Le controllava attraverso una App spia, installato sui loro cellulari. Così non gli sfuggivano i movimenti delle prostitute e i loro guadagni erano reinvestiti nella produzione su scala industriale industriale di marijuana. I carabinieri del Comando provinciale di Torino, hanno arrestato dieci albanesi ritenuti responsabili di reclutamento, sfruttamento e induzione alla prostituzione, usura, estorsione, lesioni aggravate e produzione di droga. La Compagnia di Torino Oltre Dora, nel corso di una indagine durata diversi mesi, ha scoperto le coltivazioni di canapa indiana in boschi isolati e in aree disboscate per la droga, proprio come avviene in Albania. 4 mila piante di marijuana per un valore di milioni di euro sono state sequestrate dai carabineri.
Il lago non è il mare
Il profumo del pane appena sfornato a Cannobio si confondeva con l’odore delle vacche e delle capre della Val Cannobina e il fragrante aroma di tabacco che fuoriusciva dalla fabbrica di sigari di Brissago si congiungeva con l’afrore…della misteriosa ( ma non più di tanto) Giuditta. Non c’è prova migliore del fatto che
“il lago non è il mare”
Sono trascorsi quasi cinquant’anni da quando il critico d’arte e editore milanese Vanni Scheiwiller pubblicò il racconto di Piero Chiara (nella foto) “Ti sento,Giuditta”. Lo scrittore luinese era già famoso, grazie a libri – pubblicati negli Oscar Mondadori – come Il piatto piange e La spartizione ( dal quale, nel 1970, è stato tratto il film “Venga a prendere il caffè da noi”di Alberto Lattuada, con uno straordinario Ugo Tognazzi nei panni di Emerenziano Paronzini, funzionario statale di mezza età alle prese con le tre sorelle zitelle Tettamanzi, interpretate a loro volta da Angela Goodwin, Milena Vukotic e Francesca Romana Coluzzi).
Un racconto straordinario, intessuto sulle emozioni sprigionate dagli odori recati dal vento sulle sponde del lago Maggiore che ci induce a “pensarlo” come un tutt’uno, oltre i confini statali e regionali. I libri di Piero Chiara, scomparso nell’ ultimo giorno del 1986, sono stati tradotti in 14 Paesi con oltre cinque milioni di copie vendute. In una serata in suo onore, quando gli fu chiesto: «Il suo scritto migliore?» rispose secco: «Ti sento, Giuditta, quel conturbante odore di femmina, indispensabile ingrediente della vita». Il protagonista del racconto, Amedeo Brovelli, provetto pescatore ed abituale frequentatore del Caffè Clerici, era solito soffermarsi a lungo sul molo di Luino, fiutando il vento di tramontana. Stando lì, nei pressi dell’imbarcadero, dove arrivavano le raffiche, riusciva a distinguere tutti i sentori che il vento, scendendo dalla Svizzera, raccoglieva lungo le valli dell’altra sponda.
Il profumo del pane appena sfornato a Cannobio si confondeva con l’odore delle vacche e delle capre della Val Cannobina e il fragrante aroma di tabacco che fuoriusciva dalla fabbrica di sigari di Brissago si congiungeva con l’afrore…della misteriosa ( ma non più di tanto) Giuditta. Non c’è prova migliore del fatto che “il lago non è il mare”. Una differenza non da poco, non esauribile nel dolce e salato dell’acqua quanto in misure e distanze. Dentro il perimetro del Verbano, i concetti di distanza/vicinanza e di prossimità/lontananza (tra la sponda “grassa” piemontese e quella “magra” lombarda) sono tutt’altro che netti e facilmente si possono ricondurre a misura d’uomo, tanto che l’occhio e lo sguardo riescono a coprirli agevolmente, senza fatica. E se si hanaso ( e fantasia), si possono misurare, come insegnava Piero Chiara, con il metro del vento. Che, com’è noto, non conosce dazi e confini e ha, sul lago, “l’ odore dell’ acqua e quasi di luce”.
Marco Travaglini
Con l’avvio del nuovo anno scolastico sono partiti i corsi di formazione che permettono ai giovani tra i 14 e i 17 anni, in uscita dalla scuola media, di assolvere l’obbligo di istruzione e formazione e di ottenere una qualifica professionale
Nella Città metropolitana di Torino questi percorsi coinvolgono ogni anno circa 8.500 giovani inseriti in più di 400 corsi, grazie al finanziamento del Fondo Sociale Europeo, dello Stato e della Regione, per un importo di circa 41,5 milioni di euro.
Si tratta di un’offerta flessibile e articolata, capace di adattarsi alle diverse esigenze dei ragazzi che scelgono un percorso di studi orientato alla pratica professionale e a un più rapido ingresso nel mondo del lavoro.
Le attività coprono tutto il territorio, per avvicinare il più possibile l’offerta formativa alle residenze dei ragazzi. Gli ambiti professionali spaziano dai settori produttivi consolidati a quelli più innovativi: dalla ristorazione ai servizi alla persona, dall’elettronica alla meccanica, fino ai servizi per le imprese e al settore della grafica e multimedialità.
Accanto ai tradizionali corsi triennali di qualifica, sono previsti interventi specifici per i giovani a rischio di esclusione dal sistema tradizionale dell’istruzione, per le persone con disabilità e per chi ha abbandonato prematuramente gli studi.
“Il sistema della Formazione professionale si propone di valorizzare e mettere a frutto i talenti dei giovani, non solo aiutandoli ad acquisire competenze tecniche e professionali per realizzare le proprie aspettative lavorative, ma anche favorendo lo sviluppo di capacità trasversali e relazionali, utili a costruire un personale progetto di vita”, dichiara la sindaca della Città metropolitana di Torino Chiara Appendino. “Si tratta di opportunità di apprendimento e di inclusione sociale, che rappresentano un elemento essenziale per contrastare la dispersione scolastica e per favorire la crescita di giovani adulti capaci e consapevoli, leva primaria per il futuro sviluppo dell’intera società”.
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I corsi sono consultabili sul Catalogo dell’offerta formativa www.sistemapiemonte.it/formazione_professionale/catal
e nella sezione Orientamento – Città metropolitana
www.cittametropolitana.torino.it/cms/ifp/orientamento/percorso/agenzie
Dati, indagini e approfondimenti sul tema del Corsi dell’Obbligo nella Città metropolitana di Torino sono presenti sulle pagine web dell’Osservatorio OiFP
www.cittametropolitana.torino.it/cms/ifp/osservatorio-oifp/fp
STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto
Accedo da via Leoncavallo dall’ ex palazzina impiegati dello stabilimento Ceat. Mi compiaccio: non ci sono più gli uomini e donne che trovavano rifugio. Da una parte anagrafe e vigili urbani e dell’altra una comunità gestita dal Gruppo Abele.
E comincio a gironzolare per i giardini Giuseppe Saragat. Tre anni fa il sindaco Piero Fassino inaugurava il tutto contestato dai centri sociali, ovviamente, fastidiosi ragazzotti a cui non va mai bene niente di questa società. Finalmente!!!!! Questa riqualificazione urbana è stata completata. Dal 1992 si “trascinava”. In quell’anno il Comune di Torino ha scelto l’area: si costruiranno case in edilizia economica popolare.La parte produttiva dello stabilimento viene abbattuta. nel 1995 i soci assegnatari ed acquirenti di coop ed imprese prendono possesso dei primi alloggi. Poi arriva l’Atc e una decina d’anni dopo con Gruppo Abele e Vigili urbani, il tutto prende corpo. I giardini interni? Suvvia, un po’ di pazienza, tra fallimenti d’imprese appaltatrici e problemi legati alle bonifiche del sottosuolo si arriva al 2011 quando riprendono i lavori di sistemazione. Probabilmente molti residenti non erano ancora nati nel 1992. Ma si sa: non dobbiamo essere i soliti piagnoni e detrattori. Faccio un giro per appurare le lamentele di alcuni residenti .Hanno totalmente ragione. Sporcizia (i dipendenti Amiat passano raramente) escrementi di cani, erbacce, e sono passati solo tre anni .La situazione peggiora al pomeriggio con famiglie che si riversano ed anarchicamente occupano il territorio. Donne che si siedono dalle 16 alle 22 senza mai lasciare il posto. Nel mentre i loro figli hanno occupato “militarmente” l’area. Pochi gli italiani che preferiscono una onorevole ritirata. Ovviamente lasciano i fogli di giornale che sono serviti per non sporcarsi.Peccato…..ma spero che non sia l’ennesima occasione buttata . Non mi capacito, a soli 10 metri la stazione dei Vigili dovrebbe
essere da deterrente per gli incivili..Giorgio, vigile urbano in pensione mi fa notare: i vigili che escono per servizio e vanno al mercato potrebbero passare all’interno dei giardini. Con la solita domanda: perchè non avviene? Incontriamo due vigili. Mi complimento per l’assenza dei senza tetto. Risposta: non ci illudiamo, ritorneranno.Quest’anno 4 volte siamo intervenuti, magari cambiano, comunque ritornano. Siamo stufi ma ce ne facciamo una ragione cercando di arrabbiarci il meno possibile. Ammetto : non ho avuto il coraggio di fare altre domande.Tutto inutile, allora? Sicuramente con i tempi sfasati e ciò che è stato realizzato dopo un quarto di secolo, il rischio c’è. Rimane la volontà di non arrendersi non accettando.
(foto: Piero Chiariglione)
E’ il primo passo per una collaborazione stabile nel settore aeronautico il congresso organizzato congiuntamente da Northwestern Polytechnical University-NPU e Politecnico di Torino a Xi’an, in Cina, dal 26 al 29 settembre. Nell’ambito vasto delle sue attività nel Paese asiatico, infatti, il Politecnico ha intrapreso una collaborazione con la prestigiosa Northwestern Polytechnical University, una università statale cinese a carattere scientifico-tecnologico con una spiccata vocazione di didattica e ricerca nei settori dell’aeronautica e dell’aerospazio. La NPU è stata scelta dal governo cinese per entrare a far parte del cosiddetto Project 211, un’iniziativa governativa che ha individuate circa 100 università eccellenti nel Paese per migliorarne con ingenti investimenti la qualità della ricerca e della didattica e renderle poli strategici delle politiche governative di sviluppo. Sarà quindi per l’Ateneo torinese un partner di primo piano per aprire una collaborazione ora accademica, ma che in futuro potrà mettere in contatto il sistema socio-economici della Cina nord-occidentale e quello piemontese, nel quale il distretto aerospaziale ha una tradizione forte e conta numerosi addetti. Il Politecnico presenterà le attività del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale in particolare con due gruppi di ricerca: il laboratorio Aer-Mec (un laboratorio sperimentale e numerico fondato nel 2004 dal prof. Muzio Gola, dove si svolge attività di ricerca nel campo della meccanica strutturale e nella progettazione di motori e turbine) e il team studentesco Cube-Sat, che progetta e costruisce nanosatelliti universitari.
Il workshop sarà anche l’occasione per discutere la possibilità di progetti comuni diricerca e di programmi di scambio tra studenti torinesi e cinesi nell’ambito aerospaziale.
Inizia la vendemmia nella “vigna di papa Francesco”
A Portacomaro d’Asti è iniziata la vendemmia delle uve Grignolino nella ‘vigna del Papa’, un terreno di 5 mila metri quadri di proprietà del Comune astigiano dove nel secolo scorso nacque la famiglia Bergoglio. La vigna è dedicata a Papa Francesco, come ” omaggio non solo alle sue radici, ma soprattutto all’impegno del Pontefice per la tutela e il rispetto della natura, espresso tra l’altro nella sua enciclica Laudato si”, dice all’Ansa uno dei referenti del progetto ‘Adotta
una vite’, Carlo Cerrato. Il raccolto è di oltre sette quintali di uva, che verrà conferita poi alla cantina sperimentale del Centro per la ricerca in Enologia di Asti, dove si effettuerà la vinificazione. Le vinacce residue saranno utilizzate per la ricerca in enologia e le bottiglie ottenute saranno destinate a nuove iniziative di raccolta fondi per lo sviluppo del progetto che ha finalità ambientali, sociali e di promozione territoriale.
(Foto: il Torinese)
Dopo 25 anni i granata battono la Roma allo stadio olimpico – Grande Torino. L’ultima volta avvenne nel 1990. Belotti ha segnato dopo appena dieci minuti, seguito da Iago Falque con una doppietta. E l’incontro finisce 3 a 1 sui giallorossi. Totti è andato a segno con un calcio di rigore, realizzando il suo 250° gol in serie A, accolto con un ovazione.
Dopo i restauri: che bella Porta Nuova illuminata!
Dopo anni di lavori si stanno finalmente rimuovendo le impalcature che coprono la facciata e i lati della stazione di Porta Nuova. Resta ancora da restaurare il lato su via Nizza, mentre da pochi giorni la facciata è illuminata da luci a led che creano un effetto suggestivo. Uno degli edifici simbolo di Torino, che nacque come tappa finale della linea Torino-Genova, inaugurata nel 1853. La costruzione fu realizzata tra il 1865 e il 1868 dopo l’unificazione nazionale dall’ingegnere Alessandro Mazzucchetti e dall’allievo Carlo Ceppi. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale fu centro di raccolta dei deportati ai campi di raccolta e concentramento e venne colpita da due bombardamenti nel 1942 e nel 1943. Negli anni più recenti la terza stazione
per grandezza in Italia, è stata riqualificata da Grandi Stazioni, per rendere un migliore servizio ai 70 milioni di viaggiatori che la frequentano annualmente. Sono 510 mila i metri quadrati riqualificati, 15mila dedicati ai servizi, allo shopping e a bar e ristoranti (orario 8/21), 13mila di superfici restaurate tra facciate, marmi e controsoffitti. In questo periodo si stanno ultimando gli importanti interventi di restauro che interessano porticati, facciate, illuminazione (a led) e coperture che restituiranno a Porta Nuova l’immagine originale del 1861, a partire dal colore: rosso, grigio, bianco-avorio, con gli infissi verdi.
(foto: il Torinese)
Sui restauri ecco alcune delle opinioni dei lettori del Torinese postate sulla nostra pagina Facebook.

Alessandro Casigli ma nella hall centrale d’ingresso hanno almeno risistemato la parte di tinta che si stava staccando? … comunque a me piace, e molto!

Caterina Bonzi Un pezzo ! Chissà quanto dovremo aspettare per “LA STAZIONE2

Marco Scozzarella Ammazza quasi 10 anni per fare un pezzo di facciata…ma quanti ci dovevano mangiare!?

Gianluca Calderoni Sono stati davvero veloci e poi cosa vuoi che sia costato solo di occupazione di suolo il ponteggio! Questa città cambia con una velocità incredibile, tanto che mi sento stordito….. O è il torpore? 🙄

Cinzia Alfe’ Catapultati dritti dritti in un paesino del sud Tirolo. Eleganza sabauda addio

Giuseppina Costa Era anche ora che la finissero. Speriamo che tolgano l impalcatura presto….

Natascia Verdone Sono solo 7 anni

Giovanna Mare Tutto sto tempo per due mani di rosso e bianco

Cancedda Lalla E fu così che dopo quasi 10 anni, si vedono i risultati 😱😭😜

Parodi Franco tempi non sospetti?

Anna Maria Baiocco Che meraviglia

Alberto Franzin dai scherzo ma per trovare lavoro bisogna essere mafiosi o lavorare in subappalto o esiste qualcosaltro , ladri

Gerardo Delponte Peccato che sta pagoda cinese dentro sembri un supermercato di periferia….

Roberto Paolillo Che bella

Franca Congiu Davvero ? Non ci credo!

Marinella Forte Rossa! Che bella!

Anna Rita Piras Ho visto il rendering: dovrebbe diventare fra le più belle stazioni d’Italia. Peccato per i tempi di realizzazione troppo lunghi e per i costi più che raddoppiati. In Italia le opere pubbliche dovrebbero essere sottoposte a costi e tempistiche molto più controllate e vincolanti.

Lucia Paratore wwuuoooo che spettacolo lo vedrò presto ciao

Beatrice Boucly Era ora …Si po dire vergogna tutti questi anni x ristrutturare …e li mangia mangia x gli appalti..siamo in italia!

Daniela Mariglioni bella!!! 😃😃😃

Franco Landi C’è qualcuno che ha la possibilità di mostrarci il rendering: molti sono interessati a vederlo. Questo è un progetto coraggioso e temerario ed è bello che un gran numero di persone partecipino…

Jc Espinoza Neanche en il terzo mondo ci mettono tanto a restaurare un stazioni comunque almeno si vede un pezzo finito 👍😎

Maria La Scala Hai ragione Anna

Antonietta Cassanelli Era ora

Charlie Vedelagentescema Brown ma che è sta cafonata???

Matilde Pozzo Abbiamo aspettato tanto. Speriamo in bene.

Alberto Franzin in otto anni con calma la pittavo anchio ma se per avere un lavoro onesto bisogna erssee per forza di qualche cricca perche’ mi chiamano italiano???? EH ? perche’ allora ho diritto a la remunerazione non ricevuta o se divento un mafioso non mi possono proprio dire niente perche’ il lavoro no mi e’ stato offerto se non sotto “ricatto “

Alberto Franzin 8 anni , l’aska c’ha messo 1 mese

Gianni Melli Beh hanno fatto in fretta

Marina Ghiano Deve essere bellissima!

Mariacristina Frigero Bellissima ❣❣❣

Angela Lo Giudice AUDACEEE!!!

Ma è proprio tutta senza più transenne Nell.’interno durante tutti questi anno i negozi hanno avuto tempo di aprire e poi chiudere.speriamo bene!!

Maurizio Sanza bellissima

Angelo Liberatore Quasi 10 anni per una facciata….aspettiamo cittadini aspettiamo

Paolo Paolo Ma ci avranno messo meno a fare le piramidi

Paolo D’angeli Un carretto siciliano.

Sergio Valle Bella!

Vona Nadia Davvero??????

Marouen Chebbi Seif Leader finalmente hhhhh

Mario Pinducciu Così sembra l’askatasuna ahahahaha
Fuga di gas, esplode appartamento a Mirafiori
Esplosione al quarto piano di uno stabile di via Riccio, nel popolare quartiere di Mirafiori Sud, ieri sera a causa di una fuga di gas. I vigili del fuoco sono intervenuti sul posto con la polizia. Lo scoppio, per cause da verificare, è avvenuto nella cucina e ha sfondato il muro, con i calcinacci che sono caduti auto parcheggiate in strada. Grande paura per il proprietario dell’alloggio, rimasto illeso, ma lo stabile è stato evacuato e la strada è stata chiusa.
APIDGE SPIEGA IL REFERENDUM
Il ricorso allo strumento di un Referendum Costituzionale si è reso necessario in quanto il Governo non ha raggiunto una maggioranza pari ad almeno i due terzi dei componenti di ciascuna aula del Parlamento, Camera e Senato, su proposte che vanno a modificare la nostra Costituzione.
Nella fattispecie si chiede se eliminare il bicameralismo paritario, ridurre il numero dei parlamentari, ridurre i costi di funzionamento delle istituzioni. Si decide anche sulla soppressione del CNEL e sulla revisione del titolo V della parte II della Costituzione.
L’articolo 138 della Costituzione prevede che il provvedimento approvato richieda la consultazione diretta degli elettori attraverso un referendum confermativo che, a differenza di altre forme referendarie, non prevede il raggiungimento di particolari “quorum” perché il risultato sia valido. Perché la riforma entri in vigore, basterà infatti che il numero dei SÌ sia superiore al numero dei NO.
Per la storia della Repubblica Italiana si tratterà della terza consultazione referendaria di tipo costituzionale, dopo quella del 2001 (vittoria del SÌ con un’affluenza al voto del 34%) e quella del 2006 (vittoria del NO con il 52,5% degli aventi diritto al voto).
In proposito APIDGE offre ai Responsabili delle Istituzioni scolastiche, in assenza di un insegnante di Scienze giuridiche ed economiche, la presenza di un insegnante designato a presentare in modo tecnico, scientifico e professionale questo importante momento di democrazia del nostro Paese. (contatti: associazioneapidge@gmail.com ).
Ezio Sina
Presidente Nazionale APIDGE