Scala immobile di Pozzo Strada: a riaccendere i riflettori su questa vicenda paradossale è Federica Scanderebech, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, che ha presentato un’interpellanza per chiedere conto di un’inerzia che sa di beffa per migliaia di cittadini.
Dichiara SCANDEREBECH (FI): “Settecento giorni. Due anni di immobilismo, di scuse, di rimpalli burocratici. La scala mobile della fermata metro Pozzo Strada è ferma, immobile come l’attenzione di chi dovrebbe garantire il funzionamento delle infrastrutture pubbliche. Non è più un semplice guasto: è diventato il simbolo di un’Amministrazione che promette efficienza e modernità, ma consegna solo degrado e disservizi; il simbolo dell’incapacità di garantire una manutenzione ordinaria efficiente e una pianificazione adeguata delle infrastrutture pubbliche. Un’infrastruttura fondamentale per la mobilità urbana, che invece di facilitare gli spostamenti si è trasformata in un ostacolo quotidiano per migliaia di persone, con un impatto particolarmente grave su anziani, persone con disabilità e chiunque abbia difficoltà motorie. Per due anni non è mai stata fornita un’adeguata spiegazione su come si sia arrivati a questa situazione e mai nessun intervento è stato fatto… sembra una strana coincidenza che l’Assessora riferisca oggi in aula, in risposta alla mia interpellanza, che l’intervento di rinnovo meccanico e strutturale comincerà proprio domani!”
Prosegue SCANDEREBECH: “Il danno alla scala mobile, stando alle informazioni disponibili, è stato causato da una combinazione di fattori: esposizione alle intemperie e mancanza di manutenzione preventiva. Il risultato? Un guasto talmente grave da richiedere, allo stato attuale, un impegno economico di 164.888 euro per essere riparato, quando avrebbe potuto essere evitato semplicemente coprendo le scale mobili, operazione che sarebbe costata notevolmente meno rispetto alla somma ora necessaria. Perché si è arrivati a questo punto? Quali sono le responsabilità amministrative?” “La durata dei lavori è stimata in 60 giorni: se la scala mobile di Pozzo Strada non sarà operativa per quella scadenza, il 28 aprile chiederemo le comunicazioni in aula. Se il trasporto pubblico è davvero una priorità per questa Amministrazione, lo si dimostri nei fatti: con manutenzione costante, interventi tempestivi e, soprattutto, rispetto per i suoi utenti. Torino non può permettersi di restare ferma. E nemmeno i suoi cittadini.”
foto archivio
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