All’Expo di Osaka viaggio tra i siti Unesco del Piemonte

Il Piemonte si è presentato all’Expo 2025 di Osaka come una terra che custodisce e valorizza un patrimonio culturale e paesaggistico di valore universale. La Regione, ospite del Padiglione Italia, ha portato in Giappone le sue eccellenze riconosciute dall’UNESCO, raccontando un’identità forte, stratificata e in continuo dialogo con il futuro.

Lunedì 29 settembre, alle ore 11 (ora locale), la Sala Polivalente ha ospitato il panel “Il Piemonte Patrimonio dell’Umanità – Viaggio tra i siti UNESCO”, un incontro che ha condotto il pubblico in un itinerario ricco di storia, arte, spiritualità, natura e innovazione, attraverso immagini, testimonianze e contributi accademici.

«Partecipare all’Expo di Osaka rappresenta per il Piemonte un’opportunità straordinaria per raccontare al mondo l’identità profonda della nostra Regione – affermano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura Marina Chiarelli -. Siamo orgogliosi di condividere la ricchezza dei nostri siti UNESCO, che sono testimonianza della forza e della visione di una terra capace di coniugare radici antiche e sguardo verso il futuro. Il patrimonio culturale non è solo memoria, ma anche responsabilità, occasione di dialogo e strumento di pace tra i popoli».

Il Consorzio ha il compito di valorizzare il sistema delle 16 Residenze Reali Sabaude del Piemonte che nel 2027 celebreranno il 30° anniversario della proclamazione di “Patrimonio dell’Umanità” da parte dell’Unesco – spiega Chiara Teolato, direttrice generale del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude – Le Regge costituiscono un patrimonio unico, espressione e testimonianza della rappresentazione del potere e del processo di costruzione e di presidio di uno stato moderno fin dal XVI secolo, fondendo architettura, paesaggio e politica in un disegno coerente. Oggi sono un asset turistico-culturale ormai di livello internazionale, capaci di presentarsi come spazi vivi che continuano a generare cultura, ricerca e innovazione per tutti unendo comunità e generazioni diverse, e proponendosi come fulcro dell’Italian Royal Experience: per questo la partecipazione all’Expo 2025 di Osaka è un’occasione straordinaria e congeniale”.

 

Dalle Residenze Sabaude alle Langhe: siti riconosciuti dall’UNESCO

Il Piemonte è una delle regioni più affascinanti e complesse d’Italia, situata nel cuore dell’Europa occidentale, al crocevia di influenze culturali latine, alpine e mitteleuropee. Dalle cime delle Alpi al delta del Po, dai laghi prealpini alle colline vitate, dai borghi medievali alle città contemporanee, il territorio piemontese si configura come un vero e proprio mosaico di patrimoni. Questa ricchezza si riflette nei riconoscimenti UNESCO che oggi il Piemonte può vantare: cinque siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale, quattro elementi riconosciuti come patrimonio immateriale, tre Riserve della Biosfera, un Geoparco mondiale e tre Città Creative. Numeri che rappresentano motivo di orgoglio e una precisa responsabilità nei confronti della comunità globale.

Il primo sito UNESCO riconosciuto in Piemonte è stato quello delle Residenze Sabaude, simbolo della storia dinastica e dell’identità politica del Regno di Sardegna prima e dell’Italia unita poi. Palazzo Reale, Venaria Reale, Stupinigi, Rivoli e le altre residenze rappresentano un esempio unico di architettura di corte, pianificazione urbana e gestione del territorio. Ogni edificio racconta un capitolo della storia sabauda attraverso sale affrescate, giardini geometrici, arredi, opere d’arte e visioni del potere che si sono susseguite nei secoli. Da Torino, prima capitale d’Italia, si irradia un sistema culturale che oggi continua a vivere attraverso musei, mostre, eventi e una vivace produzione creativa.

Altro capolavoro riconosciuto dall’UNESCO sono i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia. Sette di questi luoghi si trovano in Piemonte: Varallo, Orta, Oropa, Crea, Ghiffa, Domodossola e Belmonte. Nati come alternative ai lunghi pellegrinaggi in Terra Santa, questi monti sacri coniugano architettura religiosa, arte barocca e paesaggio naturale. I visitatori vi trovano un’esperienza immersiva, in cui lo spirito si eleva lungo percorsi tra cappelle affrescate e statue lignee che narrano la vita di Cristo, della Vergine Maria e dei Santi. Per l’occasione, il panel ha ospitato contributi di studiosi giapponesi che hanno approfondito il parallelismo simbolico tra le montagne sacre del Piemonte e le vette spirituali del Giappone, come il Monte Fuji o il Monte Kōya, sottolineando come in entrambe le culture le montagne siano percepite come luoghi di ascensione e purificazione.

Paesaggi vitivinicoli e patrimonio UNESCO

Una diversa forma di sacralità è rappresentata dai Paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e Monferrato, inseriti nella Lista UNESCO nel 2014. Qui la spiritualità risiede nel rapporto millenario tra l’uomo e la terra. I filari disegnano colline armoniose, le cantine raccontano storie di famiglie, tradizioni e innovazioni.

Da queste colline nascono alcuni tra i vini più celebrati del mondo, come Barolo, Barbaresco e Moscato d’Asti. Il riconoscimento UNESCO ha sancito il valore culturale di questi paesaggi e ha innescato un processo virtuoso di rigenerazione economica e identitaria. Nel 2024, per il decimo anniversario del riconoscimento, la Regione ha promosso un anno di celebrazioni con mostre, eventi, fiere e la nascita di un museo dedicato al paesaggio del vino, testimoniando come la cultura possa essere motore di sviluppo sostenibile. A raccontare le origini più remote della presenza umana sul territorio piemontese sono i siti palafitticoli preistorici di Viverone/Azeglio e Arona, anch’essi patrimonio UNESCO. Si tratta di insediamenti risalenti al Neolitico e all’Età del Bronzo, conservati sotto il livello dei laghi, che documentano una profonda e precoce interazione tra le comunità umane e l’ambiente acquatico alpino. Un patrimonio archeologico di eccezionale valore, ancora oggi oggetto di ricerche internazionali. Un esempio più recente, ma altrettanto emblematico, è la città industriale di Ivrea, nata dal sogno imprenditoriale e sociale di Adriano Olivetti.

“Avere avuto l’opportunità di presentare le attività dell’Associazione nell’ambito delle iniziative della Regione Piemonte a Expo 2025 Osaka rappresenta per noi un momento di grande significato” – dichiara Giovanna Quaglia, Presidente dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato -. Il tema di Expo 2025, ‘Designing Future Society for Our Lives – Progettare la società futura per le nostre vite’, è dedicato alla costruzione di una società sostenibile e inclusiva, fondata sull’innovazione, la cooperazione e la condivisione di idee per migliorare la qualità della vita di tutti. I Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato interpretano e racchiudono pienamente questi valori: un paesaggio culturale unico al mondo, frutto del dialogo armonioso tra uomo e natura, che guarda con fiducia al futuro e porta a Expo 2025 la testimonianza concreta di un modello di sviluppo sostenibile e partecipato”.

Cultura del fare e saperi condivisi

Ivrea dimostra come sia possibile immaginare un’industria che mette al centro l’uomo e la comunità, anticipando temi oggi più che mai attuali: la sostenibilità, la partecipazione, l’integrazione tra tecnologia e umanesimo. In questa città-modello del XX secolo, l’impresa si è coniugata con l’urbanistica, la cultura, l’educazione e il benessere collettivo. Il Piemonte è anche custode di un ricco patrimonio immateriale, testimone di saperi antichi e tradizioni vive. L’arte della costruzione in pietra a secco, l’alpinismo, l’arte musicale dei suonatori di corno da caccia e la cerca e cavatura del tartufo sono tutte pratiche riconosciute dall’UNESCO come parte del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Tradizioni che esprimono un legame profondo con l’ambiente e con il tempo, tramandato di generazione in generazione.

“Ivrea, piccola cittadina in provincia di Torino, situata a metà strada tra la pianura e le più alte montagne d’Europa, è iscritta dal 2018 nella Lista del Patrimonio Mondiale come esempio di paesaggio urbano industriale del Novecento” – sottolinea Filippo Ghisi, site manager del sito UNESCO ‘Ivrea, città industriale del XX secolo’ –. Oggi è per noi un grande privilegio far parte di questa grande famiglia e poter raccontare il nostro sito all’Expo di Osaka, la più importante manifestazione al mondo. ‘Ivrea, città industriale del XX secolo’ è sito UNESCO per le sue architetture industriali e per i valori che riflettono le idee utopiche, e al tempo stesso concrete, di Adriano Olivetti che, proprio come propone oggi Osaka, voleva ‘delineare la società del futuro per le nostre vite’.”

Città creative UNESCO

A completare questo straordinario quadro, tre città piemontesi sono entrate a far parte della Rete delle Città Creative UNESCO: Torino per il design, Alba per la gastronomia e Biella per l’artigianato e le arti popolari. Torino, ex capitale dell’automobile, è oggi una metropoli innovativa, laboratorio di arte, architettura e nuove tecnologie. Alba, celebre in tutto il mondo per il tartufo bianco, rappresenta un modello di filiera corta, qualità alimentare e turismo sostenibile. Biella è il cuore della manifattura tessile italiana, dove il sapere artigianale si fonde con la creatività contemporanea e l’impegno ambientale.

 

Strategie per il futuro

Durante l’incontro del 29 settembre sono stati inoltre presentati i nuovi progetti culturali e strategici che la Regione Piemonte intende sviluppare nei prossimi anni: azioni di valorizzazione integrata del patrimonio, interventi per la digitalizzazione dell’esperienza culturale, iniziative per coinvolgere le comunità locali nella cura dei luoghi e programmi di educazione al patrimonio nelle scuole. Tutti i progetti saranno allineati con i principi dell’Agenda 2030 dell’ONU e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in un’ottica di armonia tra conservazione, accessibilità e innovazione.

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