Appena conclusa la settimana dell’arte, un nuovo evento di portata internazionale accende i riflettori su Torino. Si tratta della mostra Banksy & Friends: storie di artisti ribelli”, in programma alla Promotrice di Belle Arti dal 15 novembre al 2 marzo 2025.
Protagoniste sono le opere che conducono lo spettatore attraverso un viaggio ironico e provocante e che lo invitano a riflettere sulla società contemporanea. Si tratta di ottanta opere tra quelle di Banksy e altri venti artisti non soltanto appartenenti alla street art. Sono le opere di Jago, Tvboy, Liu Bolin, David LaChapelle, Takashi, Murakami, Mr Brainwash, Obien, Damien Hirst, Sara Pope, Patrizia Casagranda, Kaws e degli italiani Angelo Accardi, John Blond, MaPo, Ozmo , Mimmo Rotella, Laurina Paperina, Nello Petrucci, Rizek e Giuseppe Veneziano.
L’esposizione, curata da Piernicola Maria di Iorio, con la produzione di Next Events, in collaborazione con Piuma, Artemisia, Pop House Gallery e Trium Art Gallery, fa emergere l’arte che spesso viene definita di strada per la immediatezza e la capacità di comunicare con un pubblico universale e eterogeneo.
Di Banksy sono esposte dodici opere tra cui “Girl with a Baloon” ( di cui è in mostra una riproduzione su carta) del 2002, “Queen Vic” del 2003, “Because I’m worthless” del 2004 e “Bomb Love” del 2003. Banksy, la cui identità è sconosciuta, è celebrato per i suoi graffiti di impatto. Le sue opere provocatorie sono emerse in controversi luoghi globali, da New York a Londra, da Tokyo a Berlino e, contemporaneamente, importanti istituzioni museali hanno esposto le sue opere sui loro muri, come il British Museum, La Tate Modern e il Louvre. La mistica intenzionale di Banksy lo ha elevato allo status di mito contemporaneo. La sua tela sono i muri, i ponti, le strade delle città di tutto il mondo, le sue immagini, spesso sorprendenti, esprimono principi contro la guerra e anticapitalisti. Un altro artista in mostra è Jago, di cui vengono esposte opere quali “Memoria di sé “(2015) Taste of Liberty (2019) e Donald (2015).
Jago è un artista italiano che opera nel campo della scultura e ormai famoso a livello internazionale. La sua ricerca artistica affonda le sue radici nelle tecniche tradizionali, tramite l’utilizzo del marmo come materiale nobile, che esprime temi che sono, però, contemporanei. All’età di 24 anni è stato selezionato da Vittorio Sgarbi per partecipare alla 54esima edizione della Biennale di Venezia, esponendo il Busto di papa Benedetto XVI, scultura che è stata poi rielaborata prendendo il nome di Habemus Hominem e divenendo uno dei suoi lavori più noti.
Tvboy propone, invece, una poetica artistica che proviene dagli insegnamenti dell’universo fumettistico e dei cartoni giapponesi, che si uniscono alla dimensione evocativa della pop art e urban art. Le sue opere sono caratterizzate da un forte realismo e iconico è il messaggio di pace che trasmette la sua opera ‘Hope’. Tra i lavori esposti ‘Contemporary Adam’ del 2021, ‘Love in the time of Covid’ del 2020 e ‘The Fast Supper’ ( 2021).
Liu Bolin, artista cinese, è conosciuto a livello internazionale per le sue performance e la sua fotografia mimetica e ha fatto del camouflage la sua arte, con giganteschi selfie portrait, connubio tra body painting, installazione, fotografia e performance.
Non mancano in mostra anche opere di David LaChapelle, considerato uno dei dieci fotografi più importanti al mondo grazie ai suoi scatti surreali, con colori fluo e brillanti. La vera svolta artistica nella sua carriera avviene quando, visitata la cappella Sistina, decide di lasciare il mondo della pubblicità per dedicarsi interamente all’arte. Seguirà la serie di scatti biblici “-The deluge”, in cui l’artista rielabora miti della cristianità, icone religiose e scene bibliche in chiave moderna e che diventano una reinterpretazione della società consumistica.
Di Takashi Murakami è in mostra l’opera “Flowers”. Si tratta di un artista contemporaneo che, attraverso la pittura e i mezzi digitali o commerciali, ha sviluppato un linguaggio capace di fondere la cultura popolare con gli elementi formali dell’arte giapponese. Nel 1990 Murakami inizia la sua carriera di artista contemporaneo creando nel 1993 M. DOB, un autoritratto. Sviluppa un nuovo stile artistico che chiama ’superflat’ caratterizzato dalla bidimensionalità e dalla fusione di arte tradizionale giapponese, anime, manga e Pop art. Le sue opere ritraggono spesso personaggi mutuati dai cartoni animati, figure giocose e infantili che vogliono trasmettere un messaggio profondo sulla società contemporanea e una critica nei suoi confronti. Tra i personaggi iconici creati da Murakami il funghetto Mr DOB, in mostra, con ‘E poi White Mr DOB’ e ‘Flowers’. MaPo utilizza, invece, i personaggi creati da Walt Disney, inserendoli nel panorama del lusso, tra champagne, carte di credito e marchi di moda. In mostra ‘Minnie Fashion Style’ del 2022.
Mr Brainwash, pseudonimo di Thierry Guetta, è un artista e writer francese. Thierry Guetta ha utilizzato questo pseudonimo durante le riprese del film “Exit Through the gift shop” diretto da Bansky. La sua opera è stata fortemente influenzata dagli stili e dalle idee dei vari personaggi incontrati durante le riprese come Bansky e Fairey. Come Bansky utilizza anche immagini famose coperte da copyright, ma modificandole secondo il proprio gusto.
Le opere di Laurina Paperina, irriverenti e ironiche, esprimono una critica nei confronti della società contemporanea, della società dei consumi, della politica, mescolata a elementi della cultura popolare. In mostra ‘Hungry Cookies’ del 2020 e ‘Scary Movie’ del 2019.
In mostra anche opere di Angelo Accardi, che coglie visioni surreali della vita quotidiana sullo sfondo di realistici paesaggi urbani, e Nello Petrucci, artista visivo e filmmaker italiano attivo tra New York e Pompei. La sua anima errabonda, il desiderio di conoscere uomini, luoghi e persone, costumi, lo portano a sviluppare uno sguardo circolare, una forma artistica che si rispecchia nella poliedricità della cultura rinascimentale. Significativa e di critica alla società un’opera da lui creata, Plastic river, un’installazione temporanea e di grande successo, raffigurante una balena di circa 15 metri che ingerisce plastica e rifiuti dell’umanità, un esempio delle tante battaglie ambientali condotte dall’artista.
Promotrice di Belle Arti
Viale Balsamo Crivelli 11
Mara Martellotta
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE