Bonus Mamme, come funziona

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

La legge di bilancio per il 2024, diramata lo scorso anno, ha introdotto un sussidio per le lavoratrici dipendenti che hanno almeno due figli. Si tratta di un esonero dalla contribuzione previdenziale pari al 9,19% della retribuzione con un massimo di 3mila euro annui, da ripartire direttamente in busta paga su base mensile. L’intenzione del governo tramite questo strumento è quella di eliminare alcune delle barriere economiche che limitano la natalità in Italia.

Questa agevolazione, per tutto il 2024, ha riguardato soltanto le lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato, anche agricolo, in somministrazione e in apprendistato, a patto che avessero un contratto a tempo indeterminato. Erano escluse soltanto le lavoratrici domestiche. Il bonus deve essere richiesto alla nascita del figlio tramite il proprio datore di lavoro oppure tramite l’apposita funzionalità messa a disposizione sul portale dell’Inps.

Dal 2025 fino al 2026, questa norma dovrebbe cambiare. Il bonus, che dura fino al compimento del decimo anno di età del bambino, sarà disponibile soltanto per le madri che hanno un minimo di tre figli, e non più soltanto di due. Questo però potrebbe non essere l’unico cambiamento di questa legge dal prossimo anno.

Il Governo Meloni sta infatti cercando di potenziare alcune misure per le famiglie con figli, in modo da stimolare la natalità in continua discesa nel nostro Paese. Lo Stato ha infatti risparmiato circa 2 miliardi di euro da norme che non sono state richieste come previsto, su tutte il Reddito di inclusione, e quindi queste risorse si sono liberate per altri scopi. Tra questi ci sarebbe proprio il potenziamento del bonus mamme.

Non sembra essere possibile almeno per il momento l’estensione della sperimentazione del 2024 per le mamme con due figli. Sarebbe quindi confermato l’aumento a tre figli del requisito minimo per ottenerlo.

La platea però aumenterebbe comunque con l’estensione anche alle lavoratrici autonome. Come già specificato infatti, soltanto le donne con contratti a tempo indeterminato potevano ottenere questo bonus nel 2024.

Altro strumento che potrebbe ottenere una rimodulazione nella manovra finanziaria per il 2025 è l’assegno unico. La norma che ha razionalizzato tutti i bonus per le famiglie con figli in un unico sussidio potrebbe essere rimodulato per favorire le famiglie più numerose. Anche in questo caso le risorse si troverebbero in alcuni fondi non utilizzati proprio per l’assegno unico durante il 2024 e che verrebbero reindirizzati a questo scopo.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

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