Dal 1 al 3 novembre la Gipsoteca torinese Mondazzi ospiterà l’urban artist Etnik e sarà teatro di “Un/classic/, l’ultima innovativa mostra di Etnik. Questa esposizione, nata dalla collaborazione con Square 23 Gallery, galleria con la quale l’artista lavora da anni) si configura come un’operazione espositiva di rottura, un esperimento che decostruisce il concetto stesso di esposizione scultorea, collocandosi al confine tra classico e contemporaneo.
Inserita nel contesto di una gipsoteca, simbolo della tradizione scultorea classica, la mostra crea un ponte tra passato e presente, mettendo in dialogo forme e materiali classici con l’estetica urbana contemporanea di Etnik. Le sue opere nascono da una sintesi tra texture e geometrie urbane, risultato di oltre trent’anni di carriera pittorica.
Negli ultimi venti anni ha applicato e affiancato a questo percorso un’esplorazione scultorea e installativa raramente esibita.
‘Un/classic’ rappresenta una delle prime mostre di sola scultura nel mondo dell’arte urbana, offrendo una sinergia perfetta tra le opere classiche custodite nella gipsoteca e le creazioni innovative di Etnik.
L’artista con questa mostra offre una riflessione critica e visivamente potente sul mondo contemporaneo, in cui classico ed urbano si fondono in una nuova e originale visione estetica, creando sinergia attraverso l’incontro inedito dei due mondi del passato e del presente. L’inaugurazione si terrà il 1 novembre alle ore 18 e sarà arricchita dalla performance live del collettivo Pso e dal video mapping di Luca Torakiki. Capaci di trasformare lo spazio espositivo in un’esperienza sensitiva multisensoriale.
Etnik è un artista italiano di origini svedesi, noto a livello internazionale per i suoi murales su larga scala. Nasce negli anni Novanta come writer e ha evoluto il suo stile sviluppando un linguaggio personale che combina architetture urbano e geometrie astratte. Il tema del dualismo, centrale nella sua produzione, mette in relazione l’ambiente urbano e gli elementi naturali, riflettendo il precario equilibrio tra questi due mondi. Le sue opere scultoree, cosiccome i suoi murales, si presentano come un’analisi critica della città e dei suoi contrasti, offrendo una doppia chiave di lettura che varia in base all’osservatore. La sua arte, sia su tela, sia scultorea, su larga scala, si distingue per la sua continua ricerca di nuove forme di espressione, senza mai abbandonare le sue radici urbane.
Gipsoteca Mondazzi, via Orvieto 20/A
Orari:1 novembre dalle 18 alle 21, 2 e 3 novembre dalle 16 alle 20
Mara Martellotta
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