Il presidente della Commissione Ambiente: “Al lavoro per individuare compensazioni”
Un emendamento alla Legge di conversione del Decreto Infrastrutture sposta il blocco dei veicoli Euro 5 diesel dal primo ottobre 2025 al primo ottobre 2026 in Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna. Al contempo, la limitazione andràapplicata in via prioritaria alla circolazione stradale nelle aree urbane dei comuni con oltre 100.000, anziché 30.000, abitanti. Le Regioni potranno inoltre evitare la nuova limitazione strutturale alla circolazione degli “Euro 5” nei piani di qualità dell’aria mediante l’adozione di misure compensative idonee a raggiungere livelli di riduzione delle emissioni inquinanti coerenti con i vincoli derivanti dall’ordinamento europeo.
In qualità di Presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio Regionale del Piemonte, accolgo con senso di responsabilità la decisione del Governo di rinviare al 1° ottobre 2026 lo stop alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5 nei Comuni con oltre 100.000 abitanti. È una scelta che ci offre il tempo necessario per costruire una transizione ambientale più giusta ed efficace, che tuteli la salute senza generare nuovi disagi sociali” – commenta il consigliere Sergio Bartoli del Gruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale.
“Nel nostro territorio – prosegue Bartoli – la qualità dell’aria resta una priorità assoluta. Desidero , però, rassicurare cittadini e imprese: l’obiettivo non è vietare, ma equiparare. Vogliamo raggiungere gli stessi standard di qualità dell’aria attraverso strumenti diversi e più sostenibili, come incentivi per il rinnovo del parco veicolare, potenziamento della mobilità elettrica, interventi sull’efficienza energetica e l’edilizia urbana”.
“La V Commissione – annuncia Sergio Bartoli – è già al lavoro per avviare un confronto con i Comuni interessati, le autorità sanitarie e gli operatori del settore, con l’obiettivo di individuare una strategia regionale condivisa e misurabile. Il tempo che ci separa dal 2026 non deve essere sprecato, ma investito in soluzioni concrete, che mettano al centro il benessere dei cittadini e la competitività del nostro territorio”.
“Il Piemonte ha tutte le capacità per diventare un modello di transizione ambientale intelligente: senza imposizioni, ma con partecipazione, realismo e coraggio istituzionale” conclude Bartoli.
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