La quarta Circoscrizione del Comune di Torino conta circa 95 mila abitanti ed è situata nella parte Ovest di Torino; attraversata dalla Dora Riparia è delimitata a Sud da Corso Francia, a Nord da corso Regina Margherita e corso Mortara, a Est da corso Principe Oddone e a Ovest dal confine con il Comune di Collegno. La quarta Circoscrizione comprende il borgo San Donato, che conferisce il nome alla Circoscrizione medesima e che ha origine da una omonima chiesetta, edificio andato poi distrutto dell’assedio del 1536. Nel 1855 fu sostituita dall’attuale chiesa della Immacolata Concezione e San Donato. Nel 1943 i bombardamenti la danneggiarono in parte, ma fu poi restaurata.
L’antico borgo di San Donato sorgeva più a Est dell’attuale, nell’area del centro storico compreso tra le vie Consolata, Garibaldi, Giulio e corso Valdocco. Anche se esterno alla mura romane e medievali su cui era addossato, risultava difeso da una cinta muraria e da un fossato, munito di due porte, una rivolta alla strada dell’abbazia di San Solutore e una alla strada Romana verso Pozzo Strada. La popolazione di Borgo San Donato ebbe una drastica diminuzione a causa della peste del 1630 e in seguito alsusseguirsi delle guerre. Tornò a crescere durante il Rinascimento.
A irrigare il quartiere il Canale di Torino, derivazione della Dora Riparia e del canale Ceronda, derivazione del torrente a Ovest di Torino, oggi inesistente, che seguiva il tracciato delle vie San Donato e Pacinotti.
Il quartiere attirò numerose attività caritative, data la vasta presenza di latifondi di proprietà religiosa, come quelli afferenti agli ordini di Sant’Agostino e Santa Chiara. Le iniziative caritative che si svilupparono riguardano il Pubblico Scaldatoio, l’Istituto della Sacra Famiglia, che accoglieva duecento orfane, la Casa di Sanità del dottor Casimiro Sperino e un oratorio femminile fondato dal teologo Giuseppe Saccarelli.
Fu proprio il teologo Saccarelli a ottenere dall’arcivescovo Fransoni che la sua chiesa locale diventasse parrocchia e l’arcivescovo volle che al nome San Donato alla chiesa fosse aggiunto quello di Immacolata Concezione, avendo papa Pio IX proclamato questo dogma proprio poco prima dell’inaugurazione della chiesa, l’8 dicembre 1854.
Un altro importante passaggio fu l’edificazione dell’ospedale Maria Vittoria , all’incrocio tra corso Tassoni e via Cibrario, su terreni che erano stati donati da un medico specializzato in Ostetricia e Ginecologia, Giuseppe Berruti, allo scopo di farne un ospedale dedicato alla salute di donne e bambini. Il progetto venne redatto dallo stesso creatore di piazza Statuto, Giuseppe Bollati, ecinaugurato nel 1885.
Il borgo San Donato promosse nel corso del Novecento lo sviluppo di importanti industrie dell’area piemontese, quali le Pastiglie Leone, la Bosio Caratsch, la Metzger, la fabbrica di cioccolato Caffarel-Prochet.
Nel 1826 Pier Paul Caffarel rilevò una conceria di via Balbis, situata nel quartiere di San Donato, per trasformarla da conceria a Laboratorio dolciario, dando avvio alla produzione europea di cioccolato solido di qualità. L’imprenditore acquistò diversi macchinari in grado di produrre più di 320 chili di cioccolato al giorno.
Il nipote di Pier Paul Caffarel, Ernesto Alberto, conobbe un altro artigiano del cioccolato che si chiamava Michele Prochet e nacque così un sodalizio che portò alla formazione della fabbrica Caffarel – Prochet, iniziando a miscelare il cacao con un nuovo ingrediente, che diede origine al gianduiotto.
Il gianduiotto, delizioso cioccolatino a forma di barca rovesciata, si ottiene con l’impasto del cioccolato noto come gianduia e tra gli altri suoi ingredienti troviamo la nocciola tonda gentile del Piemonte, un prodotto molto noto della tradizione piemontese.
La nascita del gianduiotto si intreccia con un evento storico, il blocco continentale voluto da Napoleone Bonaparte, che fece sì che il cacao provenisse in Europa a prezzi elevati e quantità ridotte. Michele Prochet si impegnò a sostituire gran parte del cacao con la nocciola delle Langhe.
Il borgo San Donato è anche il borgo delle pastiglie Leone. In realtà la prima fabbrica fu costruita ad Alba nel 1857 come confetteria che produceva delicate pastiglie colorate. La fabbrica venne poi trasferita nel 1934 non lontano da quella Caffarel Prochet, in un edificio in stile Liberty, in corso Regina Margherita .
Il Borgo San Donato non era soltanto un borgo dolciario, ma è stato il primo in cui sia nato un birrificio, nel 1845. Fu chiamato “Birreria del Giardino” e la sua prima sede fu in via della Consolata, nel centro storico cittadino. La seconda generazione del birrificio fu quella di Edoardo Bosio che, nel 1887, di comune accordo con il cugino Simone Caratasch, trasferì il birrificio nel Borgo San Donato.
L’azienda mutò la propria ragione sociale e divenne Bosio &Cartash. Ottenne il primo riconoscimento italiano, con la medaglia d’oro all’Esposizione dell’Industria italiana. Fu poi rilevata, insieme alla concorrente Metzger, dal gruppo Luciani e, anni dopo, dalla Holding Mobiliare Industriale Cisalpina di Milano nel 1952.
Un altro birrificio presente in borgo San Donato era quello di nome Matzeger, fondato a Torino nel lontano 1848 da Karl Metzger e da altri soci. Karl Metzger era un maestro birraio originario dell’Alsazia.
La prima fabbrica sorgeva a Borgo Dora, poi nel 1862, una volta divenuto unico proprietario del birrificio, spostò la produzione a San Donato, ampliando il proprio campo di azione e conquistando anche i mercati delle colonie italiane dell’Africa. Venne poi rilevata, con la rivale Bosio & Caratsch, dal gruppo Luciani.
Borgo San Donato fu abitato fin dal Medio Evo da famiglie di mercanti e di soldati e, per secoli, fu chiamato il borgo del Martinetto, data la presenza di pistoni attivati dai canali d’acqua derivati nel quartiere.
Nel 1835 prese il suo nome dall’antica chiesa dedicata a Donato d’Arezzo, distrutta durante un assedio francese nel 1536 e ricostruita nel 1855 con il nome di Immacolata Concezione e San Donato.
Attualmente il quartiere di San Donato è un quartiere dal buon livello di qualità della vita. Si trova in una posizione strategica e racchiude entrambe le anime della città, quella pre industriale e post industriale. A tagliare in due il quartiere è corso Regina Margherita, per i torinesi noto come Corso Regina.
La parte meridionale del quartiere è quella caratterizzata da bellissimi palazzi in stile liberty, come la celebre casa Fenoglio-Lafleur, attività e negozi che gravitano intorno alle vie Cibrario e San Donato.
Qui, appunto, sorgeva la fabbrica delle pastiglie Leone, qui nacque il primo birrificio italiano. Lo storico birrificio Metzger attualmente è un centro culturale, mentre la fabbrica delle pastiglie Leone si è trasformata in una condominio molto lussuoso e la conceria Fiorio è diventata piazza dei Mestieri.
Nel quartiere di San Donato è anche presente il parco Dora che, sulla carta, costituisce una delle più interessanti aree di Torino. Il Parco Dora risulta una bella area verde con innesti di archeologia industriale. Un altro polo attrattivo per le famiglie è rappresentato dal mercato all’aperto in piazza Barcellona nella zona Sud, cui si affiancano numerosi centri commerciali nella zona Nord, tra cui quello di Parco Dora, che vanta parecchi negozi e un cinema Multisala.
MARA MARTELLOTTA
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