I lavoratori dell’azienda SITALFA, azienda della manutenzione stradale dell’autostrada Torino-
Bardonecchia, si sono riuniti in assemblea martedì 23 gennaio per poi abbandonarla in segno di
protesta contro l’ipotesi di un accordo peggiorativo sottoscritta in quel momento dalla sola Filca
CISL.
La stragrande maggioranza dei lavoratori presenti in Assemblea, prima di abbandonarla, ha
espresso giudizio negativo sull’ipotesi proposta. Luca Albanese e Stefano Ponzuoli della Feneal
UIL e della Fillea CGIL di Torino dichiarano: «Il 12 gennaio, durante l’ultimo incontro tra
Sindacati e Azienda, si è consumato lo strappo tra le organizzazioni Sindacali; infatti la sola
Filca CISL ha sottoscritto l’ipotesi di accordo con l’Azienda. Per noi della Feneal e della Fillea –
aggiungono Albanese e Ponzuoli – quella proposta di accordo è inaccettabile, perché contiene
elementi discriminatori e peggiorativi rispetto al contratto nazionale».
«Siamo venuti anche a conoscenza, tramite i lavoratori, che il mattino seguente all’assemblea (ndr ieri, martedì 23 gennaio) un Funzionario del solo Sindacato firmatario dell’accordo, la
Filca CISL, si è aggirato tra i lavoratori, proponendo loro la firma di un testo che avrebbe il fine
di ribaltare quanto non autorizzato dall’Assemblea”.
Secondo Massimo Cogliandro e Claudio Papa, rispettivamente Segretari Generali di Fillea
CGIL e Feneal Uil Torino: «L’atteggiamento di un’Azienda così importante è un grave errore.
Non ha provato a trovare delle soluzioni, ma cerca solo di dividere le Organizzazioni Sindacali.
In più, ci troviamo di fronte ad una Società che negli ultimi anni ha visto il suo fatturato triplicarsi».
La Uil e la CGIL pensano, concludono i 2 sindacalisti, che nella fase storica che stiamo
attraversando, dove le retribuzioni dei lavoratori si stanno fortemente impoverendo per via del
forte aumento di inflazione, bollette, carburanti e mutui, il Sindacato, nelle imprese in salute e
con guadagni importanti, non dovrebbe essere disponibile a firmare accordi che possono essere
messi in discussione, ma al contrario bisognerebbe firmare accordi propositivi e con importanti
aumenti salariali. Anche perché riteniamo che sia doveroso ridistribuire tra i lavoratori i
guadagni ottenuti soprattutto per merito di chi li ha determinati.
Fillea CGIL e Feneal Uil
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