Un tuffo nel Medioevo nel weekend a San Paolo Solbrito. Il cavaliere sta per tornare a casa dopo una lunga assenza.
Messaggeri, araldi e giullari si recano nelle borgate del paese per annunciare il ritorno in patria del nobile Crociato. Sono i giorni che precedono la festa a cui il paese lavora tutto l’anno provando più volte le scene in costume. San Paolo Solbrito, nell’astigiano, 35 chilometri da Torino, è pronto ad accogliere calorosamente Andrea Riccio, Signore di Solbrito, che apparteneva ad un’antica famiglia nobile di Asti, proprietaria del castello. Come cavaliere templare prese parte alla IV Crociata nel 1204 a Costantinopoli. È lui il personaggio principale della rievocazione storica che si svolgerà sabato sera 27 maggio e domenica 28 per iniziativa del Gruppo storico San Paolo Solbrito. Il Medioevo torna in questo piccolo paese di 1200 abitanti con un banchetto medioevale (sabato sera) che sarà seguito nella giornata di domenica da una solenne cerimonia religiosa (ore 9,30) e dal tradizionale corteo storico (ore 17.00) a cui partecipano nobili e popolani. Vestito da cavaliere templare Andrea Riccio farà il suo ingresso in paese e si recherà in chiesa per ringraziare Dio dello scampato pericolo.
La cena inizierà con l’arrivo del crociato. Un banchetto abbondante, con ricette del Duecento, verrà consumato alla presenza dei personaggi più influenti dell’aristocrazia astese dell’epoca. Poco lontano, nella “taverna della plebe”, il popolo festeggerà il ritorno del Crociato. La sfilata del corteo storico si terrà domenica per le vie del paese partendo dai due antichi castelli di Solbrito e di San Paolo con dame e cavalieri e un centinaio di figuranti divisi in gruppi, con la propria corte e la servitù. Non mancheranno sbandieratori e spadonari che si esibiranno al termine della sfilata nella piazza principale. La festa consolerà il cavaliere dalle fatiche della Quarta Crociata, ahimè, una carneficina terribile nella capitale imperiale sul Bosforo, che non vide scontrarsi cristiani e musulmani ma cristiani contro cristiani in un orrendo bagno di sangue. È la storia del sacco di Costantinopoli che cadde non sotto il segno della Mezzaluna ma della croce latina. Il templare astigiano Andrea Riccio fu uno dei tanti crociati che diedero l’assalto alle mura di Bisanzio come si vede nei grandi quadri di Tintoretto e di Palma il Giovane. Ma che la festa continui. Domenica mattina il nobile cavaliere arriverà in paese accompagnato da signorie e sbandieratori. Dopo la Messa gli onori al Crociato e la presentazione di una copia della Sindone. Filippo Re
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