redazione il torinese

Donna muore per il monossido, intossicati cinque vigili del fuoco

vigili fuocoUna signora anziana di 89 anni è morta nella propria casa nella zona di Madonna di Campagna e i cinque vigili del fuoco che hanno tentato di salvarla sono rimasti intossicati dal monossido fuoriuscito da una caldaietta. Ora sono al Maria Vittoria sotto osservazione in ospedale. Non appena i componenti della squadra sono entrati nell’appartamento hanno visto la donna   a terra e hanno tentato di rianimarla. Però, dopo qualche minuto hanno cominciato ad accusare  malessere. Sono intervenuti anche gli specialisti Nbcr, il nucleo chimico-batteriologico dei vigili del fuoco.

 

(foto: il Torinese)

Muore in montagna ricercatore del Politecnico

Elicottero-118Nel corso di una escursione di scialpinismo è morto Roberto Tempo, di 61 anni,  era ricercatore del Cnr. Il fatto è avvenuto in Valle dell’Orco, nel territorio di Ceresole Reale. L’uomo era dirigente di ricerca allo Ieiit, l’Istituto di elettronica e di ingegneria dell’informazione e delle telecomunicazioni presso il Politecnico. di Torino. Ieri ha accusato un malore vicino al rifugio Jervis a quota 2.200 metri. Il compagno di escursione ha chiamato  la centrale operativa del Soccorso alpino ed è giunto un elicottero del 118, ma non c’è stato nulla da fare.

Il 2016 a Torino è stato uno degli anni più caldi in due secoli e mezzo

sole cielo caldoIl 2016 appena trascorso è entrato tra i primi 10 anni più caldi negli ultimi due secoli e mezzo a Torino. E’ quanto rivela il rapporto sul clima in Italia  redatto dalla Società Meteorologica Italiana e pubblicato sul sito web Nimbus. La temperatura media registrata è stata di 14.7 gradi, ovvero solo 4 decimi sotto il record del 2015 e 2007, con 15.1 gradi. In Piemonte tra le anomalie la siccità di inizio anno, un  periodo senza precipitazioni sui boschi delle Alpi occidentali, con i solo 26 mm a Chianocco, in Valle Susa, tra il 1° agosto e l’11 settembre. Poi i diluvi di fine novembre che in una settimana hanno prodotto fino a 500-700 mm d’acqua sui monti  torinesi, cuneesi e sulle Alpi Liguri.

 

(foto: il Torinese)

La sindaca mobilita i Civich: “da lunedì la stazione mobile in 25 punti strategici della città”

appendino fasciaLa sindaca Chiara Appendino ha annunciato sulla propria pagina Facebook che gli Agenti di Polizia Municipale saranno presenti costantemente nei punti strategici della Città “per ascoltare i cittadini, prevenire e rilevare illegalità e disagi: si parte lunedì. Ogni giorno ricevo segnalazioni di degrado e accorate richieste di maggiore sicurezza, – dice la prima cittadina –  soprattutto da parte di cittadini residenti in zone decentrate di Torino. E mi colpiscono sempre, e vorrei poter aiutare tutti, subito. Ma il lavoro, quello serio ed efficace, richiede sempre tempo per essere organizzato”.

Nelle prossime 5 settimane in ben 25 luoghi diversi di Torino sosterà l’Ufficio Mobile della Polizia Municipale: un camper con un equipaggio di 4 agenti esperti pronti ad ascoltare e aiutare i cittadini.

Una presenza, afferma la sindaca che “contribuirà a migliorare le condizioni generali di sicurezza intercettando direttamente, sul posto, i problemi e dando assistenza immediata e pratica alle persone. Sarà anche utile a migliorare i rapporti tra i torinesi e gli agenti della Polizia Municipale, permettendo ai vigili di svolgere appieno il loro ruolo primario: rappresentare il primo aiuto per i cittadini, un punto di riferimento per tante loro necessità”.

(foto: il Torinese)

Ecco le zone in cui si troverà l’Ufficio Mobile la prossima settimana.

polizia muni appendino

 

City Angels a bordo del “bus dei nomadi”

city-angelsI City Angels vigileranno sulla sicurezza dei passeggeri della linea  del bus 69, il cosiddetto ‘autobus dei nomadi’ che collega Torino e Borgaro. Il sindaco del popoloso centro, Claudio Gambino, che due anni fa aveva proposto mezzi pubblici diversificati per italiani e nomadi, ha firmato la convenzione con l’associazione di volontariato. Lunedì prenderà il via al servizio sperimentale, che funzionerà dal lunedì al venerdì dalle 13 alle 16 , fascia oraria in cui la presenza degli studenti è maggiore, al costo di diecimila euro per i primi cinque mesi.

Senzatetto: “La battaglia contro il freddo si combatte sempre”

neve1Le prime vittime dell’ondata di gelo, viene detto ogni giorno, sono i senzatetto. Le principali città, inclusa la nostra, hanno adottato misure straordinarie. “Ma quella con il freddo è una battaglia che si combatte la maggior parte dei giorni dell’anno per chi non ha un posto dove dormire.” denuncia Nicola Samana operatore di lunga data al servizio, in strada e nei dormitori, dei senzatetto torinesi e che ha da poco aperto un blog per raccontare le loro storie. “Talvolta le giacche e le coperte donate dai volontari non sono sufficienti. Se non trovano posto nei dormitori, queste persone possono recarsi alla Pellerina, dove sono allestiti container con stufa e letti. – continua Nicola – Ma sono molto spartani e i controlli scarsi: spesso si finisce per essere derubati o molestati tanto da preferire dormire in strada.” Il clochard imbruniredegrado delle strutture spiegherebbe, sentendo Nicola e le interviste televisive dei diretti interessati, anche i posti vuoti all’interno dei dormitori.

 

***

Si può tentare di definire un profilo del senzadimora torinese? Nicola Samana risponde cosi: “Per quanto ho potuto verificare durante la mia clochard donnaesperienza in città, la quasi totalità è gente comune che ha subito un tracollo finanziario per la perdita del lavoro. Per questa ragione si è trovata dall’oggi al domani a vivere la strada, a mettersi in fila per i vari dormitori della città. Il senzatetto medio ha tra i 40 e i 50 anni, è spesso diplomato, e non viene chiaramente da famiglie agiate. Ultimamente sono sempre di più gli under 30.” A conferma di ciò che mostrano gli ultimi rilevamenti dell’Istat che stravolgono il vecchio “modello di povertà italiano” e per i quali oggi la povertà assoluta tosetto barbonirisulta inversamente proporzionale all’età, diminuisce all’aumentare di quest’ultima. La persistente crisi del lavoro ha infatti penalizzato (o meglio, sta ancora penalizzando) soprattutto giovani e giovanissimi in cerca di una prima/nuova occupazione e gli adulti rimasti senza un impiego.

***

Non ha senso, invece, almeno secondo ciò che rivela Nicola, provare a tratteggiare una “giornata tipica” da senza dimora: “Le loro storie sono così differenti che è difficile trovare nella quotidianità dei tratti comuni. Per questo ho voluto scrivere le loro storie: per dare una clochard 63visione di questo panorama molto eterogeneo. Io scrivo di Giuseppe, maestro di karate che è stato nei boschi della Val di Susa per un anno, o di Antonio, ex imprenditore nei guai con la legge per colpe non sue. Quando si svegliano la mattina le loro strade si dividono, tutti inseguono la sopravvivenza. Inseguono i pasti caldi e i pochi visi amici che li sono rimasti.” Solitamente non si tratta, comunque, di persone che rifiutano le regole e le convenzioni sociali, che cercano sistemi di vita alternativi: “Io credo che il rifiuto delle convenzioni del nostro sistema sociale sia più una conseguenza. Vivendo in strada, cambiano i parametri di riferimento, molte persone hanno infatti radicalmente mutato il loro modo di essere.” spiega, come ultima annotazione, Nicola Samana.

 

Gaetano Farina

                                                                                                                                 (foto: il Torinese)

Sébastian Jacot “re” di Lingotto Giovani

jacot_hdMartedì 17 gennaio 2017 ore 20.30 • Sala Cinquecento, via Nizza 280, Torino


È il vincitore dell’edizione 2015 dell’Internationaler Musikwettbewerb der ARD di Monaco di Bavieramartedì 17 gennaio 2017 alle 20.30 è protagonista del terzo appuntamento di Lingotto Giovani, la rassegna cameristica di Lingotto Musica che da alcuni anni imposta la propria programmazione reclutando strumentisti e formazioni risultate vincitrici di recenti edizioni dei concorsi strumentali più prestigiosi di Europa. Da poco divenuto primo flauto della gloriosa orchestra del Gewandhaus di Lipsia, Sébastian Jacot nasce a Ginevra dove incomincia lo studio del flauto all’età di 8 anni e successivamente si perfeziona presso il locale Conservatorio sotto la guida del grande flautista e didatta Jacques Zoon. Insieme a lui il pianista Lucas Buclin, altro musicista svizzero, che a un’intensa attività cameristica ha negli ultimi anni affiancato la singolare attività di improvvisatore su pellicole del cinema muto.
Il programma della serata, che si svolge come di consueto presso la Sala Cinquecento del Lingotto, prende le mosse dalla Ballade (1939) di Frank Martin, massimo compositore svizzero del Novecento. Seguono i Fantasiestücke op. 73 (1849) di Robert Schumann, destinati buchlinoriginariamente a clarinetto o violoncello con accompagnamento di pianoforte e qui eseguiti in una insolita versione per flauto. Ispirata all’omonimo racconto di Friedrich de la Motte Fouqué, la Sonata op. 167 «Undine» (1882) di Carl Reinecke narra la tragica storia di una Ondina, spirito acquatico del folclore germanico, mentre Le merle noir (1951) è una breve pagina che rispecchia gli interessi di Olivier Messiaen nell’ambito ornitologico, scritta per testare le abilità dei flautisti candidati all’ammissione presso il Conservatorio di Parigi. Chiude la serata la Fantaisie brillante sur l’opéra Carmen de Georges Bizet di François Borne, unica opera dell’autore ancora oggi in repertorio e paradigmatico esempio di quella fioritura ottocentesca di trascrizioni, parafrasi e fantasie basate su temi celebri delle più note opere del teatro musicale.
***
Grazie all’accordo con l’Università di Torino e il corso di laurea in DAMS il concerto è introdotto da una breve guida all’ascolto a cura della studentessa Beatrice De Caroli
***
La biglietteria è aperta nel giorno del concerto, 17 gennaio 2017, in via Nizza 280 interno 41, dalle 14.30 alle 19, e un’ora prima del concerto, dalle 19.30 nel foyer della Sala Cinquecento. Poltrone numerate da 5 a 10 euro. Vendite on line su www.anyticket.it. Informazioni: 011.63.13.721 oppure www.lingottomusica.it

La stagione 2016-2017 è resa possibile grazie al sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, FIAT, Exor, Reale Mutua, Banca del Piemonte, Lingotto, IPI, Lavazza, Sadem Arriva, Vittoria Assicurazioni, Banca Regionale Europea, Guido Castagna, AON, Generali, Banca Sella, Amiat, PKP Investments.

Tunisino espulso da Torino: aveva contatti con membro dell’Isis vicino al terrorista di Berlino

amri-porta-nuovaIl ministro dell’Interno Marco Minniti ha siglato per motivi di sicurezza dello Stato, il provvedimento con il quale è  stato espulso ieri dal Cie di Torino un tunisino di 32 anni. A  seguito di indagini svolte dai servizi di sicurezza e di prevenzione, anche su scala internazionale, l’uomo  avrebbe avuto contatti con un estremista connazionale, membro dell’Isis, entrato in collegamento con il terrorista di Berlino Anis Amri (nella foto, durante il suo passaggio alla stazione torinese di Porta Nuova) . Il giovane espulso abitava  ad Ancona, Il Viminale fa sapere che era già segnalato per la sua  propensione alla violenza e denunciato all’autorità giudiziaria nel marzo 2015 per  rapina e lesioni personali aggravate. La sua  pagina Facebook ha rivelato  contenuti di stampo  jihadista con tanto di  proclami e immagini inneggianti lo Stato Islamico. E’ stato individuato a Falconara Marittima  il 24 dicembre, poi trasferito presso il Cie di Torino e ieri è stato rimpatriato dalla frontiera aerea di Malpensa: volo diretto solo andata per Tunisi.

Lavori di risparmio energetico, ecco le agevolazioni fiscali

caldaia energiaIl termine ” risparmio energetico” include tutta quella serie di lavori che portano a una riduzione del fabbisogno energetico dell’edificio privato o condominiale, compresi la coibentazione, gli interventi ai pavimenti, alle finestre (doppi vetri), l’installazione di pannelli solari per produrre acqua calda (non i pannelli fotovoltaici ), la sostituzione di impianti per la climatizzazione invernale, le caldaie a condensazione, i generatori a pompa di calore. Alla fine del 2016 sono state inserite anche le opere di schermatura solare, quali le tende che riparano dal sole e gli impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili. Parliamo del risparmio energetico con il dottor Dario Concato, commercialista con studio a Torino, in corso Re Umberto 56.

– Qual è la cifra delle agevolazioni?

pannello_solare energiaIl 65% dell’importo speso viene restituito dallo Stato sotto forma di detrazione d’imposta un decimo l’anno per i successivi dieci anni. Bisogna sottolineare che, per poter usufruire delle detrazioni, è necessario che il contribuente abbia in dichiarazione dei redditi un’imposta a debito.

– Quali sono i soggetti che possono usufruire della detrazione?

Sia le persone fisiche, sia i contribuenti che conseguono reddito d’impresa. Tra le persone fisiche figurano il proprietario, coloro che hanno un diritto reale sull’immobile (per esempio usufrutto), gli inquilini, coloro che hanno l’immobile in comodato, i condòmini per gli interventi sulle parti condominiali. Per tutti questi soggetti anche i familiari conviventi (coniuge, parenti entro terzo grado, affini entro il secondo grado).

– A chi passa la detrazione in caso di variazione nella titolarità dell’immobile?

Le quote di detrazione residue saranno fruite dal nuovo titolare, salvo che vi sia un diverso accordo da indicare obbligatoriamente nell’atto di trasferimento. Nel caso in cui la spesa sia stata effettuata dall’inquilino o comandatario ( contratto di comodato) il beneficio rimane a lui stesso. In caso di decesso il beneficio fiscale si trasmette all’erede che consegue nella detenzione materiale e diretta del bene.

– Come si deve procedere per richiedere la detrazione fiscale?finestra energia

Pe richiedere la detrazione fiscale è necessario effettuare il pagamento delle spese attraverso specifico bonifico bancario, da cui devono risultare la causale di pagamento, il codice fiscale di chi effettua il pagamento, il codice fiscale o la partita Iva del soggetto che ha effettuato I lavori. Entro 90 giorni dalla fine dei lavori sarà necessario trasmettere all’ENEA copia dell’attestato di certificazione e di qualificazione energetica (ove necessario) e la scheda informativa relativa agli interventi realizzati.

– Quali documenti conservare?

È necessario conservare la copia del certificato di osservazione redatto da un tecnico abilitato, la ricevuta tramite Internet della documentazione inviata dell’ENEA, le fatture e ricevute fiscali delle spese sostenute, le ricevute dei bonifici bancari postali con cui è stato effettuato il pagamento. Da notare che tutti I documenti sono da conservare per almeno 15 anni.

 

Dott. Dario Concato, corso Re Umberto 56, studio@darioconcato.it

Calosso, un colonnello piemontese alla corte del Sultano

Possiamo immaginarlo mentre cavalca a fianco del Sultano nei giardini imperiali sul Bosforo o nella piazza dei Cavalli, il famoso ippodromo di Costantinopoli, all’ombra della Moschea Blu e di Santa Sofia, in mezzo a vecchi turbanti e donne velate, colonne romane e obelischi egizi, un po’ come si vede nelle cartoline d’epoca che ritraggono Istanbul nei secoli passati. Trascorreva le giornate nei palazzi della capitale ottomana, sempre a stretto contatto con il sultano, gran visir, pascià e giannizzeri. Istruì giovani soldati e ufficiali all’arte della cavalleria, riformò l’esercito e divenne consigliere militare e diplomatico del sultano che lo volle nelle stanze del potere. Ma chi era costui?

istanbul re

Il sultano ottomano era Mahmud II (1808-1839), il riformatore dell’Impero della Mezzaluna, ben presente nei libri di storia e immortalato dal pittore Luigi Gobbi in un ritratto esposto al Palazzo Reale di Torino mentre del nostro personaggio rimane ben poco, forse solo una fotografia e poche notizie. Non era un sovrano europeo o un celebre condottiero e si chiamava semplicemente Giovanni Timoteo Calosso. Non era nato a Roma o a Parigi, ma nella piccola Chivasso, alle porte di Torino, anche se la sua seconda città fu Costantinopoli, alla corte del sultano, al quale insegnò a cavalcare all’occidentale e a mettere in riga uno degli eserciti più potenti del mondo. Addestrava le reclute e incontrava ogni giorno il monarca che gli regalò una delle case più belle della capitale. È la straordinaria storia di un colonnello piemontese che all’inizio dell’Ottocento, in cerca di gloria, istanbul re 2fortuna e avventura, si mise al servizio della potenza ottomana. Poco conosciuto in Italia e sicuramente più noto all’estero, Giovanni Calosso influenzò con le sue idee libertarie e innovatrici alcune scelte politiche del sultano convincendolo ad aprire l’Impero alle riforme europee, ispirate a principi democratici e liberali. Amò l’Impero sul Bosforo, già al tramonto ma ancora forte e tenace, e fu intimo del sultano. Fu quasi uno di loro, ma non si convertì mai all’Islam. Nato a Chivasso nel 1789, divenne ufficiale con Napoleone e partecipò a diverse campagne militari, tra cui quelle di Prussia nel 1807 e di Russia nel 1812, e alla fine dell’Impero prestò servizio nell’esercito del Regno di Sardegna. Cadde in disgrazia per aver preso parte ai moti rivoluzionari del 182021 in Piemonte e fu esiliato. Non si perse d’animo e, pur costretto a lasciare la moglie, la Contessa Secondina Tarini Imperiale e il suo Piemonte, continuò a viaggiare in vari Paesi europei e si fermò soprattutto in Grecia, dove combattè per la causa dell’indipendenza ellenica contro il dominio turco. Ma il suo avvicinamento all’Oriente e all’Impero Ottomano non tardò.

istanbul re 5

Il sultano, in difficoltà sul piano militare e politico, cercava ufficiali ed esperti europei per riformare il suo esercito, dopo aver sciolto il Corpo dei giannizzeri. Il quarantenne Calosso, come molti altri esuli europei, non si lasciò sfuggire l’occasione e giunse a Costantinopoli nel 1826 per restarci fino al 1843. L’ingresso nella Corte imperiale non fu immediato perchè i soldi scarseggiavano e fu quindi costretto a svolgere alcuni semplici impieghi per guadagnarsi da vivere lavorando per un certo periodo in alcuni locali di Istanbul. Ma le sue qualità di cavallerizzo non tardarono a farsi apprezzare.

istanbul re 9

Fu subito maestro di equitazione e poi istruttore capo della cavalleria ottomana. A quel punto il sultano lo chiamò a Palazzo per addestrare un gruppo selezionato di giovani destinati a diventare le sue guardie del corpo personali. Nell’arco di breve tempo Calosso diventò stretto consigliere militare e diplomatico del Gran Turco che gli diede il nome di Rustem Aga. Grazie al colonnello piemontese il nuovo esercito applicò l’ordinamento francese di cavalleria e questo successo gli conferì l’elevazione alla dignità di Bey, ovvero di Signore e gran capo. Nel 1830 ultimò la formazione di quattro reggimenti della Guardia imperiale e fu incaricato dal sultano in persona a rinvigorire il nerbo dei Sipahi, la cavalleria leggera dell’esercito, numerosa e indisciplinata, che negli ultimi tempi aveva perduto smalto e vigore. Non girò tutto sempre nel verso giusto in quanto l’esercito ottomano subì pesanti sconfitte contro i russi e contro le popolazioni che cercavano di liberarsi dal dominio turco, ma gli interventi di Calosso per istruire e formare le truppe continuarono senza sosta. Ma qualcosa cominciò a guastarsi nei suoi rapporti con i 

istambull-672-ok-IST1

vertici dell’esercito dopo la sostituzione di alcuni ufficiali con nuovi uomini a lui non graditi e dopo aver scoperto casi di corruzione e di malcostume tra i militari. Nel 1839 gli eventi precipitano. Mahmud II muore e Rustem Bey cade da cavallo procurandosi gravi lesioni agli arti che gli impediscono di proseguire il suo lavoro preferito. La sua brillante carriera nell’armata ottomana e presso la corte era finita. Calosso viene ricordato per la grande capacità professionale dimostrata nella sua attività e per aver inculcato nei suoi allievi una ferrea disciplina militare unita all’insegnamento di quelle idee liberali che riuscirono a infiltrarsi in qualche modo nel chiuso e tradizionale ambiente del palazzo imperiale. La sua fama era così elevata che anche il Regno Sardo fu

costretto a fare marcia indietro e ritirare le accuse contro di lui per i moti in Piemonte. Lo stesso ministro sardo, il marchese Vincenzo Gropallo, lo contattò più volte come intermediario per arrivare

colored XVIIIth century Turkey and Greece map, by royal french geographer Vaugondy
colored XVIIIth century Turkey and Greece map, by royal french geographer Vaugondy

al sultano. Nel 1843 l’ex rivoluzionario piemontese abbandonò la capitale sul Bosforo. A questo punto le poche fonti disponibili sulla vita di Calosso sono contrastanti. Si dice che tornò subito nella sua Chivasso, dove trascorse in ritiro e in pace l’ultima parte della sua esistenza, non prima però di essere ricevuto in udienza da Carlo Alberto, mentre secondo altri racconti tornò a Costantinopoli, dove si trattenne ancora tre anni per poi tornare definitivamente in Italia. Non si conoscono né la data, né il luogo della morte del Calosso, che pare comunque sia vissuto circa settant’anni. Ci ha lasciato un libro di memorie, «Mémoires de un vieux soldat», la sua vita di soldato e di diplomatico accanto a due grandi personaggi, Napoleone e il sultano Mahmud II, pubblicato a Torino, in francese, nel 1857.

Filippo Re

(Da “La Voce e il Tempo”)