“Il forte calo del numero di negozi storici e di vicinato è sicuramente un dato preoccupante che conferma, ancora una volta, la completa disattenzione da parte dei precedenti esecutivi sul tema. Come governo Meloni abbiamo lavorato sulle macro-condizioni per favorire continuità, in particolare su sicurezza e potere d’acquisto: da un lato l’aumento degli organici delle Forze dell’Ordine, lo stanziamento di un miliardo e mezzo di euro per rinnovare i loro contratti, il potenziamento dell’operazione “Strade sicure” e il riconoscimento di maggiori strumenti ai nostri uomini e alle nostre donne in divisa, dall’altro la conferma di un importante taglio del cuneo fiscale per 14 milioni di lavoratori, la riforma fiscale, la azioni per calmierare l’inflazione e la rivalutazione delle pensioni, che premia quelle più basse, con l’obiettivo di favorire e sostenere i consumi. I dati occupazionali, di crescita e di spesa, insieme al repentino calo dell’inflazione, confermano la bontà delle azioni messe in campo: uno sforzo che, francamente, non si vede da parte del Comune di Torino su azioni puntuali da applicare sul territorio. Per noi nessun commercio elettronico o colosso del web potrà mai sostituire la funzione culturale e sociale che ricoprono i commercianti, gli artigiani e gli esercizi di vicinato, altri invece sembrano tifare per i giganti del commercio”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.
“A Torino – continua Grazia Poggio Sartori, Consigliere di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 1 – il Comune assiste inerte a chiusure e omologazione commerciale: i ripetuti appelli sulla sicurezza sono rimasti inascoltati, così come è stata ignorata l’emergenza caro-affitti, che ha permesso ai grandi marchi di avanzare indisturbati. La riqualificazione urbana avviene grazie agli investimenti della grande distribuzione, scelta che ha permesso il proliferare dei centri commerciali a discapito delle piccole realtà, mentre la valorizzazione del commercio di vicinato avviene solo a colpi di pedonalizzazioni, un’arma a doppio taglio che spesso si rivela esiziale per le imprese. Serve una svolta, nemmeno il Centro è ormai immune da questa deriva”.
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