Con le loro violenze hanno rallentato di anni i lavori della TAV facendo crescere di meno lavoro e il PIL, in una Bassa Valle impoverita e il cui PIL procapite e’ ai livelli delle Regioni del Sud, hanno picchiato agenti e tirato di tutto al cantiere del futuro e il Comune di Torino li valuta un “bene comune”? Non c’è più religione. Ho capito che hanno radici a sinistra ma vorremmo almeno che si impegnino a non andare più in Valle a fare danni al cantiere. Oggi ci sono operai che lavoravano al cantiere di Chiomonte licenziati che dovranno aspettare mesi prima che si apra il cantiere dal lato italiano per i ritardi arrecati dai due governi dei cinque stelle. Operai con famiglia, con mutui a carico che percepiscono con la NASPI la metà di quanto guadagnavano lavorando. Abbiamo dovuto riempire Piazza Castello per salvare l’opera più importante per rilanciare economia e lavoro a Torino e ora con una delibera della Vice Sindaca di Torino vengono definiti un “bene comune”. Sono un cattolico che ammette ogni domenica i suoi peccati e spero molto nella Misericordia celeste ma qui l’Atto di dolore dovrebbe essere molto più convinto e sostanzioso.
Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO
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