“Pietre contro la polizia atto intollerabile, la politica si dissoci”
Lo ha dichiarato il vicepresidente della Regione Piemonte, in merito agli scontri avvenuti oggi a Torino
“Anche una singola pietra lanciata in direzione di un poliziotto è un atto grave e intollerabile, che non può essere accettato in silenzio dalla politica. Oggi, per l’ennesima volta, i soliti noti facinorosi hanno utilizzato il pretesto di uno sciopero e il legittimo diritto a manifestare per assaltare forze dell’ordine e istituzioni universitarie. Esprimo una dura condanna per quanto accaduto nell’auspicio che tutta la politica, in maniera unanime, si dissoci e prenda fermamente le distanze da chi non ha rispetto per la divisa e per le donne e gli uomini che servono lo Stato, garantendo sicurezza e legalità. Agli agenti coinvolti, la mia totale solidarietà”. Lo ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte, in merito agli scontri avvenuti oggi a Torino.
Zangrillo, “Scontri a Torino esulano dal diritto di manifestare. Abbassare i toni, rifiutare e condannare in modo deciso il ricorso alla violenza”
“Gli episodi che si sono verificati durante il corteo non autorizzato a Torino, e che ha visto i soliti facinorosi seminare violenza anche in questa occasione, esulano dal diritto di manifestare. La possibilità di esprimere il proprio dissenso è una prerogativa che va difesa, ma sempre nel pieno rispetto delle regole, della legalità e della sicurezza pubblica. Azioni come il lancio di uova e pietre contro la polizia, oltre ai disagi arrecati alla circolazione urbana, devono essere condannate senza alcun appello. Ribadisco la mia solidarietà e il pieno sostegno alle Forze dell’Ordine, sempre i prima linea a salvaguardare il bene comune e l’incolumità dei nostri concittadini. È grave che l’Usb confonda la tutela della sicurezza e della legalità con la ‘repressione’. Occorre abbassare i toni, rifiutare e condannare in modo deciso il ricorso alla violenza, smettere di prendersela con le forze dell’ordine, baluardo di difesa della nostra sicurezza. Chi tira pietre contro il personale in divisa non cerca il dialogo, non difende i valori della democrazia, non ha nulla da dare o da dire per risolvere i problemi per cui dice di manifestare “. Così in una nota il ministro per la Pubblica amministrazione, e segretario di Forza Italia in Piemonte, senatore Paolo Zangrillo.
Fdi, Scontri corteo studenti, Ravello: “Perché sempre e solo Torino? Terra promessa dei centri sociali”
“Ancora una volta Torino è sotto sequestro: Università inagibile, Porta Susa in trincea, sede Rai danneggiata, vie e corsi completamente bloccati e cittadini inermi, ostaggi passivi dei soliti noti. Perché sempre Torino? A seguire le cronache, nelle altre grandi città italiane non si sono verificate violenze. Perché, invece, Torino non manca mai di offrire questo spettacolo? Forse che qui c’è terreno fertile per il teppismo dei centri sociali, più che altrove? Cosa ne pensa il Sindaco, che addirittura vuole legalizzare queste fucine dell’odio?”. Ad affermarlo Roberto Ravello, vice-Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte. “Parliamo – continua Ravello – di una manifestazione non autorizzata, non preannunciata e senza un percorso concordato con le autorità: non è una dinamica di chi ha qualcosa da dire, di chi ha un diritto o un ideale in cui crede da difendere. E’ solo un presupposto per fare guerriglia”.
Il commento dell’on. Daniela Ruffino, commissario di Azione in Piemonte:
Le violenze che si ripetono con frequenza settimanale fanno di Torino un “caso” che deve essere all’attenzione del ministro Piantedosi. Quanto è accaduto oggi, con i cancelli divelti alla sede Rai intitolata a Piero Angela, un principe della razionalità, aggressioni e ferimenti tra gli agenti della pubblica sicurezza, ai quali va la mia solidarietà e vicinanza, è qualcosa che travalica le ragioni della manifestazione. La violenza uccide le ragioni di qualsiasi dissenso, foss’anche il legittimo. A Torino le scene trucide viste oggi si ripetono con una frequenza sospetta per non immaginare all’esistenza di una regia politica. I titolari dell’ordine pubblico e della sicurezza faranno bene a tenere la guardia molto alta. Le indagini siano approfondite il più possibile perché, a mio giudizio, tanta violenza può manifestarsi soltanto grazie se non a un’organizzazione certamente a una struttura che programma il tutto”
ANCORA VIOLENZE GRATUITE DEI MANIFESTANTI, INTERROGARSI SU REALTA’ TORINESE E APPROVARE DDL SICUREZZA
Dichiarazioni del Segretario Generale Provinciale SIAP Pietro Di Lorenzo
“ Anche oggi Torino ore di provocazioni, insulti, lancio di sassi e bottiglie e danneggiamenti in tutto il centro cittadino. Sarebbe ora che di fare approfondite riflessioni sulla particolarità della situazione torinese che, senza soluzioni di continuità, vede ogni manifestazione di piazza connotata da agenti assaltati e feriti, ingenti danni ai mezzi della Polizia in un crescendo di aggressività, e violenze. E’ ormai palese l’inutilità di appellarsi all’unità del mondo politico nel prendere atto e condannare una situazione sempre più esplosiva, per alcuni evidentemente il fine giustifica i mezzi. E’ dunque necessaria la rapida approvazione definitiva del DDL sicurezza che contiene molti degli strumenti per contrastare la deriva a cui stiamo assistendo e per restituire autorevolezza a chi rappresenta lo Stato e non può essere ridotto a bersaglio immobile”.
Dichiarazione sdi Luca Pantanella (FSP Polizia Torino):
“Quella di questa mattina è stata una manifestazione inutile, ridicola e pretestuosa, organizzata senza alcuna autorizzazione e finalizzata unicamente a disturbare chi lavora, a inneggiare contro il governo, insultando le forze dell’ordine e arrivando persino al lancio di sassi e uova contro la polizia. Manifestare in questo modo non solo non contribuisce alla causa palestinese, ma rischia di danneggiare gravemente chi sta realmente soffrendo nel territorio palestinese, già martoriato da una sanguinosa guerra. Chi partecipa a simili azioni si prende gioco della democrazia, usandola a proprio piacimento e a discapito degli altri cittadini. Un comportamento che, paradossalmente, non è poi così distante da quello da ciò che dicono di contestare.”