Il 2 ottobre, presso il cinema Sabrina di Bardonecchia, alle ore 21, verrà proposto il documentario di Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon dal titolo “Tra natura e quota – Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane”. Il documentario è prodotto da Cineblend in partnership con il Club Alpino Italiano, e la proiezione avverrà in collaborazione con il CAI di Bardonecchia.
Protagonista del documentario è Giovanni Storti, noto al grande pubblico come il Giovanni del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, che si addentra nel cuore delle Alpi Apuane, alla scoperta di un territorio affascinante e allo stesso tempo impervio. Lo esplora con uno sguardo curioso, ironico e consapevole, tipico di chi conosce e ama la montagna. La storia intreccia esperienza personale, riflessione sulla conservazione dell’ambiente e narrazione visiva, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sull’importanza della tutela della biodiversità e sulla gestione del rischio in ambiente montano. Nel corso del racconto si alternano le voci di esperti del territorio: Alessio Piccioli, presidente della struttura operativa “Sentieri e cartografie del CAI”; Andrea Ribolini, dottore forestale e guida ambientale escursionistica; Elena Alberti, biologa dell’Orto Botanico Pellegrini Ansaldi; Jonata Landi, guida alpina; Alberto Grossi, esperto ambientale; Veronica Pierotti, presidente dellamsezione CAI di Forte dei Marmi. Il progetto è stato realizzato con il supporto di Karpos, Aku, Vibram, Garmin Italia, Subaru Italia, Buona Visione snc e Hotel La Lanterna. Gli autori, Lorenzato e Zarpellon, dopo aver registrato l’interesse del pubblico in occasione delle centinaia di proiezioni del documentario sulla tragedia della Marmolada, e sul mondo del soccorso alpino, hanno ritenuto di prendersi un respiro per tornare a parlare di ambiente e sicurezza in montagna, questa volta volutamente con leggerezza e ironia, due temi che inevitabilmente e involontariamente sono stati vissuti in modo drammatico nel precedente lavoro “Marmolda 03-07-22”. Riflettere sul mondo montano in evoluzione, per effetto dell’entropizzazione o dell’innalzamento delle temperature, e capire che per frequentarlo è necessario aggiornare le proprie conoscenze e attrezzature, è una tematica a cui si doveva dare una risposta, e la persona che più di tutte poteva portare al grande pubblico questa tematica con ironia e leggerezza era proprio Giovanni Storti.
Un’occasione per scoprire un territorio selvaggio e riflettere sui problemi che ne minacciano la conservazione. Filo rosso di questa avventura è la biodiversità, termine coniato nel 1988 dall’entomologo Edward Wilson: l’interconnessione magica tra gli individui di ogni specie che, come ricorda lo stesso Giovanni Storti, può essere definita come la ricchezza di vita sul nostro pianeta. Secondo filo rosso è la riduzione del rischio in montagna, qui introdotti grazie all’ironia di Giovanni, con il giusto equilibrio fra leggerezza e profondità. L’obiettivo è di far prendere consapevolezza al pubblico riguardo a questo importante tema, soprattutto in questo momento di grande mutamento per il territorio. Tre le giornate di questo percorso: la prima immersa nelle fragranze e nel fascino dell’Orto Botanico Pellegrini-Ansaldi, per poi arrivare are nel pomeriggio al rifugio Puliti; la seconda giornata è dedicata al monte Nona e il terzo giorno alla ferrata del monte Procinto, la più antica d’Italia.
Mara Martellotta
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