Tutti i “brividi” del noir e la magia della suspense

A Torino, si va a Scuola di “Noir” con il “Distretto 011”

Da venerdì 15 a domenica 17 marzo

Una volta in Italia esistevano i “romanzi gialli”, un genere letterario che, fra i lettori, è sempre andato alla grande e così chiamato, a partire dagli anni Trenta, per il colore della Collana (ricordate?) “I libri gialli” ideata da Lorenzo Montano e pubblicata dalla “Mondadori” dal 1929. Oggi, e ormai da anni, il “giallo” è stato soppiantato, in linea di massima, dal confratello “noir”, trascinandosi dietro pur tuttavia l’esercito di appassionati del classico genere poliziesco inventato nel 1824 dal londinese Wilkie Collins, considerato da Agatha Christie (altro mito assoluto) come il “padre del giallo moderno” dalle connotazioni più rigorose, più scientifiche e meno calato negli ingarbugli e nelle fragilità del sociale. Nel “giallo”, potremmo dire, l’indagine doveva sempre giungere, per sottile logica, ad una risoluzione. Certa, in ogni suo passaggio. Nel “noir”, tutto è meno definito. Sfumato. Da percepire. Il protagonista può anche essere il “cattivo” e i “crimini – s’è scritto – possono anche restare irrisolti”. Spiega bene uno fra i “magnifici” del “noir” contemporaneo, il partenopeo Maurizio De Giovanni, inventore del celebre commissario Ricciardi (quello che vede i fantasmi, per intenderci), per il quale scrivere un romanzo “noir” è come “andare a vela”“Senti – racconta De Giovanni, in una recente intervista – il rumore del vento e del mare, stabilisci una direzione e scegli un porto d’arrivo, ma non puoi essere sicuro della strada che farai per arrivarci, né del tempo di navigazione che ci vorrà”. Piccole, ma nemmeno poi tanto, sfumature. Che, lo ripeto, non hanno soppiantato i piaceri indicibili procuratici negli anni dai vari commissari – investigatori (da Poirot a Auguste Dupin, da Sherlock Holmes al grande pacioso Maigret), e che di certo verranno ben bene illustrate nella tre giorni del “Master Noir 2024”, organizzato in collaborazione con le “Edizioni del Capricorno”da venerdì 15 a domenica 17 marzo, dalla “Scuola di Noir – Distretto 011”, diretta dagli scrittori Massimo Tallone, docente di “scrittura creativa” (ultimo  romanzo “L’agenzia matrimoniale”), Giorgio Ballario, giornalista e autore dei sei volumi della “serie coloniale” del maggiore Morosini e di sei “noir” di ambientazione contemporanea.

Le lezioni, dedicate a “Le forme della suspense”, si terranno in presenza presso la sede di via Borgone 57, a Torino e online (costo: 250 euro più Iva).

I contenuti trattati (interessanti e curiosi) andranno dalle “Radiografie della suspense” (venerdì 15 marzo, ore 18/20) a “Come far salire la temperatura al lettore” (sabato 16 marzo, ore 10/13 – 14,30/16 – 16,15/17,30), per finire con “Suspense nel Giallo, suspense nel Noir” (domenica 17 marzo, ore 10/12).

Spiegano Ballario e Tallone: “Abbiamo scelto di approfondire il tema centrale del noir, la ‘suspense’. Durante la tre giorni analizzeremo le varie tipologie di ‘suspense’ e le tecniche con cui viene costruita. Partiremo da quattro autori che rappresentano quattro diverse forme: Highsmith e la ‘suspense a cerchi concentrici’, Woolrich e la ‘suspense a labirinto’, James e la ‘suspense nebbiosa’ o ‘sfumata’, Ellroy e la ‘suspense a corrente alternata’. Poi ci concentreremo sulla dilatazione della ‘suspense’: dilatazione del tempo e dell’emozione. Il Master si rivolge a tutti, non certo solo a chi ha già frequentato la ‘Scuola di Noir’ o a chi è appassionato di questo genere. La ‘suspense’, infatti, non riguarda solo il ‘noir’, ma è presente anche nei grandi classici, altro non è che il concetto dell’attesa portato alle estreme conseguenze”.

Per info: tel. 011/3853656 o www.edizionidelcapricorno.it/scuola-di-noir/

  1. m.

Nelle foto:

–       Immagine guida “Scuola di Noir”

–       Giorgio Ballario

–       Massimo Tallone

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