Continua la bella abitudine di andare a teatro. Sull’onda dei tanti sold out della scorsa stagione, lo staff di Torino Spettacoli apre, nella sala dell’Erba di corso Moncalieri, il palcoscenico ad un pubblico numeroso, al suggestivo numero di iniziative, ad un cartellone ricco di titoli che non potranno che interessare e divertire. “Il teatro stabile privato Torino Spettacoli potenzia per la stagione 2024 – 25 la sua fisionomia di collettore, facendosi amplificatore della vivacità culturale della nostra città e regione, così come portando “in giro” (la nostra etichetta specifica è “Around”) le sue produzioni, proseguendo nel cammino virtuoso e appassionante di apertura alle più autentiche sinergie collaborative.” Una stagione che apre e si snoda all’insegna dell’”Attualità” – non stupisca che a questa facciano capo allo stesso tempo Euripide con “Le Troiane” (23 ottobre), che rimane un grido di denuncia contro la guerra mai così doveroso allo specchio del tempo in cui stiamo vivendo, o i “Grandi processi dell’antichità”, che non sono soltanto un omaggio all’arte dello scomparso Piero Nuti ma pure uno sguardo approfondito sullo “spettacolo della giustizia” che si fa immediatamente visione contemporanea, per cui, un esempio per tutti, la ciceroniana ”In Verrem” si tramuta nella trasposizione di oggi nel “Processo per corruzione”; e che trovino spazio la Crisi degli operai di Stellantis (“Turno di notte”, 9 e 10 novembre, scritto e diretto da Gianpiero Francese, sette attori in scena in tuta verde da lavoro, un testo che è la trascrizione delle confessioni dei veri protagonisti, gli operai di Melfi, e un ritratto fatto di umanità e denuncia della classe operaia) e “20 Novembre” di Lars Norén, interprete Gabriele Gallinari per la regia di Beno Mazzone, un monologo che apre domani sera alle 21 la stagione e che è un atto di riflessione su due fatti atroci che hanno sconvolto il mondo giovanile e non soltanto, la strage di Columbine in Colorado nell’aprile del ‘99 e quella di Emstetten nell’ovest della Germania, questa propria il giorno che dà il titolo alla pièce, ovvero il massacro da parte di ragazzi di loro compagni e professori -, della “Partecipazione e Condivisione” e della “Promozione libera e indipendente di fatti culturali”, recita il comunicato stampa.
Molti gli appuntamenti da non perdere. Mercoledì 16 ottobre, ancora dal mondo classico arrivano “Ciò che uno ama” ovvero i versi di Saffo (e altri) commentati “con chiacchiere antiche e moderne” da Paolo Accossato, Irene Mesturino e Elia Tedesco, “La commedia delle 3 dracme” che Gian Mesturino e Girolamo Angione hanno ricavato dal “Trinummus” plautino (dal 17 al 20 ottobre) e “Il soldato fanfarone” (25/28 ottobre), ovvero quel “Miles gloriosus” che rimane una delle più famose commedie dell’autore nato a Sarsina nella metà del terzo secolo avanti Cristo, qui interpretato da un indiavolato, divertentissimo Elia Tedesco. Dopo “Anfitrione” di Molière, il Galà d’Autunno (8 novembre) che nella più ampia sala del Colosseo vedrà ospitate le eccellenze del Liceo Germana Erba, attori-cantanti-danzatori e performer di musical pronti ad animare un’altra serata di sicuro successo, campioni di quel “saranno famosi” che ha negli anni portato in altre compagnie, in Italia e all’estero, nomi e veri talenti chiamati a far crescere una vita teatrale che in questa scuola è nata.
Antonio Grosso e Antonello Pascale, artefici del successo di “Minchia signor tenente” tornano all’Erba ((16/17 novembre) con “Il piccolo principe… in arte Totò”, per far rivivere uno dei maestri della comicità certo riscoperto troppo tardi, nelle sue giuste dimensioni, dalla critica e dal pubblico di casa nostra. Il 19 e il 20 novembre l’atteso primo avvicinarsi di Paolo Accossato al palcoscenico, di un “ragazzo” poco più che cinquantenne, amante della scuola e del sapere, dell’insegnamento e della continua ricerca, che con “L’ultima notte di Dante” – “un testo inedito per esperti e neofiti” nella cornice di Ravenna, tra il 13 e il 14 settembre del 1321 – ci ricorda attraverso gli incontri immersi tra le febbri che lo stanno portando le figure femminili, di vita e poetiche, che hanno attraversato l’esistenza dello scrittore fiorentino. Interprete e regista Stefano Fiorillo, con lui Barbara Cinquatti e Vittoria Chiolero. Ancora a novembre (dal 21 al 24) “Lapponia” di Marc Angelet con Miriam Mesturino e Sergio Muniz, l’imperdonabile errore di una madre nel rivelare al figlio l’inesistenza di Babbo Natale, con mille esilaranti sorprese, ancora il pirandelliano “Giganti della montagna” per la regia di Claudio Boccaccini.
Le feste natalizie vedranno le presenze di “Verso l’ora zero”, il nuovo appassionante giallo di Agatha Christie, la fiaba del “Gelindo”, “Il piccolo principe”, dal romanzo di Saint-Exupery per l’interpretazione e la regia di Andrea Dosio, e l’allegria insuperata di “Forbici Follia” che festeggia con il pubblico i 25 anni di repliche. Con il nuovo anno, “Shakespeare x 2”, i Trelilu con il nuovissimo “Vieni, va’”, il ritorno dell’acclamato “La vita al contrario” interpretato dall’ormai beniamino Giorgio Lupano felicemente sulle orme di Brad Pitt (“Il curioso caso di Benjamin Button”), “Camere con crimini”, triangolo amoroso tra giallo e risate, nell’interpretazione di Carlotta Iossetti, Andrea Beltramo e Elia Tedesco. “Il cappotto di Janis” vede in palcoscenico la coppia Rocìo Munoz Morales e Pietro Longhi, il Teatro di Dionisio porta “Svelarsi”, uno spettacolo tutto al femminile con cui anche il pubblico in sala dovrà misurarsi. “La locandiera”, con Miriam Mesturino affiancata da Luciano Caratto e Alessandro Marrapodi, vedrà il proprio felice ritorno dal 3 al 6 aprile, mentre Marco&Mauro chiuderanno con “Non si vede un Kansas”, con risate assicurate.
Elio Rabbione
Nelle immagini: scene da “20 novembre”, “La commedia delle 3 dracme”, “La vita al contrario” e “La locandiera”.
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