Sono 74 i futuri comandanti di battaglione che hanno concluso il corso propedeutico presso la Scuola di Applicazione dell’Esercito. Provenienti da enti e reparti dell’Esercito e della Difesa dislocati in tutto il territorio nazionale e in qualche caso all’estero, in possesso del grado di maggiore o tenente colonnello, i frequentatori di questo basilare corso formativo si accingono a breve ad assumere il comando delle unità a livello battaglione nelle diverse aree della Forza Armata. Collocato in una posizione intermedia fra la compagnia e il reggimento, il battaglione di fanteria, genio o trasmissioni, assume la denominazione di gruppo in artiglieria e gruppo squadroni in cavalleria o nell’aviazione dell’Esercito. Il corso tenuto alla Scuola di Applicazione sulla base delle direttive degli organi centrali della Forza Armata mira a completare la preparazione degli ufficiali superiori che, a breve, avranno la responsabilità delle unità dell’Esercito impegnate in compiti di particolare delicatezza quali le missioni fuori dal territorio nazionale, le operazioni di supporto alle forze di polizia e gli interventi di soccorso, questi ultimi sempre più numerosi in virtù della specifica vocazione “dual use” di alcuni reparti dell’Esercito. Il corso, della durata di una settimana, ha visto avvicendarsi insegnanti civili e militari incaricati di approfondire temi tradizionali quali la gestione delle risorse umane, etica e leadership insieme ad argomenti di grande attualità come la psicologia militare e le politiche di gender. Il Comandante della Scuola di Applicazione, generale di corpo d’armata Claudio Berto, rivolgendosi ai futuri comandanti di battaglione ha sottolineato l’importanza di mettere a frutto gli insegnamenti ricevuti a Torino valorizzando con la pratica quotidiana un progetto di aggiornamento professionale utile e innovativo.
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