LISTE D’ATTESA Sanità pubblica al centro dell’agenda, prima che scompaia.
“Ancora segnalazioni impressionanti sulle liste d’attesa: oggi, per una colonscopia con il Servizio Sanitario Nazionale il primo posto sarebbe il 14 dicembre del 2023 a Ivrea. Ma attenzione: si può fare la stessa visita in regime di libera professione dentro un ospedale pubblico, il Giovanni Bosco, fra sei giorni esatti. Piccolo particolare: al costo di 360 euro. Stessa cosa per la gastroscopia: a Chieri con il servizio pubblico il 6 luglio del 2023, ma al Giovanni Bosco privatamente fra una settimana a 230 euro. Sono mesi che segnaliamo situazioni analoghe, ma secondo il Presidente Cirio si tratta di casi eccezionali e isolati. Stiamo deliberatamente spingendo tutti coloro che se lo possono permettere verso la sanità privata” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi e membro della segreteria nazionale di Sinistra Italiana, Marco Grimaldi.
“La sanità pubblica italiana sta letteralmente scomparendo” – prosegue Grimaldi. – “Proprio chi ne ha più bisogno vive l’incubo surreale di essere costretto ad attese a volte più lunghe della speranza di vita di una persona a rischio. Il problema c’è da anni? Non è un alibi, caro Cirio, ma soprattutto è una verità molto parziale: l’eredità del Covid in Italia ha significato trentaquattro milioni di visite in meno nel 2021 (dati Agenas), di cui buona parte inevitabilmente si sposta verso il mercato libero-professionale. In 13 regioni su 21, le prestazioni a pagamento hanno superato del 100% quelle eseguite in area pubblica. Aspettiamo che il servizio pubblico semplicemente scompaia o lo mettiamo al centro dell’agenda politica non solo regionale, ma anche nazionale? La prima azione: un Piano di rafforzamento strutturale del personale dipendente, con l’assunzione di 40 mila operatori in tre anni, per riportarci almeno alla situazione pre-crisi e porre un freno a lavoro precario, collaborazioni esterne ed esternalizzazioni di servizi”.
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE