La Giunta regionale ha riadattato il Piano paesaggistico, strumento di valorizzazione del patrimonio paesaggistico, naturale e culturale piemontese, realizzato d’intesa con il Ministero dei Beni, delle attività culturali e del turismo
La novità rispetto al documento elaborato nel 2009 è la ricognizione meticolosa dei beni e delle aree tutelate, oggetto anche di un fitto programma di consultazioni: 365 beni tutelati, più di 200 laghi, 1700 fiumi, torrenti e corsi d’acqua, 106 parchi e riserve, 90 zone di interesse archeologico, circa 460mila ettari di montagna, nonché ghiacciai, circhi glaciali e boschi. Il Piano è stato arricchito con i dati relativi ai perimetri dei beni paesaggistici di tutto il Piemonte, per la prima volta digitalizzati e resi disponibili agli enti locali. Un lavoro, nel complesso, enciclopedico, durato diversi anni e realizzato in Italia solo da poche altre Regioni.“Uno strumento importante – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Urbanistica e Programmazione territoriale e paesaggistica, Alberto Valmaggia – non solo per quanto riguarda la nuova disciplina dei beni paesaggistici, ma anche per il grado di approfondimento delle informazioni e delle indicazioni contenute, rivolte alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio paesaggistico del Piemonte ma anche alla gestione delle trasformazioni, per fondare sulla qualità del paesaggio e dell’ambiente lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio”.
La riadozione del Piano è stata considerata opportuna alla luce degli approfondimenti effettuati dopo il 2009, in relazione anche alle osservazioni pervenute. Il Ppr è stato infatti sottoposto ad un’attenta rilettura e a un complesso processo di revisione e integrazione dei suoi aspetti conoscitivi, cartografici e normativi, che ha portato a una nuova formulazione di tutti gli elaborati. Una lettura più agevole, norme più semplici, informazioni cartografiche più precise, contenuti aggiornati: questi gli obiettivi della revisione, finalizzata a garantire una maggiore tutela e valorizzazione dell’intero territorio piemontese. Si è provveduto alla ricognizione e alla perimetrazione degli immobili e delle aree oggetto di “dichiarazione di notevole interesse pubblico”, nonché delle zone tutelate per legge. I beni sono rappresentati a una scala di maggior dettaglio in grado di consentirne la precisa identificazione, in una tavola di piano e in un nuovo elaborato del Ppr, il Catalogo dei beni paesaggistici del Piemonte.
A partire dalla data di adozione, le perimetrazioni dei beni paesaggistici e le prescrizioni contenute sono sottoposte alle misure di salvaguardia previste dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. Non sono quindi consentiti sugli immobili e nelle aree tutelate interventi in contrasto con le prescrizioni delle norme di attuazione. Gli elaborati sono pubblicati sul sito della Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio, in modo che chiunque possa prenderne visione e far pervenire entro i successivi 60 giorni dalla pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione le proprie osservazioni, anche ai fini della valutazione ambientale strategica (Vas). Secondo Valmaggia, “non sono da sottovalutare le indicazioni che entreranno in vigore una volta approvato il piano e che contribuiranno, attraverso il lavoro delle amministrazioni locali e dei professionisti, ad integrare e valorizzare il paesaggio, letto nelle sue molteplici componenti quale risorsa ed elemento strategico per lo sviluppo del nostro territorio”.
(pdevita – www.regione.piemonte.it – Foto: il Torinese)
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