SOMMARIO: Bulli, delinquenti, autonomi a Torino – Il sindaco Lorusso e l’insicurezza urbana – Daniele Sacco e il “Cambio” – Lettere
Bulli, delinquenti, autonomi a Torino
Il bullo e delinquente che getto’ dai Murazzi una bicicletta elettrica che colpì un giovane universitario, oggi paraplegico e che ha avuto la vita rovinata, ha avuto una sentenza di cinque anni inferiore (perché scelse il rito abbreviato) della ragazza che fu presente al fattaccio dei Murazzi, ma non vi partecipò. 16 anni sono molti per un concorso morale non facilmente dimostrabile. C’è da domandarsi perché la ragazza non prese le distanze dai suoi amici, ma il mondo del bullismo ha regole mafiose.
C’è da dire, pur senza aver letto le carte e pur condannando l’ omertà della ragazza, summum ius, summa iniuria.
Soprattutto, rifiuto l’idea delle sentenze esemplari: esse contengono in sé elementi illiberali che non potrò mai condividere.
In concomitanza con la sentenza ci sono state le violenze di autonomi e studenti che hanno imbrattato Torino, danneggiato vetrine, ferito due poliziotti e un carabiniere. Momenti di violenza urbana, si dice oggi, che il prefetto vede legati anche alla criminalità. Un commento a se’ meriterebbe il solito sociologo (come aveva ragione Croce a tenere in nessun conto i sociologi) che giustifica la violenza dei “fragili”, incitando ad un dialogo con loro. Ma le sue parole sono talmente fuori da ogni logica che discuterle sarebbe uno sforzo inutile. Vanno citate per documentare ancora una volta a che punto giungano certi intellettuali come nel 1968 e nel 1977, per non ricordare i complici di Lotta Continua e delle Br. Nel caso dei violenti e nostalgici degli anni di piombo non ci possono essere indulgenze. Lo Stato deve tutelare i veri fragili che sono i cittadini. Ma, in ogni caso, senza sentenze esemplari che sminuiscono il valore della nostra democrazia
Il sindaco Lorusso e l’insicurezza urbana
In un ‘intervista al “Corriere della Sera”, il sindaco di Torino ha dichiarato che “l’illegalità colpisce soprattutto i fragili” Ed ancora “la sinistra non può aver paura di parlare di sicurezza” , riecheggiando l’ex sindaco Veltroni, oggi editorialista del “Corriere”, che considera un errore pensare alla sicurezza non come una priorità sottovalutata dalla sinistra.
Ha anche ragione il sindaco di Torino nel dire che l’insicurezza non è solo problema di ordine pubblico, ma certi giustificazionismi da tardo positivismo sociale di Verdi e Sinistra italiana sono superficiali e falsi. Lo Stato deve essere presente nelle periferie come nelle Ztl.
Ha anche ragione il sindaco di Torino nel dire che l’insicurezza non è solo problema di ordine pubblico, ma certi giustificazionismi da tardo positivismo sociale di Verdi e Sinistra italiana sono superficiali e falsi. Lo Stato deve essere presente nelle periferie come nelle Ztl.
Ma in certe zone il degrado e il permissivismo hanno raggiunto dei livelli tali che neppure i Carabinieri sono sufficienti: gli spacciatori – ricorda il sindaco di Torino – si spostano dai luoghi presidiati di trecento metri e riprendono il loro mercato. Sono problemi che vanno risolti , altrimenti continueremo a baloccarci con la insicurezza percepita, mentre l’obiettivo è neutralizzare quella reale. Anche in una dichiarazione dell’on. Laus ci sono spunti di riflessione che meritano di essere considerati. Vorrei aggiungere che gli spacciatori che si arricchiscono, vanno perseguiti nel modo più duro, direi manu militari. Per loro nessuna comprensione diventa accettabile.
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Daniele Sacco e il “ Cambio”
Dicono che il conte di Cavour, che pranzava al “Cambio”, si senta più solo dal 1 gennaio quando il cav. Daniele Sacco ha lasciato dopo 42 anni la direzione del ristorante, che con lui si era aperta alle novità, rimanendo una valida tutela della tradizione dell’unico locale storico di Torino, fondato nel 1757. Nella sua storia più recente Sacco ha attinto all’esempio del proprietario e direttore il comm. Parandero, che tenne mirabilmente il locale per lunghi decenni persino durante la guerra. I locali del “Cambio” appartengono oggi all’erede di Parandero che è molto orgogliosa di suo padre. Ricordo i pranzi con la mia famiglia : mio padre era di casa anche per motivi di lavoro.
Ma non posso dimenticare che Arrigo Olivetti volle fondare al Cambio il Centro “Pannunzio” e Soldati nel 1982 fondò nella sala “Risorgimento” il Premio “Pannunzio”. E nelle sere d’estate, come scrisse Valdo Fusi, cenare nel dehors a contatto visivo con palazzo Carignano suscita delle emozioni proustiane. Il “Cambio” ha avuto visitatori e clienti illustri a livello internazionale. Sacco con diplomazia e caparbietà tutta piemontese ha tenuto alto il nome di uno dei luoghi mitici di Torino. Lo ha fatto con il passo di corsa del bersagliere perché questi 42 anni sono passati in fretta Ricordo il primo Premio “Pannunzio” del 1982 con il presidente del Consiglio Spadolini, che smaniava perché Galante Garrone ricordasse nella sua laudatio che lui a 25 anni era già professore, mentre Sacco da una parte e chi scrive dall’altra cercavamo di far funzionare le cose.
In un elegante libro al quale io stesso ho collaborato, uscito per i 200 anni del locale, Chiamparino ha banalizzato il ristorante, mettendo insieme agnolotti e Risorgimento. Fu una delle tante volte che non mi sentii rappresentato dal sindaco. Sacco dopo oltre quarant’anni è rimasto giovane: ad un certo punto della storia del ristorante ha dovuto affrontare momenti difficili che ha fatto superare con la sua autorevolezza da tutti riconosciuta. Cosa farà il diversamente giovane Sacco dopo la pensione ? Non è facile pensarlo anziano seduto su una panchina a svernare in riviera.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Follie metropolitane
A Chieri l’abbonamento alla sosta delle auto in centro è aumentato da 80 a 400 euro. Una follia. Il centro di Chieri verrà ucciso da una giunta di demagoghi e incompetenti. Cosa ne pensa? Barbara Enrico
Mi sembra un provvedimento privo di buon senso. Chieri non vuole essere da meno di Moncalieri che ha chiuso il centro storico, facendone un deserto. Basta a volte un sindaco o un assessore verde per provocare guasti terribili che distruggono il tessuto urbano di una città. A Torino via Roma tutta pedonale provocherà dei contraccolpi che solo i ciechi non possono prevedere.