Le due bombe atomiche sganciate dagli Stati Uniti il 6 e il 9 agosto 1945 su Hiroshima e Nagasaki causarono tra le 150 mila e le 220 mila vittime, in maggioranza civili, portando il 15 agosto il Giappone alla resa, alla fine della seconda guerra mondiale.
Aggiunsero, però, un nuovo orrore a molti altri di una guerra totale in cui il numero complessivo dei morti civili superò per la prima volta quello dei caduti militari. Queste bombe diedero inoltre inizio a un’altra era in cui il rischio di un uso militare dell’energia nucleare continua a essere incombente su tutta l’umanità.
Ottanta anni dopo, il Museo Diffuso e l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza hanno deciso di richiamare l’attenzione su questo rischio e di manifestare il loro incondizionato rifiuto di tutte le guerre, organizzando una proiezione del film intitolato “Hiroshima mon amour” di Alain Resnais, con la sceneggiatura di Marguerite Duras. Esso affronta con esiti indimenticabili l’inscindibilità del rapporto del passato con il presente e l’angoscia e la paura che incombono sul nostro avvenire. L’appuntamento è per mercoledì 6 agosto alle ore 18 presso l’Auditorium del Polo del ‘900, in piazzetta Franco Antonicelli a Torino, per condividere un momento di riflessione su quel passato e su questo presente.
Mara Martellotta
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