Pet therapy, meglio giocare nel parco

Comunicare e giocare con gli animali, immersi nel verde di un parco, per vivere momenti di svago e di rilassamento, riducendo l’ansia e il disagio legati a una malattia. È quanto propone il progetto di pet therapy “Meglio giocare nel parco”, presentato il 24 febbraio al Circolo dei lettori di Torino. L’iniziativa è curata da AMaR Piemonte Onlus Associazione malati reumatici del Piemontein collaborazione con l’Ente di gestione delle aree protette del Po piemontese e patrocinata dal Consiglio regionale del Piemonte, dalla garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza e dal garante regionale dei diritti degli animali.

Si tratta di percorsi di assistenza rivolti a bambini e adolescenti in condizioni di malattia o disagio, che possono interagire con gli animali, soprattutto cani e gatti, in un armonioso contesto naturalistico qual è il Parco regionale delle Vallere e nei locali della Cascina Le Vallere, supportati da un’ équipe multidisciplinare di esperti.

L’esperienza di pet therapy si sostanzia infatti nel lavoro sviluppato da un gruppo composto da numerose figure professionali presenti sul campo, ciascuna con il proprio specifico ruolo, in modo complementare. Dai pediatri ospedalieri o di libera scelta che identificano il disagio e indirizzano i minori a questi incontri, agli educatori che accolgono i minori nel Parco, dai coadiutori proprietari degli animali che accompagnano i ragazzi durante i percorsi ludico-terapeutici agli psicologi. E ancora fisioterapisti, biologi ed educatori cinofili che intervengono a seconda delle diverse esigenze emerse durante il programma richiesto dai sanitari di riferimento.Uno dei principali obiettivi del progetto è quello di migliorare la condizione di benessere del minore, favorendo condizioni di vissuto positivo, potenziando la comunicazione e la condivisione, rafforzando l’autostima e le competenze nell’area affettiva e relazionale.Un’attenzione particolare è poi rivolta ai genitori o famigliari che accompagnano i piccoli pazienti per i quali è proposta un’ attività di fitwalking nel parco, accompagnati da un’ istruttrice professionista.

Al momento la pet therapy al Parco delle Vallere è proposta per bambini e ragazzi dai 3 ai 17 anni del territorio di riferimento dell’Asl To5 e Asl Città di Torino. Gli incontri hanno cadenza settimanale e gli animali coinvolti sono opportunamente certificati e seguiti per garantirne il benessere secondo le direttive indicate dalle Linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali (IAA). Alle sedute, che avranno inizio alla fine di marzo-inizio di aprile, sarà possibile partecipare su indicazione dei medici pediatri ospedalieri o dei pediatri di libera scelta. I dettagli saranno a breve pubblicati sul sito www.amarpiemonte.org.

“I bambini in condizioni di disagio e di malattia rappresentano una realtà socio-sanitaria che, anche a causa delle problematiche relative alla pandemia da Covid 19, ha assunto aspetti preoccupanti”, commenta Ivano Martinetti, componente dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. “Questo progetto è un esempio di fruttuosa collaborazione tra diverse professionalità e servizi che offrono un supporto concreto ai pediatri, ai loro piccoli pazienti e alle famiglie. Inoltre, esso appare particolarmente meritevole perché segue l’approccio integrato One Health (una sola salute per uomo, animali e ambiente) in linea con la strategia sostenuta dalle principali organizzazioni mondiali per la ricerca del benessere globale”.

“Ritengo fondamentale per bambini e ragazzi riscoprire le attività svolte all’esterno, in mezzo alla natura, soprattutto alla luce degli ultimi due anni di pandemia, caratterizzati da forti limitazioni nella facoltà di movimento, del diritto alla socialità, alle attività extra scolastiche, al gioco”, dichiara Ylenia Serra, garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza. “A maggior ragione, ciò diventa centrale e può veramente fare la differenza in positivo nel caso di minori che, a causa di patologie croniche , si trovino ad affrontare un percorso particolare. Molto bene poi che nel progetto vengano coinvolti i genitori, avendo la famiglia un ruolo centrale. Confrontarsi con persone che stanno attraversando la medesima situazione difficile e scaricare lo stress non potranno che produrre effetti benefici, a cascata, sul rapporto con il proprio figlio e quindi sul benessere e sulla tranquillità di questo”.

“Nella pet therapy gli animali sono scelti in base alle loro caratteristiche e attitudini individuali: sono cani e gatti di proprietà dei loro coadiutori con i quali formano un binomio idoneo a svolgere gli interventi previsti dal progetto”, spiega Paolo Guiso, garante regionale dei diritti degli animali. “Il loro comportamento naturale non è mai alterato da imposizioni o addestramenti coercitivi.  Tra pazienti e animali si viene a creare un rapporto di reciprocità in cui i ‘due interlocutori’ sviluppano un coinvolgimento emotivo che porta alla conoscenza e al rispetto. Gli animali riescono a mettersi in contatto con i piccoli pazienti attraverso un linguaggio semplice e diretto fatto di sguardi e segni posturali sviluppando una relazione dinamica e mutualmente benefica”.

“Sono migliaia i bambini che necessitano di assistenza e cura, sia perché affetti da malattia – anche cronica o reumatica – sia da disagio e difficoltà di socializzazione. Per questi bambini e adolescenti occorrono percorsi che curino sia il corpo, sia l’aspetto psicologico e di ritorno alla socialità. Con ‘Meglio giocare nel parco’ AMaR Piemonte – Associazione Malati Reumatici del Piemonte – vuole fornire, con l’aiuto della pet therapy, un supporto che compendi ed esalti l’efficacia delle terapie”, afferma Ugo Viora, executive manager di AMaR Piemonte.

Le psicologhe e psicoterapeute Martina Pazienti e Simona Sergi, coordinatrici del progetto, hanno infine illustrato i percorsi ludico-terapeutico-educativi, dal primo approccio con gli animali, rappresentato dagli incontri didattico naturalistici, alle fasi successive di contatto e cura. È sempre previsto un programma individuale che si sviluppa successivamente nello svolgimento di attività diversificate (giochi di ricerca, giochi di riporto, attività di cura e accudimento) per poi concludersi con l’esecuzione di esercizi, letture, racconti ed elaborati grafici.

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