: il Torinese)

Indirizzo web del Comune di Torino, attività aree verdi http://www.comune.torino.it/verdepubblico/patrimonioverde/attivitanelverde/sportnelverde.shtml#ruff_02
 

Più diritti per i passeggeri dei treni ad alta velocità

Le misure entreranno in vigore dopo una  consultazione che terminerà il 29 aprile
treno frecciarossa

Sono stati stabiliti i diritti per gli abbonati ai treni ad alta velocità. Dopo tante polemiche e lamentele dei passeggeri, da oggi saranno garantiti  maggiore informazione, un mercato più trasparente, la definizione dei diritti, rimborsi e indennizzi, e disposizioni valide per tutti i servizi ad Alta Velocità. Il Consiglio dell’Autorità di regolazione dei trasporti ha appena adottato le misure sul contenuto minimo degli specifici diritti che i passeggeri dotati di “abbonamenti” possono richiedere nei confronti dei gestori dei servizi ferroviari ad Alta Velocità. Le misure entreranno in vigore dopo una  consultazione che terminerà il 29 aprile.

(foto: il Torinese)

Carabinieri e sicurezza

BANDIERA CARABINIERISicurezza del territorio è il titolo dell’incontro che si tiene venerdì 15 aprile,  nel salone comunale di Sciolze, in via Roma 2. Nell’occasione i carabinieri della stazione di Sciolze ed il capitano Antonello Formichella incontreranno la popolazione e gli amministratori dei paesi di Cinzano, Marentino, Montaldo e Sciolze, area di pertinenza dei militari dell’Arma della locale stazione. Il territorio sino a poco tempo fa era quasi immune da microcriminalità ma, nell’ultimo periodo, ha subito una serie di furti in magazzini, garage e case e non mancano i tentativi di intrusione nelle case da parte di persone che si spacciano anche per tecnici dei vari enti. Obiettivo della serata è quello di illustrare alla popolazione come prevenire e come comportarsi in casi del genere.

Massimo Iaretti

(Foto: il Torinese)

Valperga, si parla di sicurezza

SCIOLZE SICUREZZAL’amministrazione comunale ha indetto una assemblea pubblica
 

Nella sala del consiglio comunale di Valperga venerdì 15 aprile, alle ore 21, l’amministrazione comunale ha indetto una assemblea pubblica che ha come filo conduttore la sicurezza. Dapprima verrà presentato alla popolazione il nuovo impianto di videosorveglianza e quali saranno le sue funzioni per prevenire fatti di criminalità sul territorio comunale. Poi si parlerà del sistema del Controllo del Vicinato, come metodo di deterrenza attraverso la coesione sociale. Interverrà il responsabile dell’Associazione Controllo del Vicinato della Città Metropolitana di Torino, Ferdinando Raffero, consigliere comunale a San Mauro Torinese.

Massimo Iaretti

Quest'anno la Regione paga le borse di studio a tutti gli universitari aventi diritto

palazzo_nuovo_2Sono  aumentate anche le assegnazioni, salite dal 55,1% dell’anno accademico 2013-14 all’85% del 2014-15

“Con immensa gioia” l’assessore al Diritto allo studio universitario, Monica Cerutti, annuncia che quest’anno la Regione Piemonte sarà  in grado di pagare le borse di studio a tutti gli studenti universitari che ne hanno diritto. Dice Cerutti: “era uno degli obiettivi che ci eravamo posti di raggiungere e che eravamo convinti di poterlo fare nonostante qualcuno non ne fosse così convinto. Ci siamo riusciti prima del previsto, ed è la prova che le buone politiche conducono a ottimi risultati”. La copertura è resa possibile dal percorso  intrapreso dall’insediamento della Giunta regionale. Già nel 2014 i fondi regionali per il diritto allo studio universitario erano saliti dai 12.120.000 euro a 17 milioni, cifra portata a 17.300.000 euro nel 2015 e confermata nel 2016. Sono così  aumentate anche le assegnazioni, salite dal 55,1% dell’anno accademico 2013-14 all’85% del 2014-15. Con questa operazione la Regione è stata premiata nel riparto del fondo integrativo statale con la somma di 5 milioni nel 2014 e 10.250.000 euro nel 2015. Queste risorse permettono di rispondere a tutte le richieste degli gli studenti aventi diritto.

“Kobane Calling”, la resistenza curda contro l’Isis nei disegni di Zerocalcare

Un felice esperimento di graphic journalism alla maniera del fumettista romano, in cui il dramma della guerra si mischia ai tic e ai dettagli tipici del suo narrare

kobane zerocalcare

Tre viaggi nel corso di un anno. Turchia, Iraq, Siria, per documentare la vita della resistenza curda in una delle zone calde meno spiegate dai media. Un reportage in forma grafica del viaggio che ha portato Zerocalcare ( pseudonimo di  Michele Rech , uno dei più autori di fumetto italiani ) a pochi chilometri dalla città assediata di kobane2Kobane, tra i difensori curdi del Rojava, opposti alle forze dello Stato Islamico. Le storie , pubblicate in un primo tempo su Internazionale  sotto il titolo “Con il cuore a Kobane “ vengono raccolte ora nel volume “Kobane Calling” ( 240 pagine, Bao Publishing, 20 euro)  in cui sono presenti i racconti inediti dei viaggi tra Turchia, Iraq e Siria compiuti dall’autore. Un felice esperimento di graphic journalism alla maniera del fumettista romano, in cui il dramma della guerra si mischia ai tic e ai dettagli tipici del suo narrare.kobane1 Zerocalcare realizza un lungo racconto, a tratti intimo, a tratti corale, nel quale l’esistenza degli abitanti del Rojava (una regione nota anche come Kurdistan siriano o Kurdistan Occidentale , il cui nome non si sente mai ai telegiornali) emerge come un baluardo di estrema speranza per tutta l’umanità. Un libro per immagini, che offre un fortissimo coinvolgimento emotivo verso le persone e i volontari conosciuti da Zerocalcare. Un racconto che porta il lettore  a conoscere i punti di vista di alcuni autentici testimoni di questa insensata fase storica, che oggi sentiamo più vicina e presente per gli attentati terroristici che sono ormai entrati a fare parte delle nostre vite, e per il problema dei profughi alle frontiere europee, ma che per anni è stata ai margini, avvolta in una nuvola di indifferenza, quasi fossimo di fronte ad una fiction televisiva e non ad una cruda e drammatica realtà.  Quelli raccontati da Zerocalcare sono degli esseri umani, rappresentati in bianco e nero, impegnati a difendere la loro umanità, e in prospettiva anche la nostra, contro la più aberrante forma di estremismo dai tempi del nazismo.

Marco Travaglini